Ostraka - Forum di archeologia

RICOSTRUIRE le Rovine

« Older   Newer »
  Share  
IunoMoneta
view post Posted on 6/7/2011, 13:03 by: IunoMoneta




CITAZIONE (lama su @ 5/7/2011, 22:02) 
secondo me non siamo noi archeologi, ma e' la "societa' " che deve decidere (consciamente o piu' spesso inconsciamente) se aggiungere o meno un nuovo capitolo alla storia del monumento in questione (anche se tale capitolo significa la sua distruzione, o la sua ricostruzione). A noi, in quanto studiosi del passato, spetta leggerli i capitoli, non scriverli. Altrimenti non avrebbe neppure senso.

Quindi secondo me, non spetta a noi archeologi dire se una ricostruzione e' "giusta" o "sbagliata" perche' "storica" o "astorica".

A mio avviso proprio come archeologi abbiamo il dovere di prendere una posizione. Perchè non solo siamo archeologi ma anche cittadini. Facciamo parte della società che deve prendere una decisione e le nostre competenze devono servire a dare dei pareri motivati. Altrimenti non serviamo davvero a nulla....

CITAZIONE
si potrebbe controbattere che monumenti come il colosseo sono stati studiati cosi' a lungo, e cosi' a fondo, che di fatto non hanno piu' nulla da dirci, quindi non sono piu' "fonte di dati" per gli archeologi, e quindi potrebbero tranquillamente venire ricostruiti.

Non sono d'accordo. Il fatto che il Colosseo (come Villa Adriana, Pompei, l'Arena di Verona etc.) sia uno dei più conosciuti dal grande pubblico non vuole assolutamente dire che sia uno dei più studiati. Come avevo ricordato sopra, ci sono ancora molti aspetti che ignoriamo. A partire dalla decorazione.

CITAZIONE
Appunto non tanto perche' "ricostruire" cancella la storia, ma perche' "ricostruire" significerebbe rischiare di cancellare dei dati che potrebbero parlarci della storia.
E visto che i dati a nostra disposizione sono gia' cosi' pochi, e' un rischio che secondo me non possiamo permetterci di correre.

E' in parte quello che avevo in mente io quando ho scritto la frase che mi hai criticato ;) . In realtà ricostruire, ma anche conservare così per carità, congela il monumento in un momento della sua storia. Se il Colosseo, come altri monumenti antichi, è in un certo modo è perchè ha avuto un vissuto che nella sua interezza è importante (costruzione, uso, ristrutturazioni, disuso, spoglio, rifunzionalizzazione in chiave propagandistica etc.). La ricostruzione (di nuovo chiedo: riferita a quale momento della vita dell'edificio?) sceglie un momento e uno solo. Non mi racconta nulla di più di quell'attimo. Per formazione preferisco la diacronia e preferisco un edificio in parte crollato dal quale posso trarre informazioni su tutta la sua storia non solo su una parte di essa. Io mi occupo di archeologia romana ma di fronte a un monumento non posso limitarmi a quella fetta della sua storia che va dalla costruzione alla caduta dell'Impero (ammesso e non concesso che durante questo periodo il monumento non sia cambiato). Mi interessa anche quello che succede dopo, le vicende che hanno consentito o no a quei resti di arrivare a noi.

Per questa ragione mi sono sentita profondamente a disagio vedendo di persona i cosiddetti restauri cinesi che non si limitavano a integrare pitture, ma sostituivano parti vecchie dell'edificio con parti nuove, raschiavano pitture e le rifacevano ex-novo. E non in edifici ancora usati (il palazzo d'estate o la città proibita a Pechino non hanno altra funzione che quella di un museo, non sono edifici di rappresentanza per il governo o residenza di qualcuno...) ma in monumenti che non hanno altra funzione che quella di mostrarsi ai turisti. Per non parlare del tempio del cielo, sempre a Pechino, ricostruito interamente dopo che per lungo tempo ciò che ne restava era stato usato come magazzino...


Ah, dimenticavo... Anche in Cina non si ricostruisce proprio tutto... Nella città proibita ci sono alcuni grandi vasi di bronzo che in origine erano dorati. La doratura non è stata riapplicata perchè asportata dai britannici (se non erro) e, quindi, ci tengono a far vedere quali danni sono stati prodotti dagli stranieri... ti mostrano pure i segni delle sciabole usate per grattare via l'oro.

CITAZIONE (*Gibo* @ 6/7/2011, 09:11) 
CITAZIONE (cremuzio cordo @ 6/7/2011, 01:40) 
L'Arena di Verona viene utilizzata ancora, come anche il teatro Greco-Romano di Taormina.

Questi sono due esempi di come in alcuni casi non si possa solo parlare di conservazione e/o restauro (reversibile come diceva Trambuccone o comunque non invasivo), in quanto l'edificio non ha come unica funzione la musealizzazione, ma conserva anche una funzione più "attiva" e pertanto richiede la realizzazione di opere adeguate alla realizzazione di essa (impianti elettrici, strutture provvisorie per scenografie e palcoscenico, sistema di bagni, sistema di locali per il personale, ecc...), che sicuramente alterano lo stato originario in modo non irreversibile ma che comunque rendono l'edificio, come è ovvio che sia, più adatto alle esigenze odierne.

Veramente nell'Arena di Verona non possono essere effettuate modifiche del tipo di cui parli tu. Tutto deve essere rimuovibile e non deve danneggiare le strutture antiche. Il vincolo indiretto posto sull'area attorno, per altro, proibisce la presenza di depositi di materiali per evitare possibili danni da incendio (o di altro tipo).
Piuttosto sarebbe da chiedersi se questo tipo di uso di questi monumenti sia compatibile con la loro conservazione. Sull'Arena di Verona ci sono aspre polemiche in corso da anni fra Comune e Soprintendenza perchè è accertato, ad esempio, che le onde sonore (oltre una certa soglia) danneggiano la struttura, come pure le vibrazioni prodotte dal pubblico.
 
Top
44 replies since 4/7/2011, 00:09   2133 views
  Share