Ostraka - Forum di archeologia

Il misterioso presunto astronauta di Palenque

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view post Posted on 10/6/2011, 07:11
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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A parte la questione relativa alla 'catastrofe' che dovrebbe avvenire nel 2012, che è in testa alle classifiche per numero di blog ad essa dedicati, uno degli argomenti più bistrattati dai fantarcheologi (e non solo) è quello della cosidetta lastra di Palenque e del bassorilievo su di essa scolpito.
La sua scoperta aprì uno dei numerosi vasi di Pandora (ne doveva avere una grande collezione): quasi subito cominciarono ad avanzare ipotesi su alieni, razze superiori e quant'altro, Erich von Däniken e Peter Kolosimo, ai quali hanno fatto seguito numerosi personaggi che appartengono alla nutritissima schiera di quanti scrivono a proposito di cose che non conoscono, senza minimamente documentarsi sull'argomento che trattano.
Secondo le loro 'analisi', peraltro quasi tutte frutto di copia-incolla di testi ormai decrepiti, saremmo in presenza della rappresentazione di un astronauta, per alcuni un alieno, per altri un umano appartenente ad una antica avanzatissima cultura o ad una razza superiore, ai comandi di una 'navicella spaziale'.
Tutti coloro che parlano e scrivono di visite di alieni, di esistenza nel passato di superciviltà e di documentazione delle stesse nei reperti antichi dovrebbero innanzitutto leggere il volumetto di Isaac Asimov intitolato 'Dove, da qui?'. L'autore, notissimo per i suoi romanzi di fantascienza, è stato un grandissimo divulgatore scientifico, soprattutto perchè a proposito di tutti gli argomenti sui quali ha scritto si è documentato al massimo grado possibile per un 'non specialista' (era un chimico e biologo) e da lui dovrebbe prendere esempio chiunque voglia cimentarsi con la divulgazione scientifica.


Palenque, il Tempio delle Iscrizioni e la tomba di Pakal

Con il nome spagnolo di Palenque ('palizzata' ma anche 'luogo fortificato') è stato battezzato il sito archeologico di una città Maya situata nello stato messicano del Chiapas, il cui nome al tempo della conquista era Otulum ('case fortificate') ma anticamente probabilmente si chiamava Lakam Ha ('grandi acque').
Una delle costruzioni più caratteristiche presenti in questo sito è la cosidetta piramide del Tempio delle iscrizioni (http://it.123rf.com/photo_456540_tempio-de...ue-messico.html)
Nel 1948 l'archeologo franco-messicano Alberto Ruz Lhuiller si accorse di una anomalia presente su due lastre del pavimento del tempietto posto sulla piattaforma alla sommità della piramide.
Rimosse le lastre, apparve il primo gradino di quella che sembrava una scala che scendeva nel cuore della piramide. Gli altri gradini non erano visibili perchè coperti da materiale di riporto.

Nel corso di 3 anni di lavoro la scala venne liberata dal materiale intenzionalmente accumulatovi per ostruirla, recuperando il più possibile di quanto di significativo vi era mescolato (vennero rinvenuti alcuni scheletri, probabilmente di individui sacrificati, e molte offerte rituali).
Nel giugno del 1952 venne raggiunto un corto corridoio, posto alla base della piramide, che porta ad una cella che custodisce un sarcofago coperto da una pesante lastra di pietra: fu la prima sepoltura Maya rinvenuta all'interno di una piramide (http://giandri.altervista.org/Messico/Pagi...ioniCripta2.JPG, a pag. 56 di questo pdf www.mesoweb.com/articles/guenter/TI.pdf c'è una riproduzione del disegno del bassorilievo, se potete aprite un'altra finestra e tenete in linea il disegno o meglio ancora stampatelo, interessante questa serie di foto www.delange.org/PalenqueTomb/PalenqueTomb.htm).

Come si vede dalle foto, la lastra che copriva il sarcofago era troppo grande per poter passare dalla porta di ingresso, 380x220x25 cm, peso stimato circa 5 ton, e questo fatto fu il primo a dare la stura ad una serie di fantastiche e assurde congetture.
La cella non è scavata nella roccia, è stata costruita con lastre dello stesso materiale lapideo, arenaria, di cui sono fatti sarcofago e lastra soprastante: a nessuno dei fantarcheologi venne in mente che la cella e la piramide potessero essere state edificate dopo la costruzione del sarcofago e la posa della lastra su di esso (Peter Kolosimo, Non è terrestre, pag. 72 " ma se il locale era troppo stretto per consentire il sollevamento della lastra, come aveva potuto quest'ultima esservi introdotta e sistemata?").
Ai lati del sarcofago, assieme ad altri oggetti, erano state deposte due teste scolpite.
Sollevata la lastra, nel sarcofago venne rinvenuto lo scheletro di un uomo, circondato da una grande quantità di oggetti, molti dei quali in giadeite (maschera mosaico, pettorale in perline, sferula in bocca, un oggetto in ciascuna mano, complessi ornamenti auricolari a tubo cilindrico e rocchetto... www.flickr.com/photos/freech/3011244015/).
L'interno del sarcofago e lo scheletro erano 'spruzzati' di polvere di cinabro, color rosso sangue, per i Maya simbolo della vita, e tutti gli oggetti rinvenuti avevano un significato simbolico e rituale.

