Ostraka - Forum di archeologia

Pacificatori del passato vs bellicisti (irrealistici)

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view post Posted on 3/6/2012, 13:30




CITAZIONE (turnon @ 3/6/2012, 13:58) 
Ma non posso fare a meno di domandarmi perché certi atteggiamenti tutt'altro che umili sembrino dare fastidio solo a me.

Comunque, chiedo scusa ancora, per avere risposto a quella che mi è sembrata una palese provocazione...

se ritieni che ci siano degli atteggiamenti inappropriati o se ti sembra di essere l'oggetto di una provocazione, l'unico modo valido di reagire è segnalare la cosa ad un moderatore o a un amministratore (in questo caso ad un amministratore, visto che la sezione non ha un moderatore specifico).

Del resto, come in ogni comunità civile, è per questo che ci sono delle moderatori e amministratori, proprio per evitare che gli utenti sentano il bisogno di "farsi giustizia da soli" rispondendo per le rime.

Noi amministratori non sempre abbiamo la possibilità di seguire tutte le discussioni (anche per noi il forum è un hobby, non una professione), o di seguirle con l'attenzione necessaria, e dunque può capitare che ci sfugga un'intemperanza qua e là. Facciamo quello che possiamo.

Però premettendo che da un lato ogni interazione nel forum dovrebbe basarsi sul principio della buona fede, dall'altro ricordo che rivolgersi agli amministratori è un diritto di tutti gli utenti (quindi anche tuo).

Detto questo invito tutti a ritornare al tema della discussione, che è decisamente più interessante di queste inezie.
 
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view post Posted on 3/6/2012, 23:40
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CITAZIONE (turnon @ 3/6/2012, 13:58) 
Leda: tu hai ragione,( come potrei non ammetterlo?) quando dici che l'umiltà dovrebbe essere alla base della partecipazione al forum. E hai anche tutte le ragioni a rimproverarmi. Chiedo scusa a tutti i partecipanti, persino a Dedalonur (che non mostra molta umiltà, da parte sua, n

Bella questa, chiedi scusa (persino...a me... :lol: ) ma contemporanemanete rilanci accuse e provochi nuovamente accusandomi di mancanza di umiltà e di autoreferenzialità.

che gioco è?

ti faccio notare che potresti accusarmi di autoreferenzialità solo se io adducessi opinioni affatto mie senza corredarle di dati. mentre invece la mia era una citazione altrui dell'archeologo Ercole Contu il quale a sua volta si basava su delle evidenze raccolte negli scavi.

A me pare che ci sia una bella differenza con la autoreferenzialità...

Anzi troppa differenza, per non dire che le tue son solo offese completamente gratuite volte ad alterare gli animi e ad impedire una discussione tranquilla.

l'archeologia sarda negli anni 90 registrò l'arrivo di individui brachicefali in Sardegma. Si può dire che il "criterio" adottato dall'archeologia di quel periodo sia errato o superato; ma comunque sia tale evidenza è agli atti, ovvero è entrata a far parte della letteratura, perchè mq sia i crani sono stati trovati e a detta di Contu in particolare, ricevettero una collocazione sepolcrale a parte rispetto ai dolicocefali.

Cosicchè leggendo Bronzew, che dice:
CITAZIONE
leggevo che secondo gli studi compiuti da Germanà con la cultura di Abealzu-Filigosa si registrano in Sardegna i primi crani brachimorfi (segnale dell'arrivo di nuovi gruppi umani?) che poi diverrano più numerosi nel periodo campaniforme ed epicampaniforme .

non si poteva non dar conferma di quanto detto dal punto di vista archeologico da parte di Ercole Contu. mentre non è mio compito dire se il criterio della brachicefalia sia tuttora corretto o meno poichè conoscendo benissimo i miei limiti mi astengo dall'entrare in materie che non conosco affatto.

Da parte mia quindi non ci sono neppure i " giri allegri giri tra archeologia e antropologia." che rinfacci.

se citare un archeologo è una "palese provocazione" il problema forse non è mio...

