leda77 |
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| Da quello che hai scritto, Pablito, nei tuoi precedenti interventi, sembrerebbe che alla Fondazione i vostri metodi di indagine non piacciano molto, forse perché molto rigorosi e, dunque, anche lunghi. D'altronde il privato ricerca in genere il guadagno, possibilmente veloce, poco è interessato a questioni tecniche e conseguenti lungaggini che queste comportano. Cercare di far capire che il vostro metodo di indagine è quello più corretto per la salvaguardia del bene e per recuperare le corrette informazioni, è l'unica cosa che potete fare, ma non so quanto potrebbe servire. Io però rammenterei anche al vostro interlocutore che, se davvero poi spunta fuori qualcosa di importante dalle vostre ricerche, e dovessero quindi accorrere altri studiosi, questi si accorgerebbero subito che gli scavi non sono stati eseguiti come si deve e la figuraccia a livello nazionale, se non anche fuori dai confini, non gliela leverebbe nessuno. Se la Fondazione è davvero convinta di poter fare importanti scoperte, sarebbe meglio che non si giocasse la reputazione, perchè poi non penso che il governo sarebbe contento delle critiche, visto che i permessi per scavare li dà lui.
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