Ostraka - Forum di archeologia

"Egnatia Luchila"...

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view post Posted on 14/1/2015, 08:49

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No, no: c'è un piccolo equivoco, entrambe le grafie rappresentano una C retrograda.

Certo che comunque è verissimo, accidenti, proprio verissimo che non si capisce perché mai sia stata utilizzata la forma grafica della C retrograda "uncinata" all'interno di un impaginato che si sforza di impiegare segni morbidi e tondeggianti. Per cercare di rispondere potrei giusto buttare là come possibile che anche questo aspetto nasca da problemi di spazio e che all'origine ci sia un testo formato sulla carta con caratteri più corsivi e da lì ricomposto sulla pietra in lettere capitali in maniera un po' estemporanea (voglio dire come se chi ha inciso l'iscrizione avesse in mano sì un testo preciso, ma non un vero e proprio bozzetto grafico). Boh.

Nel frammento sono sicuro che il centurione non c'entra: sia perché la posizione della sigla (mulieris) L(...) interposta fra le due parti del nome personale è proprio quella anagraficamente corretta per la menzione di una patrona, sia perché -sempre in termini di formulario tipico del linguaggio epigrafico e anagrafico ufficiale- un richiamo isolato al grado militare di C(enturio) non ha invece molto senso e richiederebbe come minimo la menzione del reparto militare di appartenenza (oltre che una esplicitazione del nome in maniera più estesa e formale).
A meno che -e ovviamente sto scherzando- nelle lettere L(...) C Hila(...?) non ci si voglia vedere il nome di una fino ad ora sconosciuta legione romana. La L(egio) Centesima Hila(ris ?) , la quale costituirebbe tra l'altro la prima legione femminile, dal momento che vi avrebbe prestato servizio come sottufficiale di carriera una persona definita Egnatia uxor. Anzi, per dirla tutta: "Egnatia Uxor centurio (foemina ?) Legionis Centesimae Hila(ris?)" :censored2.gif:
Chiedo scusa per l'incontrollata demenza :wacko:

Lo scioglimento delle abbreviazioni è un approccio insidioso: non basta che sia possibile, deve anche seguire un formulario epigrafico e anagrafico coerente ed adeguato al contesto.
 
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view post Posted on 14/1/2015, 11:39
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Legio hilaris :woot_jump.gif:

Saranno mica state "allegre donnine", come si diceva un tempo? :hmm.gif: :rolleyes:
 
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view post Posted on 14/1/2015, 12:41

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CITAZIONE (dceg @ 14/1/2015, 11:39) 
Saranno mica state "allegre donnine", come si diceva un tempo? :hmm.gif: :rolleyes:

CITAZIONE (dceg @ 14/1/2015, 11:39) 
Saranno mica state "allegre donnine", come si diceva un tempo? :hmm.gif: :rolleyes:

Sono insinuazioni pesantemente maschiliste :nonono.gif:

Torniamo alle cose serie.

Per proporre una lettura accettabile bisognerebbe a mio avviso essere certi della natura del manufatto, che tutti propongono come stele, ma che io ho il sospetto possa essere qualcosa di differente (e nell'eventualità di un po' più grande).
Questo aspetto è importante perché solo facendoci una idea di quanta parte della iscrizione è probabilmente perduta possiamo capire il senso di quello che è rimasto (in particolare suggerisco di valutare l'eventualità che si tratti di una elencazione di più soggetti di famiglia).

Ciò detto, proporrei come certo il fatto che il personaggio menzionato sia una liberta, anzi la liberta di una donna, e poiché la sua domina in questione è menzionata sbrigativamente senza nominarla, emerge il sospetto che in altra parte dell'iscrizione fosse più ampiamente nominato almeno il di lei marito, cioè il vecchio dominus.

Il nome da liberta del nostro personaggio è Egnatia, o a fare proprio i pignoli potrebbe esserci il dubbio che si tratti di una (E)gnatia, nome che dobbiamo aspettarci le sia stato attribuito al momento della manumissione sulla base della seconda parte di quello della padrona -la quale domina conseguentemente possiamo immaginare possa essersi chiamata a propria volta Egnatia e forse, ma proprio forse, potrebbe aver fatto parte di una famiglia che utilizzava questo nome come un gentilizio- mentre il nome da schiava del nostro personaggio doveva essere semplicemente Chila, che secondo l'uso è diventato la seconda parte del suo nome una volta libera.

Chila -sebbene non comunissimo- è un nome femminile già noto, particolarmente in ambito umile e servile. Richiamerei per esempio iscrizioni di Ostia (AE 1988, 0223c ; AE 1911, 0195), di Minturno ( AE 1908, 0089), di Ciciliano ( AE 1972, 0161bis), di Venosa (AE 1981, 0263).

