Ostraka - Forum di archeologia

La presunta origine sarda degli Etruschi

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view post Posted on 28/1/2012, 14:05
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Navigando su internet, si trova ripetuta più di una volta una frase estrapolata da Festo, autore latino del II d.C., che proverebbe, stando a chi la cita, un'origine nuragica degli Etruschi. La frase in questione, o meglio la parte di frase, recita: "Reges soliti sunt esse Etruscorum, qui Sardi appellantur". Il significato della frase, così come si trova tradotta in alcuni siti, è: "I re sono soliti essere tra gli Etruschi, che vengono chiamati Sardi".
Dunque la frase sopra dimostrerebbe, per qualcuno, che nell'antichità si sapeva, o si credeva di sapere, che gli Etruschi avessero origini sarde, cioè nuragiche. In realtà, analizzando per bene la frase, vedremo subito come tale ipotesi sia soltanto frutto di ignoranza (del latino, ma anche del greco antico) ed anche un pretesto per portare avanti una tesi assolutamente inconsistente.
Inanzitutto la frase in questione è estrapolata dal suo contesto: infatti, la parte superiore del passo di Festo, si riferisce ad un rito che veniva praticato dai Romani durante i Ludi Capitolini, durante il quale senex cum toga praetexta bullave aurea cioè vi era "un vecchio con la toga pretesta ed una bulla d'oro". Il passo continua poi dicendo: quo cultu reges soliti sunt esse Etruscorum ecc., che significa: "il quale abbigliamento (cioè la toga e la bulla) sono soliti portare i re degli Etruschi". Quindi la frase si riferisce ad un abbigliamento, usato durante i Ludi di cui sopra, che viene identificato come quello proprio dei re Etruschi. La notazione è importante, perché ne parla un'altra fonte, Plutarco, il quale nelle Questioni Romane (Aetia Romana, 53) si interroga sul perché durante i Ludi Capitolini si gridasse la frase "Sardi in vendita" e si facesse avanzare un vecchio con una bulla al collo (che per i romani era il simbolo dell'età infantile e indossato da un vecchio era motivo di scherno). La spiegazione di Plutarco, chiarisce la faccenda: infatti l'usanza si riferisce al fatto che ai tempi di Romolo i Veienti fecero la guerra a Roma, ma vennero sconfitti e venduti come prigionieri.
Ora, Plutarco spiega molto bene la questione, dicendo: επει δε Λυδοι μεν ησαν οι Τυρρηνοι εξ αρχης, Λυδων δε μητροπολις αι Σαρδεισ, ουτω τους Ουηιους απεκηρυττον, frase che significa: siccome i tirreni erano all'inizio dei Lidi e Sardi è la capitale della Lidia, essi (cioè i Romani dell'età di Romolo, che hanno sconfitto Veio) hanno venduto i Veienti gridando in quel modo (cioè Sardi in vendita). La stessa spiegazione la ripete sempre Plutarco anche nella biografia di Romolo delle sue Vite Parallele (Romolo, 25,6-7). E' da notare che in entrambi i casi Plutarco per dire "Sardi in vendita" usa l'espressione Σαρδιανουσ ωνιους. Ebbene, basta sfogliare qualsiasi dizionario di greco (ad es. il Rocci) e si vede subito che Σαρδιανοι viene da Σαρδεισ città della Lidia e dunque si riferisce agli abitanti di quella città. Invece per indicare i Sardi della Sardegna in greco antico, il vocabolario riporta la dicitura Σαρδοι ben diversa dunque dall'altro lemma.
Ho parlato anche di ignoranza del latino, perché? Perché qualche sostenitore della tesi Etruschi=Sardi, a conferma di questa riporta un altro pezzetto della famosa frase di Festo: Reges soliti sunt esse Etruscorum, quia Etrusca gens orta est Sardibus. Con tale aggiunta, secondo questi, Festo sancirebbe definitivamente l'equivalenza di cui sopra. In realtà, anche qui basta un semplice vocabolario di latino, per vedere come il sostantivo in questione si riferisca alla città di Sardi e non ai Sardi della Sardegna, in quanto Sardibus è un sostantivo della terza declinazione (come evidenzia la desinenza "ibus"), mentre il popolo dei Sardi, in latino, viene indicato con un sostantivo di seconda declinazione, Sardi, orum.
C'è però una finezza che denota anche una certa malafede nel riportare la seconda parte della frase di Festo, vale a dire l'aver omesso le ultime due parole di essa; infatti la frase intera recita: Reges soliti sunt esse Etruscorum, quia Etrusca gens orta est Sardibus, ex Lydia (vedere qui per il pezzo nella sua interezza e traduzione: http://books.google.co.uk/books?id=aVZJAAA...q=sardi&f=false). Dunque anche per Festo gli Etruschi erano originari della Lidia, una tesi che risale ad Erodoto, ma che ha trovato conferme nell'analisi del DNA di alcuni abitanti della Toscana, nei quali si trova un gene comune anche agli abitanti del Medioriente, nello specifico di quelli anatolici. Nessuna origine dalla civiltà nuragica, quindi.

