Ostraka - Forum di archeologia

Scrittura e scribi presso i Micenei

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sa-ra
view post Posted on 27/2/2011, 18:36




Ok,
puoi ripartire elencando meglio i punti (se ti dilunghi un po' di più sul primo) e specificando l'ipotesi della tua prof?
 
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view post Posted on 27/2/2011, 19:09
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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D'accordo, ci provo.

La mia professoressa ritiene che, nel mondo miceneo, la lineare B fosse adoperata solo e soltanto per redigere documenti d'uffico, di carattere amministrativo ed economico. I Micenei avrebbero dunque formato una società caratterizzata da una forte oralità. Per mostrare la "probabilità" di questa ipotesi, ha fatto fare alcune relazioni, da cui sono emersi i punti pro e contro che ho esposto (e che ora, limitatamente ai contro, mi accingo a reillustrarvi). Partiamo col punto n°1.

In un testo in ittita (purtroppo, al momento, non saprei dirvi dove sia conservato, né dove si possano recuperare informazioni più precise su di esso) si riportano le lagne di un medico di corte (mi pare del re Hattusili III). Quando il suo re era ammalato, il medico aveva fatto giungere in processione dai paesi limitrofi alcuni idoli di divinità straniere (era una pratica comune, fra i sovrani dell'epoca, quella di rivolgersi anche a divinità di altri paesi, nella speranza di ottenere una grazia). Ora, il problema di questo medico era che, per la divinità di Ahhiyawa, non aveva la più pallida idea di come invocarla, per ottenere la sua benedizione.

A quanto ho capito (a meno che non sia stata una mia spontanea congettura), in questi casi, esistevano cerimoniali scritti, che permettevano ai medici/sacerdoti di conoscere tutti i passaggi dei riti e le formule di invocazione delle divinità straniere (così che potessero compierli da soli, senza richiedere la presenza di intermediari). Per la divinità di Ahhiyawa, però, non c'era alcun cerimoniale scritto di riferimento; e infatti il medico non riusciva a trovare il modo corretto per invocare la divinità.

Questo sembrerebbe indicare che gli Ahhiyawa (i Micenei del continente greco, o dell'Anatolia e del Dodecaneso, non è questo ora il punto) non avessero forme di cerimoniali e rituali "scritte" (cosa che, ovviamente, non esclude l'esistenza di formule, preghiere e inni di tipo orale - così come orale è la tradizione epica greca, precedente la prima stesura scritta dei poemi omerici, nell'VIII secolo a.C.).
 
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sa-ra
view post Posted on 27/2/2011, 20:53




Ti ringrazio, adesso è chiaro come il sole, tanto che ci sarebbe da concordare o comunque da tener presente seriamente.
Forse non posso chiederlo per motivi di privacy ma la tua prof. è la Dott.ssa Gabriella di Rocco?
E' una mia cara amica....che però non sento da tempo, e non so se insegna da te.
Se non puoi dirmelo non c'è problema.
 
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view post Posted on 27/2/2011, 22:02
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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Passo a rianalizzare anche i punti 2 e 3 (in cui, però, sono un po' incerto).

2) Un secondo confronto (indiretto) viene dall'Egitto. A quanto ho capito, i faraoni erano soliti adattarsi alle "esigenze comunicazionali" dei popoli con cui entravano in contatto. Per esempio, quando dovevano rivolgersi ai sovrani ittiti, gli Egizi non scrivevano in geroglifico, né in altre lingue, ma utilizzavano l'ittita, così da risultare più comprensibili ai loro interlocutori (non so se sia sempre andata così, ma alcuni casi saranno forse testimoniati).

Ora, che Egizi e Micenei avessero rapporti (quantomeno, commerciali) è evidente: lo dimostrano i reperti micenei rinvenuti in Egitto, e quelli egizi rinvenuti in Grecia. Ma, di fronte a queste evidenze, sembra stridere l'assenza di attestazioni scritte, che testimonino una qualche comunicazione fra i sovrani d'Egitto e quelli micenei. Essendo stati gli Egizi così "versatili e disponibili", si potrebbe pensare a un tipo di contatto diplomatico, che si svolgesse esclusivamente in forma orale (questo spiegherebbe l'assenza di lettere scritte verso i sovrani micenei - ben note, però, per altri re del mondo levantino e anatolico).

