Ostraka - Forum di archeologia

Iconografia del cantiere medievale

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view post Posted on 9/3/2011, 23:40
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Magari bisognerebbe chiedere ad un falegname o meglio carpentiere di vecchia scuola. Quello che conosco qui in paese non mi pare adatto: la sua falegnameria sembra più un'astronave che il laboratorio di un artigiano. Tutto macchine computerizzate. Però lavora molto bene.



La spiegazione sulla ricerca era, almeno per me, chiara.

Sino circa la metà degli anni '60 sotto la casa dove abitavo, a Trieste in piena città, c'era il laboratorio di un falegname, un artigiano che lavorava da solo e non ricordo di aver mai visto da lui seghe circolari o comunque a motore: tagliava tutto con la sega a telaio e faceva mobili forse non bellissimi, ma solidi e funzionali. In compenso la bottega profumava di legno e colla caravella.
 
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*Gibo*
view post Posted on 10/3/2011, 18:57




Dalle mie parti ancora si trovano artigiani che fanno praticamente tutto con le attrezzature tradizionali, venendo poi da una famiglia di origine non cittadina ancora ho e uso buona parte di questi tipi di attrezzi.

Ragionando sulla tua domanda una cosa che mi è venuta in mente è legata alla scarsa rigidità dell'attrezzo.
I materiali usati per realizzare le lame si instabilizzano più a compressione che a trazione, per questo il taglio eseguito tirando è più netto e preciso di quello eseguito spingendo. Per evitare questo inconveniente si irrigidisce la lama per avere un taglio più preciso. Per il taglio lungo le fibre, data la delicatezza del legno in questa direzione, è possibile che la scelta di uno strumento intelaiato piuttosto che di uno a lama libera si possa spiegare proprio con la precisione richiesta.
L'altro vantaggio già detto è la possibilità di compiere un lavoro che richieda una maggiore energia.
Si può vedere a riguardo la differenza tra una sega a lama intelaiata e un saracco.
Comunque spero di poter girare la domanda a qualcuno più esperto
 
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view post Posted on 10/3/2011, 19:17
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Penso che le tue considerazioni sui diversi tipi di sega siano corretti. Quanto all'uso della sega in trazione e alla possibilità di eseguire così tagli più precisi, questo sarebbe il vantaggio delle seghe giapponesi,che hanno lame assai sottili e quindi non rigide. Sulla loro esistenza e sul loro uso sonostato informato da uno dei dipendenti delfalegname cui ho avcennato, che oltre alel apparecchiature computerizzate usano ancora naturalmente, soprattutto durante il montaggio dei mobili sul posto, quelli tradizionali. Qui in Germania vi è una ditta che si è specializzata nell'importazione e vendita di attrezzi giapponesi: seghe, pialle ecc. che sono anche esteticamente, come del resto ogni attrezzo funzionale e di buona qualità, almeno per me, belli anche se poi io non saprei usarli.
 
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*Gibo*
view post Posted on 14/3/2011, 10:47




Ancora da mandragore aggiungo altre immagini:

manoscritto Français 63, datato al secondo quarto del XV secolo, foglio 2v. Si tratta ancora di una rappresentazione della costruzione della torre di Babele. Rispetto alle considerazioni già fatte è da notare il sistema qui mostrato per il trasporto del legante sul ponteggio mediante due bastoni usati come leve sulle spalle. Il piano del pontegio mostra delle analogie con quello mostrato in precedenza, realizzato con l'intreccio di materiale leggero su un telaio di assi trasversali e longitudinali.
Il foglio 72 in basso a destra mostra la costruzione dell'Akra di Gerusalemme in cui si può vedere il medesimo sistema di trasporto.

Manoscritto Français 159, una bibbia realizzata a cavallo tra XIV e XV secolo. Il foglio 12 è una rappresentazione ddella costruzione dell'arca. Ancora l'edificio posto sull'imbarcazione è pensato come una casa a graticcio. Sarei curioso di sapere se ci sono riscontri nel testo per un'idea simile o se il tutto è legato alla diffusine di questo tipo di edifici particolarmente nell'area geografica da cui provengono questi manoscritti.
Nel foglio 345v viene rappresentata la scena di Isaia e i carnefici, non di particolare interesse per questa raccolta di riferimenti iconografici se non per la bella rappresentazione di sega a telaio (in questo caso come strumento di martirio).