Edited by leda77 - 28/1/2012, 20:24
 
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view post Posted on 28/1/2012, 19:30
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CITAZIONE (leda77 @ 28/1/2012, 14:05) 
Dunque anche per Festo gli Etruschi erano originari della Lidia, una tesi che risale ad Erodoto, ma che ha trovato conferme nell'analisi del DNA di alcuni abitanti della Toscana, nei quali si trova un gene comune anche agli abitanti del Medioriente, nello specifico di quelli anatolici. Nessuna origine dalla civiltà nuragica, quindi.

Tempo fa, ricordo di aver letto in Internet che l'esame era stato effettuato a partire da campioni di DNA di toscani che abitano in piccole comunità di montagna (più o meno isolate), dove, almeno in linea teorica, questo dovrebbe essersi conservato maggiormente nel tempo, rispetto a quello degli abitanti delle grandi città (in cui i movimenti di persone provenienti da altre località - italiane ed estere - è, per forza di cose, maggiore). Questi campioni di DNA furono analizzati dagli esperti di un ateneo (Siena?), che li confrontarono con campioni provenienti da sepolture medievali e da tombe etrusche.
Il risultato fu sorprendente (alla faccia di chi, ancora oggi, forse per un'esagerata forma di 'patriottismo', si ostina a sostenere il carattere etrusco dei moderni toscani!): il DNA di questi nostri contemporanei, infatti, è risultato assai vicino a quello degli abitanti medievali della Toscana, ma completamente differente da quello degli Etruschi. Quest'ultimo, in particolare, dovrebbe essere più vicino al DNA di popolazioni orientali (dell'Anatolia o della Siria, a seconda dei campioni presi in considerazione).

Se questo non conferma, nello specifico, l'origine lidia degli Etruschi (narrata da Erodoto), contribuisce a rendere, quantomeno, insostenibile la supposta autoctonìa di questo popolo per l'area tirrenica (si aggiunga, a questo, anche il problema della lingua etrusca, da tempo riconosciuta come una lingua non-indoeuropea - ma, piuttosto, presentante alcuni 'indeuropeismi', probabilmente mutuati dal contatto con la lingua greca o latina). Del resto, se non vado errato, le popolazioni etrusche della Toscana furono costrette da Augusto a spostarsi in massa sulle coste dell'Africa Settentrionale, poiché questi aveva bisogno di grandi quantità di terreni da assegnare ai suoi veterani...
 
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view post Posted on 28/1/2012, 20:00
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Interessante la tua analisi Leda! Dimostra ancora una volta di più quando le fonti letterarie siano passibili si interpretazioni, invenzioni e travisamenti.
E, devo ammettere che tra le tante teorie, questa dell'origine sarda degli Etruschi mi era sfuggita...
Ricordo che su AI, grazie alla partecipazione di un utente genetista, erano stati affrontati i vari risultati degli esami genetici sulle popolazioni etrusche.
Io ricordo, anche, di un esame del DNA delle mucche chianine che presenta affinità genetiche con i bovini presenti in Medioriente. Seguendo questo risultato è stata ipotizzata un migrazione di popolo con al seguito vettovaglie e armenti.

Secondo me, per quanto possa valere la mia opinione, fino a che non si troveranno prove archeologiche che la confutino, resta valida la teoria della commistione del ceppo autoctono e del ceppo orientale...

^_^
 
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view post Posted on 28/1/2012, 20:23
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CITAZIONE (Cerebia @ 28/1/2012, 20:00) 
Secondo me, per quanto possa valere la mia opinione, fino a che non si troveranno prove archeologiche che la confutino, resta valida la teoria della commistione del ceppo autoctono e del ceppo orientale...

