Ostraka - Forum di archeologia

Interpretazione iscrizione latina

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view post Posted on 14/11/2017, 20:50
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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Nemo respondit...
 
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view post Posted on 14/11/2017, 22:22
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Vox clamantis in deserto, è magari il caso di dirlo...
 
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view post Posted on 15/11/2017, 07:27

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Qualcuno si sta abboffando di locuste? :D
 
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view post Posted on 15/11/2017, 09:32
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CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 15/11/2017, 07:27) 
Qualcuno si sta abboffando di locuste? :D

Arrostite sul roveto ardente sono una manna!
 
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view post Posted on 15/11/2017, 09:59
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (dceg @ 15/11/2017, 09:32) 
CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 15/11/2017, 07:27) 
Qualcuno si sta abboffando di locuste? :D

Arrostite sul roveto ardente sono una manna!

Se sono come la manna ed è corretto un detto attribuito a Maometto, allora c'è da andare a raccoglierne una quantità industriale.
Dal ḥadīth Sahih Muslim, 23:5084 (una delle sei maggiori collezioni di ḥadīth della tradizione orale sunnita)
"I tartufi sono parte della 'manna' che Allah mandò al popolo di Israele mediante Mosè" :P
 
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view post Posted on 15/11/2017, 10:05
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Tartufi neri o tartufi bianchi?
 
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view post Posted on 15/11/2017, 14:40

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Questa poi mi mancava!
Ma allora l'Ottava Piaga d'Egitto ( Esodo 10,1-15 ) non era una punizione, era cibo, e persino prelibato :unsure: .
Solo che quell'ignorantone del Faraone non aveva capito niente <_< .
 
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view post Posted on 15/11/2017, 16:13
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Le locuste dovrebbero fornire un bel po' di proteine, non bisogna scacciarle, ma catturarle! E poi trifolate sono magari buonissime. :sick:
 
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view post Posted on 15/11/2017, 17:09
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Presumo tartufi bianchi, dato che Esodo 16:31 specifica che era in granuli come il seme del coriandolo, ma di colore bianco ^_^

CITAZIONE (dceg @ 15/11/2017, 09:32) 
CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 15/11/2017, 07:27) 
Qualcuno si sta abboffando di locuste? :D

Arrostite sul roveto ardente sono una manna!

Il problema è trovare il roveto ardente! Qui in Romagna sta piovendo a secchiate... :unsure:



PS: mi piace sempre la deriva che prendono le discussioni, non si può mai prevedere dove si va a parare, nella fattispecie siamo andati un pochino OT, solo un pochino... :lol:
 
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view post Posted on 15/11/2017, 18:39
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CITAZIONE (Usékar @ 15/11/2017, 17:09) 
nella fattispecie siamo andati un pochino OT, solo un pochino... :lol:

Trovi proprio? ;)
 
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view post Posted on 15/11/2017, 19:33
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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Trifure? (tartufi in ligure) Terfezie tutt'al più...detti anche tartufi del deserto.

Ma sono funghi.
 
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view post Posted on 15/11/2017, 20:35
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Anche i tartufi sono funghi, per la precisione sono Ascomiceti, ordine Pezizales, famiglia Tuberacee, genere Tuber.

Le Terfezie sono sue cugine, anche loro Asscomiceti, ordine Pezizales, famiglia Pezizacee, genere Terfezia.
Come i Tartufi, hanno carpoforo tuberiforme.

La Terfezia arenaria, nota anche come tartufo delle sabbie, è frequente in Marocco, Tunisia e Algeria e si trova anche in Sardegna, soprattutto sul litorale di Oristano, dove è detta tuvara.

Dici che sia solo una mia impressione, dceg, la deriva? :lol:
 
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view post Posted on 16/11/2017, 12:39
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Noooo, dato che i tartufi sono gli unici funghi ce mi piacciono. :D

ce = che
 
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view post Posted on 25/11/2017, 10:56
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CITAZIONE (ratapena @ 12/11/2017, 16:33) 
Un lapicida che sembra conoscere poco il latino...

Non c'è di che stupirsi. Nell'antica Roma, chi aveva un livello di cultura elevato, il che comportava anche avere soldi per potersi pagare l'istruzione, aspirava a fare ben altro che il lapicida. Inoltre, dobbiamo considerare anche il numero di stranieri provenienti dalla parte orientale dell'impero, dove la lingua principale, anche nelle province romanizzate, era il greco e non il latino.

Errori erano comunque dovuti a svariati fattori, come riportato in questo sito:

www.instoria.it/home/scrittura_roma_antica.htm

CITAZIONE
[....] errori, spesso imputabili a diversi fattori: in primo luogo al livello d’istruzione dell’incisore; secondariamente, al semplice passaggio dalla minuta, scritta in corsivo in scriptio continua su materiale deperibile (papiro, stoffa, anche legno), all’epigrafe sulla pietra; infine, più semplicemente, all’iter del testo attraverso più “mani” di operatori (di solito almeno tre: dapprima lo scriba, poi il preparatore, da ultimo il lapicida).
 
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view post Posted on 25/11/2017, 21:12
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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CITAZIONE
era poi realizzata l’ordinatio, cioè il disegno preventivo del testo da scrivere, che veniva preparato precedentemente: si trattava di una sorta di minuta che il lapicida - non di rado analfabeta - avrebbe dovuto copiare in seguito.

Viene da pensare allora che le testimonianze di forme popolari della lingua parlata, che affiorano qua e là in iscrizioni non pubbliche (iscrizioni funebri e simili), siano opera di lapicidi alfabetizzati ma non padroni del linguaggio aulico.
 
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