Il defunto venne identificato come K'inich Janaab Pakal 'il grande' vissuto dal 603 al 683 d.C . (vedi nota 1).
K'inich era il nome della divinità solare Maya e quindi significa sostanzialmente 're divino' (nota 2), Pakal significa 'scudo' mentre il significato del vocabolo Janaab è ancora materia di speculazioni (qui c'è una lunga trattazione di tempio, tomba ed iscrizioni www.mesoweb.com/articles/guenter/TI.pdf, nella nota 1 quanto riguarda Janaab).

Una spiegazione molto chiara di come deve essere interpretato il bassorilievo scolpito sulla lastra si trova in questo blog www.edicolaweb.net/am_0706a.htm.
L'autore, oltre ad alcune auliche espressioni che non dicono niente (per esempio, il bassorilievo sarebbe il risultato 'dell’euritmica combinazione artistico-allegorica' di sei diversi motivi), scrive numerose inesattezze, parla ripetutamente per esempio di stele e non di lastra, i sei motivi che compongono la figura centrale sarebbero 'bassorilievi rinvenuti singolarmente ed indipendentemente gli uni dagli altri in differenti siti archeologici', mentre si tratta di motivi rinvenuti anche e soprattutto su vasellame (nota 3), commette il sempiterno errore che commettono tutti i fantarcheologi, cioè presentare l'immagine della lastra per il lungo, al fine di accreditare maggiormente l'idea che sia raffigurata una persona seduta dentro una capsula, mentre la posizione originale è quella che si vede nel disegno che ho suggerito di tenere in linea.
Ciò non ostante, l'interpretazione fornita è corretta, anche se vengono comunque avanzati strani dubbi, di cui parlerò alla fine.

Guardando il bassorilievo nella posizione originale, si vede che la persona al centro non è seduta, bensì rannicchiata in quella che è quasi una posizione fetale, il che è indispensabile per capire che si tratta della rinascita del personaggio dopo la morte.
Per capirne il significato, il bassorilievo va considerato 'al netto' di tutti i piccoli oggetti per così dire 'galleggianti' che lo attorniano, i quali hanno pure un significato simbolico, che però serve solo a rafforzare quello della grande immagine centrale.
Inoltre, il bassorilievo deve essere guardato a partire dal lato corto 'completo' che chiamerò 'basso', quello che si presenta al visitatore all'ingresso della cella (l'altro lato corto manca degli spigoli, nel disegno quello dx è stato 'ricostruito', è disegnata anche la linea di frattura e il bordo è tratteggiato, ma nella lastra originale manca).

Si tratta di un vero e proprio racconto e per capirlo è necessario dividere la grande scena centrale in 4 registri.
Il primo registro partendo dal basso rappresenta la divinità terrestre, il dio del mondo inferiore con le fauci aperte a contenere la persona che sta immediatamente sopra.
Questa divinità è rappresentata nel suo aspetto scheletrito, sostanzialmente un teschio con tutti gli attributi della divinità.
Si vedono bene i globi oculari con la caratteristica voluta, che identifica appunto gli occhi delle divinità Maya (la presenza di globi oculari sarebbe altrimenti un controsenso, in un teschio).
Indossa i suoi paraphernalia che sono:
- orecchini a rocchetto, con tanto di pendenti a foglia di mais (sono quei due quadrilateri ai lati del teschio che portano al centro un X, che non è altro che la stilizzazione di un fiore a 4 petali)
- banda sulla fronte, con il glifo centrale a forma di X 'grassa', simbolo celeste che identifica anch'esso la 'divinità' dell'essere sottostante
- corona tripartita sopra la banda frontale: a sx, dove è appoggiato il piede, una conchiglia di strombus, al centro una cuspide di selce, a dx una pianta di mais che spunta lateralmente, con tanto di pannocchia avvolta nelle brattee, il cosidetto cartoccio.
Dalla bocca della divinità escono grandi zanne volte verso l'alto, che accolgono la persona al centro.

Nel secondo registro si vede un essere umano rannicchiato in posizione quasi fetale.
Tutto l'abbigliamento che indossa, l'acconciatura e la presenza sul naso del tipico ponte, ben visibile nelle foto della maschera funeraria (www.environmentalgraffiti.com/archa...yans-easy-rider), stanno ad indicare che si tratta di un personaggio di stirpe regale (nota 4).
Indossa indumenti fatti con conterie di giada, molto tipici dei re Maya e spesso raffigurati nelle stele che li ritraggono: cavigliere, gonna a cilindretti, cintura con mascherone anteriore, braccialetti, pettorale e orecchini, gli stessi ornamenti indossati dal defunto deposto nel sarcofago, gonna a parte.
Nei suoi capelli è annodata la figura di un'altra divinità, lo 'specchio fumante' Ah Bolon Dz'Acab, noto anche come 'dio dal lungo naso', Kawil o 'jester god' (dio giullare, perchè spesso è rappresentato con un cappello a tre punte da cui pendono delle palline, come quello dei giullari medievali), che è la divinità del lignaggio regale (www.ic.arizona.edu/ic/anth453/aguatecaweb/jester.html e www.mesoweb.com/pari/publications/rt08/jestergod.pdf).