Questo, ovviamente, è un pensiero più che corretto: anche secondo me, infatti, il popolo etrusco - così come lo conobbero i Romani - dovrebbe essersi formato in seguito all'unione della parte migrante, da un lato, con quella preesistente, dall'altro. Altrimenti, bisognerebbe ipotizzare un'Etruria (prima degli Etruschi) completamente vuota, o abitata da un popolo che sia stato cacciato o sterminato... Ipotesi, queste, poco probabili.
E gli stessi Fenici della costa levantina, dal canto loro, quando si spostavano per colonizzare le aree occidentali del Mediterraneo, fondavano comunità a partire da sodalizi con i nativi della zona (non a caso, i Cartaginesi erano detti anche 'Libifenici', in quanto nati dall'unione di genti libiche e di coloni fenici).
 
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view post Posted on 28/1/2012, 20:23
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CITAZIONE (Cerebia @ 28/1/2012, 20:00) 
Io ricordo, anche, di un esame del DNA delle mucche chianine che presenta affinità genetiche con i bovini presenti in Medioriente. Seguendo questo risultato è stata ipotizzata un migrazione di popolo con al seguito vettovaglie e armenti.
Secondo me, per quanto possa valere la mia opinione, fino a che non si troveranno prove archeologiche che la confutino, resta valida la teoria della commistione del ceppo autoctono e del ceppo orientale...
^_^

Sì, anche per le mucche è stata ipotizzata un'origine orientale.
Io pure sono d'accordo con l'ipotesi di commistione, in quanto non ritengo, a differenza della tesi più accreditata, che i Villanoviani siano già classificabili come Etruschi.
 
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view post Posted on 28/1/2012, 20:30
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CITAZIONE (leda77 @ 28/1/2012, 20:23) 
Io pure sono d'accordo con l'ipotesi di commistione, in quanto non ritengo, a differenza della tesi più accreditata, che i Villanoviani siano già classificabili come Etruschi.

E' la prima volta che sento di una posizione del genere. :unsure: Cos'è che non ti convince?
Chiedo perché mi sembra strana come idea: se accettiamo la migrazione etrusca in Italia verso il XIII secolo a.C., infatti, mi pare assai difficile pensare che, ancora nel IX-VIII secolo a.C., di veri e propri Etruschi non si possa parlare...
 
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view post Posted on 28/1/2012, 21:06
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Io sapevo che qualche voce discorde esisteva. Personalmente non ho approfondito molto la cosa, ma questa identificazione non mi ha mai convinta del tutto, più che altro avendo studiato qualcosa a livello di produzione artistica.
Tanto per sapere: è sicuro che la migrazione etrusca sia avvenuta nel XIII a.C.? Da cosa lo sappiamo?
 
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view post Posted on 28/1/2012, 21:40
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Il XIII sec. a.C. corrisponde al Bronzo Medio, che corrisponde alla facies Appenninica, che era diffusa quasi uniformemente nel territorio italiano, con una produzione ceramica distintiva. Però non ricordo di aver mai letto di migrazioni di popoli.... sicura c'è una grande mobilità di maestranze e artigiani per tutto il territorio europeo.
Il Villanoviano corrisponde al Bronzo Finale e alla Prima Età del Ferro (IX-VIII sec. a.C), anch'esso con le sue ceramiche caratteristiche. Si inizia a parlare di Etruschi dall'VIII sec. aC. in poi, periodo in cui vi sono le prime attestazioni di scrittura.

Resta il fatto che ci sia comunque continuità insediativa tra i centri villanoviani ed etruschi, come a testimoniare che siano stati sempre gli stessi. Il mutamento sembra più un'acculturazione nei rituali e nell'autorappresentazione.

:)
 
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view post Posted on 28/1/2012, 21:51
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CITAZIONE (Cerebia @ 28/1/2012, 21:40) 
Il Villanoviano corrisponde al Bronzo Finale e alla Prima Età del Ferro (IX-VIII sec. a.C), anch'esso con le sue ceramiche caratteristiche. Si inizia a parlare di Etruschi dall'VIII sec. aC. in poi, periodo in cui vi sono le prime attestazioni di scrittura.

Ecco, anche io conoscevo proprio queste datazioni ;) E non mi risulta che siano state contestate, infatti anche il Camporeale, nella versione del 2004, pone lo sviluppo della civiltà etrusca nel periodo IX-I a.C.
Perseo, dove hai trovato la notizia del XIII a.C.?
 
