Ostraka - Forum di archeologia

Il riso sardonico di Odisseo: perchè?

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view post Posted on 13/3/2012, 12:49
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le tue argomentazioni sobillano sempre risposte molto approfondite per poter essere convincenti ed esaurienti, ma il tempo è tiranno. :cry:

CITAZIONE (lama su @ 12/3/2012, 21:32) 
Quello che discuto, e trovo discutibile è prendere la radice "srdn" (sia quella della stele di nora, sia quella delle fonti egizie, sia qualunque forma comparabile) e tentare di fare dei confronti etimologici con dei morfemi presi a più o meno a caso.

cmq Lama, bisogna escludere gli etimi più probabili da quelli meno probabili.
io infatti ho escluso l'etimo sulla regalità (mesopotamico) perchè non c'è con quell'area e la sardegna alcun rapporto. , facendo tra l'altro notare come, la parola è SRDN non SRD

Il discorso che ho fatto, io, sui mercenari, è un mio spunto originale (ma nenche più di tanto perchè i mercenari occidentali sono ormai docuemtati), dettato dalle evidenze nei rapporti transmarini. A me cioè pare più probabile, che se ipotizziamo un significato levantino del termine srdn (come da voi proposto) , questo probabilmente debba discendere dalla sfera politica-militare, e che se come dicevo, si debba individuare un area altra di provenienza del termine questa debba essere l'area siriana, cipriota, filistea, fenicia, con le quali la Sardegna era in contatto.

Ci stà che un popolo, malgrado si chiami con un altro nome, venga indicato col termine di mercenario o alleato. Lo stesso caso dei Dori da voi citato, è questo: non so se sia ancora valido, ma in passato si pensava che il loro nome discendesse dal tipo di lancia utilizzato.

Per il popolo nuragico ci sta molto meno, a me pare, che venga definito come "discendete" (da chi? e come s'inserirebbe questo etimo nella stele di nora?). Se Srdn è un toponimo, da chi dovrebbe esser discendente? e come si spiega che derivi da altri etimi da te indicati?

mi pare,, tu pretenda certezze assolute o da linguista o da storico, o da entrambe le cose visto che studi culture dell'età del bronzo in possesso della scrittura, ma con la sardegna il discorso è proto-storia e fondato sull'archeologia su cui occorre trarre le conclusioni più probabili. ecco tutto.
CITAZIONE
qui il discorso si fa ancora più complicato, e di sicuro l'aggiunta di ulteriori variabili non rende più sicuro..

appunto...ragioni da storico,
CITAZIONE
Il punto è che dipende dal tipo di invasione: se si tratta di un'invasione in massa, di una migrazione, allora è molto probabile trovarne delle tracce nelle evidenze archeologiche, ma se al contrario si tratta di invasioni condotte da piccoli gruppi di pirati/guerrieri/bande di nomadi, magari estremamente efficienti a livello militare ma ridotti in numero (come appunto erano i vichinghi), magari composti principalmente da uomini (ci sono molti tratti culturali -come la ceramica- che possono essere strettamente femminili, e quindi un cambiamento nella popolazione maschile potrebbe non coincidere con un cambiamento nella cultura materiale), non si può escludere che risultino invisibili, o estremamente difficili da identificare, a livello archeologico.

conosco questo genere di discorsi. Quando usavo argomentazioni simili per rendere plausibile l'ipotesi dei srdn-nuragici, mi beccavo regolarmente insulti e la qualifica di fantarchologo. lieto di constatare che a farle non sian solo "quelli come me". :lol: spinti da chissà quale motivazione.

intanto ti contraddico parzialmente ma per darti la ragione di fondo: in realtà, esistono invasioni e raid di massa, molto violenti e con importanti spostamenti di persone, che non lasciano traccia archeologica alcuna. Quindi come vedi sono d'accordo. :P

ma per la Sardegna bisogna fare numerosi distinguo, perchè è anzitutto un isola. Poi, bisognerebbe parlare a fondo del contesto archeologico sardo e nuragico. te lo risparmio :lol: così io risparmio tempo.

Per cui anche se hai ragione da un punto di vista generale, potrsti aver ragione per la sardegna di età protostorica?


il caso più simile a quello dei Variaghi da te proposto è, per la Sardegna, quello dei Vandali. I quali però, dovendo almeno parzialmente occupare la Sardegna, come tutti quelli che la vollero influenzala politicamente (altro modo non c'è), hanno lasciato traccia del loro passaggio.
http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Sardegna_vandala
http://it.wikipedia.org/wiki/Necropoli_vandalica_di_Samassi

in un isola sono meno immaginabili raid e migrazioni che non lascino traccia, che in continente, per il semplice fatto che il territorio è circoscritto e la mobilità è limitata. ne la si può semplicemente governare e influenzare a distanza senza presidi (almeno in tempi antichi); chi posa piede sull'Isola, se vuole governarla deve diventare un stanziale. dunque deve esserci almeno un qualche riscontro iniziale, di presenza alloctona, e che questo sia significativo, per quanto evanescente.

in epoca protostorica, non c'è alcunchè di simile. Anzi, c'è questo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Giganti_di_Monti_Prama
e più a Sud, come puoi leggere nela pagina, nella zona più fenicia tra tutte della Sardegna pare ci sia qualcosa di simile, che dunque anche in quella zona, ribalta completamente il vecchio paradigma della colonizazione fenicia dell'isola.

un piccolo gruppo elitario straniero, si sarebbe dovuto stanziare anzitutto sulle coste; per ottenere il potere la prima cosa che avrebbe dovuto fare sarebbe stato abbattere i simboli del potere autoctono: le statue appunto. infatti pr quanto un raid, o un invasione possano essere evanescenti, dla punto di vista archeologico, difficilmente un gruppo, che si sostiuisca ad un altro gruppo elitario, lascerebbe intatti segni del potere di quest'ultimo. Cosa che un monumento come quello nega: è ubicato si può dire sul mare, ed i maggiori indiziati per un lor abbattimento, sono i punici, anche se c'è ancora qualcuno che dice che potessero essere i fenici (ma non portano mai prove al riguardo, mentre per i punici abbiamo reperti proprio nella discarica, al di sotto dei frammenti di statua) , nel VII secolo, la stele di Nora è almeno del IX sec. a.C. cioè coeva alle statue.

i nuragivi potrebbero aver contratto matrimoni, assimilato altr etnie, ma pioichè la cultura dominante come attestano le statue, rimase quella nuraica, non c'è da attendersi cambi significativi di nome o di etnia

tant'è che senz'altro più si andrà col tempo e più si identificherà l'abbattimento dei giganti con la fine dei nuragici e l'instaurarsi di nuove elite (puniche)

il gruppo che governava il golfo di tharros, dunque identificandosi con i nuraghi, essendo di cultura mteriale nuragica, denuncia la sua provenienza etnica, nega che vi sia stato un mutamento etnico (per quanto evanescente e minuscolo) nel governo della regione, e si caratterizzano anzi, essendo i titolari dei rapporti transmarini come si evnice dalla presenza dello scaraboide, per essere gli intermediari e i referenti, delle influenze culturali provenienti dall'esternno in sardegna: ecco perchè dicevo, che un eventuale mutamento di nome, debba fare i conti con il coinvolgimento degli isolani.