Nel terzo registro è raffigurata quella che a noi sembra una croce (da cui il nome di Tempio della Croce Fogliata, altro tempio di Palenque nel quale si possono vedere questi bassorilievi www.soulsofdistortion.nl/images/gccc_clip_image005_0001.jpg e http://learningobjects.wesleyan.edu/palenq...foliated_cross/).
In realtà, è la raffigurazione della sacra Ceiba, albero che per i Maya costituiva l'axis mundi (ceiba pentandra, una pianta che può raggiungere i 70 mt di altezza, da noi nota come kapok).
I fantarcheologi vi vedono la parte anteriore del mezzo spaziale, ponendo l'essere umano a cavalcioni del 'palo' centrale. In realtà, si vede bene che l'uomo è davanti all'albero, si vedono chiaramente entrambe le gambe, quella destra è raccolta verso il petto, con il ginocchio nascosto dal polso sinistro.
Le braccia di quella che a noi sembra una croce accolgono il serpente bicefalo, una delle manifestazioni di Itzamnà, divinità celeste, la massima divinità Maya (nota 5).
Dalle fauci spalancate delle due teste del serpente spuntano altre due divinità, probabilmente antenati divinizzati dell'uomo raffigurato al centro, di cui forse conosciamo anche il nome (www.mesoweb.com/articles/guenter/TI.pdf pag. 58, è famoso un bassorilievo Maya che raffigura il Vision Serpent, dalle cui fauci spunta appunto un antenato del re che sta avendo la visione mentre compie l'autosacrificio di sangue http://en.wikipedia.org/wiki/Vision_Serpent).

Nel quarto registro si vede un uccello posato sul vertice della sacra Ceiba.
Non si tratta, come sostiene il blog citato all'inizio, di un quetzal ma di Vucub Caquix (sette macao), uno degli aspetti di Itzamnà identificato con le sette stelle dell'Orsa Maggiore.
E' da notare che Vucub Caquix indossa un copricapo in cui nuovamente appare il 'dio dal lungo naso', divinità come detto tipica del lignaggio regale.

L'interpetazione globale è che il bassorilievo descrive la scena della rinascita dell'essere umano raffigurato, come puro spirito che ascende al cielo per ricongiungersi agli antenati.
Per questo le fauci del mostro degli inferi sono aperte, per questo anche quelle del Vision Serpent sono aperte e mostrano l'immagine divinizzata di due antenati (probabilmente identificati nei glifi incisi sullo spessore della lastra), per questo l'uomo è raccolto in posizione quasi fetale, per questo lo affianca l'axis mundi su cui è avvolta la divinità celeste, per questo lo attende l'Orsa Maggiore in compagnia della divinità della regalità, simbolo della presenza degli antenati.

Chi è quest'uomo? Ce lo dice l'iscrizione glifica incisa sullo spessore della lastra: è K'inich Janaab Pakal (www.mesoweb.com/articles/guenter/TI.pdf pag. 57). L'iscrizione, inoltre, chiarifica alcuni aspetti interpretativi del bassorilievo, eliminando alcuni dubbi in merito.


Come ho già detto, il fantarcheologo che scrive in www.edicolaweb.net/am_0706a.htm è costretto ad ammettere, obtorto collo, che l'interpetazione accademica 'sembra reggere', bontà sua.
Però conclude che bisogna osservare come i particolari della scena che a questo punto appaiono del tutto normali si potrebbero spiegare con la necessità, da parte dell'autore del bassorilievo, di ricondurre necessariamente tutto a qualcosa per lui comprensibile, a qualcosa a lui familiare: essendogli sconosciuto l'interno di una navicella spaziale, cerca di ridurlo a qualcosa di noto a lui e agli osservatori incolti (en passant, questo vale anche per i fantarcheologi, i quali non conoscono nulla del soggetto ritratto nel bassorilievo e quindi tentano di ricondurlo a qualcosa che è loro familiare...).
Tutto sta nella prospettiva con cui le cose si guardano (ecco perchè i fantarcheologi presentano il disegno 'per il lungo'): tutti i punti di osservazione, quindi, sono di per sè giusti...

Ah, beh, allora, basta credere quello che si vuole, per vederlo.

Per esempio, c'è chi vede nel mostro della terra il propulsore di un motore a razzo alimentato da propellente liquido che sarebbe contenuto nei due oggetti al lato della testa, che non sarebbero orecchini a rocchetto ma taniche di benzina (avete presente che le taniche hanno una piegatura di rinforzo a forma di X al centro di ogni lato?).
Chi sostiene quanto sopra mi dovrebbe spiegare due cose:
- perchè un alieno arrivato sulla terra e/o un umano appartenente ad una superiore razza scomparsa dovrebbero viaggiare su un mezzo con propulsione a reazione, mezzo che già oggi sappiamo essere poco efficiente e del tutto inutile per i grandi viaggi spaziali?
- perchè il motore di questo mezzo è alimentato da propellente liquido sistemato dentro due taniche mobili (situazione estremamente pericolosa) e non dentro due banali serbatoi fissi?
Le risposte le conosco già... sono comprese nell'osservazione precedente (basta credere per vedere...)

