Questo è l'indirizzo che avevo omesso
http://repositories.lib.utexas.edu/bitstre....pdf?sequence=2notizie sul sarcofago a pag. 164 e segg., misure a pag. 261, foto 'fronte-retro' a pag. 296, come si vede del 'retro' resta solo l'angolo in basso a dx.
La foto della fronte ritrae il sarcofago quando ancora era a Berlino, all'Antikenmuseum.
Alle pagg. 224-225 di questo saggio
www.etikkom.no/Documents/PDF/stefanart.pdf ne viene riassunta la storia, raccontata per esteso nel saggio
ZEVI, Anna Gallina, 1993, Il sarcofago di Pianabella in: Archeologia laziale, XI:
Undicesimo incontro di studio del comitato per l’archeologia laziale,
Quaderni di Archeologia Etrusco-Italica 21:149-153
che purtroppo non si trova online, ma non dovrebbe essere difficle reperire in una biblioteca universitaria.
Praticamente, la storia è questa.
Il sarcofago venne scavato clandestinamente nel 1976 e la fronte venne spezzata in più parti, come ben si vede dalle foto.
Nel 1981 venne offerto a pezzi sul mercato e nel 1982 venne acquistato dell'Antikenmuseum di Berlino.
I clandestini avevano però lasciato in situ la base con un pezzo della fronte. Rinvenuto questo materiale, la Soprintendenza italiana fu in grado di dimostrare la provenienza dei pezzi e l'illegalità dell'esportazione, per cui ottenne che l'Antikenmuseum 'restituisse' all'Italia, segnatamente in prestito perpetuo al Museo Ostiense, i pezzi del sarcofago in suo possesso.
Questi vennero riuniti alla base e venne ricomposta la fronte, nella ricomposizione di Berlino mancante del pezzo in basso a dx.
La parte 'posteriore' non è ancora stata ritrovata e chissà se lo sarà mai, anche per quanto già evidenziato e cioè che il sarcofago venne riusato attorno al III sec. d.C. e forse in quell'occasione la parte 'posteriore' andò perduta, chissà se riutilizzata in qualche parte della Basilica paleocristiana di Pianabella.
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