Ostraka - Forum di archeologia

Archeologia preventiva, Elenco archeologi archeologia preventiva

« Older   Newer »
  Share  
IunoMoneta
view post Posted on 29/3/2011, 20:09




Sulle responsabilità dell'archeologo in materia di progettazione territoriale penso che supergiovane possa offrirci parecchio visto che la sua regione è decisamente all'avanguardia nel settore. ;)

Perché hanno istituito un elenco non vincolante? La motivazione di base della creazione dell'elenco è che volevano offrire ai committenti un modo facile per reperire i soggetti abilitati e al MiBAC un sistema per verificare che questi soggetti fossero davvero abilitati. E questo, data la natura dei requisiti necessari per l'abilitazione, si può fare solo sui soggetti singoli o sugli atenei (almeno in teoria). Poi sulla spinta dei notevoli interessi economici in gioco, l'elenco è stato aperto alle società private e, adesso, pare quasi a tutto il mondo. Ovviamente se l'avessero fatto vincolante, sarebbe stato di fatto un albo. E questo non potevano/volevano consentirlo. Ora quello che mi chiedo è se sono ingenui o cosa le persone che hanno scritto prima la legge e poi il regolamento attuativo della norma stessa.
Oppure se il loro intento, non dichiarato, fosse la creazione di un vero e proprio albo, senza chiamarlo con il suo nome.

Che la ViArch abbia valore poco vincolante per la Soprintendenza e che possa non essere particolarmente indicativa sul rischio archeologico vero e proprio, già lo scriveva anni fa l'attuale Direttore generale per le Antichità. Chiunque abbia un minimo di esperienza sa che il fatto che non ci sia alcuna segnalazione di rinvenimenti di materiale archeologico in un certo punto non significa che un deposito archeologico non ci sia. Magari non è mai stato raggiunto/riconosciuto o magari non ne è stata tramandata notizia.


 
Top
supergiovane
view post Posted on 29/3/2011, 20:41




Credo che nella genesi di questo sistema un ruolo iniziale piuttosto forte l'abbiano avuto le Università, interessate sia a poter svolgere in proprio qualche attività in qualche modo economicamene rilevante, sia a poter esibire ai propri potenziali studenti la prospettiva di uno sbocco lavorativo con tutta l'apparenza di una vera "professione intellettuale" confacente con la durata degli studi.

Poi ci si sono infilati tuttti gli altri, fino ora alle ditte commerciali.

Personalmente sono decisamente scettico sul fatto che per una ditta commerciale specializzata in Archeologia questi incarichi possano essere di per se stessi economicamente interessanti (voglio dire che una azienda si regge su fatturati lordi che ben difficilmente possono essere fatti o anche solo significativamente "arrotondati" con prestazioni professionali di questo genere), a meno che il senso del loro interesse non sia di voler entrare nel giro dell'Archeologia Preventiva per poi cercare di avere un aggancio per eseguire i successivi lavori del medesimo procedimento (cortocircuito un po' perverso fra professione ed attiività d'impresa, che secondo me andrebbe decisamente spezzato).

Sono comunque d'accordo sul principio che, fintanto che i passaggi decisionali rimangono saldamente nelle mani delle Soprintendenze, il sistema mantiene in sè nella pratica la capacità di correggere caso per caso le principali storture che potrebbero danneggiare la Tutela (temo però NON la capacità di impedire che l'esercizio della Tutela non adeguatamente valutato in sede preventiva si traduca in un aggravio di tempi e di costi per la Collettività).
 
Top
IunoMoneta
view post Posted on 30/3/2011, 09:40




Che le università abbiano avuto un ruolo piuttosto forte all'inizio, direi che non ci sono dubbi visto che nella commissione che ha scritto prima la legge e poi il regolamento erano presenti docenti universitari.
Penso, però, che il peso delle università alla fine non sia stato così determinante.

Speriamo che davvero la tutela rimanga in capo alle soprintendenze. Con i tempi che corrono non si sa mai.
 
Top
dizzzi
view post Posted on 30/3/2011, 15:00




Grazie, ragazzi, condivido appieno tutte le vostre considerazioni...
CITAZIONE (IunoMoneta @ 29/3/2011, 21:09) 
...Oppure se il loro intento, non dichiarato, fosse la creazione di un vero e proprio albo, senza chiamarlo con il suo nome...

Quindi tu dici che sia stato fatto un tentativo di creare un albo 'di fatto'... ma sarebbe stata una mossa deliberata o una 'ingenuità'?: è chiaro in partenza sia che l'istituzione di un albo è prerogativa esclusiva del ministero della giustizia, sia che il voler imporre o quantomeno segnalare ad imprese private nominativi di soggetti a cui affidare incarichi o consulenze è illegale (addirittura si potrebbe trattare di turbativa?)... Forse il fatto che sia stata introdotta la specificazione di cui parliamo è stato un atto teso a sottolineare queste cose anche per mettersi al riparo da eventuali contenziosi.

