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Piramidi in Europa

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Pablito50
view post Posted on 21/6/2013, 04:08 by: Pablito50




Riprendendo il racconto, come dicevo poco sopra, abbiamo iniziato uno studio antropologico incontrando varie autorità morali della zona di Visoko per conoscere la memoria storica non compresa nei documenti ufficiali, cosa assolutamente necessaria per uno studio antropologico corretto, ed abbiamo fatto parecchie scoperte.
Non dimentichiamo che la storia (e i documenti) li scrivono i vincitori.

Oltre ai siti che ci interessavano particolarmente per la sede di importanti stećak (plurale: stecci) o di altre strutture che stavamo studiando per una classificazione (Gorani, Mila, Biskupići, Radovici, ecc.), la collina di Visoćica ci ha stupito per il numero di storie, leggende e miti connessi ad essa.

Il numero di miti ed il loro peso ci ha molto ricordato quello che in Italia corrisponde ai miti presenti per il Monte Musiné. Per inciso il monte posizionato a 20 km da Torino, sulla strada che porta verso la Val di Susa e che secondo alcuni storici fu sede dell’apparizione nel cielo della croce fiammeggiante a Costantino I° il Grande (Flavius Valerius Costantinus).

Senza entrare nel merito dei particolari raccolti diciamo che la potenza di un mito è che in esso viene trasmesso un messaggio senza che chi lo trasmette sia in grado di coglierne il significato. Ma solo chi dispone di un bagaglio di conoscenze sufficienti è in grado di comprenderlo e finisce con l’essere il destinatario del messaggio.

Per cui abbiamo avuto la certezza che Semir Osmanagić non ha scoperto proprio nulla, ma casomai ha rispolverato il mito esistente già da un pezzo e tra le persone che abbiamo incontrato c’era perfino chi faceva a gara per dichiarare che era stato il primo a informarlo e a spingerlo a creare quello che ha creato.

Inoltre sembrava poi che tutti fossero a conoscenza della rete di tunnel presente nella collina. Molti ci hanno raccontato che da bambini giocavano a cercare le varie entrate ed ad esplorarne gli ingressi con il lume di una candela (per la cronaca anche noi ne abbiamo trovato uno).

Abbiamo scoperto perfino che, incontrando alcuni esponenti della grossa comunità zingara che stanzia nel luogo, nel piccolo avvallamento posto a lato del plateau della collina di Visoćica la comunità zingara suole organizzare una festa una volta all’anno in corrispondenza di un misterioso evento del quale loro stessi non ne sanno bene la motivazione, ma che si perde nel tempo.

In ogni caso quella festa è considerata foriera di fortuna per tutto l’anno per la comunità e per questo motivo alcuni componenti di essa arrivano lì anche da molto lontano. Certo è curioso che si pongano proprio in quella scomoda posizione molto lontana dai centri abitati per una festa così importante.

In ogni caso il proprietario di quasi tutto il terreno della piccola valle è un importante elemento della comunità zingara di Visoko. Più volte la Fondazione di Osmanagić aveva cercato di acquisire quel terreno, ma il proprietario si è sempre opposto chiedendo una cifra assolutamente impossibile.

Ha resistito anche alle richieste della Fondazione di poter effettuare qualche sondaggio di scavo in quella zona, in particolare quando, tempo prima, c’era stato un importante cedimento del terreno che sembrava dovuto alla presenza di gallerie sotterranee.

Un altro importante tassello ci fu fornito da un’autorità religiosa che ci informò che sulla cima della collina nella cosiddetta cittadella medievale di Visoki vi era stato piuttosto un centro spirituale e di conservazione della cultura similmente ad altri centri medievali in Europa piuttosto che una sinistra fortezza indice del potere del re. Ossia la cosiddetta cittadella medievale di Visoki era stata proprio una cittadella con una leggera fortificazione e non una fortezza.

Lì per lì non abbiamo dato molto peso a questo aspetto di spiritualità legato al luogo, ma ne abbiamo avuto conferma successivamente da un collaboratore del direttore del museo di Visoko che ci ha detto che la ricostruzione del cosiddetto castello presente nel suo museo, e visibile anche su Wikipedia (https://upload.wikimedia.org/wikipedia/com...soki_maketa.png), era di pura fantasia ed anche le mappe tanto spesso esibite non corrispondono alla realtà dei fatti.

Difatti abbiamo cercato di confrontare la mappa (www.sbresearchgroup.eu/Immagini/MappaVisoki.jpg) con i rilievi sul posto, ma la rassomiglianza appare decisamente lontana se non forse per il perimetro che probabilmente corrisponde al molto più antico castelliere di partenza.

Ma degli altri riscontri di questa osservazione e della sua importanza ne discuteremo più approfonditamente nel prossimo post.
 
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