Un discorso diverso e più complicato meriterebbe il volume di Adrian Gilbert e Maurice Cotterell intitolato Le profezie dei Maya, seguito poi da Le profezie di Tutankhamon, scritto dal solo Cotterell.
Questi, in particolare, presenta una analisi esaustiva e molto ben fatta dei temi presenti sulla lastra (oltre a quello principale, ne sono presenti altri, ma ci vorrebbe un intero volume per illustrarli e spiegarli tutti, come appunto ha fatto lui).
A conclusione del secondo volume, Cotterell vorrebbe dare per dimostrato che Kṛṣṇa, Tutankhamon, Buddha, Gesù, Pakal e chissà quanti altri sono reincarnazioni successive della stessa anima.
Ma mi fermo qui...



Nota (1) a volte identificato come I, a volte II, suo nonno portava lo stesso nome, ma non divenne mai regnante in piena regola.
C'è un po' di confusione perchè 3 sono i personaggi che portarono lo stesso nome e bisogna fare un po' di attenzione quando se ne parla, a volte con l'aggettivo 'il grande' viene indicato il bisnipote.

(2) In realtà, l'espressione completa per 're divino' sarebbe K'inich Ajau (io uso la trascrizione spagnola che rende con j l'aspirazione, in inglese si trova Ahaw, a volte si trova un misto delle 2 versioni Ajaw e Ahau).
Janaab è la versione più recente, prima del 2002 il glifo veniva trascritto Janaab' (a volte, nei testi in inglese, si trova H al posto di J).

(3) Credo che tutti i motivi iconografici presenti sulla lastra con un po' di pazienza si possano rintracciare qui www.famsi.org/ soprattutto nelle sezioni Mesoamerican Pottery, Kerr Photographs e Schele Drawings

(4) Il ponte nasale è ben visibile anche in una delle due teste ritratto deposte nella cella ai lati del sarcofago. Dato che le 2 teste sono il ritratto della stessa persona, e visto il fatto che una delle 2 non presenta il ponte, c'è da supporre che si trattasse di qualcosa di applicato, probabilmente un falso ponte in giadeite, come si vede nel film Apocalypto. Un tempo si pensava che fosse qualcosa di fisso, creato chirurgicamente.

(5) Non era ancora arrivata l'invasione del popolo dei Toltechi Itzà, che portò con sè il culto del serpente piumato, Kukulcan. Questa invasione avvenne circa 400 anni dopo la costruzione della tomba e della piramide in questione e probabilmente non raggiunse mai la zona di Palenque.

Edited by Usèkar - 10/6/2011, 08:43
 
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Un intervento davvero interessante, Usèkar. :cheers.gif:

Questa rappresentazione di Pacal mi ha ricordato molto un altro OOPArt famoso, di cui avevamo un po' discusso in passato: la "navicella" di Toprakkale (di cui qui potete ritrovare le informazioni di base: http://centroufologicotaranto.blogspot.com...tropakkale.html). Esiste più di un reperto interpretato come un veicolo teconologicamente avanzato, per volare verso (e oltre) il cielo; il problema è che non si capisce come queste macchine (assai rudimentali e non fornite di tutte le parti necessarie al decollo e al superamento degli strati di atmosfera...) avrebbero potuto prendere il volo, né come mai neanche un bullone delle loro carcasse si sia mai conservato (a meno che non fossero costruite con materiali deperibili!). Peraltro, anche per questo reperto fu proposto, nella discussione, di osservarlo non per orizzontale, bensì per veriticale, in modo che assumesse più l'aspetto di un volto, con il tipico cappello appuntito delle divinità anatoliche... Ma non allontaniamoci troppo dal topic.

Tornando a noi, mi ha molto colpito questo dettaglio. Non mi pareva che fosse già stato accennato in altre discussioni - se così è stato, chiedo scusa, mi sarà sfuggito:

CITAZIONE
maschera mosaico, pettorale in perline, sferula in bocca, un oggetto in ciascuna mano, complessi ornamenti auricolari a tubo cilindrico e rocchetto

Intendi una sferula di giada in bocca? Io lo trovo interessante. Si sa qualcosa riguardo al suo significato? Perché questa pratica?

E' molto interessante anche il dettaglio della "spruzzata" di cinabro rosso-sangue dentro alla tomba. Ricordavo di aver letto qualcosa riguardo a questo potere rigenerante che i Maya attribuivano al sangue. Mi chiedo però (da ignorante in materia), perché non usare del sangue vero... Non avrebbe avuto "realmente" un potere rigenerante su Pacal?
 
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (Perseo87 @ 10/6/2011, 12:49) 
CITAZIONE
maschera mosaico, pettorale in perline, sferula in bocca, un oggetto in ciascuna mano, complessi ornamenti auricolari a tubo cilindrico e rocchetto

Intendi una sferula di giada in bocca? Io lo trovo interessante. Si sa qualcosa riguardo al suo significato? Perché questa pratica?

E' molto interessante anche il dettaglio della "spruzzata" di cinabro rosso-sangue dentro alla tomba. Ricordavo di aver letto qualcosa riguardo a questo potere rigenerante che i Maya attribuivano al sangue. Mi chiedo però (da ignorante in materia), perché non usare del sangue vero... Non avrebbe avuto "realmente" un potere rigenerante su Pacal?

