Ostraka - Forum di archeologia

Göbekli Tepe

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 17/6/2011, 14:39
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
839

Status:


CITAZIONE (§Karl§ @ 17/6/2011, 01:22) 
Anzi, proprio Gobekli è trattato a parte insieme a Nevali Cori in un paragrafo intitolato "Ritual, art, and temples", che lascia pochi dubbi sull'orientamento prevalente tra gli studiosi.

posso chiederti d'essere un po più specifico riguardo a questo aspetto? :P



 
Top
§Karl§
view post Posted on 17/6/2011, 23:46




Intendo che lascia pochi dubbi, perché si dà per scontato che si tratti di templi. A Nevali Cori ci sono sia abitazioni ed edifici domestici che templi, a Gobekli invece ad ora sembrano esser presenti solo templi - da qui l'ipotesi delle "località centrali", che potevano servire da punto di riferimento come dire, supra villaggio. Per il resto, hanno alcune caratteristiche comuni. Gli edifici di Gobekli sono circolari nel livello più antico, con diametro fino a 20 m., e rettangolari in quello successivo; a Nevali Cori sono quasi quadrati (tipo 13.9 x 13.5 m.). In entrambi i siti sono costruiti in pietra e presentano una sistemazione interna simile: banconi lungo i muri, pilastri in pietra a forma di T, sia inseriti nei banconi sia al centro della stanza in numero di due (a Nevali Cori sono presenti anche un podio e una nicchia).

I pilastri di Gobekli sono decorati con bassorilievi che raffigurano prevalentemente il mondo animale: leoni rampanti, bovini selvatici, volpi, asini selvatici (cioè credo onagri), cinghiali, e poi volatili, gru, scorpioni, serpenti ecc. E' presente però anche una figura maschile acefala con pene eretto, ed una figura femminile è stata trovata intagliata nel pavimento di uno dei templi. In genere però è l'elemento maschile ad essere prevalente in questo contesto (l'immaginario magari va di solito alla figura femminile a seno scoperto e/o con triangolo pubico in evidenza, bacino abbondante, ecc., alla dea madre. E invece no. Evidentemente è cosa che prende piede successivamente, ma non ora).

La scultura di Nevali Cori è dominata invece da figure ibride, uomini-serpente e donne-uccello, e da particolari composizioni sovrapposte che richiamano alla lontana i totem. Stele itifalliche sono presenti in entrambi i siti. I possibili contesti e implicazioni rituali e religiosi li lascio suggerire a voi :D (di per sè stessi mi interessano poco. Voglio dire che si tratti di culto rivolto a divinità o a culto sciamanico o magico ecc., per quanto sia importante dal punto di vista dell'evoluzione storica in generale, mi interessa poco. Piuttosto mi interessa l'aspetto comunitario del rito e le implicazioni sociali, che di certo vi si accompagnano e sono inscindibili - "embedded" direbbero gli anglofoni).

P.S. Dimenticavo. Usekar, grazie per la segnalazione della traduzione italiana del libro di Schmidt. Vero è che è sempre meglio leggere un testo in lingua, ma quando posso e nonostante sia l'unico modo per esercitarsi e migliorare, cerco di risparmiarmi la lettura del tedesco perché benché l'abbia data come seconda lingua durante l'università, mi porta via sempre troppo troppo tempo :lol:

Peccato un po' per la scelta del sottotitolo, che denota una certa voglia di fare sensazionalismo più del necessario e di cavalcare il solito crinale accademia ortodossa vs singolo rivoluzionario (leggo sul link a fb che hai messo, di rivoluzione della datazione della nascita dell'agricoltura, della nascita della "civiltà", della sedentarizzazione, ecc. Tutte cose già piuttosto assodate da un po' - eccetto la retrodatazione della nascita della "civiltà" che nell'uso che ormai si fa del termine nella cultura diffusa non si capisce bene cosa diavolo voglia dire e ha perso qualsiasi significato specifico - e circolanti non solo nella testa di un solitario Schmidt, ma nei dibattiti e oramai nei manuali di archeologi francesi, tedeschi, inglesi, spagnoli, americani, italiani, turchi, ecc. Si può discutere poi sul significato di "tempio". Ovvio che è da intendere soprattutto come sinonimo di edificio cultuale, e non necessariamente come parallelo con il tempio di età protourbana, al centro dell'organizzazione statale, politica, economica, religiosa, culturale, ecc. Così come si può discutere sulle caratteristiche cultuali, e finanche sulla natura cultuale o meno del contesto e degli edifici. Ma ciò non tocca i nodi suddetti). Il titolo originale recita: Sie bauten den ersten Tempel. Das rätselhafte Heiligtum der Steinzeitjäger. Die archäologische Entdeckung am Göbekli Tepe. E cioè - dceg correggimi se sbaglio: Costruirono il primo tempio. L'enigmatico (spero sia da intendere come "enigma" quel "rätsel", e non come "mistero", altrimenti io mi sarei risparmiato pure questa seconda frase) santuario dei cacciatori dell'Età della Pietra. La scoperta archeologica di Gobekli Tepe.

Edited by §Karl§ - 18/6/2011, 01:51
 
Top
view post Posted on 18/6/2011, 11:39
Avatar

Senior Member

Group:
oikistés
Posts:
19,439
Location:
Germania

Status:


Non ti correggo di certo, la traduzione è esatta, anche per quanto riguarda rätselhaft appunto enigmatico, che pone quesiti, non misterioso.
 