Chiedo scusa ai moderatori ma sono stato esplicitamente tirato in ballo. Dunque ho il diritto di rispondere esplicitamente.
 
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turnon
view post Posted on 4/6/2012, 06:25




Se ritieni che ci siano degli atteggiamenti inappropriati o se ti sembra di essere l'oggetto di una provocazione, l'unico modo valido di reagire è segnalare la cosa ad un moderatore o a un amministratore (in questo caso ad un amministratore, visto che la sezione non ha un moderatore specifico).
Del resto, come in ogni comunità civile, è per questo che ci sono delle moderatori e amministratori, proprio per evitare che gli utenti sentano il bisogno di "farsi giustizia da soli" rispondendo per le rime.
Gli amministratori non sempre hanno la possibilità di seguire tutte le discussioni (anche per loro il forum è un hobby, non una professione), o di seguirle con l'attenzione necessaria, e dunque può capitare che sfugga un'intemperanza qua e là. Fanno quello che possono.
Però premettendo che da un lato ogni interazione nel forum dovrebbe basarsi sul principio della buona fede, dall'altro, rivolgersi agli amministratori è un diritto di tutti gli utenti (quindi anche tuo).
Questo vale anche per te, credo.
Sono sinceramente dispiaciuto che tu sia offeso: ho inteso significare che ciò che si riporta qui, in genere, dovrebbe essere prima vagliato acuratamente circa la credibilità e l'aggiornamento. Non vale molto inserire concetti (di altri) ormai superati da molti anni e poi giustificarsi col dire "non sono i miei", quando si riceve una critica.
Si fa prima e molto meglio a cercarne di nuovi (e magari di propri!), nel qual caso ogni valutazione diventa più indulgente.

Inoltre, come Metodo, non è affatto gentile (anzi è un comportamento che definirei almeno "obliquo") riportare una serie di teorie arbitrarie e tendenziose sulla Sardegna (su cui non puoi ignorare che molti altri non sono affatto d'accordo), ma dichiarare che non è su quelle che si basa il tuo post e che è di altro che vuoi discutere.
Sarebbe come affermare: Ipse dixit e non ammette risposta". E' gentile, questo?
Questo sarebbe umile e non offensivo?
Parliamone serenamente insieme.

Edited by turnon - 4/6/2012, 07:45
 
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view post Posted on 4/6/2012, 11:16
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CITAZIONE
Questo vale anche per te, credo.

Infatti così ho fatto all'inizio. Ma nonostante il richiamo dei moderatori lei ha rincarato la dose per di più nominandomi esplicitamente.

Dunque ho diritto di replicare nel merito tanto delle sue accuse a livello personale che delle obiezioni "di metodo" che muove: entrambe infondate. Su questo piano i moderatori non possono alunchè perchè devono mantenersi neutri.

dunque sarebbe ben strano se a fronte di accuse esplicite non ci fosse lo spazio di un'autodifesa altrettanto esplicita.


CITAZIONE
Non vale molto inserire concetti (di altri) ormai superati da molti anni e poi giustificarsi col dire "non sono i miei", quando si riceve una critica. Si fa prima e molto meglio a cercarne di nuovi (e magari di propri!)

Quindi dovrei inserire concetti archeo antropologici miei così da esser nuovamente accusato di mancanza di umiltà? :wacko:

Si metta d'accordo con se stesso, perchè nella sua foga accusatoria inciampa in atteggiamenti contraddittori ad ogni piè sospinto.

non può esserci un "concetto proprio" quando semplicemente si porta l'evidenza di crani che sono e rimangono anche oggi brachicefali nonostante il peso che si da alla brachicefalia,e che a detta di chi scavò e indagò ricevettero posizione e status particolari.

Continua a sfuggirle come io -tramite Ercole Contu - mi sia limitato a riportare il dato tale e quale. Non la teoria costruita su tale dato. per cui le sue accuse di "inserire teorie superate dal tempo" nel Forum si mostrano ancora una volta infondate e gratuite.

CITAZIONE
riportare una serie di teorie arbitrarie e tendenziose sulla Sardegna

ma da che parte questi dati sarebbero arbitrari e tendeziosi ?

ma per favore...

