Perseo87 |
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| Per il corso di Epigrafia latina ho acquistato di recente il manuale di epigrafia latina di Alfredo Buonopane (ed. Carocci, 2009). Sfogliandolo, ho notato che alle pp. 217-218 l'autore tira in ballo proprio questo tipo di epigrafi (proponendone una lettura che, fino a ora, non mi pare sia stata considerata in questa sede). Vi quoto il testo: Alcuni tipi di graffiti... CITAZIONE [...] si possono in vario modo ricollegare al mondo della scuola [...]. In questo gruppo rientrano anche le serie alfabetiche, spesso ripetute con ossessiva monotonia, in osservanza alle tecniche usate per l'apprendimento della scrittura, e i giochi di parole, come i cosiddetti "quadrati magici" o i versi palindromi, frutto delle tecniche di memorizzazione, caratteristiche della scuola romana. L'immagine di riferimento mostra un quadrato individuato a Cirencester, in Gran Bretagna, ma l'autore ricorda anche gli esemplari individuati a Pompei, Doura Europos, Aquicuncum, Sarmizegetusa, Conimbringa e Manchester, asserendo che si tratterebbe in realtā di 'un semplice gioco di parole, formato servendosi di vocaboli palindromi' (cit.). Che cosa pensate di questa possibilitā prospettata da Buonopane?
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