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| Pubblicato di recente uno studio condotto da studiosi britannici ed australiani ha messo in luce come la pratica dell' imbalsamazione sia stata praticata nell'Alto Egitto già nel neolitico, almeno 1500 anni prima di quanto sinora si ritenesse. Nella località di Mostagedda nell'Alto Egitto si trovano le sepolture più antiche sinora note che risalgono ad un periodo dal 4500 al 3350 a. C., quindi in parte ancora nel neolitico. In genere si riteneva che la mummificazione fosse dovuta al clima arido, ma gli studiosi hanno notato che i corpi erano avvolti in fasce di lino. Analizzando 50 reperti di tombe locali si è constatato che nella maggior parte dei casi tali fasce erano imbevute di sostanze gommose che analizzate con diversi metodi sono state identificate come composti complessi di grassi vegetali ed animali, piccole quantità di resine, cera, un estratto vegetale aromatico e un adesivo zuccherino gommoso. Come composizione e proporzioni degli elementi queste misture non differiscono sostanzialmente da quelle utilizzate migliaia di anni più tardi. Le misture dovevano essere preparate mediante procedimenti di estrazione e cottura complessi ed avevano proprietà antibatteriche che impedivano la putrefazione dei cadaveri. Qui l'articolo di pubblico accesso scaricabile anche come .pdf: http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%...al.pone.0103608
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