Ostraka - Forum di archeologia

Piramidi in Europa

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Pablito50
view post Posted on 23/6/2013, 02:50 by: Pablito50




Grazie Leda del tuo intervento che ho molto apprezzato per l’equilibrio. Vedi quando tu mi hai chiesto nell’altro topic sull’archeoacustica di chiarire l’esistenza di un sito archeologico in cima alla Piramide del Sole, io ti sono subito apparso riluttante perché immaginavo che in tal caso in questo forum sarebbero piombati immediatamente Irna e Simplicio, in quanto non vogliono che si parli di piramidi bosniache in maniera diversa da come se ne parla sui loro rispettivi siti web. Ed infatti è successo così.

Ti faccio un esempio. Irna ha scritto un post lunghissimo vertendo quasi tutto il suo intervento sul decreto della Commissione per la Conservazione dei Monumenti della Bosnia-Erzegovina come se questo fosse una fonte primaria. Ma chiunque abbia un po’ di preparazione sa che va considerata casomai come una fonte secondaria. Oppure non cita la fonte delle sue altre notizie sul Regno di Bosnia.

Non si è posta il problema di andare a cercare le vere fonti primarie come ad esempio il libro originale di Anđelić e curiosare un po’ su cosa aveva realmente scritto nel 1984. Il mio gruppo lo ha fatto, invece, con molta fatica a procurarselo ed a tradurlo per impostare correttamente il problema.
Come si fa a rispondere serenamente a tanta superficialità?

Così in maniera perentoria si domanda chi è questa autorità ecclesiastica che ci ha fornito così tante informazioni. Si vuole il suo nome e cognome, magari il grado ecclesiastico e magari anche di che confessione. Magari per metterlo alla berlina oppure per creargli problemi come al direttore del Museo di Visoko, Senad Hodović, che ha avuto il coraggio di collaborare con noi, gruppo straniero, per una classificazione ed approfondimento della storia sugli stećak.

Ti racconto un aneddoto sulla questione. La stessa autorità religiosa che va cercando Irna ci ha indirizzato sul sito di Radovici perché stavano emergendo dei pezzi di scheletro dalla scarpata della strada che attraversa un sito pieno di stećak. Pezzi che la gente aveva segnalato proprio a lui e non alle autorità. Nell’ambito della nostra ricerca assieme al Museo di Visoko ci siamo immediatamente precipitati a raccogliere quei resti e li abbiamo sottoposti al test del carbonio 14 presso il laboratorio di Debrecem in Ungheria.

Ne è venuto fuori che i resti risalivano ad un periodo compreso grossomodo tra il 1508 e il 1644. Ossia nel pieno del periodo ottomano la gente nella Valle di Visoko, conservando le loro abitudini millenarie invece di seguire la stretta dottrina islamica, continuava a seppellire i loro morti a fianco degli stećak che sono orientati a nord invece che in cimiteri con le lapidi orientate verso La Mecca.

Questa scoperta ci ha fortemente inimicato la Commissione per la Conservazione dei Monumenti della Bosnia-Erzegovina, molto seccata che venisse messo in dubbio la perfetta fede islamica della popolazione. Questa ci ha tolto le autorizzazioni e bloccato la possibilità di collaborare con il Museo di Visoko ulteriormente.

Più tardi ho scoperto che dei cinque membri della Commissione tre di questi si erano laureati in università turche.
Non erano lì per caso e facevano parte di quella spinta nazionalistica forzata della Bosnia così caldeggiata da Recep Tayyip Erdoğan con il quale mi sono trovato a soggiornare nello stesso albergo a Sarajevo e che foraggia il governo della Federazione Mussulmana con precisi intenti di mettere un piede in Europa. E vediamo proprio questi giorni dai giornali quale è la sua opinione sulla laicità dello stato e il rispetto delle minoranze.

Ricordo che nell’albergo (Holiday Inn) sembrava a casa sua e le sue guardie del corpo agivano indisturbate perquisendo gli altri clienti (tra cui io) senza la presenza di alcun membro delle forze dell’ordine bosniaco. Veramente un brutto segnale.

Per questo concordo pienamente con la frase di chiusura nel post di Igol riguardo il fatto che la ricerca in Bosnia è minata alle basi da questioni politico religiose. Ma direi più politiche che religiose.

Grazie a questi motivi politici la nostra ricerca sugli stećak si è interrotta e quanto trovato lo abbiamo potuto pubblicare solo in fondo a questo semplice poster che ho presentato al Congresso “XX° Congresso Nazionale - Collegio dei Docenti di Odontoiatria” Roma, 18-20 Aprile 2013 (www.sbresearchgroup.eu/Immagini/Poster.jpg) in quanto ricerca monca.

Per i motivi di cui sopra, pertanto, non intendo rispondere alla domanda capziosa di chi è questa autorità religiosa. Vogliamo che compaia subito dopo il suo nome sbugiardato in prima pagina sul sito di Irna? Esattamente come ci sono io descritto con l’epiteto di “dentista fanatico di pseudoscienza”. No, questo intendo risparmiarglielo, perché per non faccia la stessa fine del Direttore del Museo di Visoko, Senad Hodović, che la stessa Irna attacca in maniera del tutto immotivata in questo articolo (http://irna.lautre.net/The-fortress-that-j...ouldn-t-go.html) come se fosse il prototipo del voltagabbana mascalzone.

Per lo stesso motivo Irna vuole sapere nome e cognome del collaboratore del Direttore del Museo di Visoko che ci ha svelato alcuni particolari sul plastico che ricostruisce la città di Visoki. Ancora un altro nome da esporre in vetrina?

Chiedo scusa a tutti, ma mi risulta molto difficile rispondere ad Irna quando mi accusa di “pizza effect” o mi cita la vacua opinione di siti Internet trovati con una semplice ricerca Google.

Il problema di Irna è che tutta la sua conoscenza sulle piramidi bosniache, per sua stessa ammissione, è di pura fonte Internet, senza alcuna ricerca più approfondita, senza studio sul campo del fenomeno, senza un’accurata ricerca bibliografica. Un puro prodotto mediatico tipico dei nostri tempi.

Pertanto rispondere ad Irna, dopo il suo ultimo articolo su di me e senza dimenticare che mi offende da almeno tre anni per la mia scelta di indagare sulle piramidi bosniache senza schierarmi apertamente con l’opinione comune dominante, significa avvitarmi in una polemica senza fine.

E’ per questo motivo che nel prossimo post, se mi concedi di continuare, continuerò la narrazione sulla ricostruzione della antica cittadella di Visoki eseguita nel 2011 sotto la direzione del Museo di Sarajevo. Io non sono in grado di fornire soluzioni al di fuori del mio campo, ma solo proposte.

Per quanto riguarda invece Simplicio, il suo ultimo post si commenta da sé. Dimostra l’incapacità di leggere un articolo scientifico per trarne significato e non solo il capitolo “Materiali e metodi”.
D’altra parte Simplicio, come studente di ingegneria non ha mai pubblicato un lavoro scientifico, non ha mai partecipato a nessuna effettiva ricerca, non ha nessuna conoscenza di archeologia, archeo-acustica, fisiologia, audiologia ecc, non è mai stato neppure in Bosnia. Eppure si ritiene un’autorità in tutti questi campi.
Non mi stupisco che non abbia neppure letto la bibliografia dei lavori da me pubblicati perché in questi lavori troverebbe gran parte delle risposte alle sue perplessità.

Edited by Pablito50 - 23/6/2013, 08:37
 
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