Per la datazione suggerirei di riguardare meglio le acconciature nella parte inferiore del manufatto: non sono un esperto, ma a prima vista ho l'impressione che sebbene si rifacciano ad uno stile augusteo, potrebbero essere ancora compatibili con una rappresentazione popolare alcuni decenni dopo. Meglio però chiedere a qualcuno veramente preparato nel campo specifico, perchè con le acconciature si possono fare miracoli riguardo alle datazioni.
 
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view post Posted on 14/1/2015, 16:16

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Ultima considerazione: la liberta Egnatia Chila non è la defunta alla quale è inizialmente e principalmente dedicato il monumento.
La cosa più semplice è che il monumento sia dedicato al di lei marito (o al massimo a qualche altro soggetto fortemente collegato al di lei marito, quale al limite persino il vecchio dominus o qualcun altro con un elevato vincolo, ma sempre con il marito in forte evidenza nella formulazione dell'iscrizione) e che a dedicarlo siano oltre a lei stessa (che infatti è menzionata in nominativo) altri parenti stretti. Come ipotesi minimale (ma personalmente credo a qualcosa di più) l'iscrizione doveva come minimo iniziare con una formula funeraria e con una ben articolata denominazione del defunto (o quanto meno del principale soggetto al quale il monumento era riservato) compreso l'eventuale status di liberto qualora tale e nel tal caso con una ben articolata menzione del vecchio padrone.
 
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view post Posted on 14/1/2015, 16:42
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Ho trovato questo studio forse interessante:
www.romit.org/it/pubblicazioni_romit/studio_bracesi.pdf
La stele in questione è la scheda n° 119 a pag. 241.
Vi è un richiamo alla stele Lucius Egnatius, scheda n° 59 a pag. 138
 
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view post Posted on 14/1/2015, 17:44
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Intervengo in un campo che è ben lontano dall'essere il mio, solo per segnalare alcune notizie apparse sul web.
Credo che tutto sia iniziato da qui
http://www.beniculturali.it/mibac/export/M...1405750615.html

qui, qualche notizia ufficiale in più su quanto venuto alla luce nel corso del restauro dellla stele
http://ibc.regione.emilia-romagna.it/appun...to-dal-restauro


Se è vero quanto è riportato in questa cronaca, la stele è stata rinvenuta in un piccolo sepolcreto lungo la via Popilia, in comune di Bellaria-Igea Marina
http://www.radioemiliaromagna.it/programmi...lle-pietre.aspx
A giudicare dai punti in cui la figura femminile risulta consunta, forse ad un certo momento alla stessa è stata dedicata una qualche forma di culto della fertilità, del tipo di quello tributato alla statua di Giulietta a Verona, che viene toccata più o meno nelle stesse zone, tanto che recentemente è stata sostituita da una copia, in quanto sul seno dx dell'originale si è aperto un buco.
 
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view post Posted on 14/1/2015, 17:51

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Un mago a ripescarlo dalla Rete ! :o:

Credevo li avessero tolti tutti quei lavori.

Peccato che qualcuno fra i più interessanti effettivamente sembra sparito (per esempio “Archaeological sites of Roman origins in Emilia-Romagna and cultural-tourist itineraries”, anzi se qualcuno ne ha notizie, grazie).

Quanto alla nostra iscrizione, beh direi che a questo punto lo status quaestionis è messo a fuoco abbondantemente.

Rimarrebbe il mio dubbio sulla tipologia del monumento e conseguentemente sulla entità delle specchiature epigrafiche mancanti al nostro frammento.

CITAZIONE (Usékar @ 14/1/2015, 17:44) 
A giudicare dai punti in cui la figura femminile risulta consunta, forse ad un certo momento alla stessa è stata dedicata una qualche forma di culto della fertilità, del tipo di quello tributato alla statua di Giulietta a Verona, che viene toccata più o meno nelle stesse zone . . .

Ma sai, a quanto pare sono grosso modo due secoli e mezzo che il povero frammento è in giro, chissà quante ne ha viste. Sulle peripezie del nucleo storico dei reperti archeologici dei Musei di Rimini ci hanno scritto dei libri.
 