CITAZIONE
infine, una considerazione:

avete considerato la possibilità che questi dettagli (sia il riso "sardonico" sia la schiava "siciliana") potrebbero essere aggiunte e/o reinterpretazioni aggiunte in un secondo momento nel testo omerico?

soprattutto visto che si trattano di hapax.

quando questo avviene, c'è una versione manoscritta più antica e una più recente , in ogni caso diverse, da cui l'aggiunta o l'eliminazione risulta.
nel caso del riso sardonico non c'è. i fatto che li scoliasti e il suidas, interpretano il passo di Omero, sempre ricolleganolo al mito di talos, e alla sardegna prova che anche omero si riferisse ad una tradizione sarda.

Edited by DedaloNur - 13/3/2012, 13:58
 
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view post Posted on 13/3/2012, 20:30
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CITAZIONE (Perseo87 @ 12/3/2012, 10:01) 
In ogni caso, prima di chiudere, vi pongo una domanda di geografia: che voi sappiate, sono note città con un nome simile a 'Sardò' nell'area del Ponto Eusino? Chiedo perché la presenza di una città del genere, magari anche solo accennata nelle fonti, potrebbe spiegare perché il lino colchico era detto 'sardonico'. Del resto, se ci pensate, la città di Olbia in Sardegna ha un suo parallelo in Olbia Pontica...
Magari è una stupidaggine, però mi pare il caso di provare a indagare (anche se io per primo non ne ho mai sentito parlare...).

no, io non ne conoso,ma in Anatolia, oltre alla ben nota Sardis, abbiamo alcuni promomentori dedicati ad Apollo Sarpedone: 2 o 3.
 
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lama su
view post Posted on 13/3/2012, 21:23




CITAZIONE (DedaloNur @ 13/3/2012, 12:49) 
CITAZIONE (lama su @ 12/3/2012, 21:32) 
Quello che discuto, e trovo discutibile è prendere la radice "srdn" (sia quella della stele di nora, sia quella delle fonti egizie, sia qualunque forma comparabile) e tentare di fare dei confronti etimologici con dei morfemi presi a più o meno a caso.

cmq Lama, bisogna escludere gli etimi più probabili da quelli meno probabili.

questo è il problema: da un punto di vista linguistico in questo caso non ci sono etimi più probabili e etimi meno probabili.

da un punto di vista linguistico i nomi propri (siano essi nomi di persona, nomi di popoli, nomi di luogo) sono la cosa più irregolare e più imprevedibile che possa esserci, e dunque senza dati ben precisi sulla storia o sul significato del nome stesso, qualsiasi etimologia è virtualmente possibile.

Un etnonimo o un toponimo può derivare virtualmente da qualunque cosa: tanto per fare qualche esempio, da nomi di animali (vedi i popoli italici nati dalle primavere sacre, come i "lucani" dal "lupo"), da termini morfologici (Gibliti/gubla = byblos da g-b-l = monte), da mestieri tipici (per esempio i "cimbri", popolazione germanofona attuale del friuli, il cui nome deriva probabilmente da "tzimbarar" = "falegname"), caratteristiche fisiche (come i sumeri, che si definivano "ùĝ saĝ gíg-ga" = "gente dalla testa nera")...

le possibilità sono virtualmente illimitate, e se non si conosce il significato preciso dell'etimo tramite una fonte indipendente (per esempio sappiamo che "nihon" significa "sol levante" perchè gli ideogrammi con cui è scritto significano "sol levante", lo stesso vale per il sumero "ùĝ saĝ gíg-ga", gli ideogrammi con cui è scritto ce ne spiegano il significato), o perchè altre fonti ci permettono di di definirne il significato con relativa certezza (che byblos/gubla derivi da una parola "monte" è evidente vista la conformazione geografica del luogo, o che "cimbri" derivi da "tzimbarar" può essere dedotto dai documenti medievali), dicevo, se non si conosce il significato preciso, semplicemente qualsiasi etimologia è di per sé possibile, e quindi il discorso etimologico semplicemente perde qualunque valore.

E ovviamente il fatto che non si conosce il significato, significa che non se ne conosce neppure la struttura, quindi non si può sapere come dividerlo. in qualunque modo tu voglia prenderlo, e in qualunque modo tu voglia dividerlo (o non dividerlo), senza conoscerne il significato sarà sempre possibile trovare una spiegazione grammaticale per far quadrare i conti (giocando con prefissi, suffissi, infissi.. sempre per fare un esempio, dici che la forma è srdn e non srd.. e allora? la -n potrebbe essere un suffisso, e se vuoi un parallelo prendi canaan, dove l'ultima -n è un suffisso, come ci attestano i greci che tramandano la forma khna)

Dell'etnonimo/toponimo, o meglio degli etnonimi/toponimi srdn e simili (quello di nora, quello delel fonti egizie,...) non conosciamo il significato preciso e dunque

a) non possiamo affermare sulla sola base linguistica che siano connessi (3 consonanti più o meno simili non bastano da sole vedi esempio precedente Angli, Angola, Mongolia) e

b) non ha semplicemente senso tentare di definirne l'etimologia, perchè qualsiasi etimologia è virtualmente egualmente possibile.


per questo motivo io non propongo un'etimologia levantina, io sto dicendo che semplicemente è totalmente inutile discutere di qualsiasi tipo di etimologia, sia essa levantina, europeo-continentale o marziana, perchè sulla base della sola linguistica è semplicemente impossibile trarre qualsiasi conclusione.

E non è che ragiono da linguista e quindi pretendo certezze assolute. Piuttosto ragiono da linguista, e come tale dico che la linguistica ha bisogno di dati precisi per essere uno strumento utile. nel caso della sardegna questi dati semplicemente non ci sono, quindi la linguistica non può essere usata come strumento d'indagine etimologico serio.

La linguistica nel caso in questione non è e non può essere di nessun aiuto, quindi semplicemente lasciamola perdere concentriamoci su altro.

