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Il DNA dei Kurgan

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view post Posted on 27/10/2010, 18:42

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L’anno scorso, un laboratorio di antropologia molecolare dell’Universita’ di Strasburgo (1) ha pubblicato uno studio molto interessante sul DNA antico dei Kurgan, un’antica civilta’ della Russia Centrale (V millennio a.C), poi espansa nell’Europa Orientale, Centrale e Settentrionale (4400-2800 a.C). Questa civilta’, ben nota ai linguisti per la teoria sull’origine delle lingue indoeuropee formulata da Marija Gimbutas (1970), prende il nome da kurgan, un vocabolo russo usato per indicare le tombe a tumulo caratteristiche di questa cultura.
In questo studio sono stati analizzati 32 reperti ossei trovati nei kurgan in un sito di Krasnoryarsk (Siberia) cosi’ distribuiti nel tempo:

10 Bronzo Medio (1800-1400 a.C), cultura Andronovo
4 Bronzo Tardo (1400-800 a.C.) cultura Karasuk
12 Eta’ del Ferro (800 a.C-100 d.C) cultura Tagar
6 Eta’ del Ferro (100-400 d.C) cultura Tachtyk

Da questi reperti e’ stato isolato sia il DNA mitocondriale (mtDNA) che quello cromosomico. Solo 6 reperti sono stati successivamente scartati per la bassa qualita’ del DNA. Un risultato notevole in questo campo, dovuto alle condizioni climatiche della Siberia, notoriamente caratterizzata da basse temperature che hanno preservato il DNA dei Kurgan.

Ricordo che il mtDNA e’ un elemento genomico indipendente dal genoma del nucleo, che risiede nei mitocondri, organelli cellulari simili a batteri che presiedono soprattutto alle funzioni energetiche. Nell’uomo, il mtDNA viene trasmesso per via materna. L’interesse degli antropologi molecolari nel mtDNA si focalizza nella tipizzazione di determinate combinazioni di mutazioni, presunte neutre, dette aplotipi o aplogruppi (i due termini non sono equivalenti) che possono essere visti concettualmente come dei “codici a barre” con i quali si possono tracciare le origini e le migrazioni delle popolazioni. Analisi simili vengono eseguite (quando possibile) sul cromosoma Y, che determina il sesso maschile.

In questo studio ,il sesso dei reperti e’ stato stabilito con un test genetico, ed il cromosoma Y e’ stato tipizzato nei soggetti risultati di sesso maschile (i reperti erano costituiti da frammenti ossei, ed ogni altra analisi morfologica sarebbe stata impossibile). Inoltre, su tutti i reperti sono state eseguite altre analisi genetiche avanzate, in grado di stabilire il colore degli occhi, della pelle e dei capelli.

Il risultato finale e’ stato che i Kurgan erano una popolazione europea,ed il 90% dei maschi appartenevano ad un solo aplogruppo del cromosoma Y (R1a1) suddiviso in 5 aplotipi. Per analogia si puo’ pensare ad un codice a barre unico differenziato da 5 indicativi diversi. Questo significa che i Kurgan erano i discendenti di piccoli gruppi omogenei. Il mtDNA e’ risultato piu’ variabile, come normalmente si osserva, ma in gran parte presentava marcatori genetici originari dell’Eurasia occidentale, e solo una minoranza, appartenente agli individui piu’ recenti presentava marcatori originari dell’Asia orientale, per un probabile apporto di donne asiatiche. Il 65% degli individui erano portatori della mutazione per gli occhi azzurri (scoperta solo recentemente e finora sorprendentemente unica) ed il 90% dei reperti erano portatori di mutazioni per i capelli biondi e pelle chiara (quest’ultima analisi e’ stata possibile solo in circa la meta’ del totale dei reperti).

Questi risultati indicano che il popolo della cultura Kurgan era di tipo europeo, geneticamente omogeneo attraverso un intervallo temporaneo abbastanza largo e collegato con le attuali popolazioni della Europa dell’Est, Russia centrale e Siberia, dove tutt’ora l’aplogruppo R1a1 presenta frequenze molto elevate.