CITAZIONE
Parliamone serenamente insieme.

Ho detto già troppo. Quanto è appena accaduto non deve più accadere: non c'è altro da aggiungere.
 
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turnon
view post Posted on 5/6/2012, 11:26




CITAZIONE
Quanto è appena accaduto non deve più accadere: non c'è altro da aggiungere.

:alienff:
 
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view post Posted on 5/6/2012, 15:43
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CITAZIONE (turnon @ 2/6/2012, 21:09) 
Le osservazioni basate sulla morfologia degli scheletri - mi dicono i miei testi - sono fuorvianti, scientificamente inaffidabili e non concludenti. Sono teorie ormai vecchie e stantie, superate dai tempi e dalle tecnologie. Infatti, nessuno le riporta più, proprio per non esporsi al ridicolo. Sentire parlare di "status" particolare dei brachimorfi, francamente è irresistibilmente umoristico.
Ma - naturalmente - per tentare di essere politically correct, devo ammettere che potrei anche sbagliarmi io ed avere letto le righe sbagliate: ho le lacrime agli occhi :lol: ...

è vero che la statura o l'indice cefalico possono subire variazioni dovute a cambiamenti negli stili vita ecc..però in alcuni casi possono rivelarsi utili , prendendo sempre come esempio il campaniforme in Sardegna , se in una data area geografica appaiono improvvisamente nuovi elementi culturali prima di allora sconosciuti in concomitanza con nuove forme umane (se cosi si può dire) anch'esse prima di allora sconosciute in quell'area allora un nesso fra apporti culturali e arrivo di nuovi gruppi umani ci può essere

dal quel che ne sò i portatori del vaso campaniforme in quasi tutte le zone colonizzate (se si prende per buona la tesi migrazionista) non si mischiarono subito con i locali , forse per questo avevano inizialmente uno status particolare non per via del cranio più corto :P

ops mi ero perso l'ultima parte della discussione , anch'io mi rifacevo ad archeologi non erano mie teorie posso segnalare anche il link : www.delphina.it/areatest/test/sarde...gia-2009-04.php

simili osservazioni vengono fatte anche sul libro di Ugas che è abbastanza recente (2005) l'alba dei Nuraghi.

Edited by bronzew. - 5/6/2012, 20:21
 
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massinissa
view post Posted on 5/6/2012, 16:08




Effettivamente, e il campaniforme mi sembra un buon esempio, se un dato culturale è o sembra improvviso nella sua diffusione, e ad esso si affianca anche un cambiamento nelle popolazioni o comunque una sorta di convivenza tra indigeni e alloctoni si può parlare di acculturazione di un gruppo nei confronti di altri (come potrebbe essere per i neolitici e i tardi mesolitici), di semplici scambi commerciali, con l'elemento nuovo che a tratti si stabilisce, seppur non in gran numero nella nuova terra senza colonizzarla ma con rapporti nei confronti degli indigeni, o infine una vera e propria colonizzazione dove il nuovo elemento si stabilisce in modo definitivo e intesse rapporti più o meno profondi e/o pacifici con il gruppo indigeno. Per i due ultimi esempi si può far rispettivamente riferimento ai Micenei nel meridione d'Italia e Sardegna , e alle colonie greche sempre per la Penisola del sud e ai Fenici per la Sardegna dell'età del ferro.
 
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view post Posted on 5/6/2012, 16:21
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CITAZIONE (massinissa @ 2/6/2012, 17:07) 
Non saprei per altre zone d'Europa, ma per l'Italia questa ipotesi non è oramai più valida. Ad oggi archeologicamente parlando non si può riconoscere un indoeuropeo con una sua produzione materiale, sepolture, eventuali culti ecc. Era accertato fino a 15- 20 anni fa, ma oggi per l'indoeuropeo (sempre parlando della nostra Penisola), si preferisce riferirsi alla linguistica, che al contrario dell'archeologia ha offerto e offre molte più possibilità di conoscenza. Per quanto riguarda il protovillanoviano è anche qui preferibile parlarne a livello dell'area della futura etruria propria. Per il meridione d'Italia come per le altre zone, si tende a racchiudere le manifestazioni culturali in facies che sì hanno tratti comuni con il protovillanoviano vero e proprio, ma anche sostanziali differenze (vedi produzioni metallurgiche). Quindi connotare l'appenninico e le sue varie fasi o il protovillanoviano come culture "indoeuropeee" non è al momento più corretto.