CITAZIONE
appunto...ragioni da storico,

questa non l'ho capita, siamo in un forum di archeologia, stiamo discutendo si storia, da cosa dovrei ragionare, da dentista? :unsure: :P :lol:

CITAZIONE
un piccolo gruppo elitario straniero, si sarebbe dovuto stanziare anzitutto sulle coste; per ottenere il potere la prima cosa che avrebbe dovuto fare sarebbe stato abbattere i simboli del potere autoctono: le statue appunto.

chi l'ha detto?
a volte mi sembra che parti non da dei fatti, ma da dei postulati non dimostrati, o addirittura chiaramente non veri.
chi ha detto che un gruppo elitario straniero debba combattere la cultura locale per garantirsi il potere?
L'acculturazione, il fatto di integrarsi nella cultura locale può essere un modo altrettanto valido, persino più valido (in quanto si sfruttano le strutture già esistenti) per garantirsi il potere.
un esempio pratico che mi viene in mente: la dinastia fenicia del regno neo-ittita (popolazione luvia) di sam'la. I primi due o tre re della dinastia hanno nomi fenici, il successivo (terzo o quarto, non ricordo), l'unico per cui abbiamo evidenze archeologiche, seppur etnicamente e probabilmente linguisticamente fenicio (in quanto scrive una stele in fenicio) assume il nome luvio Kulamuwa e si fa raffigurare secondo l'iconografia neoittita tradizionale.

altro esempio possibile esempio sono i Kassiti in mesopotamia.

CITAZIONE
i nuragivi potrebbero aver contratto matrimoni, assimilato altr etnie, ma pioichè la cultura dominante come attestano le statue, rimase quella nuraica, non c'è da attendersi cambi significativi di nome o di etnia

anche questo mi sembra un po' un postulato: non c'è da attendersi un cambio di nome, ma non mi sembra neppure che lo si possa escludere a priori (penso per esempio a babilonia, che durante il periodo Kassita era chiamata karduniash, per esempio nelle lettere di amarna).

Senza contare che del resto non sappiamo neppure se c'era un nome precedente unitario: magari gli isolani si identificavano in base ad unità più piccole (comunità locali, tribù, gruppi di vario genere,..), e il nome "unitario" nasce o viene adottato proprio tramite/a causa di un'influenza esterna. penso per esempio a popolazioni come gli antichi israeliti o gli arabi, che si definivano (gli arabi ancora oggi, almeno in certi contesti) prima di tutto in base alla tribù, e solo secondariamente in base ad una connotazione più generale.

CITAZIONE
quando questo avviene, c'è una versione manoscritta più antica e una più recente , in ogni caso diverse, da cui l'aggiunta o l'eliminazione risulta.

no se il fraintendimento e la reinterpretazione sono avvenuti prima che il poema fosse messo per iscritto, tipo durante le dark ages.
Tutte le versioni che abbiamo parlano di etiopi, ma è chiaro che gli etiopi sono fuori posto nei poemi omerici e devono essere il frutto di qualche tipo di errore o fraintendimento precedente alla messa per iscritto del testo.

Edited by lama su - 13/3/2012, 23:30
 
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view post Posted on 14/3/2012, 00:38

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CITAZIONE (Perseo87 @ 12/3/2012, 10:01) 
In ogni caso, prima di chiudere, vi pongo una domanda di geografia: che voi sappiate, sono note città con un nome simile a 'Sardò' nell'area del Ponto Eusino? Chiedo perché la presenza di una città del genere, magari anche solo accennata nelle fonti, potrebbe spiegare perché il lino colchico era detto 'sardonico'.

Ma σαρδόνικον protrebbe anche essere una forma grecizzata di un aggettivo di una lingua della Colchide
 
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lama su
view post Posted on 14/3/2012, 10:35




io ho trovato un fiume "Sardi" in ossezia, e un villaggio "Sartana" sulla costa ukraina del mar di Azov.

qui il fiume:

http://mapcarta.com/13342902

qui il villaggio ucraino:

http://maps.google.com/maps?client=safari&...=en&sa=N&tab=wl

se volete divertirvi beh.. qui c'è il caucaso :P :

http://maps.google.com/maps?client=safari&...=en&sa=N&tab=wl


 
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view post Posted on 14/3/2012, 13:56
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CITAZIONE (lama su @ 13/3/2012, 21:23) 
per questo motivo io non propongo un'etimologia levantina, io sto dicendo che semplicemente è totalmente inutile discutere di qualsiasi tipo di etimologia, sia essa levantina, europeo-continentale o marziana, perchè sulla base della sola linguistica è semplicemente impossibile trarre qualsiasi conclusione.

E non è che ragiono da linguista e quindi pretendo certezze assolute. Piuttosto ragiono da linguista, e come tale dico che la linguistica ha bisogno di dati precisi per essere uno strumento utile. nel caso della sardegna questi dati semplicemente non ci sono, quindi la linguistica non può essere usata come strumento d'indagine etimologico serio.

ciao Lama, bhe, cosa aggiungere?

Dopo quanto hai appena detto, era meglio far notare da subito a MarioA, ancor prima che a me, come non avesse senso dedurre dallo SRDN della stele di Nora un origine levantina, benchè "parole simili sian molto documentate in Oriente", in quanto come dici non se ne conosce l'etimo.

Ma noto che la critica è venuta soltanto dopo che ho azzardato l'equivalenza srdn-mercenario. :huh:

Questo non perchè io voglia vederti "accanire" contro il buon mario, ma perchè avresti stroncato sul nascere un discorso impostato in modo errato. A quanto sembra.

Sembra quasi che tu mi accusi di voler trarre dalla somiglianza tra i termini orientali e occidentali(e dunque dalla linguistica) delle certezze assolute, che invece sono il primo a non avere, e per di più, da come scrivi, mi consideri uno che si basa esclusiamente sulle "assonanze" e non su, magari, qualche indizio di natura archeologica.

il discorso sul significato di "mercenario" io l'ho fatto in secondo tempo, e solo in risposta a Mario che vedeva o vede una parola senz'altro levantina. Io mi son limitato a dire che, se proprio deve esser levantina (e per me questo è tutt'altro che un dogma...figuriamoci il suo significato) non è improbabile che ci si possa riferire a dei mercenari, dato che presso quelle società, nel periodo nel quale queste eran in rapporto con la sardegna, tale termine era corrente, e ato che per di più, è documentata la presenza di mercenari occidentali. Questo è per me, solo il modo più facile e plausibile, per dar ragione all'ipotesi di mario.
Così si può pensare ad un cambio di nome, in base alle mie conoscenze ed anche in base ad analoghi episodi storici, nei quali, il nome nazionale discende dalle capacità, fama, caratteristicjhe militari.

Cosa c'è che non va in questo ragionamento?