Manoscritto français 160, una bibbia dell'inizio del XIV secolo. Nel foglio 3 si ha ancora una rappresentazione di Dio creatore con un compasso per misurazioni in mano. Anche questo è un topos dell'iconografia.
nel foglio 13v ancora una volta una costruzione dell'arca di Noe. In questo caso i lavoratori stanno rifinendo con l'ascia l'opera terminata. Consiglio di vedere anche l'immagine successiva nella quale rispetto al solito edificio a graticcio sull'arca è stato realizzato una sorta di salone gotico con una copertura che potrebbe essere a scandole.
Il foglio 17v, con la costruzione della torre di Babele, mostra lungo la scala un operaio che sfrutta lo stesso sistema di trasporto visto sopra, per portare pietre da costruzione. Anche in questo caso nel corso di un secolo non ci sono sensibili cambiamenti nelle tecniche che spesso resteranno in uso anche dopo e/o hanno origine più antica. Le uniche modiviche si hanno nell'introduzione di alcuni strumenti particolari, ma si tratta di casi isolati quanto importanti.
il foglio 283v mostra il martirio di Isaia mediante l'uso di una sega a telaio. Da notera la precisa rappresentazione della corda (di solito di canapa) intrecciata e tesa attraverso la nottola di legno.

Per la seconda metà del XV secolo il numero dei testi illustrati aumenta considerevolmente; per ora ho scelto di limitarmi per quanto possibile all'inizio del XV secolo, seguendo in un certo senso la cronologia italiana che vede in questo momento il passaggio in architettura tra medioevo e rinascimento (più convenzionale che reale, ma questo è un altro discorso). Dal momento però che in tutta Europa (parte dell'Italia compresa), il XV secolo registra ancora edifici tardogotici si potrebbe prendere il 1500 come limite senza andare troppo fuori tema. Se può interessare io aggiungo senza problemi ad libitum (forse più mio che degli altri :P ).

Volevo poi aggiungere un link interessante riguardo al discorso dei diversi tipi di seghe in base al taglio da effettuare, siccome però è un link commerciale dico solo che è facilmente rintracciabile cercando "seghe a telaio taglio lungo vena".
 
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Tvllia
view post Posted on 17/3/2011, 21:29




Mi intrometto in questo bel post per fare i complimenti a chi ha iniziato la discussione per la bella documentazione proposta, che stavo cercando da tempo.
Grazie!

Vista la mia passione per questo argomento volevo, se mi permettete, rispondere alla domanda fatta in merito alla "casa a graticcio" che si vede sull'Arca di Noè nella raffigurazione Français 159 foglio 12.
Nei secoli XIII-XIV e XV la maggioranza delle costruzioni erano fatte proprio in questo modo, con pareti miste di pietrame, incannucciato e legno. Le pareti erano sia quelle interne (divisorie) sia quelle esterne all'abitazione. Le cosiddette pareti a telaio ligneo.

A tal proposito io sono riuscita a trovare un rarissimo edificio che si trova sull'appennino bolognese, nel quale sopravvive superstite una parete della casa con telaio in legno.
Sempre sull'appennino bolognese e modenese (dove abito io) ho inoltre trovato alcuni edifici datati al XIII-XIV e XVI secolo nei quali sopravvivevano ancora le pareti divisorie interne sia a telaio misto pietrame-legno, sia a telaio misto incannucciato-legno. Qui sotto le foto:

www.flickr.com/photos/10566436@N08/?saved=1

Prima foto: Particolare muro di incannucciato rivestito d'intonaco
Seconda e terza foto: Pareti divisorie interne fatta con telaio ligneo e incannucciato
Quarta foto: parete divisoria interna di casaforte del 1200 con telaio ligneo e riempitivo pietrame
Quinta foto: parete esterna di abitazione del XV sec. con resti di telaio ligneo


Complimenti per discussione, molto molto interessante.

Saluti

Edited by Tvllia - 17/3/2011, 22:38
 
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view post Posted on 17/3/2011, 22:27
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La "casa a graticcio" (Fachwerkhaus in Germania, Riegelhaus in Svizzera) sopravvive ancora, parzialmente sino al giorno d'oggi oltr'Alpe, più o meno in tutta l'Europa centrale e settetnrionale. Spesso le pareti, sia interne che esterne sono intonacate per cui la struttura non è visibile e riconoscibile immediatamente. Ricordo una preoccupante crepa in una parete portante di un edificio risalente alla prima metà del XiX secolo di cui allora ero comproprietario, che staccato l'intonaco, si è dimostrata essere solo la linea di frattura superficiale che seguiva il percorso di una trave, non sapevamo che si trattasse di una parete a intelaiatura di legno. Le costruzioni di questo tipo sono, se ben realizzate, assai resistenti e durature, capaci di sopportare vibrazioni e scosse anche relativamente forti, in quanto elastiche. Grave naturlmente il pericolo degli incendi, per cui negli agglomerati urbani venivano costruiti i muri tagliafuoco.