in effetti in questo documento fa riferimento a differenti facies regionali : http://www.landesmuseum.at/eisenzeiten/eis...0pdfs/Amann.pdf


CITAZIONE
Poi la ricerca va avanti ( o dovrebbe!), e magari tra qualche anno, come succede anche ora, può cambiare di nuovo e del tutto il panorama della protostoria..

attendiamo... ^_^
 
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turnon
view post Posted on 5/6/2012, 16:32




Rispondo con molta cautela, Bronzew, per i motivi contingenti e anche perché so benissimo che altri sono più esperti di me nel campo. In attesa che essi ti rispondano, però, mi azzardo a farlo io, sperando di non commettere errori troppo grossolani.
Inizio dagli elementi di base (pressappoco tutto ciò che conosco, al riguardo di questo argomento :lol: ). Tutto ciò che attiene al Fenotipo è stato usato in passato per valutare la differenza fra etnie differenti, proprio perché era l'unico elemento che si conoscesse, in base al quale riconoscere le differenze. Moltissimi pregiudizi ed errori (anche il razzismo) ne sono derivati ed alcuni sono un po' duri a morire.
Il Fenotipo è dato in prevalenza dall'aspetto esteriore di un organismo vivente. Il fenotipo rappresenta l'interfaccia tra l'organismo e l'ambiente esterno: pertanto è pesantemente influenzato da esso. Ambiente esterno significa clima, con tutto ciò che quello implica: temperatura, esposizione al sole, disponibilità di cibo e sua qualità, etc etc. Questi fattori sono importantissimi e spesso determinanti sulle dimensioni di un dato organismo vivente: naturalmente, è estremamente importante anche la biologia dell'organismo stesso (e cioé se esso sia una pianta o un animale e di quale tipo).
Per esempio, nel caso delle piante, non c'è verso che un carciofo cresca spontaneo in Norvegia, oppure che una Stevia sopravviva alle nostre latitudini senza particolari aiuti.
Per gli animali a sangue caldo - quali noi siamo - alcune leggi particolari sono ineludibili: e non mi riferisco solo alla nascita, la crescita e la morte.
Se è addirittura ovvio che un animale a sangue caldo non può sopravvivere al di sotto di determinate temperature, non a tutti è noto - ad esempio - che al di sopra di determinate temperature si rischia il colpo di calore. Questo avviene quando l'organismo non può più disperdere il calore corporeo. Questo semplice fatto, fa sì che - per gli animali a sangue caldo esista una regola generale (di Greenberg) per cui esiste un rapporto preciso tra pero e superficie corporea, che deve essere rispettato in ogni latitudine. La dispersione del calore è importantissima ed è in rapporto diretto con la superficie cutanea. Brevemente, questo è il motivo per cui gli animali a sangue caldo tendono ad essere più grandi in condizioni di temperature rigide. Il bufalo russo (o nordamericano) ha probabilmente la medesima origine del bufalo africano, ma quest ultimo è molto più piccolo (ma altrettanto pericoloso e non addomesticabile!).
L'elefante africano potrebbe essere portato come eccezione, ma non è così: infatti egli dispone di enormi orecchie, che servono proprio allo scopo di diminuire la temperatura corporea.
Naturalmente, incidono anche numerosi altri fattori, tra cui riferisco per brevità unicamente della dieta e dello stato di salute (anche quello dipendente talvolta dall'ambiete).
Da questo fatto deriva una regola di bazzica che è diventata nota solo da alcuni anni, ma che è stata recepita ed accettata da tutti: la lunghezza delle ossa lunghe, i diametri craniocefalici e tutte le altre misure antropometriche (che tra l'altro erano una gran fatica per gli ultimi arrivati nell'Istituto!) non solo hanno perso l'importanza che un tempo gli veniva attribuita, ma anzi non possiedono significato.
Fu allora che, con le prime scoperte della Genetica, si cominciò a rivolgersi a qualche cosa di molto meno visibile ed apparente, ma molto più determinante, allo scopo di osservare le vere differenze.
prima furono i gruppi sanguigni, poi direttamente il DNA.
Ora, non si può dire che tu non abbia qualche ragione, quando parli di "un'improvvisa comparsa" in un luogo di individui con caratteristiche morfologiche differenti, specialmente se questa è davvero coeva con la comparsa di una facies culturale del tutto nuova. Purché tu sia davvero in grado (io non lo so davvero, non ho informazioni al riguardo) di dimostrare che questa comparsa sia vera e sia davvero improvvisa. Perché ci sono altre alternative, quali ad esempio la separazione di alcuni gruppi da altri e la diversa alimentazione. Oppure (e più probabilmente) l'inizio sensibile di un'epidemia o di una parassitosi. Il plasmodio della malaria non è sempre stato presente, in Sardegna, ad esempio. Esso è sicuramente un effetto del popolamento dell'isola.
L'iperostosi cranica di alcuni soggetti, in giro per tutto il Mediterraneo e solo in un preciso periodo, ha presentato un bel problema per tutti coloro che hanno cercato d'indagare il problema. Staremmo freschi se lo attribuissimo ad un gruppo etnico di nuovi arrivati.
Insomma: non si può essere troppo "rapidi" nel trarre conclusioni, a mio parere.
Ma se tu possiedi le informazioni precise a cui accennavi, la tua è una buona ipotesi.
 