In uno studio analogo (2), ricercatori cinesi dell’Universita’ di Jilin, Changchun,Cina hanno analizzato il mtDNA ed il cromosoma Y di reperti umani rinvenuti nella necropoli di Xiaohe, nel bacino del Tarim (Cina occidentale), datati a circa 4000 anni fa (Bronzo antico). Anche in questo caso il cromosoma Y di tutti i maschi analizzati e’ risultato appartenere all’aplogruppo R1a1, mentre il mtDNA e’ risultato avere marcatori genetici caratteristici dell’Europa o dell’Asia orientale, suggerendo la presenza di una popolazione mista di Europei e Asiatici. Il bacino del Tarim e’ famoso per la scoperta di antichi corpi naturalmente mummificati con sembianze simili ai Nord-Europei.

Il quadro che emerge da questi studi indica la colonizzazione dell’Asia centrale fino alla Cina occidentale di popoli europei ,attestati almeno durante la piu’ antica Eta’ del Bronzo. Questi popoli, geneticamente collegati con gli attuali abitanti dell’Europa dell’Est e della Russia sollevano la questione della loro possibile relazione con la diffusione delle lingue indoeuropee. L’aplogruppo R1a1 ha anche un’alta frequenza nell’India settentrionale, tuttavia occorrono studi genetici molto piu’ dettagliati per chiarire il periodo di separazione tra questi gruppi umani.

1) Keyser C et al. Hum Genet (2009) 126:395–410
2) Li et al. BMC Biology 2010, 8:15
 
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view post Posted on 27/10/2010, 18:54
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Grazie per la tua comunicazione, Mario, che è come sempre fondata e interessante!
 
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pollo mannaro
view post Posted on 27/10/2010, 21:23




CITAZIONE (Mario_A @ 27/10/2010, 19:42) 
L’anno scorso, un laboratorio di antropologia molecolare dell’Universita’ di Strasburgo (1) ha pubblicato ...

Davvero molto interessante. Grazie. :) :) :)
 
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giorgiodieffe
view post Posted on 20/1/2011, 17:10




Quindi, ciò escluderebbe che i popoli dei Kurgan potessero essere parlanti una lingua turcica, come molti hanno recentemente sostenuto?
 
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zilc
view post Posted on 20/1/2011, 21:23




Non lo esclude, però lo rende più improbabile, anche se non è garantita la relazione tra cultura e genetica.
A volte mi viene il sospetto che la definizione di indoeuropeo porti ancora in sé i segni di un'ideologia vecchia, mentre a rigore riguarderebbe solo la linguistica. Anche se molte altre caratteristiche culturali sembrano accompagnarsi a questa definizione.
Ciao Giorgio, non mi ricordo se ti avevo salutato.
E grazie a Mario possiamo aggiungere questo dato.
ciao
zilc
 
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giorgiodieffe
view post Posted on 21/1/2011, 12:49




Infatti, linguistica/cultura e DNA non vanno necessariamente a braccetto.
Quindi, astrattamente, non si può pensare che la cultura dei Kurgan abbia dovuto essere necessariamente di tipo indo-europeo (o euro-indiano, come diono i francesi).

Io credo che il DNA ci dica davvero poco, in tema di cultura, perché la cultura è una malattia contagiosa.

...e, naturalmente, ciao a tutti...
 
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lama su
view post Posted on 21/1/2011, 13:35




CITAZIONE (giorgiodieffe @ 21/1/2011, 12:49) 
Infatti, linguistica/cultura e DNA non vanno necessariamente a braccetto.

uhm.. si e no.. secondo me occorre fare qualche distinzione.

Quando si parla di fenomeni linguistici su larga scala, cioè vasta diffusione di grandi famiglie linguistiche (indoeuropea, semtica, altaica,..) allora è ovvio che la lingua non corrisponde necessariamente (anzi, direi quasi mai) ad uno specifico panorama genetico. È normale, in quanto come dici tu nel momento in cui si espande, la lingua e la cultura sono come malattie che contagiano senza guardare l'appartenenza etnica.