Edited by dceg - 17/3/2011, 23:28
 
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*Gibo*
view post Posted on 18/3/2011, 10:25




Credo che la tecnica a graticcio sia una di quelle con più lungo utilizzo nel tempo. Oltre a questo però, ritornando alla domanda, mi incuriosiva il fatto che quasi ogni rappresentazione dell'arca mostri un edificio a graticcio. Sicuramenti fenomeni di imitatio e in generale il modo in cui un elemento diventa tipico nella cultura possono spiegare la diffusione di questa scelta. Mi chiedevo se ci fossero però altri motivi o legati all'interpretazione del testo biblico o ad altro, che giustificano la scelta.

P.S. ovviamente i complimenti sono graditissimi. Come te anche io ho cercato e raccolto nel tempo una discreta serie di immagini e ho pensato che fosse utile condividerla, purtroppo non sono ancora riuscito a rintracciare tutte le immagini su internet e le molte che ho rintracciato le inserisco a rate per motivi di tempo. Inoltre è graditissima la partecipazione di chiunque che non è assolutamente un'intromissione ;)
 
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view post Posted on 18/3/2011, 11:11
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Dubito che, da quel poco che ricordo di quanto la bibbia racconti sull'arca, che nelle rappresentazioni medioevali si seguano le istruzioni divine. Di certo no per quanto riguarda le misure, che appaiono, con un fenomeno comune, "compresse". L'intento degli illustratori era comunque non "filologico" ma di render evidente la narrazione con immagini comprensibili, anzi forse le uniche immaginabili, quelle note, contemporanee, quindi la casa comunemente nota e logicamente cosstruibile su di un'arca, dove una costruzione di pietra sarebbe stata certo fuori posto.

 
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*Gibo*
view post Posted on 21/3/2011, 09:52




Sono andato a rileggermi il passo (Genesi 6 e seguenti) e devo dire che ci sono precisi riferimenti dimensionali, inoltre viene indicato il cipresso come materiale da costruzione e vengono ricordati alcuni elementi architettonici.
La mia impressione è che l'idea di un'imbarcazione sormontata da un edificio non sia coerente con il passo biblico e che sia quindi una scelta diffusa in epoca medievale. Come diceva Dceg, quindi, la facilità di comprensione ricercata va anche a discapito dell'attinenza filologica. Mi sembra ancora più significativo, quindi, che vengano usati edifici di questo tipo come modelli.
 
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*Gibo*
view post Posted on 21/3/2011, 12:43




Aggiungo altre immagini da Mandragore:

Manoscritto Français 161, una bibbia della seconda metà del XIV secolo.
Foglio 3v: è un'altra rappresentazione di Dio creatore.
Foglio 81: si tratta di una rappresentazione della costruzione del Tabernacolo. Particolare rispetto a quanto visto nelle immagini precedenti è il sistema di sollevamento del legname da costruzione, con corde.

Manoscritto français 163, datata 1417.
foglio 2v: ancora una rappresentazione di Dio creatore.
foglio 27: nella rappresentazione dei lavori degli Ebrei in Egitto, molto interessante la raffigurazione dell'uomo che controlla con il filo a piombo la muratura. La figura in piedi con il bastone dovrebbe essere un esempio di architetto medievale, nella fase tarda in cui la figura dell'architetto si era completamente separata da quella delle varie maestranze coinvolte nel cantiere. Il bastone, già visto in altre rappresentazioni precedenti, è uno dei principali attributi dell'architetto, secondo alcune cronache veniva usato per eseguire rappresentazioni architettoniche su superfici di sabbia o gesso.
foglio 38v: è una rappresentazione della costruzione del tabernacolo. Ancora si noti il piano in materiale intrecciato del ponteggio realizzato a mensola con ancoraggio nelle buche pontaie.

Manoscritto français 168, molto interessante in quanto rispetto ai precedenti è realizzato in Italia, a Bologna, nel XIV secolo.
foglio 11: si tratta della costruzione della torre di Babele. Il foglio è un po' rovinato. Si nota il sistema di ponteggi ancora a mensola dalle boche pontaie. I vari piani sono collegati da scale a pioli e su una di queste si può vedere uno dei lavoratori intento a trasportare a spalla il contenitore piatto e largo della calce. Credo che la figura piegata in basso a destra stia lavorando proprio la calce. Ancora si vede la figura vestita in rosso che dirige i lavori.

Manoscritto Français 171, "de civitate dei" della fine del XIV secolo.
foglio 135v: rappresentazione della costruzione della torre di Babele. Ancora si vede il trasporto a spalla della calce, e la figura, molto bella, del lavoratore che si sporge oltre i merli per controllare la muratura con il filo a piombo. Lo strumento usato dal lavoratore in basso dovrebbe essere una martellina dentata.