Si, è proprio una sferula di giada, nella bocca, è una cosa abbastanza frequente nelle sepolture Maya.
Il significato che si crede di potergli dare è che la giada ha potere rigenerante.
Il perchè è abbastanza lungo da spiegare, legato essenzialmente al suo colore, o meglio, al colore preferito da tutte le culture grandi utilizzatrici della giada nel Mesoamerica, il verde pur se in sfumature diverse.
I Maya preferivano il verde mela, mentre Olmechi e Nicoyani prediligevano un verde azzurrato, più vicino al verde acqua e più difficile da trovare, più raro.
Ho già scritto qualcosa in proposito, qui sul forum, andrò a cercare il thread e te lo indicherò.
Comunque, è un aspetto che le sepolture Maya condividono con alcune sepolture cinesi e la ragione sembra essere la stessa.

Per quanto riguarda l'uso del cinabro, guarda questo www.latinamericanstudies.org/red-queen-tomb.htm.
La Regina Rossa è probabilmente la moglie di Pakal, sepolta sotto e all'interno della piramide XIII di Palenque, accanto alla piramide del Tempio delle Iscrizioni, sotto e all'interno della quale è sepolto Pakal stesso.
Le modalità sono identiche, le uniche differenze sono che nella tomba della Regina Rossa e nella piramide soprastante non ci sono iscrizioni glifiche, il che peraltro rappresenta la normalità, a Palenque, e che la regina non è coperta da una lastra con bassorilievo.
E' la tomba di Pakal ad essere eccezionale, sia per le iscrizioni, sia per la pesante lastra scolpita che copriva il suo sarcofago.

Perchè si usasse il cinabro, non te lo so dire, è una usanza comune a tutte le culture mesoamericane, a partire dagli Olmechi: molte tombe 'importanti', molti scheletri di personaggi di stirpe regale e molti oggetti in giada, sepolti in cache per uso rituale, ne sono cosparsi.
 
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Belgli interventi, Usèkar!
 
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CITAZIONE (Usèkar @ 10/6/2011, 13:13) 
Il significato che si crede di potergli dare è che la giada ha potere rigenerante.
Il perchè è abbastanza lungo da spiegare, legato essenzialmente al suo colore, o meglio, al colore preferito da tutte le culture grandi utilizzatrici della giada nel Mesoamerica, il verde pur se in sfumature diverse. [...] Comunque, è un aspetto che le sepolture Maya condividono con alcune sepolture cinesi e la ragione sembra essere la stessa.

Immagino. Il colore verde pare essere legato al concetto di rinascita e rigenerazione in diverse culture antiche (anche molto distanti da loro). Mi viene in mente il caso di Osiride, spesso raffigurato con la pelle verde: fin da piccolo, avevo sempre creduto che quel colore fosse dovuto alla decomposizione del suo corpo (in quanto Osiride muore e viene in seguito riportato in vita da Iside); poi, crescendo, ho scoperto che, per gli Egizi, il verde rappresentava il colore della vita e della rinascita (insieme con il nero). Tracce di colorazione verde erano state anche rinvenute sul corpo del Celta di Lindow (una mummia di palude, conservata al British Museum e databile al III secolo d.C.), che furono inizialmente interpretate come una pittura fisica, legata alla fertilità e alla nuova vita (ma mi sembra che ultimamente queste posizioni siano state riviste: http://en.wikipedia.org/wiki/Lindow_Man#Re...d_investigation).


CITAZIONE (Usèkar @ 10/6/2011, 13:13) 
Perchè si usasse il cinabro, non te lo so dire, è una usanza comune a tutte le culture mesoamericane, a partire dagli Olmechi: molte tombe 'importanti', molti scheletri di personaggi di stirpe regale e molti oggetti in giada, sepolti in cache per uso rituale, ne sono cosparsi.

No, vabbè, chiedevo solo un parere (non è detto che per ogni gesto antico debba per forza esserci una risposta). Solo mi pareva strano il fatto che un popolo, che non si faceva certo problemi a sacrificare qualcuno, per ottenerne il sangue, usasse poi un minerale rossastro per "benedire" defunti e corredi.
 
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view post Posted on 10/6/2011, 13:56
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CITAZIONE (Perseo87 @ 10/6/2011, 14:09) 
CITAZIONE (Usèkar @ 10/6/2011, 13:13) 
Perchè si usasse il cinabro, non te lo so dire, è una usanza comune a tutte le culture mesoamericane, a partire dagli Olmechi: molte tombe 'importanti', molti scheletri di personaggi di stirpe regale e molti oggetti in giada, sepolti in cache per uso rituale, ne sono cosparsi.

No, vabbè, chiedevo solo un parere (non è detto che per ogni gesto antico debba per forza esserci una risposta). Solo mi pareva strano il fatto che un popolo, che non si faceva certo problemi a sacrificare qualcuno, per ottenerne il sangue, usasse poi un minerale rossastro per "benedire" defunti e corredi.

