Grazie Lama, però era bello vedere Massinissa andare per la tangente
Scusami Massinissa, mi piace scherzare
Vedo di riassumere quanto sono riuscito a mettere insieme sul ritrovamento dell'uomo di Gristhorpe.
La relazione originale fu scritta, poco dopo il ritrovamento del sarcofago, da William Crawford Williamson, allora ragazzo 17enne, figlio del 'direttore' del Museo di Scarborough.
Questo ragazzo divenne poi un chirurgo ma già allora si occupava di botanica ed è soprattutto noto come il 'padre della paleobotanica', particolare questo importante per capire perchè nacque l'interpretazione uomo di Gristhorpe = importante sacerdote druido.
Non sono riuscito a rintracciare online lo scritto di W.C.Williamson, che ne pubblicò 2 edizioni, l'ultima nel 1872 riveduta alla luce della evoluzione degli studi sulla preistoria dell'umanità.
Nel 1834 William Beswick, proprietario terriero e antiquario, decise di far scavare, sotto la direzione di alcuni membri della Scarborough Philosophical Society (SPS), il tumulo centrale, il più alto, di 3 situati in un terreno di sua proprietà nella località di Gristhorpe, vicino a Filey, North Yorkshire.
All'interno del mound venne rinvenuto un sarcofago costituito da un unico tronco di quercia scavato.
Il sarcofago era stato accuratamente spalmato di argilla 'blu' (un'argilla ricca di ossido di ferro che si è formata sul fondo marino e si trova esposta su alcune spiagge del Kent e dell'Oxfordshire) e ricoperto da strati di fronde di quercia e di ciottoli sciolti.
L'interno del sarcofago era colmo di acqua, che uno dei membri della SPS dichiarò essere la stessa acqua che scaturiva da una vicina sorgente. Sull'acqua galleggiavano frammenti di materiale organico.
Svuotata l'acqua, all'interno venne rinvenuto lo scheletro di un uomo, rannicchiato e deposto sul fianco destro su uno strato di giunchi, avvolto in un mantello di pelle animale fissato al petto con uno spillone ricavato da fibula di maiale. La testa era rivolta a sud per cui lo sguardo andava verso est.
Lo scheletro era completamente annerito dal tannino rilasciato nell'acqua dal legno di quercia (e forse anche dall'ossido di ferro dell'argilla, nota mia).
Dato l'eccellente stato di conservazione del sarcofago, dello scheletro e del corredo di accompagnamento, i presenti giudicarono che il tutto non dovesse avere più di 500 anni.
Il corredo funebre era costituito da una spada in bronzo con pomello d'avorio, un coltello e due punte in selce, un contenitore in corteccia, un piccolo oggetto in legno (fermaglio?) e 4 falangi di metatarso, al tempo giudicati di donnola, oggi riconosciuti come di volpe e martora.
Inoltre, un 'anello in corno' e 3 piccoli sferoidi (c.5mm diam) giudicati da W.C.Williamson 'bacche di vischio' sono stati identificati dalle recenti analisi come un anello della cartilagine della trachea e 3 calcoli, verosimilmente renali (meno probabilmente, biliari).
Il materiale venne raccolto e classificato, anche se ne venne solo parzialmente registrato l'esatto posizionamento nel sarcofago.
Successivamente, l'intero scheletro venne fatto lentamente bollire in una soluzione di collagene (da osso di cavallo, si dice, precisando che fu bollito per 8 ore, ma questi dati non si trovano nei 2 siti più scientificamente attendibili, cioè i primi due che riporto alla fine e visto che non sono riuscito a leggere la relazione originale...) e poi ricomposto e legato con del filo di ferro, così come si vede ancora oggi.
Infine, scheletro e sarcofago vennero lasciati per parecchi giorni ad asciugare (avessero bollito nel collagene anche il sarcofago, forse si sarebbe conservato meglio...).
Il tronco che costituisce il sarcofago era allineato nord-sud, come già visto per lo scheletro, e sagomato alla estremità sud per dargli come la forma di una canoa.
Inoltre, sul lato esterno dell'estremità nord, cioè in corrispondenza dei piedi dello scheletro, fu rilevata l'incisione 'grezza' di una faccia, con ai lati due fossette che sembravano simulare la curva delle spalle.
Tutti i reperti vennero donati al locale museo.
Questo il riassunto della relazione del giovane Williamson.
Purtoppo, il sarcofago venne poi esposto all'aria aperta al di fuori del museo fino al1853, quando si decise di portarlo al riparo perchè si stava rapidamente degradando.
Attualmente, l'incisione rilevata sull'estremità nord non è più riconoscibile.
Ci sono alcuni particolari per così dire 'fuori posto': non si sono rilevate tracce di capelli e di unghie, benchè la pelle del mantello fosse ben conservata, nè tracce del manico della spada, benchè il pomello in avorio sia tutt'oggi in stato di pressochè perfetta conservazione e si siano conservati anche materiali lignei.
Inoltre, come accennavo prima, le valutazioni sulle specie vegetali presenti, fatte dal giovane Williamson, in particolare la supposta presenza di bacche di vischio, alimentarono e continuano ad alimentare le voci che lo scheletro appartenga ad un grande sacerdote della religione druidica.
Aggiungo gli indirizzi di quelli che mi sono sembrati i siti scientificamente più corretti e documentati.
Qui c'è la completa relazione del team che ha recentemente analizzato tutti i reperti (18 pagine, ma dalla 10 in avanti è tutta bibliografia, purtroppo mancano le figure)
http://findarticles.com/p/articles/mi_hb32...le_skin;contente qui qualche altra notizia
www.uwhg.org.uk/reports/uwhg_meetin.../04_mar_10.htmlwww.scarborougheveningnews.co.uk/ne...crets_1_1455100Qui tutto lo studio del 2009 (è la ripetizione del precedente)
www.thefreelibrary.com/Gristhorpe+m......-a0238423235