3) Una terza prova sarebbe costituita dalla somiglianza di termini micenei distanti fra loro nel tempo (ma questa è la più problematica...). Per esempio, dato che il termine miceneo ko-to-i-na ("terra", in senso di "proprietà"), attestato nelle tavolette di Knosso (1375 a.C. circa), si ritrova, molto simile, in quelle di Tebe (del 1225 a.C. circa), in cui compare come ko-to-na, ci si potrebbe chiedere se uno stallo di questa forma non sia da attribuire a un scarso utilizzo della scrittura, che non ne ha permesso l'evoluzione in quasi due secoli (confesso però che, su questo punto, sono molto insicuro, perché l'ho scritto negli appunti, ma nelle relazioni scritte non è stato riportato, e quindi non vorrei averne frainteso il senso...).

CITAZIONE (sa-ra @ 27/2/2011, 20:53) 
Forse non posso chiederlo per motivi di privacy ma la tua prof. è la Dott.ssa Gabriella di Rocco?

No, mi dispiace, non la conosco.
Sono comunque contento che ci siamo chiariti. :)
 
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sa-ra
view post Posted on 28/2/2011, 12:04




Al di là del fatto che l'ultimo punto non ti è stato possibile approfondirlo, lo prenderei più con le pinze
ci sono ancora oggi in Grecia tanti vocaboli invariati dall'uso antico ma altri del tutto diversi
normalmente le leggi in fonetica virano verso le semplificazioni proprio nella lingua parlata, caso mai allora è nella lingua parlata che avvengono i maggiori cambiamenti mentre nella scritta si mantengono situazioni più cristallizzate.
Non so se conosci il neogreco (io quel che è sufficiente per sopravvivere in Grecia e capire i passi di danza quando me li insegnano)
ma se dovessi trovarti davanti un testo o anche le semplici paline di indicazioni stradali o dei siti archeologici ti troveresti a leggere la lingua e a capirla quasi senza grossi problemi cosi come l'abbiamo studiata al ginnasio, se poi però provi a parlare con qulcuno o senti un greco risponderti o solo leggere quello stesso testo ti perderesti subito o con grande facilità. Le differenze sono tutte fonetiche non c'è un dittongo che leggono sciolto e per fare un es. banale pensa al passaggio b-v o al suono b che è dato da m+p. Non vado oltre per non divagare ma intedevo dire che è proprio nella lingua orale che avvengono i maggiori cambiamenti, in fondo è così anche in italiano, licenze che possono essere ammesse in una lingua più colloquiale sono da evitare assolutamente in quella scritta che non ammette troppi cambiamenti.
Per quanto riguarda i rapporti tra i Micenei e gli Egizi, il fatto che non ci siano testi è proprio strano. Possibile che la tabula rasa sia anche fuori dai palazzi? Ci deve essere un'altra spiegazione per forza, magari proprio questa oralità, nonostante appaia pure strano che una civiltà del genere non avesse stabilito un vero sistema linguistico articolato. Daltronde i rapporti con gli egizi erano fortissimi anche con i minoici,tanto che in Knosso sono stati ritrovati scarabei e vasi di alabastro ( Thutmosis III) e inegitto stesso ad Avaris abbiamo un intero palazzo con raffigurazioni di natura cretese (taurocatapsie e non un es. sporadico ma tutta una sequenza e altri motivi) tanto che si è pensato che in quell'epoca, se non ricordo male Hyksos, si poteva parlare di dignitari cretesi in terra egizia. Devo scartabellare un po' tra i libri e cercare l'edizione a stampa di una mostra che ci fu tra il 1999 e il 2000 al museo di Heraklion che trattava proprio dei rapporti tra egitto e creta. Forse dice qualcosa sulla scrittura.
 
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view post Posted on 28/2/2011, 12:26
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Che la scrittura sia molto più conservatrice della lingua parlata è dimostrato in maniera evidentissima dall'inglese e dal francese, in cui il divario è particolarmente marcato. L'ipotesi che la mancanza di una tradizione scritta rallenti lo sviluppo di una lingua mi pare assurda.
 
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sa-ra
view post Posted on 28/2/2011, 12:43




PS ti volevo dire al volo che sarà difficile trovare interventi di altro tipo da parte mia perchè come sai da quando ho terminato gli studi mi occupo di tutt'altro e così nel poco tempo libero che mi resta mi concentro solo su ciò che veramente mi interessa, o come ho detto altrove mi ossessiona.
:wallbash.gif:
Insomma al di là delle polemiche (sono polemica :angry: sorry)
io mi sono esposta dicendo che ho notato l'elemento femminile come predominante in creta almeno fino ad un certo punto, e nonostante so che bisogna andare calmi continuo ad avere qualche idea magari anche errata o incompleta restando in attesa di notizie più certe che possano chiarire la situazione, mentre non ho capito (e forse questa è colpa mia) quali sono le tue idee in proposito che ti sarai fatto studiando le molte teorie e confrontando diverse tesi, o forse semplicente il fatto che non essendoci dati sicuri preferisci non sbilanciarti, ma sicuramente credo tenderai di più verso qualcosa. Mi piacerebbe sapere questo e fare dei confronti. Se così non fosse no problem, magari è più esatto restare neutrali che dire amenità, ma in questo modo si rischia di decostruire senza dare altre soluzioni.
e ora non ti arrabbiare.
Probabilmente io cerco un dialogo impossibile perché i buon vecchi cretesi sono tutti morti e sepolti ;)