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view post Posted on 5/6/2012, 17:04
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CITAZIONE (turnon @ 5/6/2012, 17:32) 
La dispersione del calore è importantissima ed è in rapporto diretto con la superficie cutanea. Brevemente, questo è il motivo per cui gli animali a sangue caldo tendono ad essere più grandi in condizioni di temperature rigide.
Da questo fatto deriva una regola di bazzica che è diventata nota solo da alcuni anni, ma che è stata recepita ed accettata da tutti: la lunghezza delle ossa lunghe, i diametri craniocefalici e tutte le altre misure antropometriche (che tra l'altro erano una gran fatica per gli ultimi arrivati nell'Istituto!) non solo hanno perso l'importanza che un tempo gli veniva attribuita, ma anzi non possiedono significato.
Fu allora che, con le prime scoperte della Genetica, si cominciò a rivolgersi a qualche cosa di molto meno visibile ed apparente, ma molto più determinante, allo scopo di osservare le vere differenze.
prima furono i gruppi sanguigni, poi direttamente il DNA.
Ora, non si può dire che tu non abbia qualche ragione, quando parli di "un'improvvisa comparsa" in un luogo di individui con caratteristiche morfologiche differenti, specialmente se questa è davvero coeva con la comparsa di una facies culturale del tutto nuova. Purché tu sia davvero in grado (io non lo so davvero, non ho informazioni al riguardo) di dimostrare che questa comparsa sia vera e sia davvero improvvisa. Perché ci sono altre alternative, quali ad esempio la separazione di alcuni gruppi da altri e la diversa alimentazione. Oppure (e più probabilmente) l'inizio sensibile di un'epidemia o di una parassitosi. Il plasmodio della malaria non è sempre stato presente, in Sardegna, ad esempio. Esso è sicuramente un effetto del popolamento dell'isola.
L'iperostosi cranica di alcuni soggetti, in giro per tutto il Mediterraneo e solo in un preciso periodo, ha presentato un bel problema per tutti coloro che hanno cercato d'indagare il problema. Staremmo freschi se lo attribuissimo ad un gruppo etnico di nuovi arrivati.
Insomma: non si può essere troppo "rapidi" nel trarre conclusioni, a mio parere.
Ma se tu possiedi le informazioni precise a cui accennavi, la tua è una buona ipotesi.