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view post Posted on 14/1/2015, 18:29
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Beh, non stento a crederlo, proprio domenica ero a Rimini, purtroppo non sapevo di quella presentazione e non sono andato al Museo della Città.
Ora, scusatemi l'OT...
Dato che mi interesso di archeologia precolombiana, mi trovavo lì per visitare quello che oggi si chiama Museo degli Sguardi, le cui raccolte, che comprendono numerosi reperti precolombiani dell'America centrale, hanno dovuto sopportare numerosi spostamenti.
Lo cercavo ancora da quando si chiamava Museo Dinz-Rialto e si trovava in centro città, ma sono arrivato tardi, 6 anni fa, era stato chiuso ed era in attesa della nuova collocazione.
Bene, se volevano che nessuno lo visitasse, hanno raggiunto lo scopo: si trova a Covignano, su una collina non servita da mezzi pubblici (cerco di non spostarmi in auto, ci sono arrivato a piedi, mi piace camminare, ma al pubblico normale la cosa non garba proprio, per cui il museo era vuoto) e gli orari di apertura sono incredibili: mercoledì e sabato, 8:30 - 13, domenica 15:30 - 18:30. Poi, attualmente 3 sale su 10 sono chiuse e comunque il materiale esposto è una parte minima che più minima non si può... in tutto non più di 200 oggetti, di cui forse 10 provenienti dall'America centrale, il resto giace chissà dove.
E i custodi mi hanno detto che già si parla di un nuovo trasferimento... dopo che è stata appositamente ristrutturata la villa settecentesca nel quale le raccolte sono attualmente ospitate...
Sconfortante...
Non si paga, in omaggio alla pseudo-cultura di cui si riempiono la bocca i politici che governano questa Regione, ma avrei preferito di gran lunga pagare e vedere qualcosa di serio.

Scusate lo sfogo...
 
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view post Posted on 14/1/2015, 19:21

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Eh, lunga e triste storia anche quella del Dinz-Rialto.

Ancora qualche annetto e forse le cose cominceranno ad andare a posto.

Comunque Covignano è una bellissima località e non poi così lontana dal centro: dalla Stazione avanti sempre dritto. Ma avanti avanti ;) .

Strana filosofia quella dell'Amministrazione locale: a prima vista sembra che nel loro target ci siano esclusivamente le scuole durante l'anno scolastico e le giornate di pioggia durante la stagione balneare.
Però con discreta cadenza sono anche capaci di organizzare bellissime iniziative estemporanee e di tanto in tanto prestigiosi progetti scientifici ed hanno una buona rete di comunicazione. Ed in ogni caso decennio dopo decennio stanno riuscendo a costruire un polo museale decisamente ragguardevole.

Manda giù il rospo, scrivigli pacatamente due righe di disappunto per email e chiedigli espressamente di essere inserito come cultore della materia nel loro indirizzario dei comunicati e degi inviti.
Vedrai che in definitiva sanno farsi apprezzare.
 
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view post Posted on 14/1/2015, 19:54
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Non mi lamento per la camminata che ho fatto, sono ben allenato ed ero al corrente della cosa, per cui...

Tra l'altro, sono arrivato in stazione al mattino, ben conoscendo gli orari di apertura del museo, per cui mi sono girato il centro città con tutta calma, gustandone gli angoli storici, la giornata soleggiata si prestava ottimamente.

Quello che mi irrita è la constatazione, ancora una volta, che si fa ben poco per rendere fruibile l'immenso patrimonio culturale di cui disponiamo.
In alcuni casi, come quello che ho illustrato, si ha quasi l'impressione di una deliberata volontà di rendere difficile l'accesso ai musei stessi: per arrivare al Museo degli Sguardi non c'è un cartello indicatore uno lungo i 4 km circa di strada, tanto per dire, ci si sente quasi presi in giro, quando a 100 mt dall'ingresso si vede una piccola freccia indicatrice, in posizione defilata, all'interno del piccolo parcheggio a sx dell'ingresso...
 
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view post Posted on 14/1/2015, 21:10

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Scriviglielo. Scrivieglielo pacatamente e soprattutto chiedi di essere inserito permanentemente nel loro indirizzario per essere informato sulle future iniziative di ambito archeologico in generale e per la parte precolombiana soprattutto. Come cultore della materia e magari anche come Moderatore di questo Forum.

Il contatto generico della direzione dei Musei lo trovi qui sul loro sito istituzionale: www.museicomunalirimini.it/contatti/pagina26.html

ma cercando bene in rete dovrebbe esserci il contatto anche del loro Ufficio "Didattica e Relazioni Esterne Musei" che è piuttosto intraprendente ed efficiente. Prova qui www.comune.rimini.it/servizi/telefoni/26f.html
Se non trovi, mandami un MP.
 
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view post Posted on 14/1/2015, 21:20
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Lo farò quanto prima, ne ho parlato anche con il personale volontario che ci ha accolti (non è plurale maiestatis, ero con mia moglie), due persone molto molto gentili che hanno convenuto con quanto abbiamo osservato.