Non mi son mai permesso di dire che, in base alla linguistica senz'altro è così , perchè la certezza matematica so benissimo di non averla, mi sfuggirà il tuo discorso :huh: ma a te sfugge il mio vero atteggiamento: è come se mi "accusassi" di qualcosa che non ho mai detto, e infatti:

CITAZIONE
La linguistica nel caso in questione non è e non può essere di nessun aiuto, quindi semplicemente lasciamola perdere concentriamoci su altro.

il paragone sulle parole per me vien solo in ultimissima istanza, perchè prima di tutto, viene proprio il qualcos'Altro (e in esso ci metto i dati dall'archeologia sarda e vicino orientale, nei limiti delle mie modeste conoscenze) . Fin qui ti è parso che ragionassi in modo diverso e opposto?
Boh, magari mi son spiegato male, ma se alla luce di quanto sto dicendo adesso rivedrai quanto ho scritto fin qui, ti sarà chiaro il contrario.

CITAZIONE
questa non l'ho capita, siamo in un forum di archeologia, stiamo discutendo si storia, da cosa dovrei ragionare, da dentista? :unsure: :P :lol:

no caro Lama, non prentendo che tu debba ragionare da odontotecnico, ma, se si ragiona del caso sardegna, si ragioni da archeologo preistorico piuttosto che da “archeologo storico”, dato che nel caso Sardegna, non abbiamo liste e canoni reali, ne documenti scritti, e dunque:

CITAZIONE
chi l'ha detto?
a volte mi sembra che parti non da dei fatti, ma da dei postulati non dimostrati, o addirittura chiaramente non veri.
chi ha detto che un gruppo elitario straniero debba combattere la cultura locale per garantirsi il potere?
L'acculturazione, il fatto di integrarsi nella cultura locale può essere un modo altrettanto valido, persino più valido (in quanto si sfruttano le strutture già esistenti) per garantirsi il potere.
un esempio pratico che mi viene in mente: la dinastia fenicia del regno neo-ittita (popolazione luvia) di sam'la. I primi due o tre re della dinastia hanno nomi fenici, il successivo (terzo o quarto, non ricordo), l'unico per cui abbiamo evidenze archeologiche, seppur etnicamente e probabilmente linguisticamente fenicio (in quanto scrive una stele in fenicio) assume il nome luvio Kulamuwa e si fa raffigurare secondo l'iconografia neoittita tradizionale.

altro esempio possibile esempio sono i Kassiti in mesopotamia.

In generale nella storia accade così, generalmente i simboli del potere, come le statue, sono le prime a cadere, soprattutto quelle che simbolizzano un potere di clan, gentilizio, o individuale come nel caso dei G.d. MP.; anche recentemente abbiamo avuto qualche esempio al riguardo. o no?

per poter desumere che un piccolo gruppo straniero si fosse infiltrato, e abbia dominato la sardegna, dovremmo avere almeno un minimo indizio. perchè nessuno almeno nell'archeologia ufficiale in Sardegna avanza questa ipotesi?
sarà che nessuno conosca la storia dei cassiti o dei regni neo-ittiti? No, è che i due esempi da te proposti si avvalgono di documenti scritti (anche se non solo mi pare), che nella Sardegna preistorica e protostorica, non si hanno, per cui chi avanzasse un ipotesi del genere lo farebbe campandola in aria. dunque nessuno lo fa perchè andrebbe contro i dati materiali (i soli a contare per un archeologo preistorico...mentre l'archeologo storico in virtù dei documenti può spingersi oltre).
So che questo è lo stesso discorso fatto da te quando dici mettiamo da parte la linguistica; So che avanzi questi paragoni solo per porre un dubbio; ma proprio perchè questa è la situazione preistorica in Sardegna, mi pare che sia lecito, anche formulare tesi plausibili fondate sulla probabilità, per procedere in tesi-antitesi e sintesi.
Però, come escludere da queste approssimative indagini storiche una probabile e plausibile interpretazione della stele di Nora ( e dunque anche una certa dose di linguistica), io non saprei. Ed infatti in tanti tentano di carpirne i contenuti.

Tra l'altro, scusami, ma mi pare che i Kassiti tentarono la conquista violenta di babilonia, senza riuscirvi (dunque mi pare che in primis combatterono eccome Babilonia), mentre in un secondo momento riuscirono ad infiltrarsi in babilonia, solo perchè altri, gli Ittiti, fecero una scorreria, invadendo con successo la città per poi ritirarsi; insomma approfittarono delle violenze altrui, e cmq non si sa bene in quale modo s'insediarono: poni che la città, poco prima dei cassiti, fosse cmq governata da un gruppo elitario nemico, la prima cosa che ci si attende è rimuovere i simboli del potere e persino la memoria del vecchio gruppo, proprio per iniziare ad autolegittimarsi, e successivamente governare, secondo le vecchi gerarchie e ordini giuridico-religiosi, per, come dici tu, integrarsi.

dunque perdonami ma il tuo paragone, mi sembra imprudente e non mi vede d'accordo.

il caso dei fenici nel regno neoittita da te nominato non lo conosco in alcun modo, dunque ti sarei pure grato se me lo volessi spiegare meglio. Da quanto hai accennato, però, io nn ho nulla contro una simile eventualità, mi autocito:
CITAZIONE
i nuragivi potrebbero aver contratto matrimoni, assimilato altr etnie, ma pioichè la cultura dominante come attestano le statue, rimase quella nuraica, non c'è da attendersi cambi significativi di nome o di etnia

Si possono benissimo immaginare matrimoni misti; forse anche i sardi si sposavano in etruria, e magari anche altrove, prendi il caso di Sardò (sempre che anche i matrimoni misti non siano a senso unico..) citata da Perseo se non erro. Ma in assenza di fonti scritte è impossibile documentarli, o quasi.

Ma soprattutto il vero punto che io ti ho sottoposto è un altro, su cui non fai alcuna considerazione: cioè la necropoli e le statue. Ci fu fra gli inumati, e dunque tra aristocratici che dominavano quella regione uno o più esponenti levantini? Può darsi;

ma prove archeologche non se ne hanno , pertanto da un punto vista della sola archeologia materiale (di un archeologia totalmente preistorica si può dire) , l'unica affermazione legittima alla luce dei dati, è che quegli inumati, fino a prova contraria fossero tutti nuragici. Tutto concorre verso questa conclusione e niente in direzione contraria: dai riti nella necropoli (le fossette lungo la necropoli, con resti di osssa si ritrovano nelle tombe dei giganti), dalla proibizione assoluta o quasi di corredo (stessa regola nelle tombe dei giganti), all'iconografia espressa dalle statue e dai modelli di nuraghe, tutte cose che rimandano ai bronzetti, ed ai simboli di potere e religiosi nuragici, anche i pochi reperti fittili, dentro le tombe, son ceramiche nuragiche.