Ciao

 
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sa-ra
view post Posted on 28/2/2011, 13:18




Nada....ho trovato quell'edizione parla dei contatti creta - egitto scendendo fino all'epoca tolemaica ma non dice nulla della scrittura nel periodo miceneo, mi dispiace
 
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view post Posted on 28/2/2011, 18:07
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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CITAZIONE (dceg @ 28/2/2011, 12:26) 
L'ipotesi che la mancanza di una tradizione scritta rallenti lo sviluppo di una lingua mi pare assurda.

Ci sta che il senso non fosse quello, allora. Anche a me pareva un po' strano, ripensandoci in seguito; ma la situazione è quella che è (quindi diciamo pure che questo punto può essere scartato, perché poco chiaro). Per il resto, spero di aver riesposto gli argomenti in modo sufficientemente chiaro.

CITAZIONE (sa-ra @ 28/2/2011, 12:43) 
io mi sono esposta dicendo che ho notato l'elemento femminile come predominante in creta almeno fino ad un certo punto, e nonostante so che bisogna andare calmi continuo ad avere qualche idea magari anche errata o incompleta restando in attesa di notizie più certe che possano chiarire la situazione, mentre non ho capito (e forse questa è colpa mia) quali sono le tue idee in proposito che ti sarai fatto studiando le molte teorie e confrontando diverse tesi, o forse semplicente il fatto che non essendoci dati sicuri preferisci non sbilanciarti, ma sicuramente credo tenderai di più verso qualcosa. Mi piacerebbe sapere questo e fare dei confronti. Se così non fosse no problem, magari è più esatto restare neutrali che dire amenità, ma in questo modo si rischia di decostruire senza dare altre soluzioni.

Io sono forse più per il non sbilanciarmi, in attesa di dati più sicuri.

La mia ipotesi è che a Creta ci fossero sì culti legati a divinità femminili (e forse neppure pochi), ma anche che questo non renda automaticamente il culto di tali dee quello predominante (e questo per tutta una serie di motivi, che ho già elencato nelle discussioni a cui ora facciamo riferimento). Non è solo un fatto di non dire amenità; diciamo che io sono contro le visioni troppo "romantiche" (e non perché io non ami le romanticherie, ma perché questo tipo di idee attecchisce più facilmente, anche nel grande pubblico, e, se un giorno si scopre errato, diventa difficile da estirpare); ma non è questa la sede per discutere il problema delle religioni nel mondo antico (potremmo sempre aprire un nuovo topic su questo argomento).

P.S.

Il neo-greco sarebbe il greco moderno? Qualcosa ho letto, quando lavoravo alle tesi (avevo un articolo di Gerogianne e uno di Karageorgis, che trattavano delle raffigurazioni della Gorgone Medusa nell'arte greca). Ricordo che, in alternativa, quando non riuscivo ad accaparrarmi l'unico vocabolario di greco moderno del dipartimento, alla meglio riuscivo a tradurre qualche frase anche con quello di greco antico; ma sapevo, dal mio relatore, che la pronuncia è molto diversa.
 
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sa-ra
view post Posted on 28/2/2011, 22:14




esatto, il neo greco è quello moderno, e non mi stupisce che hai usato il vocabolario di greco antico.

PS hai ragione sulle visioni romantiche ed io aggiungerei mitologiche che spessp si hanno e che sono difficili da estirpare, la maggior parte dei turisti che visitaKnossos pensa di vedere il trono di minosse e questo mi da un sacco fastidio.
 
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massinissa
view post Posted on 7/3/2011, 17:38




Sul fatto che ti dia fastidio e la visione troppo romantica e il fatto che il turista pensa di vedere il trono o qualsivoglia "simbolo" archeologico mi trova d'accordo. E' una discussione nata tempo fa ad una lezione di archeometria della specializzazione. Quello che dicevamo in quell'occasione era che un pò è dovuto anche alla scarsa informazione che il turista riceve al momento della visita, che può essere Cnosso come Pompei o altri siti più o meno rilevanti. C'è da chiedersi se questa falsa visione dell'archeologia, correlata ad informazioni sbagliate, non siano anche colpa di noi archeologi o di certe programmazioni televisive che spesso forniscono nozioni antiquate e superate da nuove ricerche o per attirare pubblico fanno leva sul romanticismo archeologico, che andava bene però nell'800!!
 