beh io personalmente non posso dimostrare nulla visto che non sono un'archeologo ma semplicemente un'appassionato ;) , mi rifaccio a varie fonti (alcune le ho già citate) che in effetti sembrano tutte concordare con la diffusione del campaniforme in Sardegna da parte di gruppi brachimorfi non nativi , giunti via mare pare dalla penisola iberica e dalla Francia meridionale ... non sò bene a quale status particolare faceva riferimento Dedalonur ma forse intendeva dire che i brachimorfi venivano sepolti assieme al loro consueto "pacchetto" (vasi a campana , brassard , punte di freccia , bottoni a V ecc..) il chè potrebbe avvalorare ancora di più la tesi...sopratutto se i dolicomorfi (di cultura Monte Claro) che sono ritenuti i nativi erano sepolti sprovvisti di tale "pacchetto"....da precisare che la maggior parte di questi brachimorfi era concentrata nella Sardegna nord-occidentale....

Edited by leda77 - 1/9/2013, 16:58
 
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view post Posted on 5/6/2012, 18:03
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CITAZIONE (bronzew. @ 5/6/2012, 18:04) 
Dedalonur ma forse intendeva dire che i brachimorfi venivano sepolti assieme al loro consueto "pacchetto" (vasi a campana , brassard , punte di freccia , bottoni a V ecc..) il chè potrebbe avvalorare ancora di più la tesi...sopratutto se i dolicomorfi (di cultura Monte Claro) che sono ritenuti i nativi erano sepolti sprovvisti di tale "pacchetto"....da precisare che la maggior parte di questi brachimorfi era concentrata nella Sardegna nord-occidentale....

Non posso che ripetere quanto già detto: in una o più Domus de janas i brachimorfi furono sepolti a parte, nel senso puramente spaziale, dai dolicomorfi. la prima cosa pensata da Ercole Contu che scavò quegli ambienti fu che i brachimorfi, per qualche motivo, detenevo uno speciale status, non ricordo se il Contu qualificasse tale situazione come indizio di "status privilegiato" o di rango inferiore rispetto ai dolicomorfi.

Dovrei rileggermi l'articolo che dovrebbe trovarsi nel tomo "studi in onore di ercole contu" in cui ora che l'hai nominato dovrebbe esserci un articolo dello stesso Germanà, il quale, accostando le evidenze encefaliche agli indizi archeologi ipotizzava l'arrivo in 3 ondate distanziate nel tempo di nuove genti in Sardegna e in Corsica.

Germanà non lo ipotizzava esplicitamente (ma altri archeologi sì, come Paolo Melis) ma questa potrebbe essere la cesura da cui nacque la civiltà torreano-nuragica.

grazie per il link, vedo che a distanza di anni il Germanà molto di recente( "Almanacco Gallurese" n°16 - anno 2008)non ha cambiato prospettiva sull'interpretazione dei crani brachicefali in Sardegna. Ciò mi conforta su quanto ho affermato nei precedenti post.
CITAZIONE
con la Cultura di Monte Claro compaiono nell’isola di Sardegna le prime forme brachimorfe, che aumentano con la Cultura Campaniformee, soprattutto, con la Cultura Epicampaniforme (o Bonnanaro A) nelle forme plano- e curvoccipale, prevalendo significativamente sempre le forme indigene dolicomorfe. E’ durante questo periodo e nella successiva età del Bronzo antico che nell’isola viene praticata, talora con successo, la trapanazione cranica. Nell’Eta del Bronzo (2.200-850 a. C.) scompaiono le forme brachimorfe dei precedenti periodi, ma la brachimorfia isolana persiste a causa del fenomeno della “Brachicefalizzazione” (trasformazione di forme craniche allungate, dolicomorfe, in forme larghe, bracimorfe). Le popolazioni nuragiche, di origine sia dall’Oriente che dall’Occidente mediterraneo, consolidano le forme “indigene” ed introducono nuove forma “mediterranee”. Ma siamo ormai in età storica. Già dagli ultimi anni del secolo scorso è stato ipotizzato che “un primo popolamento del blocco Sardo-Corso, proveniente probabilmente dalla Toscana, potrebbe essere avvenuto in un periodo glaciale e, dunque, di regressione marina, individuabile nel Paleolitico Medio (150.000-15.000 a.