Se là dentro vi fu seppellito un filisteo, o un fenicio...diciamo che quel filisteo o fenicio era talmente integrato da aver perso la propria identità fenicia e filistea e che assunse un comportamento culturale totalmente nuragico...e come io definisco italiani non nativi quelle persone che vengono in italia integrandosi, così, nell'eventualità che l'ipotesi da te posta fosse provata, io definirei i presunti fenici e filistei di M. Prama, dei Nuragici non nativi. .

I kassiti invece, per rimanere al tuo paragone, continuarono a venerare i loro dei originari (equiparandoli agli dei babilonesi), fondarono e dedicarono un tempio ad un loro dio caratteristico, in ciò cmq differenziandosi dagli originari babilonesi, per quanto si fossero integrati.

CITAZIONE
anche questo mi sembra un po' un postulato: non c'è da attendersi un cambio di nome, ma non mi sembra neppure che lo si possa escludere a priori Senza contare che del resto non sappiamo neppure se c'era un nome precedente unitario: magari gli isolani si identificavano in base ad unità più piccole (comunità locali, tribù, gruppi di vario genere,..), e il nome "unitario" nasce o viene adottato proprio tramite/a causa di un'influenza esterna. penso per esempio a popolazioni come gli antichi israeliti o gli arabi, che si definivano (gli arabi ancora oggi, almeno in certi contesti) prima di tutto in base alla tribù, e solo secondariamente in base ad una connotazione più generale.

scusa ma perchè dici che io ragioni per postulati, se proprio l'ipotesi srdn-mercenari........... fatta da me....in sè implica, proprio quanto tu adesso stai asserendo di sopra? cioè un cambio di nome?
Boh non capisco...o scrivo talmente male da non riuscire a farmi capire, oppure sinceramente pare che non ti aggrada quanto scrivo

A dirla tutta, ad esempio (perchè ho anche alre ipotesi in ballo), io immagino che i nuragici, oltre ad influenze esterne determinate dai rapporti transmarini col levante, ma pure con l'Italia e la spagna, abbiano, nel corso del bronzo finale, rifondato il proprio ordine sociale: si spiega così la nascita di alcuni centri protourbani ( c.d. santuari); è in questo quadro da un lato endogeno e dall'altro caratterizzato da forti legami con gli altri popoli del mediterraneo, diciamo, di continuità nella discontinuità, che può benissimo essersi creato il nome nazionale di srdn della stele di nora.

ma quando dicevo:

CITAZIONE
i nuragivi potrebbero aver contratto matrimoni, assimilato altr etnie, ma pioichè la cultura dominante come attestano le statue, rimase quella nuraica, non c'è da attendersi cambi significativi di nome o di etnia

non mi riferivo al periodo del bronzo finale 1200-1000 a.C., ma a quello dell'età del ferro cioè, dal X sec. a.C. in poi, il periodo nel quale le statue di monte Prama furono erette, e nel quale rimasero sempre in posa, fino all'invasione Punica, perchè è oggettivo dire (sino a prova a contraria) che dalla comparsa dello SRDN nella stele di Nora, il nome nazionale e dell'isola, non è più mutato, nonostante le invasioni e colonizzazioni nei secoli.

Ed anzi, se i personaggi inumati nella necropoli di monte Prama (e magari più in là del Sulcis) ebbero un nome nazionale, l'unico finora documentato archeologicamente è lo SRDN di Nora, coevo alle statue
. altre ipotesi non possiamo farne, al momento. E spero che tu non voglia interpretare anche questa affermazione come un postulato fazioso o parziario, ma per quello che di fatto è: l'unica asserzione archeologicamente fondata e storicamente plausibile ad oggi, sino a prova contraria.
Sei d'accordo almeno su questo? non penso... :P
CITAZIONE
CITAZIONE
quando questo avviene, c'è una versione manoscritta più antica e una più recente , in ogni caso diverse, da cui l'aggiunta o l'eliminazione risulta.

no se il fraintendimento e la reinterpretazione sono avvenuti prima che il poema fosse messo per iscritto, tipo durante le dark ages.
Tutte le versioni che abbiamo parlano di etiopi, ma è chiaro che gli etiopi sono fuori posto nei poemi omerici e devono essere il frutto di qualche tipo di errore o fraintendimento precedente alla messa per iscritto del testo.

Sarei curioso di sapere cosa pensa Perseo su questo punto. Come avete fatto a documentare queste discrepanze? E quali sarebbero, dunque? Ma soprattutto, perchè dovrebbero riguardare il riso sardonio? :unsure:

CITAZIONE (lama su @ 14/3/2012, 10:35) 
io ho trovato un fiume "Sardi" in ossezia, e un villaggio "Sartana" sulla costa ukraina del mar di Azov.

il più allora è fatto. mancan solo le fonti greco-romane che riferiscano il riso sardonio al Caucaso, le maschere fenice con il sorriso alterato, il riscntro dei rapporti tra Creta e il caucaso...e magari anche qualche tradizione etnologica. :P

scherzo... ^_^
 
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lama su
view post Posted on 14/3/2012, 15:59




CITAZIONE (DedaloNur @ 14/3/2012, 13:56) 
ciao Lama, bhe, cosa aggiungere?

Dopo quanto hai appena detto, era meglio far notare da subito a MarioA, ancor prima che a me, come non avesse senso dedurre dallo SRDN della stele di Nora un origine levantina, benchè "parole simili sian molto documentate in Oriente", in quanto come dici non se ne conosce l'etimo.

Ma noto che la critica è venuta soltanto dopo che ho azzardato l'equivalenza srdn-mercenario. :huh:

Questo non perchè io voglia vederti "accanire" contro il buon mario, ma perchè avresti stroncato sul nascere un discorso impostato in modo errato. A quanto sembra.

il mio discorso non è una critica contro l'etimologia "srdn" = "mercenario", il mio è un discorso contro l'etimologizzazione dei nomi in generale.

e in effetti la critica in realtà è venuta solo quando ho avuto il tempo di scriverla. Il tempo è quello che e purtroppo. :(

e probabilmente sono io che mi sono spiegato male e me ne scuso.

inutile secondo me dire "se è levantina potrebbe significare... " (e bada bene che so che tu non sei un sostenitore di un'origine levantina) perchè si finisce a fare un gioco dell'uovo e della gallina che rischia di sollevare tanta polvere senza avere nulla di concreto alla base.

