Ostraka - Forum di archeologia

Dialetti, parlate... e inflessioni antiche?

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Montefortino02
view post Posted on 27/5/2017, 15:58




Interessantissimo argomento.
Studiai il latino ai tempi del liceo e ci insegnarono (come consuetudine in una scuola italiana) la pronuncia scolastica/ecclesiastica, però mi ha sempre affascinato fare ricerche per cercare di scoprire come una certa parola latina fosse effettivamente pronunciata.

Mi sono fatto l'idea che non ci sia una regola ferrea che valga per tutte le circostanze ma dipenda dalle parole e dalla storia di quelle parole: ad esempio il plurale Etrusci trovo più probabile si pronunciasse come avviene tuttora in Italiano, ossia "Etruschi" (con la C dura), così come la parola "Ager" avendo il genitivo in "Agri" trovo più probabile si pronunciasse "Agher" con la G dura (secondo le regole della restituta), ma parole come Cicero o Cista trovo molto più probabile avessero suono di C dolce.

Onestamente la Restituta mi pare faccia delle "forzature" in diversi punti, come la regola che vorrebbe la C e la G con suono sempre duro davanti le vocali I ed E

Avete delle informazioni da darmi o indicazioni di libri/fonti il più obiettivi possiibile (cioè che non seguano acriticamente i dettami della Restituta) da cercare per approfondire sulla pronuncia dei dittonghi AE OE e sulla pronuncia latina in generale ?

Grazie
Ciao
 
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view post Posted on 29/5/2017, 18:14
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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Montefortino02
view post Posted on 29/5/2017, 19:01




Molto interessante documento, ratapena, grazie!
Devo ancora finire di leggerlo, l'incipit mi pare però un po' troppo categorico con quel "il latino non conosceva consonanti palatali, ad eccezione della semivocale /j/" .
Dopotutto le uniche cose di cui possiamo esser certi sono la pronuncia del greco attuale, e la pronuncia del latino "ecclesiastico": per il greco e latino classico dovremmo disporre di registrazioni, che purtroppo non abbiamo, per poter affermare qualcosa con certezza.

Non sono nemmeno così sicuro che gli antichi greci pronunciassero KAISARIOS con il suono duro della K, magari la K in alcuni frangenti la pronunciavano come una C dolce nostra; dopotutto la nostra lingua italiana attuale è la prova vivente che una stessa lettera, ad esempio la C, può essere pronunciata a volte dura (come in CASA) e a volte dolce (come in CENA), quindi questo fenomeno può essersi benissimo verificato anche in passato in altre lingue, tanto più lingue affini alla nostra come il greco e il latino

A proposito, ho trovato un paper, un po' vecchiotto, risale alla seconda metà del 1800, dove si difende la pronuncia "scolastica/ecclesiastica" del Latino

https://www.jstor.org/stable/25100716?Sear...an_tab_contents

Che ne pensate ?
 
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Salvatore Fazio
view post Posted on 31/8/2017, 15:43




Ieri ho chiesto ad un gruppo di aderenti alla pronunzia restituta tout court di tradurmi e proninziarmi il lationo la parola "vino d'uva" che in latino fa: VINO UVAE

Loro insistono che se pronincia: WINO UWAE
Pronuncia ecclesiastica: VINO UVE

Io ho ancora una certa resistenza alla cacofonia assoluta di palore come UWAE, praticamente tre vocali ed una semi-vocale. Nella frase pronunciata WINO UWAE abbiamo addirittura una sola pura consonante in mezzo a 8 lettere. Se il latino classico era cosi' era una lingua britta e cacofonica assai.
 
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Montefortino02
view post Posted on 14/10/2017, 12:38




Nessuno ha dei commenti riguardo l'articolo che avevo postato in precedenza ?

Lo riposto: www.jstor.org/stable/25100716?Sear...an_tab_contents
 
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64 replies since 5/5/2011, 22:06   3115 views
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