CITAZIONE
sono decisamente scettico sul fatto che per una ditta commerciale specializzata in Archeologia questi incarichi possano essere di per se stessi economicamente interessanti (voglio dire che una azienda si regge su fatturati lordi che ben difficilmente possono essere fatti o anche solo significativamente "arrotondati" con prestazioni professionali di questo genere)

Infatti. Secondo me la VIArch potrebbe essere una attività interessante per singoli archeologi, che non potrebbero invece sostenere l'onere (sia economico che organizzativo) della gestione di attività sul terreno. Ma il mio timore è che, sulla base di prassi applicate in moltissime occasioni in molte regioni già da tempo e indipendentemente dall'Archeologia Preventiva, anche per i lavori sul terreno si potrebbe benissimo trovare il modo di far lavorare singoli archeologi (magari più di uno) in maniera non consorziata: basta obbligare a far aprire la partita iva ed il gioco è fatto.

Infine sul ruolo delle università: io sono molto perplessa, perchè i dipartimenti non si porrebbero sul mercato, dal punto di vista dei costi, e quindi della concorrenza, alla pari di altri soggetti (che siano ditte, cooperative, professionisti singoli): hanno già a disposizione personale stipendiato, strumentazione e fondi finanziati (seppur poco) con fondi pubblici; e soprattutto hanno gli studenti, a cui potrebbero tranquillamente affidare la redazione e l'esecuzione di parti sia degli elaborati della VIArch sia dei lavori sul terreno... Non so se il paragone sia perfettamente attinente, anche perchè non so quanto il fenomeno sia diffuso, ma anni fa ho conosciuto un ragazzo, laureando in ingegneria, al quale il relatore, che era contemporaneamente il titolare di un grosso studio di ingegneria, ha affidato come tesi uno studio che poi è stato direttamente integrato nella Valutazione di Impatto Ambientale per un'opera pubblica colossale...
Potrebbe essere uno scenario anche nel campo dell'archeologia preventiva? Io temo di si...
 
Top
IunoMoneta
view post Posted on 30/3/2011, 18:20




Non penso che le università possano essere molto economiche...
In primis perchè dopo i tagli dei fondi di ricerca, tutti sono a caccia di fonti alternative per tirare avanti. In secondo luogo perchè le università trattengono, su qualsiasi cifra si fatturi, una percentuale variabile (sotto forma di rimborso per spese di gestione dei fondi o di contributo per la manutenzione delle strutture utilizzate) a cui vanno sommate le tasse (l'IRAP per le università è più alta che per le società private). In terzo luogo perchè mi aspetterei che una ViArch affidata ad una università preveda il lavoro di più persone e quindi più compensi individuali.
Poi tutto è possibile, ma la mia esperienza mi dice che nessuno come i docenti universitari ambisce a compensi alti... Le leggi di mercato decisamente non rientrano nel loro background.
 
Top
dizzzi
view post Posted on 30/3/2011, 18:34




A proposito di tariffe e compensi...
Secondo voi che compenso si dovrebbe chiedere per una VIArch? A secondo dell'estensione del territorio da considerare? In proporzione all'ammontare dell'appalto? In base al materiale edito/d'archivio che si reperisce e si sistematizza? O come?

CITAZIONE (IunoMoneta @ 30/3/2011, 19:20) 
Non penso che le università possano essere molto economiche...

Eh si, hai ragione anche tu, ma in ogni caso quindi le università non posso essere considerate alla pari degli altri...
CITAZIONE (IunoMoneta @ 30/3/2011, 19:20) 
... mi aspetterei che una ViArch affidata ad una università preveda il lavoro di più persone e quindi più compensi individuali...

Ma dipende poi da chi la firma... e non sarebbe la prima volta che le università impiegherebbero a vario titolo studenti, laureandi, spedializzandi, dottorandi a costo quasi zero :rolleyes:
 
Top
dizzzi
view post Posted on 4/4/2011, 18:15




Un'altra cosa... avete dato un'occhiata al documento che fornisce le linee-gioda per la redazione di una VIArch? Eccolo: https://www.archeologiapreventiva.benicult...20documento.pdf
Io l'ho scaricato da poco e non ho ancora avuto il tempo di guardarlo con calma. Voi che ne dite?
 
Top
IunoMoneta
view post Posted on 5/4/2011, 20:48




L'avevo guardato anche io di corsa. Dovrei leggermelo con calma e rifletterci un po'.
La sensazione a pelle è che, come spesso accade, quando si creano delle linee-guida, si sia finiti per rendere più complicato tutto anche se riconosco che delle indicazioni dovevano essere date per rendere tutto più uniforme.
 
Top
Fffrancys
view post Posted on 21/3/2012, 19:09




Salve a tutti! È un po' che non si parla di questo argomento... Ma ad oggi... Come siamo messi con le regole per l'archeologia preventiva... Dottorati, specializzati... E non?!?!
 
Top
IunoMoneta
view post Posted on 27/12/2012, 21:23




Segnalo la pubblicazione di una circolare della Direzione generale per le Antichità sull'archeologia preventiva. Trovate qui il testo: http://www.archeologia.beniculturali.it/in...ogia-preventiva
 
Top
39 replies since 29/9/2010, 15:04   2079 views
  Share