Tanto per continuare con l'esempio di srdn = mercenario, di fatto non sappiamo se la parola levantina srdn significa mercenario. noi sappiamo che la parola srdn è usata per indicare dei gruppi di soldati.

il che di fatto può portare a due ipotesi totalmente contrapposte e totalmente equivalenti:

1) la radice srdn significava "mercenari" e venendo usata per indicare delle troppe appartenenti ad un certo gruppo etnico è finita per essere adottata come nome del gruppo etnico stesso

2) la radice srdn era originariamente il nome di un gruppo etnico uso al mercenariato, e come tale è finito per indicare certi tipi di mercenari nelle lingue levantine (se vuoi di paralleli basta pensare ai "mDA.w" in egitto, o agli "svizzeri" nel medioevo).

oppure c'è una terza ipotesi, e cioè siamo di fronte a forme totalmente non collegate, che si assomigliano per puro caso (ipotesi molto più probabile di quanto si potrebbe pensare).

per questo dico che non ha senso un approccio di questo genere e dico che questo tipo di linguistica, cioè una linguistica "etimologica" non ha senso in questo contesto.

Quindi dicevo "rivolgiamoci ad altro".
e con altro non intendevo tanto l'archeologia e l'etnografia (non perchè non le ritenga importanti e valide, ma perchè stiamo aprlando di "parole" quindi sarebbe prima meglio concentrarci sull'aspetto lessicale) ma pensavo più ad un "altro" approccio alle parole stesse in questione.

Per esempio, sarebbe interessante provare a stabilire la cronologia di queste parole. Quando sono attestate? e con "quando" non intendo la data presunta di composizione, ma la data effettiva dei manoscritti che ce le tramandano.

I romani conoscevano il riso "sardonico" della sardegna (chi è che lo menziona? io ricordo cicerone e tacito, ricordo bene? altri?), abbiamo attestazioni della forma greca più antiche dell'epoca romana o no? qualche papiro omerico di epoca ellenistica dall'egitto magari?

perchè se non ne abbiamo, allora chi ci dice che quell' hapax in omero non sia un fraintendimento o una reinterpretazione influenzata dalla conoscenza romana di una parola ormai caduta in disuso e/o non più capita?
per esempio se non ricordo male c'è un verbo "sairo" in greco che significa "ridere" (perseo confermi?). Il "sardonios" omerico può derivare in maniere diretta o in maniera indiretta (tramite qualche fraintendimento) da questa parola? quando è attestato questo verbo? e quando cade i disuso, se mai cadde in disuso?

E cosa invece sappiamo, sempre da un punto di vista filologico, del legame con la colchide? quando e dove queste parole sono usate con questo significato? e quando sono attestate?

dall'altro lato invece, abbiamo il nome srdn sulla stele di nora. Siamo in ambito fenicio. una cosa che ci si potrebbe domandare è: quanto affidabili sono le trascrizioni fenicie di toponimi/etnonimi? cioè, i fenici tendevano a trascrivere in maniera fedele i nomi che sentivano, o tendevano a modificarli o reinterpretarli? o addirittura attribuivano nomi di loro invenzione ai popoli che incontravano?

ecc ecc ecc..

insomma, la linguistica etimologica come detto qui secondo me non aiuta, però altri approcci come la filologia meriterebbe forse un po' di attenzione.

insomma dedalo, io non ti accuso di nulla, e non critico necessariamente i tuoi ragionamenti specifici, anche perchè so che i tuoi argomenti sono fondati su ben altro che semplici assonanze. Quello che dico però (e lo dico in generale, non è una critica specificatamente rivolta a te) è che prima di discutere di etimologia, e allo stesso modo prima di mettersi a discutere se il nome è autoctono sardo o viene da fuori, o ancora di contesti archeologici, o di paralleli etnografici, trovo che sarebbe più opportuno approfondire e precisare meglio i dati di base su cui si vuole lavorare.

Perchè senza questa precisione e questo rigore di base, si rischia di scivolare su piani molto generali in cui di fatto si può argomentare tutto e il contrario di tutto (e probabilmente si potranno trovare paralleli per entrambe le posizioni)..

lo sapete come sono: io sono per una riscostruzione storica essenziale, che parla di quello che oggettivamente sappiamo, ma che preferisce tacere, o per lo meno essere estremamente cauta su quello che invece ci sfugge. Si rischia meno di sbagliare.

come detto nel mio primo post, comunque, le mie sono solo considerazioni puntuali su aspetti specifici (in particolare il discorso delle etimologie), ma come detto trovo che sia una discussione molto complicata. sul resto non penso di poter prendere una posizione
 
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view post Posted on 15/3/2012, 10:37
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CITAZIONE (lama su @ 14/3/2012, 15:59) 
il mio discorso non è una critica contro l'etimologia "srdn" = "mercenario", il mio è un discorso contro l'etimologizzazione dei nomi in generale.

tranquillo, non hai bisogno di precisarlo ;)

CITAZIONE
il che di fatto può portare a due ipotesi totalmente contrapposte e totalmente equivalenti:

1) la radice srdn significava "mercenari" e venendo usata per indicare delle troppe appartenenti ad un certo gruppo etnico è finita per essere adottata come nome del gruppo etnico stesso

2) la radice srdn era originariamente il nome di un gruppo etnico uso al mercenariato, e come tale è finito per indicare certi tipi di mercenari nelle lingue levantine (se vuoi di paralleli basta pensare ai "mDA.w" in egitto, o agli "svizzeri" nel medioevo).

qui totalmente d'accordo. infatti mi mantengo aperto entrambe le "piste".

CITAZIONE
oppure c'è una terza ipotesi, e cioè siamo di fronte a forme totalmente non collegate, che si assomigliano per puro caso (ipotesi molto più probabile di quanto si potrebbe pensare).

Questa la vedo ardua, per 2 motivi, il principale sono appunto le relazioni documentate. Facciamo un altro esempio, che senza dubbio conoscerai meglio di me, nella battaglia del delta (che per te non è del delta...anche se non mi hai mai spiegato perchè :lol: :P ), i testi di Medinet habu, non menzionano gli Sherden tra gli invasori, anche se "sembrano" comparire nei rilievi. Sono invece citati nell'Harris (Tykot et alii). Ora, le fonti (Harris+ i rilievi ...forse), contestualizzano la parola in ambito militare. Sono attestati anche in sardegna, i rapporti tra filistei e nuragici. Si dice che tali rapporti fossero commerciali. In realtà, esiste un reperto, che aggiungerebbe (il condizionale è d'obbligo) alla dimensione commerciale anche quela militare. Ecco pertanto che, preferire l'interpretazione militare, non è un assunto preferenziale ma qualcosa di più.
mentre l'etimo shardija- "alleato", si incastrerebbe bene anche nella esegesi di tipo militare.
di contro, quale connessione plausbile abbiamo per il verbo ebraico srd = "sopravvivere"?
ed anche per s-dn-r discendere?

cioè, per creare o ipotizzare connessioni plausibil sualtri significati, diversi da quello diorigine militare, mi pare che abbiamo molto meno, o la sola constatazione, che in realtà, tutto può essere.
CITAZIONE
per questo dico che non ha senso un approccio di questo genere e dico che questo tipo di linguistica, cioè una linguistica "etimologica" non ha senso in questo contesto.

posto che naturalmente io concordo con quanto dici sopra.