Però, quando si parla di micro-contesti linguistici, il che può significare sia piccole famiglie linguistiche (penso per esempio ad alcune famiglie amerinde come le lingue alsean-yakokna) o a lingue isolate (per esempio le varie lingue paleosiberiane, o il basco), sia di micro-contesti specifici all'interno di realtà più grandi (in pratica i dialetti), allora lì l'associazione linguistica-etnicità è decisamente più determinante.
E anche questo è normale, in quanto la lingua è il primo elemento di coesione sociale (e come alcuni etnologi sostengono, io direi addirittura l'unico vero elemento su cui abbia senso una distinzione "etnica"), quindi gli individui di un piccolo gruppo parlante una data lingua o sottoforma (dialetto) tenderanno ad avere relazioni più strette all'interno del gruppo stesso che non con l'esterno, e di conseguenza tenderanno sempre di più a distinguersi non solo a livello linguistico, ma anche a livello etnico appunto dai gruppi circostanti.

Faccio un parallelo, per spiegare quello che intendo. Prendiamo il latino: è vero che il latino si diffonde in europa senza necessariamente una diffusione etnica, ed è vero che i popoli parlanti lingue neolatine sono etnicamente molto diversi da loro, però è anche vero che alla sua origine, il latino era parlato da un gruppo ristretto di persone (le tribù latine appunto) etnicamente piuttosto omogene.

Nel caso delle lingue indoeuropee quindi, va fatta una distinzione fra le lingue indoeuropee nella loro fase "espansionistica" da un lato, le quali possono benissimo essersi diffuse, almeno in parte, senza necessariamente una parallela diffusione etnica, e la lingua (o il piccolo gruppo di dialetti, cambia poco) indoeuropea nel suo stadio iniziale, prima della diffusione, che molto probabilmente era parlata da un gruppo umano ristretto con probabilmente connotazioni etniche e genetiche più o meno definite.

Lo studio in questione, ovviamente, si riferisce alla fase pre-espansione, o comunque ad una fase di diffusione indoeuropea iniziale e ben precisa, quindi secondo me in questo caso non è così privo di fondamento pensare di poter associare delle caratteristiche genetiche (colore degli occhi, dei capelli,..) ben definite di un gruppo ristretto ad una particolare realtà linguistica.

Tanto più che le tracce di questa cultura, e di questi caratteri genetici, di accordano bene con gli schemi di diffusione di almeno una parte (tokario in questo caso, ma anche lingue baltoslave più ad occidente,..) delle lingue indoeuropee sia in europa sia in asia.

Ovviamente, va specificato che ciò naturalmente non significa che i parlanti di indoeuropeo dovevano essere per forza solo e soltanto di cultura kurgan con occhi blu e capelli biondi (potevano anche esserci altri gruppi parlanti la stessa lingua ma etnicamente o geneticamente distinti), così come non significa che tutti i portatori di quei tratti genetici e di quelle caratteristiche culturali (anche qui andrebbe specificato, in quanto in realtà i kurgan sono un fenomeno che coinvolge tutte le steppe asiatiche fino alla siberia) dovessero per forza essere solo ed esclusivamente indoeuropei. Di nuovo, però si tratta di una questione di scala: se si affronta la questione ad una macro scala la situazione è decisamente diversa da quella che si ha se la si osserva in contesti di micro-scala.
Tanto più in un contesto come quello delle popolazioni nomadi delle steppe, dove è certo che vari gruppi etnici e vari gruppi culturali e vari gruppi linguistici potevano e possono coesistere.
E nel contesto della cultura di adronovo, mi sembra che un'associazione di suddetti tratti genentici e suddetti tratti culturali con uno più gruppi parlanti uno o più dialetti indoeuropei mi sembra tutt'altro che peregrina.

P.S. una curiosità, a parte i soliti della teoria della continuità paleolitica, posso chiederti, giorgio, chi sono i "molti" che hanno sostenuto recentemente la natura turca delle culture dei kurgan?
 
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6 replies since 27/10/2010, 18:42   1494 views
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