La domanda non è peregrina, solo che non so io se ci sia una risposta, nel senso che io non mi ero posto il quesito e di conseguenza la risposta non l'ho cercata.
Vorrei però spezzare una lancia contro l'immagine dei Maya che si è creata ultimamente, anche a seguito del film che ho citato, Apocalypto.
Quando si è riscoperta la cultura Maya, essi vennero giudicati 'gli Ateniesi d'America', pacifico popolo i cui maggiorenti erano dediti a studi astronomici e matematici.
Poi vennero scoperti i murales di Bonampak e venne la decifrazione di parte dei loro glifi, il che ci permise di constatare che erano proprio come i Greci antichi, un insieme di città stato perennemente in guerra tra loro.
Infine, tramite la lettura almeno parziale dei loro testi glifici, l'interpretazione dei loro bassorilievi che via via venivano alla luce, nonchè delle pitture vascolari, si comprese che i loro credo religiosi erano molto legati al sacrificio di sangue umano.
E' vero, a questo scopo venivano sacrificati prigionieri catturati in battaglia, ma si trattava in genere dei capi, dei re della fazione soccombente, sacrificati alla fine di una partita rituale di palla oppure alla fine di una schermagli rituale fatta con armi finte.
Non si trattava di orge di sangue quali si vedono appunto nel film citato, Mel Gibson ha dimostrato anche nella Passione di Cristo di avere gusti truculenti, quasi 'splatter'.
I riti più caratteristici erano quelli che vedevano il re e la regina in carica compiere per così dire una autodonazione.
Era un rito complesso, che prevedeva un periodo di astinenza e digiuno da parte dei donatori seguito dall'assunzione, tramite enteroclisma, di liquidi in cui erano state macerate erbe allucinogene (e immaginatevi su un individuo a digiuno da giorni che effetto potevano avere...).
Sotto l'effetto della droga, che aveva anche potere antidolorifico, i donatori si foravano i lobi delle orecchie, la lingua e i genitali, facendo cadere il loro sangue su una ciotola nella quale erano sistemate finissime striscioline ricavate dall'interno della corteccia di fico, oppure facevano passare nel foro una cordicella sulla quale erano fissate spine di agave.
L'allucinogeno, unito allo stato di prostrazione e al salasso, induceva una trance che si dice provocasse visioni di lampi saettanti di luce multicolore e questo avrebbe dato origine al culto del Vision Serpent.
Alla fine del rito, le striscioline e/o le corde venivano bruciate su un altare, assieme alla resina copale, quale mistica offerta propiziatoria per la fertilità del suolo.
Insomma, non è che il sangue umano fosse disponibile 'a torrenti'. Del resto, le vittime sacrificali rinvenute nel corridoio che porta alla camera delle due sepolture citate sono solo due per ciascuna e non portano segni di morte violenta.
E' probabile che siano state seppellite 'vive', durante uno stato di trance indotta, ovvero avvelenate.



Conservo tutti gli 'articoli' che pubblico, senza però annotarmi dove e a quale indirizzo.
Non sono riuscito a rintracciare il thread in cui ho postato le parole che seguono, forse l'ho fatto ancora su AI.

<per prima cosa, perchè la giadeite?
La risposta va cercata probabilmente nel colore tanto apprezzato, il verde nelle tonalità così vicine a quelle della vegetazione tropicale.
Dunque, un colore che richiama la vegetazione e quindi la vita, perchè la vegetazione è fonte di nutrimento. Per traslazione, l'acqua, senza la quale nulla può vegetare, e quindi la pioggia.
Infine, ancora per traslazione, la rinascita, dato che durante la stagione secca la vegetazione 'muore' per 'rinascere' durante la stagione delle piogge.
Ecco allora che i grandi personaggi Maya venivano sepolti con un grano di giada nella bocca ed uno stretto in ciascun pugno, a significare probabilmente la possibilità di un loro ritorno ovvero l'aver acquisito uno status di immortalità nell'aldilà (per lo stesso motivo, venivano sepolti con una grane quantità di cinabro, dal colore rosso vivo, il colore del sangue, simbolo della vita e del quale i regnanti Maya facevano autosacrificio durante riti volti a propiziare la fertilità del suolo).>



Non sono mai riuscito a rintracciare l'elenco attendibile e completo di tutto quanto venne rinvenuto nella tomba di Pakal.
Gli oggetti sono una marea, lungo lo scavo della scala vennero rinvenute alcune perle, per esempio, e poi conchiglie di spondilus, statuette e oggetti in terracotta decorata.
In varie pubblicazioni ho letto che in un pugno stringeva una giada subcubica, nell'altro una a forma di tetraedro: la cosa mi è sempre sembrata troppo improbabile e troppo legata a significati esoterici attribuiti a questi due solidi dai massoni.
Chissà...
La giada in bocca, invece, è riportata anche da fonti molto attendibili, per cui la considero certa, anche alla luce del fatto che, come ho detto, altri alti personaggi Maya sono stati sepolti con la stessa modalità.



PS: per bucarsi, utilizzavano una lancetta in selce o giadeite la cui forma è molto simile a quella dell'aculeo della sting ray, un pesce razza.
Questa lancetta è riprodotta al centro della corona tripartita posta sul teschio della divinità degli inferi che compare nel bassorilievo, I registro.
L'ho chiamata 'cuspide di selce' perchè spiegare cos'è effettivamente richiedeva un discorso lungo, come quello che ho appena svolto.
 
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view post Posted on 14/8/2011, 14:22




Beh, che dire, sono sbalordita... Una messe di informazioni per iniziare ad avvicinarmi ad una civiltà per la quale - lo confesso - ho sempre provato un pò di repulsione, frutto, forse di "certi" racconti piuttosto truculenti su sacrifici umani, cuori pulsanti estratti dal petto e quant'altro :).
Tutto va contestualizzato.
Grazie delle informazioni.
 
