Per prima cosa, come ben ha scritto dceg, un falsario che tentasse una operazione del genere, cioè inserire terra proveniente dalla Grecia all'interno di una statua bronzea da lui creata, avrebbe una giustificazione solo se la "creazione" avesse un notevole valore economico sul potenziale mercato antiquario.
Altrettanto corrette le osservazioni di Perseo.
Aggiungo una mia descrizione di come si dovrebbe procedere, per rendere credibile e "legale" il falso (ovviamente, per come la vedo io, correggetemi se sbaglio).
Il creatore dovrebbe preventivamente studiarsi a fondo, moooolto a fondo, la bronzistica del periodo durante il quale il bronzo potrebbe essere stato prodotto. E già qui, di solito, cadono anche i più abili falsari, per un motivo molto semplice: non possono riprodurre tout court qualcosa di già esistente, devono creare qualcosa di simile, togliendo/modificando qualche particolare e aggiungendone/modificandone altri, oppure produrre qualcosa di assolutamente nuovo, ma plausibile.
Questa è una operazione molto difficile, che di solito porta a delle incongruenze che uno studioso veramente competente può essere in grado di identificare, mi viene in mente Federico Zeri e il cd Trono Ludovisi, che peraltro è di marmo
https://it.wikipedia.org/wiki/Trono_LudovisiUna volta deciso l'aspetto del bronzo, dopo averlo fuso e avergli dato l'aspetto che si desidera, si deve antichizzarne la superficie, altra operazione difficile e in genere costosa.
Tra l'altro, anche l'analisi della superficie si è ormai molto evoluta, molto difficilmente un bronzo potrebbe superarla, più facile per un marmo, vedi per es. la diatriba sul kouros marmoreo del Getty Museum, nella quale fu coinvolto ancora una volta Zeri
https://it.wikipedia.org/wiki/Getty_Museum...caso_del_KourosContemporaneamente, si deve creare la documentazione che "legalizzi" il bronzo. E anche qui, la cosa è tutt'altro che facile, perché o il possibile acquirente si accontenta di comperare un pezzo che dovrà tenere "nascosto" in casa sua, oppure si deve produrre tutta una serie di documenti che testimonino dove e quando è stato rinvenuto il pezzo. Importantissima è la documentazione sul "quando", perché per es. in Italia per essere detenuto legalmente deve essere stato rinvenuto prima del 1929... idem dicasi per essere esportato all'estero, cosa che comunque deve avvenire previa segnalazione all'autorità italiana competente, che può esercitare il diritto di prelazione o addirittura, se giudica il pezzo molto importante e troppo costoso, proibirne l'esportazione.
Solo che in questi casi, il pezzo verrebbe sottoposto ad accuratissime analisi, e si ritornerebbe al punto di partenza.
Il "dove" è importante più che altro per stabilire che il pezzo non è stato rubato.
A questo punto, entrano in ballo le tue domande: "uno non può mettere una terra greca dentro un bronzo, per far risultare un opera autentica a quell'esame? Sapendo che tale esame studia il terreno?"
Non è sufficiente "mettere dentro" il bronzo della terra greca, è necessario trovare la terra "giusta".
Anzitutto, dovrebbe provenire da una zona della Grecia "plausibile" con il ritrovamento di un bronzo antico così importante (ricorda che il bronzo deve avere un alto valore venale sul mercato, il perché lo capirai alla fine, mancano ancora poche righe).
In secondo luogo, l'esame della terra di fusione non viene condotto solo per capire da dove provenga la terra (contenuto in minerali particolari che possono identificare la zona nella quale terra con quelle caratteristiche è presente), vengono analizzati anche eventuali reperti organici presenti nella terra, che devono avere l'età giusta... quindi per essere sicuri di passare l'esame, si dovrebbe prelevare terra argillosa da una zona della Grecia "plausibile" con la creazione e fusione di un simile oggetto e ci si dovrebbe accertare della mancanza, in questa terra, di resto organici, anche molto piccoli, dato che venetuali resti organici in essa presenti non avrebbero l'età "giusta".
Concludendo.
Tutto questo processo coinvolgerebbe molte persone, non solo il fonditore, durerebbe un bel po' di tempo e di conseguenza la sua produzione avrebbe altissimi costi.
Ecco perché si dovrebbe creare un falso dall'ancor più alto valore sul mercato, senza peraltro avere l'assoluta certezza che il pezzo supererebbe eventuali accurate analisi...