CITAZIONE
Quindi dicevo "rivolgiamoci ad altro".
e con altro non intendevo tanto l'archeologia e l'etnografia (non perchè non le ritenga importanti e valide, ma perchè stiamo aprlando di "parole" quindi sarebbe prima meglio concentrarci sull'aspetto lessicale) ma pensavo più ad un "altro" approccio alle parole stesse in questione.

ok questo non l'avevo capito...io con altro intendevo proprio l'etnologia e l'archeologia.

Per esempio, sarebbe interessante provare a stabilire la cronologia di queste parole. Quando sono attestate? e con "quando" non intendo la data presunta di composizione, ma la data effettiva dei manoscritti che ce le tramandano.

CITAZIONE
I romani conoscevano il riso "sardonico" della sardegna (chi è che lo menziona? io ricordo cicerone e tacito, ricordo bene? altri?), abbiamo attestazioni della forma greca più antiche dell'epoca romana o no? qualche papiro omerico di epoca ellenistica dall'egitto magari?

dovrei ripassare, ma ricordo vari casi, nei quali i romani usavano questo proverbio. Cicerone, pe. (se non erro) ne faceva usoin una lettera privata. Poi altri casi. dovrei ripassare.

CITAZIONE
perchè se non ne abbiamo, allora chi ci dice che quell' hapax in omero non sia un fraintendimento o una reinterpretazione influenzata dalla conoscenza romana di una parola ormai caduta in disuso e/o non più capita?

perchè porrebbe ancor più problemi della interpretazione corrente. Anzitutto, dovremmo ad esempio ritenere che a fraintendere fossero un po tutti: Zenobio, Timeo ecc; e poi cmq, perchè e come i romani avrebbero influito su Simonide di Ceo?

Poi non possiamo, credo, mettere al di sopra degli indizi etno-archeologici un dubbio sulla fedeltà deitesti, che senza appigli altrettanto validi in campo archeo-etnologico diventa un mero sospetto. :unsure: :unsure: Cioè, non è che voglia svilire il tuo discorso, ma mi pare, che percorrendo la strada da te indicata si finisca in una sorta di "dietrologia" nella quale tutto concorre ad alimentare una sorta di "dubbio sospettoso" sul fatto che l' errore umano, essendo sempre possibile, inficia sempre qualsiasi supposizione.

come i "misteri misteriosi" anche i "dubbi sospettosi" hanno un loro grado di circolarità nei loro ragionamenti. Scusami eh...come dicevo non voglio svilire il tuo discorso ancheinteressante...ma... :unsure: :unsure: a me pare che il pericolo sia questo.

E' proprio per evitare questo "sospeto circolare" che dobbiamo far ricorso ad altro, per un riscontro oggettivo, non basato eslcusivamente sui testi passibili di errori umani. Ed è dunque proprio per questo che ho richiamato le maschere fenice (archeologia) e le varie feste e tradizioni popolari, entro le quali i testi antichi trovano uno straordinario, secondo me (ma non solo secondo me), riscontro.


CITAZIONE
per esempio se non ricordo male c'è un verbo "sairo" in greco che significa "ridere" (perseo confermi?). Il "sardonios" omerico può derivare in maniere diretta o in maniera indiretta (tramite qualche fraintendimento) da questa parola? quando è attestato questo verbo? e quando cade i disuso, se mai cadde in disuso?

è stata tentata una spiegaione dell'aggettivo sardonion, partendo dal verbo seserenai, ma non ha avuto successo. Se, scusate, avete vito molti problemi nel far equivalere, ad esempio, sardonion con sordonion, per una vocale, come fate a far equivalere sairo...con sardonion? troppo diverse...
CITAZIONE
E cosa invece sappiamo, sempre da un punto di vista filologico, del legame con la colchide? quando e dove queste parole sono usate con questo significato? e quando sono attestate?

rispetto al riso sardonio, con la colchide non abbiamo nulla.

CITAZIONE
dall'altro lato invece, abbiamo il nome srdn sulla stele di nora. Siamo in ambito fenicio. una cosa che ci si potrebbe domandare è: quanto affidabili sono le trascrizioni fenicie di toponimi/etnonimi? cioè, i fenici tendevano a trascrivere in maniera fedele i nomi che sentivano, o tendevano a modificarli o reinterpretarli? o addirittura attribuivano nomi di loro invenzione ai popoli che incontravano?

vabbè... come vedi...a seguire questo ragionamento, anche i fenici oltre ai greci e romani, devono aver capito male... -_-

ecc ecc ecc..

insomma, la linguistica etimologica come detto qui secondo me non aiuta, però altri approcci come la filologia meriterebbe forse un po' di attenzione.

CITAZIONE
insomma dedalo, io non ti accuso di nulla, e non critico necessariamente i tuoi ragionamenti specifici, anche perchè so che i tuoi argomenti sono fondati su ben altro che semplici assonanze. Quello che dico però (e lo dico in generale, non è una critica specificatamente rivolta a te) è che prima di discutere di etimologia, e allo stesso modo prima di mettersi a discutere se il nome è autoctono sardo o viene da fuori, o ancora di contesti archeologici, o di paralleli etnografici, trovo che sarebbe più opportuno approfondire e precisare meglio i dati di base su cui si vuole lavorare.

tranquillo.. :P
CITAZIONE
Perchè senza questa precisione e questo rigore di base, si rischia di scivolare su piani molto generali in cui di fatto si può argomentare tutto e il contrario di tutto (e probabilmente si potranno trovare paralleli per entrambe le posizioni)..

questo sinceramente finora non è accaduto. Ovvero: io ho a disposizione una tradizione mitografica che, se hai letto il pdf, si inquadra in una tradizione di rapporti tra sardegna e creta, molto ampia; ho reperti archeo, ho le tradizioni. dall'altra parte c'è...perdonami, ma mi pare che sia così: il dubbio che si sia sbagliato a trascrivere in una catena infinita di inomprensioni senza che nessuno, in antico abbia rilevato l'errore o fosse di parere difforse e contrario alla localizzaizone in Sardegna (perchè...come accade spesso per latri miti, non abbiamo due mitografi che la pensa diversamente?) , poi l'altro argomento è che la radice srd fosse presente un po da tutte le parti (il fatto è che è presente anche in occidente, ed è presentissima in sardegna non solo nella stele di nora, come toponimo)

queste argomentazioni per me pongono dei dubbi legittimi, fino ad u certo punto, ma oltre un altro punto, mi sembrano per così alimentarsi l'un con l'altra: cioè il dubbio che si sia sbagliato a scrivere si alimenta con la presenza di parole simili nell'universo mondo e viceversa, così all'infinito.

diciam che non mi suona... ^_^
ciao.
 