Edited by DedaloNur - 5/6/2012, 19:19
 
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view post Posted on 5/6/2012, 19:15
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Non posso che ripetere quanto già detto: in una o più Domus de janas i brachimorfi furono sepolti a parte, nel senso puramente spaziale, dai dolicomorfi. la prima cosa pensata da Ercole Contu che scavò quegli ambienti fu che i brachimorfi, per qualche motivo, detenevo uno speciale status, non ricordo se il Contu qualificasse tale situazione come indizio di "status privilegiato" o di rango inferiore rispetto ai dolicomorfi.

Dovrei rileggermi l'articolo che dovrebbe trovarsi nel tomo "studi in onore di ercole contu" in cui ora che l'hai nominato dovrebbe esserci un articolo dello stesso Germanà, il quale, accostando le evidenze encefaliche agli indizi archeologi ipotizzava l'arrivo in 3 ondate distanziate nel tempo di nuove genti in Sardegna e in Corsica.

Germanà non lo ipotizzava esplicitamente (ma altri archeologi sì, come Paolo Melis) ma questa potrebbe essere la cesura da cui nacque la civiltà torreano-nuragica.

interessante , se puoi posta qualcosa ^_^

Germanà ha studiato anche i contesti campaniformi della Sicilia e ha ipotizzato una connessione fra questi brachimorfi provenienti dalla penisola iberica (passando per la Sardegna) e i Sicani... :hmm.gif:

Edited by bronzew. - 5/6/2012, 23:22
 
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view post Posted on 5/6/2012, 23:38
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Germanà ha studiato anche i contesti campaniformi della Sicilia e ha ipotizzato una connessione fra questi brachimorfi provenienti dalla penisola iberica (passando per la Sardegna) e i Sicani...

Germanà collabora con le soprintendenze sarde. dovrebbe ancora essere consulente scientifico.

Però non è stato lui, che io sappia ad ipotizzare che il campaniforme siciliano fosse esportato dalla Sardegna alla Sicilia, ma l'archeologo Tusa
www.ildelfino.org/officina/bicchiere.htm
CITAZIONE
La diffusione in Sicilia e nel Palermitano La diffusione del complesso culturale del Bicchiere si concentra soprattutto in due aree della Sicilia occidentale: una settentrionale ed una meridionale. Nell’area nord-occidentale e nel Palermitano, la contiguità geografica ed una palese somiglianza tipologica non lasciano dubbi circa l’evidente introduzione del Bicchiere nel nostro territorio dalla Sardegna

Nell’area sud-occidentale abbiamo una presenza maggiore e ancor piú capillare, ma caratterizzata da un livello di forte integrazione tipologica e culturale con gli aspetti locali. Le caratteristiche tipologiche del Bicchiere mostrano invece nel Palermitano una più puntuale aderenza a quelle del cosiddetto stile internazionale e ai reperti sardo-iberic

a sua volta il bicchiere campaniforme sardo da dove giunge? a dimostrazione dei complessi rapporti marittimi dal Continente alla Sardegna e dalla Sardegna al continente un po da ovunque:

ad esempio esiste un motivo decorativo ad L che si confronta con alcuni esemplari di Tenaccia di Brisighello.
i triangoli contrapposti al vertice, hanno riscontri con Borgho Panighale, Remedello, S.Ilario ed altri ancora...
Spina di pesce e zig zag, se ricordobene con Bismantova (temo di sbagliare qualche località...perdonami, ma sto cerrcadno di recuperare gliappunti)
i vasi decorati a triangoli e rombi trovano confronti nel viterbese.

ma esistono richiami verso la francia meridionale, e la spagna. Altri elementi ancora come l'importante tripode ( usato sino alla fase A1 di Bonnannaro ) ed il labbro a tesa di alcune scodelle invece si confrontano nel centro Europa con alcune produzioni della Germania sud occidentale e della Polonia.

questo per dare un idea delle numerose rotte che già nel bronzo antico interessavano la Sardegna e poi ereditate dalla sardegna nuragica.

l'articolo di Germanà in Studi in onore di Ercole contu dovrebbe intitolarsi (qui ho rintracciato un po di appunti):
cranei paleosardi brachimorfi campaniformi ed epicampaniformi

come dicevi tu, dice che i crani brachimorfi si concentrano nel nord-ovest della Sardegna. Siti importanti sono Anghelu Ruju Padru Jossu, dove si riscontra come i brachimorfi siano in minoranza rispetto ai dolicomorfi.

