Ho finito, e mi sono ricordato che ne avevo già accennato qui:
https://ostraka.forumfree.it/?t=51920180&st=30Per alcuni articoli reperibili on line qui:
https://ostraka.forumfree.it/?t=51920180&st=45Non è che ci sia molto da aggiungere. Posso capire che desti stupore, ma per gli orientalisti sono dati piuttosto assodati, per quanto si possa discutere sulle interpretazioni. Tuttavia, ad esempio in una sintesi recente sull'archeologia turca (Sagona e Zimansky,
Ancient Turkey, London-New York, Routledge, 2009), esplicitamente si parla, a proposito dei siti citati nel link, di strutture comunitarie, e per Gobekli di templi. Anzi, proprio Gobekli è trattato a parte insieme a Nevali Cori in un paragrafo intitolato "Ritual, art, and temples", che lascia pochi dubbi sull'orientamento prevalente tra gli studiosi.
Solo alcune precisazioni. Si tratta sì di cacciatori raccoglitori, ma sedentari. Anche questo mi rendo conto che non è ancora passato nella cultura diffusa, ma già dal Natufiano ci sono villaggi sedentari di cacciatori-raccoglitori. Sia villaggi abitati per tutto l'anno, sia villaggi occupati ripetutamente nel corso del tempo. Ecco perché Cauvin (sì Lama, nel libro famoso di Cauvin si parla anche di Gobekli), e non solo lui oramai, fanno precedere il processo di sedentarizzazione a quello della nascita dell'agricoltura, e anche a quello della neolitizzazione (la neolitizzazione comporta certo una diffusa sedentarizzazione, ma non necessariamente successiva alla nascita dell'agricoltura, e anzi, col Natufiano siamo nell'Epipaleolitico. I confini strettamente cronologici sono peraltro, per processi come questi, piuttosto sfumati). Comunque si voglia interpretare la cosa, si tratta ormai, per il Vicino Oriente (dalla Turchia alla Siria al nord della Mesopotamia, e pure Cipro), di un dato di fatto.
I templi sono probabilmente espressione di una certa dimensione comunitaria, con connotati anche rituali, la cui, come dire, "spazialità", o almeno un certo uso dello spazio, architettonico e non, può esser fatto risalire appunto all'Epipaleolitico (almeno all'Epipaleolitico, e almeno con queste caratteristiche. Sempre per ciò che riguarda il Vicino Oriente ovviamente). Ad Hallam Cemi sempre in Turchia, sito che risale all'undicesimo millennio a.C. (C14), vi sono nel livello 2 edifici interpretati (per costruzione, disposizione interna e dimensioni) come comunitari. Così come a Jerf el Ahmar in Siria, grosso modo contemporaneo. A Cayonu, certi spazi aperti erano usati probabilmente per banchetti. E così via.
Nascita e sviluppo (anzi, evoluzione in senso neutro, perché non è lineare. Alcune caratteristiche come quelle templari sembrano maggiormente percepibili, paradossalmente, per certi periodi più antichi, e meno, almeno apparentemente, presso certe culture del tardo Neolitico o del Neolitico pieno, e ricompaiono poi alla grande col tardo Obeid per poi strutturarsi definitivamente durante la rivoluzione urbana e con la nascita della città - ma in questi casi, a mio parere, si tratta già di un'altra storia, dato che è piuttosto chiara la nascita e lo sviluppo di un'autorità centrale, dal chiefdom allo stato) di questa dimensione "comunitaria" e la sua espressione spaziale, nel senso più ampio, dagli edifici agli spazi aperti e spiazzi utilizzati per banchetti o sepolture collettive, dai risvolti rituali a quelli civili (ad esempio la costruzione delle mura imponenti di Gerico), è argomento che mi interessa parecchio. Se metto giù un progetto di ricerca mi finanziate?