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massinissa
view post Posted on 29/1/2012, 11:49




Concordo con Cerebia sul discorso delle continuità insediative non solo come da lei accennato tra Villanoviano e cultura etrusca, ma anche tra età del bronzo e età del ferro. Anche sull'acropoli di Volterra, infatti, circa due tre anni fa fu rinvenuta una buona testimonianza risalente al'età del bronzo, ad indicare che quelle genti usufruirono del territorio volterrano per lungo tempo. Su migrazioni dalla Sardegna all'Etruria rimango molto scettico: la cultura materiale parla abbastanza chiaro, e si nota con sufficiente chiarezza che le due etnie (sardi ed etruschi), pur avendo avuto contatti anche stretti a partire però dall'età del ferro, erano ed assumevano caratteri propri e ben distinti. Per quanto riguarda l'età del bronzo, la Sardegna è invece oggetto di interesse dei traffici egei (micenei prima e ciprioti in seguito). Non mi risulta perciò che siano avvenuti spostamenti di genti dall'isola di smeraldo alle coste toscane. Infine la data del XIII sec. a. C corrisponde al bronzo medio, periodo nel quale le etnie italiche erano ben lungi dall'essersi identificate con nomi propri e con i caratteri come noi li conosciamo anche attraverso la conquista romana.

Da ultimo, per ciò che concerne la genetica etrusca, mi fu confermato da un genetista ricercatore a Pisa che si è occupato di questo argomento che gli etruschi sono di origine orientale, differenziandosi a livello genetico da tutti gli altri popoli viventi nella Penisola preromana e post-romana. Ma su questo, se volete cercherò di approfondire con lui, dato che il discorso verteva su altro e questo mi fu detto en-passant, per cui potrei anche errare..
 
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view post Posted on 29/1/2012, 12:12
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CITAZIONE (massinissa @ 29/1/2012, 11:49) 
Non mi risulta perciò che siano avvenuti spostamenti di genti dall'isola di smeraldo alle coste toscane. Infine la data del XIII sec. a. C corrisponde al bronzo medio, periodo nel quale le etnie italiche erano ben lungi dall'essersi identificate con nomi propri e con i caratteri come noi li conosciamo anche attraverso la conquista romana.

Esatto Massinissa, associare nomi di popoli di età storica a quei popoli di cui conosciamo solo produzioni materiali è una sorta di errore indotto dalla storiografia romana, nonostante sia una fonte inesauribile di notizie...
Per i contatti con il mondo sardo, gli Etruschi ne hanno dall'età del Ferro in poi, ad esempio con matrimoni tra notabili, però la produzione materiale è completamente differente, sia nell'età del Bronzo che nell'età del Ferro.
 
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view post Posted on 29/1/2012, 12:44
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CITAZIONE (leda77 @ 28/1/2012, 21:51) 
Ecco, anche io conoscevo proprio queste datazioni ;) E non mi risulta che siano state contestate, infatti anche il Camporeale, nella versione del 2004, pone lo sviluppo della civiltà etrusca nel periodo IX-I a.C.
Perseo, dove hai trovato la notizia del XIII a.C.?

Quando ho fornito quella data, avevo in mente uno schemettino che ci fu illustrato a lezione, durante il vecchio corso triennale:

- XII-X secolo a.C. -> Cultura Appenninica (o 'Protovillanoviana', in Toscana e Lazio).
- IX-VIII secolo a.C. -> Cultura Villanoviana (dal sito di Villanova).
- VII secolo a.C. -> Periodo Orientalizzante (che potremmo definire come 'la fase moderna' degli Etruschi).

Quindi, per quanto riguarda la primissima fase di questa cultura, mi pareva di aver capito che si potesse risalire fino al TB. Questo, inoltre, sembrava tornare, a grandi linee, con quanto affermato da Erodoto (che poneva l'arrivo degli Etruschi in Italia verso il XIII secolo a.C.), e, volendo spingersi oltre, con il nome dei Tursha, inclusi nella lista dei Popoli del Mare (nel coevo Ramesseo di Medinet Habu), che qualcuno ha proposto di identificare con i Tyrrenoi/Tyrsenoi delle successive fonti greche (ma su quest'ultimo punto so che non mancano polemiche e controversie).
 