Poi fa un osservazione che sembra importante (ma non ho le comptenze per valutarla appieno); dice che le forme sfenoidi durante il campaniforme vero e proprio in Sardegna, sono assenti. mentr aumentano soprattutto nel periodo epicampaniforme. Lo Sfenoide planoccipitale è considerato da Gerhardt il tipo guida delle morfologie campaniformi

Dunque questo dettaglio (insieme alla cultura materiale) depone a favore per l'arrivo in Sardegna in2 ondate successive (io ricordavo 3..) di forme craniche corte.
Ma a questo punto germanà rileva anche una ibridazione delle forme

e inizia a fare varie ipotesi su arrivi, incroci ecc....

in estrema sintesi, ovviamente...... ;)
 
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turnon
view post Posted on 6/6/2012, 08:58




Vorrei chiarire meglio, perché credo di non essermi spiegato, prima.
Il ritrovamento dell'introduzione, a partire da una certa data, di una tecnica (o una cultura) nuova, che in precedenza non esisteva nell'isola è un fatto archeologico di significato indubbio.
La concomitanza della presenza di una particolare morfologia fenotipica è suggestiva - certamente - ma molto, molto meno significativa dal p.d.v. scientifico.
E' infatti provato che popolazioni pressoché identiche geneticamente possono presentare fenotipi diversissimi, mentre fenotipi apparentemente identici possono essere prodotti da patrimoni genetici lontanissimi.
Questo è in tutti i testi di genetica generale e di genetica di popolazioni.
 
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view post Posted on 6/6/2012, 10:52
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CITAZIONE (turnon @ 6/6/2012, 09:58) 
Vorrei chiarire meglio, perché credo di non essermi spiegato, prima.
Il ritrovamento dell'introduzione, a partire da una certa data, di una tecnica (o una cultura) nuova, che in precedenza non esisteva nell'isola è un fatto archeologico di significato indubbio.
La concomitanza della presenza di una particolare morfologia fenotipica è suggestiva - certamente - ma molto, molto meno significativa dal p.d.v. scientifico.
E' infatti provato che popolazioni pressoché identiche geneticamente possono presentare fenotipi diversissimi, mentre fenotipi apparentemente identici possono essere prodotti da patrimoni genetici lontanissimi.
Questo è in tutti i testi di genetica generale e di genetica di popolazioni.

io credo che l'antropologia fisica vada presa "con le pinze" , nel caso specifico di cui stiamo parlando (il campaniforme) potrebbe rivelarsi utile perchè abbiamo una tipologia fisica particolare che compare dal nulla assieme al suo "pacchetto culturale" in un ampio territorio che va dalla Danimarca al nord Africa...non sempre però lo è , infatti le classificazioni delle popolazioni in base al loro aspetto esteriore ("alpini", "mediterranei" , "nordici" ecc..) lasciano il tempo che trovano , ormai non le prende più in considerazione quasi nessuno..

CITAZIONE (DedaloNur @ 6/6/2012, 00:38) 
Ma a questo punto germanà rileva anche una ibridazione delle forme

e inizia a fare varie ipotesi su arrivi, incroci ecc....

in estrema sintesi, ovviamente...... ;)

grazie per le info , a parte un processo di ibridazione e di assorbimento Ugas ipotizzava che la scomparsa di questi brachimorfi sia da imputare a conflitti con le popolazioni autoctone...in questa fase vengono distrutte anche le statue stele con il "re rovesciato" se non sbaglio.
 
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147 replies since 7/10/2011, 09:34   3716 views
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