Top
massinissa
view post Posted on 18/6/2011, 13:03




Infatti per quanto riguarda la figura femminilepoco presente, a Catal Huyuk, sono presenti anche figure taurine e stanze cultuali(?) con corna di toro. E' quindi ancora prevalente l'elemento maschile. Inoltre le figure acefale che sembrano relazionate ad avvoltoi (rituali, sacrifici umani??) sono se non erro maschili. Il toro, come poi sarà anche nelle raffigurazioni del vicino Mediterraneo (età del bronzo) rappresenta la potenza, la forza maschile. Ma anche la virilità fecondatrice. Il toro come simbolo della fecondità virile appunto, che permette alla terra elemento femminile per eccellenza di produrre frutti.


 
Top
§Karl§
view post Posted on 19/6/2011, 03:03




Sì Cauvin parla di vera e propria "religione del toro"...
 
Top
massinissa
view post Posted on 19/6/2011, 08:50




Spero di non andare OT! E' interessante vedere come a questo punto il processo di neolitizzazione porti con sè non solo nuovi modi di vivere, ma anche nuovi modi di pensare e credere nell'ultraterreno (se così si può chiamare). Ma è altresì vero che potrebbero essere credenze sviluppatesi indipendentemente, data la similarità di modi di vita anche nel neolitico europeo e successiva età del bronzo. Se la terra è la principale fonte di sostentamento e il toro è sempre visto come animale forte e potente, l'associazione potrebbe essere la stessa seppur in diversi tempi e luoghi (per il neolitico europeo però non mi sembra vi siano testimonianze del genere, mentre per l'età successiva sono ben chiare). Scusate se sono andato fuori rotta! :lol:
 
Top
§Karl§
view post Posted on 20/6/2011, 10:32




Pensa che, in buona sostanza, Cauvin ha sostenuto che sono state in realtà le nuove concezioni religiose ad aver portato alla neolitizzazione, e non viceversa. Personalmente ritengo sia sempre piuttosto difficile, anche durante i periodi di mutamento epocale come il Neolitico, andare a misurare i rapporti tra "struttura" e "sovrastruttura" e le relative azioni e reciproche retroazioni, influenze e condizionamenti.
 
Top
massinissa
view post Posted on 20/6/2011, 10:43




Sì, sono d'accordo, sulle difficoltà. Ma la mia idea è che prima si pensa al benessere terreno (cibo, acqua, salute procreazione ecc.) e dato questo allora ci si rivolge all'invisibile, e per l'entità o le entità divine (?) solo con il benessere e la "ricchezza" di mezzi ci si può permettere di costruire strutture come quella di cui stiamo discutendo. Anche perchè da un punto di vista pratico e strettamente fisico, si ha bisogno di energia per poter lavorare a simili imprese e con tecnologie diciamo così non moderne. Di conseguenza abbondanza di cibo, buon nutrimento e anche buon numero di individui forti e sani che possano con efficacia portare avanti il lavoro e finirlo.
 
Top
§Karl§
view post Posted on 21/6/2011, 04:13




Quello anch'io. Anzi, direi che tendenzialmente viro verso il materialismo, con i dovuti accorgimenti (d'altro canto, a legger bene nemmeno Marx sosteneva che la "sovrastruttura" non avesse influenza sulla "struttura". A differenza dei determinismi che ne son venuti, la Kritik era piuttosto aperta). Dico che è difficile perché per esempio, ammettiamo con Cauvin che sia stata la nuova religione - per cui la sfera ideologica - che si accompagna alle prime sedentarizzazioni e che precede - anzi, precedono entrambe, e la religione e i primi villaggi sedentari, come nell'esempio di Gobekli - la nascita dell'agricoltura, a influenzare e favorire fortemente la neolitizzazione. La nascita e la diffusione dell'agricoltura non andrebbero allora imputate prevalentemente a fattori di ordine economico e socio-economico, e così anche la diffusione della sedentarizzazione. Però allora, cosa favorisce ("determina" lo evito perché a rischio di determinismo) la nascita della nuova religione in oggetto? Forse la stessa vita sedentaria, posto che si possa dimostrare che la prima sedentarietà precede la nuova religione? E quindi un fattore di ordine sociale? E quali sono i motivi che hanno indotto gruppi di cacciatori-raccoglitori alla vita sedentaria? Forse la nuova religione, posto che se ne possa dimostrare l'anteriorità o la contemporaneità rispetto ai primi villaggi sedentari?

Già qui ci si può trovare di fronte al classico circolo vizioso del cane che si morde la coda o del chi è nato prima l'uovo o la gallina, e già qui ci si rende conto di come il giochetto possa andare sempre più indietro: cosa ha favorito la nuova religione? La sedentarietà. Cosa ha indotto la sedentarietà? Il fattore x. E quest'ultimo? E così via. A seconda del clivage (non è un errore di battitura. Mi viene il termine in francese perché piaceva ad un sociologo francese, Henri Mendras, di cui tempo fa lessi L'Europa degli europei. Sociologia dell'Europa occidentale, nel quale viene usato ripetutamente anche nella traduzione italiana, e quindi m'è rimasto impresso maggiormente rispetto all'inglese cleavage) che si individua nella linea dell'evoluzione storica, e a seconda del punto (cronologico) in cui lo si individua, di volta in volta se ne possono trovare le cause nella sfera ideologico-culturale (in senso "marxiano", o "sociologico" se così si può dire. In senso allargato, secondo me tutto è produzione culturale, qualsiasi frutto dell'azione e del lavoro umano e non, dall'aratura dei campi alla composizione di poesie), in quella socio-economica, ecc.
 
Top
53 replies since 12/6/2011, 21:19   1203 views
  Share