Ostraka - Forum di archeologia

Interpretazione iscrizione latina

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view post Posted on 10/11/2017, 18:48

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Non sono sicuro per l'iscrizione specifica, ma in generale direi Gustav Wilmanns.
Lo vedi qui: https://de.wikipedia.org/wiki/Gustav_Heinrich_Wilmanns
Vedi anche: http://arachne.uni-koeln.de/arachne/index....bmatch%5d=exact

Ma perché, cosa cambia?
 
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view post Posted on 10/11/2017, 19:34
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Per come vedo le condizioni generali della pietra su cui è scolpita l'iscrizione direi che forse qualcosa in più si vede dal vivo.
Anche perché la foto non è ad alta risoluzione e sgrana non poco, quindi i particolari più fini sono confusi e non riesco ad eliminare quello che viene chiamato "rumore".
 
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view post Posted on 10/11/2017, 19:50

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CITAZIONE (Usékar @ 10/11/2017, 19:34) 
Per come vedo le condizioni generali della pietra su cui è scolpita l'iscrizione direi che forse qualcosa in più si vede dal vivo.
Anche perché la foto non è ad alta risoluzione e sgrana non poco, . . .

Ah, sì sì. Poi se la pietra è rimasta all'aperto e un po' trascurata come sembrerebbe, anche gli ulteriori centoquarant'anni o giù di lì potrebbero aver fatto qualcosa.

Nondimeno io insisto col dire che quella presunta Q non mi convince.
 
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view post Posted on 10/11/2017, 20:07
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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Ecco l'iscrizione riportata nel CIL:
http://arachne.uni-koeln.de/Tei-Viewer/cgi...BOOK-ZID1315261

Andate in fondo e cliccate su Calama.
 
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view post Posted on 10/11/2017, 20:24
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Evidentemente, illo tempore si leggeva qualcosa di più, perché dopo Saturninus si leggeva una F, intrepretata come f(ilius) che io proprio non riesco a scorgere, così come nell'ultima riga si riusciva a leggere "?IC" interpretato come fec(it)
 
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view post Posted on 10/11/2017, 20:48
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Però però però, ho riletto la trascrizione "storica", vedo un macroscopico errore, perché anche nella riga 5 viene riportato "SATVRNINUS", assurdo!

Inoltre, se la F nella terza riga sta per F[ILIVS], dov'è il genitivo di riferimento?

A parte il fatto che evidentemente all'epoca anche nell'intestazione, prima della problematica M che si legge oggi, si leggeva la D.
 
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view post Posted on 11/11/2017, 08:56
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Nel 1885 pubblicò il rilievo dell'iscrizione Victor Riboud e secondo lui era ancora inedita.
La pubblicazione è questa "Recueil des notices et mémoires de la Société archéologique de la province de Constantine, t. XXIII (1883-84), 1885, pag.19 (il dato l'ho ricavato dalle note a piè di pagina che si leggono nella pubblicazione indirizzata da Ratapena, dove scrive Edid. V. Riboud rec. de Const. XXIII p. 19).
Ecco la pagina con il rilievo, fatto nel 1884 http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k54569009/f39.image
nell'ultima riga della pagina precedente scrive che il rilievo proviene "da un pilastro sostenente il tetto di una casa. Inedito."
Aggiunge sotto la trascrizione del rilievo "Il raschiamento fatto da un muratore rende la lettura di questo epitaffio molto dubbia".
Ce ne siamo accorti! :rolleyes:

L'errore di trascrizione SATVRNINUS al posto di CATULLI[A]NUS risale a quel rilievo.
In quel frangente non vennero rilevate l'epigrafe D M, il doppio SIBI e l'intera ultima riga.
La F riportata da in quell'occasione venne interpretata come P.
La ricostruzione fu "Marcus Minucius Saturninus p(ius vixit annis...) Marcus Saturninus sibi suisq(ue) posteris".
Probabilmente, la spedizione non ebbe molto tempo a disposizione per trascrivere l'iscrizione con precisione, perché, se non ho capito male il testo introduttivo, si fermarono pochissimo tempo in quel sito.

Evidentemente ci fu anche una lettura successiva, visto che nel 1891, nel testo indirizzato da Ratapena, Inscriptionum Africae Proconsularis Latinarum Supplementum di Cagnat e Schmidt, viene riportato il testo più corretto e completo.
Leggendo le note a piè di pagina, credo scritte da Schmidt, la F starebbe per F(ilius) ma indica anche che qualcuno vi legge F(ecit).
Quindi saremmo a:
D M S (io nelle foto non vedo la S, ma nel testo di Cagnat e Schidt è indicata chiaramente)
CAIVS MINVC(ius) S(a) (anche questa S non la vedo e si vedono i segni di una scalpellatura)
TURNINVS F(ilius/ecit) (scalpellato via dal muratore citato da Riboud?)
M MINVCIUS (anche qui sembra mancare del testo, scalpellato via)
CATVLLIi(a)NVS SIBI
SIBI SVIS O POSTERI(s)
P(?) I C H S E

La conclusione è la stessa di Riboud: "Il raschiamento fatto da un muratore rende la lettura di questo epitaffio molto dubbia", perché ha reso il testo incompleto.
 
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view post Posted on 11/11/2017, 10:18

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Cancello e ripropongo il mio precedente messaggio per correggere un mio noioso errore di battitura.

CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 10/11/2017, 18:48) 
Non sono sicuro per l'iscrizione specifica, ma in generale direi Gustav Wilmanns.
Lo vedi qui: https://de.wikipedia.org/wiki/Gustav_Heinrich_Wilmanns
Vedi anche: http://arachne.uni-koeln.de/arachne/index....bmatch%5d=exact

CITAZIONE (ratapena @ 10/11/2017, 20:07) 
Ecco l'iscrizione riportata nel CIL:
http://arachne.uni-koeln.de/Tei-Viewer/cgi...BOOK-ZID1315261

Andate in fondo e cliccate su Calama.

Quindi si tratta del Supplemento 1891 a CIL VIII (prima parte) a cura di Renè Cagnat e di Iohannes Schmidt.
A quanto si legge l'iscrizione era stata già in precedenza sommariamente pubblicata in Recueil des Notices et Mémoires de la Société Archéologique du Département de Constantine

Fortunatamente si può consultare qui: http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/cb328496371/date.r=.langFR
Questa la rivista: http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k54569009
L'iscrizione è la n° 12 alle pagg. 18-19: http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k54569009/f39.image
Notare che al momento della prima edizione dell'epigrafe la lettura veniva dichiarata come dubbia (e infatti dovette poi essere migliorata nel CIL).

Sull'attività del Reboud vale la pena di vedere anche
Victor Constant Reboud, Recueil d'inscriptions libyco-berbères, Paris, 1870 https://books.google.it/books?id=wZkSAAAAY...epage&q&f=false
A quanto capisco il Reboud prima che uno studioso era un medico militare in servizio nelle forze francesi in Africa (Algeria, ma credo di capire non solo), il quale grazie alla sua funzione nell'esercito aveva costruito una vera e propria rete di segnalatori di manufatti antichi. Non vorrei dire una gratuita cattiveria, ma come mia prima impressione non ci giurerei che avesse davvero sempre visto autopticamente il materiale che riportava a stampa.

Sempre leggendo nella nota dello Schmidt in CIL VIII Suppl. sembrerebbe che ci fosse stata una fase nella quale la pietra già vista dai militari francesi era non raggiungibile e non disponibile per un controllo autoptico, perché collocata in uno spazio al quale non era normalmente consentito l'accesso. Se capisco bene così aveva riferito Hermann Dessau, il quale in altra occasione aveva dovuto limitarsi a confermarne l'esistenza osservandola da lontano.
Beh, direi che intorno alla questione c'è passata una gran parte bel mondo degli studi epigrafici di quegli anni!
 
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view post Posted on 11/11/2017, 15:26
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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Ma se la O non è interpretabile come Q(ve), cosa potrebbe essere?
 
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view post Posted on 11/11/2017, 18:23

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Un segno senza senso, perché chi lo ha inciso non aveva le idee chiare su quante congiunzioni ci volessero o su dove andassero messe o addirittura se ci fosse un'altra parola di mezzo che non aveva capito.

Butterei là persino un siparietto come se fosse un frammento apocrifo, visto che siamo in ambiente africano diciamo che potremmo immaginarcelo come uno pseudoTerenzio, anche se per fortuna non c’è nessuno nella critica che possa prenderlo sul serio :ahah.gif:


( . . . )
CATULLIANUS
Guarda, mi dovresti fare un monumentino funebre per mio fratello, sai quel disgraziato manco il sepolcro si era fatto, mi tocca metterlo nello spazio che mi ero comprato per me, anzi mi raccomando mettici una iscrizione che si capisca proprio bene che l’ho pagato io e che se un domani servisse anche ai miei non si vada a litigare con la vedova, perché quella proprio non la sopporto. Mi ci metti le solite formule, come si usa, DMS poi un bel HSE insomma sai tu meglio di me. Una cosa dignitosa, non tanto lunga, da spendere il giusto. Più o meno nel testo mi ci scrivi una frase di questo tipo, te la scarabocchio qua all’incirca, poi la sistemi tu come viene meglio sulla pietra:
C.Minucius Saturninus frater hic sepultus est M.Minucius Catullianus fecit sibi et suis mortuis et posteris.
Mi raccomando quel “sibi”, metticelo, non ti dimenticare, sennò quella si immagina che glielo sto regalando, anzi guarda qui, te lo sottolineo.
Dunque mi fido, pensi a tutto tu, posso stare tranquillo, sì? Ce la fai per dopodomani?

LAPIDARIUS
A’ Catullià, stai in ‘na botte de fero .
 
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view post Posted on 11/11/2017, 18:30
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Se non è vera è ben trovata!
 
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view post Posted on 11/11/2017, 18:53
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Ma LAPIDARIUS aveva forse un certo accento berbero! ^_^
 
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view post Posted on 11/11/2017, 19:02

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Confesso che ci avevo provato, veniva anche bene perché spiegava l'iscrizione non proprio nel miglior stile, poi mi sono autocensurato temendo di essere criticato per linguaggio politicamente scorretto in senso antiarabo. :P
 
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view post Posted on 11/11/2017, 19:22
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I berberi non sono arabi!

Mussulmani oggi sì, ma non arabi, e tanto meno allora!
 
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view post Posted on 11/11/2017, 19:26

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Eccola, proprio pensando a questo scenario ho evitato ;)
 
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