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view post Posted on 14/8/2011, 16:07
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (em_hotep @ 14/8/2011, 15:22) 
Beh, che dire, sono sbalordita... Una messe di informazioni per iniziare ad avvicinarmi ad una civiltà per la quale - lo confesso - ho sempre provato un pò di repulsione, frutto, forse di "certi" racconti piuttosto truculenti su sacrifici umani, cuori pulsanti estratti dal petto e quant'altro :).
Tutto va contestualizzato.
Grazie delle informazioni.

Al di là della contestualizzazione, che è sempre necessaria, le storie dei cuori pulsanti estratti dal petto delle vittime sacrificali sono legate ai racconti dei Conquistadores spagnoli, racconti che riguardano gli Aztechi, una delle tante popolazioni succedutesi nell'area del Mesoamerica.
Circa il numero dei sacrificati e la frequenza dei sacrifici, ci sono opinioni discordanti.
Pochi studiosi seri contemporanei accettano le cifre che gli autori spagnoli immediatamente successivi alla conquista ci hanno tramandato nei loro scritti (in alcuni casi, si tratta di nobili aztechi sopravvissuti e spagnolizzati).
Questi scritti ci parlano di decine di migliaia di vittime all'anno, con addirittura un massimo di 80.000 vittime per la consacrazione del Templo Mayór di Tenochtitlán, nel corso di una cerimonia durata 4 giorni, quindi 20.000 sacrifici al giorno.
La cifra sembra decisamente inverosimile, considerato che ad Auschwitz si arrivò ad un massimo di 19.000 vittime al giorno, lavorando 24h consecutivamente con mezzi tecnologicamente ben superiori (vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Sacrifici_uma...a_dei_sacrifici).
Certo, sembra rispondere a verità il fatto che quando Mohtecuzoma accompagnò Cortéz all'interno di uno dei due sacelli posti alla sommità del Templo Mayór, il conquistadór ne uscì immediatamente, colto da nausea e conati di vomito provocati dal fetore di sangue umano putrefatto e dalla vista delle pareti incrostate dello stesso, lungo le quali erano allineati i sacerdoti di più alto grado, coperti di sangue umano rappreso, nonchè dei bacili pieni di cuori umani in putrefazione.
Poco lascia all'immaginazione anche quanto gli stessi Aztechi ci hanno rappresentato nei loro murales e nelle loro terracotte.
Però è anche vero che in Spagna, nello stesso periodo e per più di un secolo successivamente, si svolgevano colossali autodafè seguiti da roghi di eretici preventivamenti torturati... e quant'altro.
E di fronte a questi spettacoli, esibiti su pubbliche piazze e al cospetto di una moltitudine di persone, non mi risulta che alcun Hidalgo si sia ritirato sconvolto.

Pakal era Maya e riguardo ai sacrifici umani pepetrati da questi ultimi abbiamo minori informazioni e ancor meno certezze.
In realtà, come ho già detto, sembra che praticassero sacrifici umani solo in particolarissime occasioni, quasi sempre per decapitare (anche in senso letterale) la classe dirigente di una città appena conquistata.
E' interessante notare come i murales di Bonampák ci documentino il taglio dell'ultima falange (o forse l'estirpazione delle unghie) delle dita delle mani di artigiani, scribi e suonatori facenti parte della corte del vinto (www.mezoamerica.ru/indians/maya/bmp_r2.html, ultima immagine, click per ingrandire, il sito è russo e tutto i cirillico...).
Forse il vinto re di Bonampák era questo www.ancientworldmagazine.net/wordpress/?p=181, visto che prima di seppellirlo lo hanno decapitato ma lo hanno sepolto con almeno una parte dei suoi gioielli.
 
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em_hotep
view post Posted on 14/8/2011, 17:58




Premetto la mia quasi completa ignoranza sulle civiltà mesoamericane, per cui le mie domande potranno sembrare sciocche: queste civiltà avevano un minimo comun denominatore? Vale a dire un'origine comune dal punto di vista antropologico? Oppure si trattava di popolazioni autoctone ed indipendenti le une dalle altre? E si può azzardare un richiamo con gli indiani del nord America dei quali siamo venuti a conoscenza attraverso le cosiddette "epopee" americane? Grazie in anticipo... :blush.gif:
 
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view post Posted on 14/8/2011, 18:44
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (em_hotep @ 14/8/2011, 18:58) 
Premetto la mia quasi completa ignoranza sulle civiltà mesoamericane, per cui le mie domande potranno sembrare sciocche: queste civiltà avevano un minimo comun denominatore? Vale a dire un'origine comune dal punto di vista antropologico? Oppure si trattava di popolazioni autoctone ed indipendenti le une dalle altre? E si può azzardare un richiamo con gli indiani del nord America dei quali siamo venuti a conoscenza attraverso le cosiddette "epopee" americane? Grazie in anticipo... :blush.gif:

Comincio dalle 2 domande centrali.
Non si può parlare di origine comune dal punto di vista antropologico se non nel senso che tutte le popolazioni amerindie sono reputate di origine asiatica.
Si pensa che la prima colonizzazione delle Americhe sia avvenuta da parte di popolazioni asiatiche che attraversarono lo Stretto di Bering lungo l'anello delle Aleutine, nei periodi in cui, a causa dell'abbassamento del livello degli oceani dovuto ad una glaciazione, nello stretto si formava una larga lingua di terra che congiungeva l'Alaska alla Siberia.
A quale glaciazione si debba far riferimento, è oggetto di discussione.
Sino a qualche decina di anni addietro, si era certi che l'attraversamento fosse avvenuto non più di 12000 anni fa, quasi alla fine del Würm.
Oggi si tende a retrodatare ad almeno 30000 anni fa la prima migrazione, in base a pur scarsi ritrovamenti archeologici sicuramente attestati.
Sembra che la colonizzazione si sia estesa in tempi brevissimi sino all'estremo lembo dell'America Meridionale.