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turnon
view post Posted on 20/5/2012, 12:29




Mi sembra che a questo argomento manchi una degna conclusione: sembra lasciato così - a metà - per disaffezione. Peccato, perché alcune delle ipotesi riportate mi hanno interessato. Altre - per la verità - mi hanno infastidito, perché vi riconosco un contenuto troppo speculativo e tendente a dimostrare tesi non provate. :wacko:

Certamente, in un Forum dedicato all'Archeologia, è giusto spaziare anche in altri campi delle scienze umanistiche e no: antropologia, per esempio. E letteratura, come in questo caso. :B):

A mio vedere (ma certamente, chi interpreta in modo pedissequo le vaghe fonti, mi darà torto, il che non mi impedisce di esprimere legualmente a mia opinione, qui) il riso sardanio è una (antica) figura di linguaggio, nulla di più.

In seguito, molti (non contemporanei del motivo per cui il detto ebbe ad essere coniato ), poi gli scoliasti, come molti altri critici anche più tardi e numerosi autori recenti, si sono dannati a cercare un possibile motivo pratico e reale per quest'espressione. Ecco perché sono saltate fuori tante teorie, tante abitudini e tradizioni famigerate, insieme a varie erbe velenose.
Presto sarà pubblicato anche il rapporto tra il "kuru" ed il riso sardonico.
Credo poco anche in quello, da parte mia, ma è certamente una teoria dettagliata ed interessante, tra l'altro bene spiegata e documentata.

Sono mai piovuti "cani e gatti" in Inghilterra? :hmm.gif:
Ha mai fatto figli ciechi la gatta frettolosa (il proverbio non è affatto recente e - se ricordo bene - scritto in cuneiforme, nella sua versione più antica)?
Chi si vergogna di qualche cosa, ha mai perso realmente, fisicamente, la propria faccia?

Questa è la reale appartenenza dell'argomento: letteratura e linguaggio.

Fino a quando non sapremo che sia lega quel "sardanio" al riso (e ancora non lo sappiamo!), ogni ipotesi andrà più o meno bene e ognuno potrà scegliere quella che più gli piace, o gli si addice.

Ma un'avvertenza è assolutamente necessaria, a mio vedere. Credo si debbano valutare con prudenza ed attenzione le giuste distanze che esistono tra la fisicità dei fatti ed il significato vero delle parole.

Mi spiego meglio: quando gli Inglesi desiderano descrivere qualcuno che si allontana di nascosto e vigliaccamente da una qualunque situazione nella quale non vuole essere invischiato, essi dicono: "andarsene alla francese". Da parte loro, i francesi definiscono lo stesso comportamento come: "andarsene all'inglese".

Questa situazione (che è eminentemente linguistica) c'informa anche sulla cattiva opinione reciproca esistente tuttora tra le due popolazioni. Noi conosciamo anche abbastanza bene le cause della disaffezione, dato che esse sono storiche e piuttosto recenti. Ma tutto questo non ci permette affatto di affermare che il modo di dire sia nato perché un francese (oppure un inglese) un giorno ebbe a fuggire da un campo di battaglia o da un matrimonio indesiderato, oppure altro. Sarebbe un'invenzione gratuita e non corroborata dai fatti.

Gli scoliasti ebbero - invece - proprio a ricercare ed inventare una causa che sembrasse loro plausibile, per descrivere un sorriso beffardo e crudele, pieno di odio. Non sappiamo altro - al riguardo - e qualsiasi cosa sia stata collegata ad essa in seguito è - mi sembra - pura speculazione senza alcun fondamento scientifico degno di attenziane.

E - che siate d'accordo con me oppure no, Vi lascio con il migliore dei miei sorrisi. :angry:
 
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turnon
view post Posted on 20/5/2012, 14:40




La città di Sardi. Il nome persiano della capitale Lidia – detta Sardis dai greci – era Sparda o Saparda. Quest’ultima forma è la più vicina all’originale egiziano (sp3t = “città del distretto”, oppure “zona” o “distretto”: chiedo scusa fin d'ora per l'uso di simboli grafici inadeguati, come accadrà anche in seguito), che tendeva a non tollerare due consonanti iniziali. In Aramaico la città era chiamata Sprd. I Lidi scrivevano essi stessi Sfard o Suard. Nel secondo millennio avanti Cristo sia i linguaggi Anatolici, sia l’Egizio neutralizzavano la sonorità delle finali, per cui non v’è difficoltà alcuna ad accostare questi vocaboli, né distanza tra “d” e “t”.
La lettera etrusco-lidia 8 (chiedo ancora scusa) originariamente era una w, o una õ lunga e non può essere pronunciata con una “p”. Dato che la Tarda Età del Bronzo vede formarsi la scrittura Lidia, è del tutto improbabile che la p fosse pronunciata come la nostra “p”. Incidentalmente, i Lidi non compaiono tra i Popoli del Mare (né esistono altre menzioni di essi, che anzi risultano sconosciuti ai contemporanei sotto questo nome).
Nel Bronzo Tardo, pertanto la città era ‘Suard.
Il nome – fino ad oggi – non è stato reperito in documenti Ittiti, ma si presume che il persiano Sparda sia derivato da un precedente termine in cuneiforme.
Inoltre, anche se la versione scritta Aramaica poteva leggersi Sfrd, tale forma sembra derivare da Sprd: in questo caso deve risalire a prima che “3” (in sp3t) perdesse la sua qualità di liquida, pertanto prima della seconda metà del Secondo Millennio.

In conclusione, si può affermare che il nome della città anatolica di Sardi ha la stessa origine di quello della città greca di Sparta: l’egizio Sp3t, di cui si ritrova traccia persino nell’etrusco spur (città).
Il nome di Sardis, pertanto, è più in rapporto, ancora una volta, con gli Egizi (non mi dilungo sui rapporti con gli Egizi di Sparta): non sembra avere alcuna relazione con l’Isola di Sardegna, né con i suoi abitanti.

Assonanza, Bonanza, paranza e mal di panza. :cheers.gif:
 
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Trambuccone
view post Posted on 21/5/2012, 17:42




CITAZIONE
Assonanza, Bonanza, paranza e mal di panza.

Chiarissima, bellissima, taglientissima! :mf_swordfight.gif: :ahah.gif:

T.
 
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40 replies since 5/3/2012, 21:55   2735 views
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