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massinissa
view post Posted on 29/1/2012, 15:46




Cultura appenninica e protovillanoviana non sono la stessa cosa. L'appenninico copre un arco cronologico tra il bronzo medio e quello recente. E' solo nel bronzo finale che compare il protovillanoviano (XII-X sec.a.C). La cultura protovillanoviana che "unifica" in certo modo la Penisola, ha caratteri nella cultura materiale che si riscontreranno, con qualche differenza anche nella successiva fase Villanoviana (X-IX sec.a.C). Quest'ultima, tipica quindi di una fase ultima del bronzo finale e della prima età del ferro, è stata messa in relazione ai primi etruschi, che vedranno poi nella fase orientalizzante (intorno al VI sec. a.C) il loro splendore culturale grazie anche alle relazioni con i greci delle colonie e non. Quindi il protovillanoviano è una cultura a se stante dall'appenninico, e non si risolve solo in Toscana e Lazio, ma in tutta la Penisola, arrivando anche in Italia meridionale con un protovillanoviano campano.


Concludendo quindi, si può dire che mentre il protovillanoviano è tipico del bronzo finale, il villanoviano seppur originandosi in una fase conclusiva del bronzo finale, è però tipico della prima età del ferro. E per quanto riguarda l'etnia etrusca come noi la conosciamo, è più prudente assegnarla in quest'ultima fase della protostoria, piuttosto che all'età del bronzo. Anche se come tu dici giustamente, molte sono le controversie sull'assegnazione etnica dei tirreni facenti parte dei popoli del mare (argomento anche questo già molto spinoso!!!).
 
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view post Posted on 29/1/2012, 16:33
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CITAZIONE (massinissa @ 29/1/2012, 15:46) 
Concludendo quindi, si può dire che mentre il protovillanoviano è tipico del bronzo finale, il villanoviano seppur originandosi in una fase conclusiva del bronzo finale, è però tipico della prima età del ferro. E per quanto riguarda l'etnia etrusca come noi la conosciamo, è più prudente assegnarla in quest'ultima fase della protostoria, piuttosto che all'età del bronzo. Anche se come tu dici giustamente, molte sono le controversie sull'assegnazione etnica dei tirreni facenti parte dei popoli del mare (argomento anche questo già molto spinoso!!!).

Secondo quanto avevo appuntato, il termine 'protovillanoviano' dovrebbe essere utilizzato solo per indicare le culture di Toscana e Lazio (mentre, per il resto d'Italia, dovrebbe valere la dicitura generica di 'cultura appenninica'). Può anche darsi, comunque, che abbia capito male io (o che si sia spiegato male il mio professore).

Il problema si pone, ovviamente, anche sotto l'aspetto della critica delle fonti.
Erodoto afferma che la carestia, che spinse una parte dei Lidi a migrare, avvenne sotto Atys (Storie, I.94), ma non specifica una data precisa per il regno di questo sovrano. Ho cercato in rete, e ho trovato questo link a Wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_Kings_of_Lydia. Il sovrano per cui si fornisce la datazione più antica è Agron (1221 a.C.?), discendente di Onfale, a sua volta indicata come pronipote di Atys (quindi, è forse per questo che si dice XIII secolo a.C.).

Certo, è pur vero che non si può sempre prendere Erodoto per buono (basta vedere che confusione fa, questo storiografo, con la successione cronologica dei sovrani egizi dell'Antico Regno!). Inoltre, non sarebbe la prima volta che i Greci finiscono col retrodatare un po' troppo l'arrivo di popoli colonizzatori in terre inesplorate (penso al caso della fondazione di Gades, che le fonti antiche attribuiscono al periodo immediatamente successivo alla Guerra di Troia, ma che l'archeologia tende a collocare verso l'VIII secolo a.C., sulla base della ceramica).
 
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massinissa
view post Posted on 29/1/2012, 16:55




Diciamo che tendenzialmente protovillanoviano sta ad indicare una comunanza nella cultura materiale nelle varie regioni italiane. A livello di facies locali e/o regionali poi si può distinguere, come ad es. la facies protogolasecchiana, che originerà la cultura di Golasecca dell'età del ferro. E' interessante comunque notare che per quanto riguarda il protovillanoviano della futura etruria propria, vi è una continuità di forme come i biconici utilizzati in ambedue i periodi come cinerari. E quindi sottolineando anche una continiutà a livello cultuale e funerario, che poi cambierà totalmente durante l'orientalizzante.
 
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