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sa-ra
view post Posted on 8/3/2011, 12:38




Colpito nel segno.
Almeno vedo che oggi in molte università, come quella che frequenta Perseo ad es., ma anche a Catania tanto per dirne una o Venezia se non erro, ci sono degli insegnamenti appositi per l'ambito egeo. mentre da me almeno fin quando frequentai io non vi erano. Il fatto è che la mia università, alla ribalta negli ultimi tempi, ha alle spalle un passato fortemente tradizionale. Così molte cose sono state studiate come accessorie, studiate sotto forma di seminari o come integrazioni spesso promosse da noi stessi studenti.
Questo può contribuire a mantenere alcuni falsi miti.
Al di là comuqnue di questa realtà ristretta che può essere stata la mia esperienza,
la letteratura di massa si basa per principio su miti e favolette perché probabilmente è quello che la gente vuole leggere, quello che "emoziona". E di conseguenza quello che fa vendere.
In fondo sono poche le guide turistiche che danno un buon spaccato storico e meno che mai le guide che possiamo trovare da mondadori, così visioni vecchie come il cucco perdurano in eterno.
Che possiamo fare? Qui la cosa che importa è vendere un prodotto, che sia un libro , una vacanza una visita ad un sito, l'importante è promuoverlo affinché attragga al massimo così da ricavarne il massimo, se si iniziassero a fare discorsi più scientifici e meno evocativi forse l'afflusso a Knossos scenderebbe e forse si potrebbe visitare il palazzo decentemente.
Consiglio le ore 18.00
Quanto ai programmi televisivi non si scampa dall'ambito del mistero e non appena si parla di Santorini o di Creta scatta l'argomento Atlantide che può vanificare ogni altro approccio. Ora sto aspettando un documentario che dovrebbero dare su History Channel, non so quando però, intitolato Atlantis ( :huh: ) voglio proprio vedere...ma già il titolo preannuncia il tutto :(
 
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massinissa
view post Posted on 8/3/2011, 14:49




Sono pienamente d'accordo. Per quanto riguarda le università, beh, a Pisa quando studiavo io (al defunto vecchio ordinamento di conservazione dei beni culturali) , ma anche ora al nuovo o nuovissimo ordinamento, vi erano e vi sono corsi come antichità egee o antichità cipriote che danno una visione seppur globale dell'archeologia e relative scoperte in quell'area. Antichità cipriote poi trattava/tratta dell'età del bronzo cipriota e dintorni con sguardo interessante anche sulla civiltà micenea. Pensa che l'ho messo di nuovo anche per la specializzazione!

Per il mito/mistero, secondo me, bisognerebbe fare una sorta di rivolta. NOI archeologi parlare nei vari programmi o far fruire la nostra materia in modo semplice e non sempre accademico. Il mistero affascina, ma vuoi mettere la realtà di siti come Cnosso o Micene e via discorrendo?? E dico realtà non a caso, cioè saper affascinare con ciò che si vede e non con sciacquatelle come i misteri di Atlantide (che per me non è stata altro che l'esplosione di Thera/Santorini), o gli ufo che fanno scuola agli egizi!! :sick: :wacko:

Edited by massinissa - 8/3/2011, 19:09
 
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view post Posted on 8/3/2011, 22:57
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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Terribilmente in O.T. :censored2.gif:

CITAZIONE (massinissa @ 8/3/2011, 14:49) 
(che per me non è stata altro che l'esplosione di Thera/Santorini)

Quanto sarebbe bello approfondire... :rolleyes:

Peccato che in questo periodo mi manchi tempo per seguire le discussioni! :cry:

Fine O.T. image
 
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massinissa
view post Posted on 9/3/2011, 22:40




Perseo, continuo l'OT, dicendoti che è interessante anche questa vicenda di Thera/Santorini, e che ne parla proprio il corso di cui al post precedente! Nel manuale che il prof. mise come programma d'esame, trattava anche di questa vicenda ben comprovata senza stare a scomodare alieni, atlantidi e fantasie parlando. Da ultimo credo che la questione si sia risolta, almeno per me, leggendo un interessante libro di un autore americano di cui non ricordo il nome, intitolato appunto "Atlantide". Da prima pensai che fosse la solita storia senza fondamento su questo mito. Ma poi, narra con cognizioni scientifiche, e pure ben documentate questo pezzo di protostoria, uno spaccato di un evento terribile, potente e con conseguenze drammatiche pe r le genti che vi assistettero. Non ultimo la fine più o meno rapida della civiltà minoica e della sua potenza e la conseguente ascesa della cultura micenea..
 
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74 replies since 19/2/2011, 12:05   2851 views
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