Lo faccio spesso, sia quando mi devo complimentare (e capita, capita spesso), sia quando sollevo qualche questione.
E capita anche che mi rispondano, questo però meno spesso di quanto vorrei.
 
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view post Posted on 14/1/2015, 22:16
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CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 14/1/2015, 08:49) 
No, no: c'è un piccolo equivoco, entrambe le grafie rappresentano una C retrograda.

Certo che comunque è verissimo, accidenti, proprio verissimo che non si capisce perché mai sia stata utilizzata la forma grafica della C retrograda "uncinata" all'interno di un impaginato che si sforza di impiegare segni morbidi e tondeggianti. Per cercare di rispondere potrei giusto buttare là come possibile che anche questo aspetto nasca da problemi di spazio e che all'origine ci sia un testo formato sulla carta con caratteri più corsivi e da lì ricomposto sulla pietra in lettere capitali in maniera un po' estemporanea (voglio dire come se chi ha inciso l'iscrizione avesse in mano sì un testo preciso, ma non un vero e proprio bozzetto grafico). Boh.
Lo scioglimento delle abbreviazioni è un approccio insidioso: non basta che sia possibile, deve anche seguire un formulario epigrafico e anagrafico coerente ed adeguato al contesto.

Mi fido di quanto dici.

CITAZIONE (dceg @ 14/1/2015, 16:42) 
Ho trovato questo studio forse interessante:
www.romit.org/it/pubblicazioni_romit/studio_bracesi.pdf
La stele in questione è la scheda n° 119 a pag. 241.

Nella scheda si legge "A Egnatia... ecc." Ma Egnatia è nominativo. Come possono aver fatto un tale errore? Oppure hanno pensato, trattandosi di un nome greco, che si fosse declinato alla greca?
 
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view post Posted on 14/1/2015, 22:51
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Anche a me quell' "A Egnatia" quadrava poco, ma ho pensato, con sciocca modestia, ubi maior... Egnatia non mi pare proprio nome greco.

OT - Sui musei deserti potremmo, mia moglie ed io ;), scrivere "trattatelli", e non sono solo quelli nascosti, mal segnalati, bistrattati, ma anche quelli belli, ben presentati, accessibilissimi, in Italia e all'estero. Un esmpio, oltre al Museo Gregoriano Etrusco del Vaticano: ogni primo sabato del mese il Museo di Allerheiligen di Sciaffusa apre le sue collezioni permanenti al pubblico gratuitamente. Tra di esse c'è la collezione Ebnöther (http://www.allerheiligen.ch/images/hauspro...oesisch_def.pdf, purtroppo anche la pagina in inglese presenta questa collezione in tedesco: http://www.allerheiligen.ch/en/permanent-e...ction-ebnoether) una collezione donata al museo in cui si confrontano reperti del vecchio e del nuovo mondo, e questi farebbero andare Usèkar in visibilio. Mia moglie ed io cogliamo l'occasione per andarci diverse volte all'anno, Sciaffusa è a poca distanza da dove abitiamo e ci torniamo sempre volentieri, quasi a trovare "vecchi amici". L'unica volta che abbiamo visto qualcuno, oltre a noi, entrare nelle sale della collezione Ebnöther, ci siamo accorti che costui era entrato per errore e ne è uscito subito come morso da una tarantola. Una volta però abbiamo visto che c'era una classe con gli insegnanti, coi ragazzini che sogghignavano alla vista di certe figurine femminili senza vesti. E anche nelle altre sale, in particolare in quelle dedicate all'epoca romana, in cui ci sono alcuni reperti certo grande interesse, non è meglio!
 
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view post Posted on 14/1/2015, 23:29
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CITAZIONE (dceg @ 14/1/2015, 22:51) 
Anche a me quell' "A Egnatia" quadrava poco, ma ho pensato, con sciocca modestia, ubi maior... Egnatia non mi pare proprio nome greco.

Credo tu abbia ragione, la famiglia degli Egnatii ho trovato essere di origine sannita. Essendo una liberta avevo pensato al nome greco, e non al nome della gens. Mi ha tratto in confusione il nome di una città, che in latino appunto è Egnatia (nonché anche un ex comune della Grecia).
Rimane il dubbio sul perché nella scheda il nome sia considerato al dativo. Mi sembra un errore troppo banale.

http://en.wikipedia.org/wiki/Egnatia_(gens)

P.S. ohi mamma, quante cavolate ho scritto in questa discussione (sarà il troppo studio dell'inglese in vista della partenza?)! :wacko:
 
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