Successivamente, nella zona centroamericana si sono susseguite varie correnti migratorie, alcune provenienti dal sud, altre dal nord.
Le popolazioni amerindie mesoamericane non furono e non sono omogenee nè antropologicamente nè linguisticamente: per esempio, i Maya non furono e non sono un 'popolo', parlano lingue appartenenti addirittura a gruppi diversi e non imparentati.

Azzardare un richiamo con i nativi nordamericani è molto difficile.
Probabilmente, è possibile solo tra popolazioni delle zone semidesertiche degli attuali USA (Hopi, Ute, Navajos, Papagos) e gli ultimi arrivati in Mesoamerica, gli Aztechi (https://ostraka.forumfree.it/?t=55498755).

Per quanto riguarda, invece, una certa omogeneità culturale e non solo, https://ostraka.forumfree.it/?t=54453953.

Scusa la brevità, devo preparare la cena.
 
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lama su
view post Posted on 14/8/2011, 18:51




CITAZIONE (Usèkar @ 14/8/2011, 17:07) 
E di fronte a questi spettacoli, esibiti su pubbliche piazze e al cospetto di una moltitudine di persone, non mi risulta che alcun Hidalgo si sia ritirato sconvolto.

in effetti è una domanda interessante.. sinceramente non so se in spagna ci sia mai state delle voci che si sono levate contro queste pratiche dell'inquisizione in questo periodo..
Così sul momento mi viene in mente Goya, ma è più tardo (fine 1700 inizio 1800).
Sarebbe interessante sapere se nella spagna del XVI secolo vi erano delle voci di condanna (e in che modo e cosa condannavano di preciso) o se il consenso (o la paura) erano veramente totali..

CITAZIONE
queste civiltà avevano un minimo comun denominatore? Vale a dire un'origine comune dal punto di vista antropologico?

quali civiltà intendi con "queste civiltà"? e cosa intendi con "origine comune dal punto di vista antropologico"? ^_^

P.S. benvenuta anche da parte mia! ^_^
 
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view post Posted on 14/8/2011, 21:44
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CITAZIONE (Usèkar @ 14/8/2011, 17:07) 
il conquistadór ne uscì immediatamente, colto da nausea e conati di vomito URL], visto che prima di seppellirlo lo hanno decapitato ma lo hanno sepolto con almeno una parte dei suoi gioielli.

Cortéz vittima della Vendetta di Montezuma?
 
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em_hotep
view post Posted on 15/8/2011, 19:31




CITAZIONE
queste civiltà avevano un minimo comun denominatore? Vale a dire un'origine comune dal punto di vista antropologico?

CITAZIONE
quali civiltà intendi con "queste civiltà"? e cosa intendi con "origine comune dal punto di vista antropologico"? ^_^

P.S. benvenuta anche da parte mia! ^_^

Grazie del benvenuto, innanzitutto :)
Con "queste civiltà" intendevo le civiltà Inca, Maya, Azteca, tutte le civiltà indigene americane. Mi domandavo se ci fosse una sorta di "antenato comune", un ceppo comune pur nella diversità di certi usi e tradizioni. Ed anche se, in qualche modo, si "somigliassero"...


Edited by dceg - 15/8/2011, 22:07
 
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view post Posted on 15/8/2011, 21:16
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Em Hotep, ho corretto un pasticcetto delle citazioni e ti pregherei di non cambiare carattere, dimensioni e colore dei messaggi, laleggibilità ne soffre. Cambiare il colore conviene soprattutto quando si vuole evidenziare particolarmente qualcosa.

Per quanto riguarda le civiltà americane che citi, attenzione a non dimenticare che tra di loro ci sono distanze molto grandi sia nel tempo che nello spazio. Alcuni elementi però sono comuni: la mancanza, pressoché assoluta, di strumenti metallici, anche dove i metalli erano conosciuti ed utilizzati, e la mancanza dell'uso, non della conoscenza però, della ruota.
 
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view post Posted on 16/8/2011, 07:13
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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In effetti, io mi sono limitato a dare una, sia pur solo approssimativa, risposta circa le popolazioni mesoamericane, che sono quelle che conosco un po'.
E già limitandosi solo a quella zona, il discorso è complesso oltre ad essere materia di controversie anche accese tra gli studiosi più qualificati (per esempio, Piňa Chán sostiene che gli Olmechi arrivarono nel Messico centro-orientale proveniendo da sud, dall'Ecuador sostanzialmente, nel corso di una migrazione durata parecchi secoli mentre quasi tutti gli altri autori sostengono una origine più direttamente asiatica se non addirittura a volte africana di questa popolazione).

Se ne avrò il tempo, e se vi interessa, cercherò prossimamente di riassumere le varie ipotesi in un intervento specifico.
 
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18 replies since 10/6/2011, 07:11   3130 views
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