Manoscritto Françias 185, vite di santi del secondo quarto del XIV secolo.
foglio 205v: rappresentazione di san Denis che fonda una chiesa. Il santo viene mostrato mentre dirige i lavori nel cantiere.
foglio 210: san Valentino viene mostrato in una situazione analoga a quella dell'immagine precedente. Secondo uno schema tipico si ha in basso un lapicida, un operaio addetto al trasporto del materiale sulla scalla, vari muratori con cazzuola in alto. Sulla sinistra in alto si vede di nuovo un lavoratore intento a controllare con il filo a piombo.

Manoscritto Français 251, una storia antica del secondo quarto del XIV secolo.
foglio 66: costruzione di Troia.
figlio 191: ricostruzione di Cartagine, si noti il ponteggio ancora a mensola sostenuto anche da un corrente diagonale in legno.
foglio 255v: è una rappresentazione dell'esercito di Cesare occupato a costruire navi, interessante il martello con le code per i chiodi.
 
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*Gibo*
view post Posted on 21/3/2011, 21:57




Aggiungo ancora da Mandragore.

Manoscritto Français 2092, vita di San Denis datata al 1317.
Foglio 75v: rappresentazione della costruzione e della consacrazione della chiesa di Saint-Denis de l'Estree. Si vede la realizzazione del telaio ligneo e in basso i lavori di carpenteria, il tutto guidato da uno degli uomini intenti a dirigere i lavori.

Manoscritto français 9685, storia realizzata in Italia e datata tra il XIII e il XIV secolo.
Foglio 10: una rappresentazione della costruzione della torre di Babele in cui si vede un sistema di ponteggi appoggiati a terra. Molto interessante l'argano a ruota.

Manoscritto Latin 14341, copia del digestum novum giustinianeo realizzata a Bologna nel 1330 circa.
Foglio 1: ripota atti legislativi relativi ai cantieri e viene riprodotta una scena di cantiere di quello che potrebbe essere un palazzo privato di una famiglia magnatizia. Sono rappresentate praticamente tutte le attività viste fino qui, mi limito a sottolineare il dettaglio molto preciso delle buche pontaie.

Cambianto tipologia artistica, aggiungo un'altra nota rappresentazione medievale, ovvero l'arte di edificare, formella realizzata per il campanile di Giotto dalla bottega di Andrea Pisano (appartenente a un ciclo realizzato tra 1337-1341):
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm...C_1334-1336.JPG
La realizzazione del ponteggio è molto precisa e si possono notare le corde usate per fissare i correnti. Allo stesso modo molto precisa la rappresentazione della scala che collega i due livelli (rispetto ad alcuni esempi visti in precedenza in cui la scala era resa in modo molto più ingenuo).

Concludo cambiando ancora tipologia, con quel capolavoro che è l'allegoria degli effetti del buon governo in città (che sono andato a rivedermi proprio per il compleanno dell'Italia) opera di Ambrogio Lorenzetti del 1338-1339. Si tratta di una delle più vivide rappresentazioni di una città nel basso medioevo:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm...f_Good_Govt.jpg
purtroppo quest'immagine è precedente agli interventi di restauro.
In alto si può notare il ponteggio realizzato a mensola, ancorato alle buche pontaie, si noti il livello inferiore con le buche lasciate nella facciata, che venivano utilizzate in seguito anche con altri scopi. Interessante la gerla per il trasporto dei mattoni e il piano con la calce stesa sopra.
 
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view post Posted on 21/3/2011, 22:10
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Vedendo i ponteggi qui rappresentati ho l'impressione che gli incidenti non fossero rari e che alla loro prevenzione non si curasse molto. Tantè che Maister Gerhard, il primo architetto del Duomo di Colonia, sarebbe morto precipitando da un ponteggio.
 
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*Gibo*
view post Posted on 22/3/2011, 10:45




Questo è verissimo, sarebbe interessante a riguardo cercare riferimenti sull'argomento negli statuti delle arti legate all'edilizia.
Inoltre nella cronaca del monaco Gervaso, molto interessante perche racconta le fasi della costruzione della cattedrale di Canterbury, viene riportata la vicenda del maestro Guglielmo di Sens che cadde dai ponteggi e fu costretto a interrompere la propria opera. Non morì subito nell'incidente ma si ipotizza che morisse poco dopo di ritorno in Francia, sempre per le conseguenze della caduta (vado a memoria quindi non vorrei aver detto fesserie, il testo dovrebbe essere riportato su quel piccolo capolavoro che è "costruttori di cattedrali" di Jean Gimpel).
 
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27 replies since 1/3/2011, 16:33   4635 views
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