Ostraka - Forum di archeologia

Heraion di Samo

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view post Posted on 22/3/2019, 17:44
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Bene, allora l'avevo azzeccata!
Grazie a tutti e due :cheers.gif:
 
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view post Posted on 22/3/2019, 20:02
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Perseo mi scrive che in questo momento ha a disposizione solo il telefono, con il quale può leggere gli interventi sul forum ma non accedere per scrivere.
Inoltre, mi scrive che dell'Heraion di Samo sa quasi niente. Appena arriverà a casa, vedrà di riuscire a trovare qualcosa e pubblicarla.
 
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view post Posted on 22/3/2019, 20:36
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (Righel @ 22/3/2019, 10:53) 
Dalla Sassu si trae l'impressione che le divinità Hera, Zeus, Afrodite, Hermes e la misteriosa Euaggellis fossero già codificate con tutte le loro caratteristiche e i loro nomi fin dall'VIII / VII secolo a.C.
Capisco Zeus, derivato dal precedente indo-europeo Dyauş, ma non mi spiego gli altri.
Ho interpretato male io?

Nella tesi della Sassu http://padis.uniroma1.it/bitstream/10805/2...initiva%203.pdf alle pagg. 287- 288 si legge (copio e incollo)
"La diffusa presenza di scudi miniaturistici in bronzo e terracotta nel temenos a partire dall’epoca geometrica è associabile al culto di divinità connesse con la guerra.
Scudi miniaturistici sono attestati, nel mondo greco soprattutto in santuari di Zeus, ma anche di Athena, di Hera, di Afrodite.
....
L’offerta di scudi miniaturistici, in questo caso pertinenti a prove iniziatiche, è attestata parimenti nel santuario di Kato Symi, dedicato a Afrodite ed Hermes. Questa circostanza, unitamente al ritrovamento, nell’Heraion samio, di un inventario del tesoro di Hera datato al V o al IV secolo a.C., che informa della presenza di Hermes e Afrodite nell’area sacra, ha indotto a collegare la presenza degli scudi al culto delle due divinità, associate quindi al culto di Hera in posizione complementare.
"


CITAZIONE (Righel @ 22/3/2019, 10:53) 
Infine (per ora :rolleyes: )
La migliore rappresentazione dell'area sacra che sono riuscito a trovare è questa:
www.samosin.gr/wp-content/uploads/...ground_plan.jpg
dove però l'hecatompedon 1 è raffigurato al n.3 m non compare nella planimetria generale proposta dalla Sassu, mentre spicca nettamente il tempio principale (n.1) con un numero pari di colonne nella parte frontale della peristasi.

Da pag. 269 a pag. 281 della tesi si susseguono foto dall'alto, solo 2, del sito e molte piantine degli edifici nelle loro varie fasi costruttive.

Non ho letto tutta la monumentale tesi della Sassu, è possibile che vi siano altri passaggi interessanti relativi al sito di cui stiamo trattando, questo è quello che sono riuscito a trovare.
Per ora, nulla che riguardi l'orientamento dei vari edifici, a parte le piantine sulle quali una freccetta indica il nord, non so quale nord (magnetico? geografico?...) e non so con quale precisione, dato che non è riportata la misura in gradi.
 
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view post Posted on 23/3/2019, 00:34
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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Buonasera a tutti!

E' un po' che non ci sentiamo, mi dispiace non essere più tanto presente sul forum: vedo che qui le discussioni proseguono, e mi complimento per questo con tutti voi (soprattutto con Usékar e Dceg, che fanno davvero un'opera meritoria). Ultimamente sono dietro alla tesi di Scuola di Specializzazione, più diversi progetti di lavoro, e confesso che seguire una o più discussioni in modo costante, ora come ora, per me sarebbe alquanto difficile... Tuttavia, se avete bisogno, sapete che potete provare a fare un fischio: almeno un'occhiata (e magari un'impressione), se posso, ve la do volentieri.

Ora, precisato che rientro stasera, a gamba tesa, in un topic che risale a due anni fa, e che di recente è stato riacceso da nuove domande e curiosità, vi dico subito che ho provato a leggere un po' i vostri post precedenti, per farmi un'idea più o meno chiara di quel che stavate cercando, ma purtroppo temo di non potervi essere molto d'aiuto, in quanto quella di Samo è una realtà che non posso certo dire di conoscere, se non per sommi capi.
Più che altro, credo che anche l'impostazione del problema, da certi punti di vista, possa risultare un po' errata: voi stavate cercando di ricostruire - se non ho capito male - la questione della fondazione e impostazione del primo tempio di Hera a Samo (o almeno, questo era, più o meno, l'inizio del topic originario), e siete poi approdati, da ultimo, a problemi legati ai culti del calendario locale...

Le uniche cose che riesco a rintracciare io circa l'arrivo del culto di Hera a Samo non sono tanto più specifiche delle vostre: il primo tempio (leggi "edificio di culto") dovrebbe risalire infatti a un periodo compreso fra il IX e l'VIII secolo a.C., ma è possibile che il culto di Hera sia stato introdotto già prima, fra XI e X secolo a.C., al tempo della migrazione dei Greci (in particolare, in questo caso, di genti dell'Argolide) nella Ionia. E già qui c'è un primo, grosso problema: le evidenze del culto. Un tempio eretto nel IX-VIII secolo a.C. infatti, non implica affatto che non ci potessero esser state forme di culto più antiche, praticate magari all'aria aperta. I primitivi culti di Hera a Samo erano infatti forse performati in mezzo alla natura, con xoana posti sotto a baldacchini di fortuna e preceduti da rudimentali altari fatti di pietre (tutte cose che - capite bene - in un luogo che ha conosciuto una tale continuità di culto, non lasciano praticamente alcun segno sul terreno...). Inoltre, il culto di Hera a Samo non è banalmente quello "classico" di Hera - o, se preferite, di una "Hera Argiva", visto che chi l'ha introdotta veniva dall'Argolide (e che sempre in Argolide il culto di Hera godeva di grande prestigio) - perché mi pare di capire che il nuovo culto peloponnesiaco si sia impostato su un'area sacra già legata a una divinità femminile indigena quantomeno dal XIII secolo a.C. (ne sarebbero prova diversi bothroi rinvenuti sul luogo, contenenti idoletti e offerte votive)... quindi, quando si parla della Hera di Samo, bisognerebbe capire che tipo di Hera abbiamo alle mani: che divinità era? Quanto ha conservato la nuova Hera del culto argivo? Quanto ha influito la preesistenza di un altro culto? Tutte domande a cui magari non è affatto facile rispondere (o per cui la risposta potrebbe anche non esserci).

Inoltre, c'è il problema dei calendari: i calendari sono un altro argomento estremamente complesso, perché non sempre si riescono a ricostruire con esattezza, e soprattutto variano moltissimo, da regione a regione, e da epoca a epoca. Avevo addirittura letto che, nella sola Attica, il calendario di Atene non solo differiva da quello di altre città-stato, ma addirittura non coincideva totalmente neanche con quelli dei singoli demi dell'Attica (che pure erano legati ad Atene!), e questo perché, all'interno di ciascun demo, trovavano spazio riti e festività specifiche, dedicate a divinità minori o eroi locali... Io non so se il calendario di Samo sia noto (in toto o anche solo in parte), né se qualcuno se ne sia mai occupato, ma credo che sia metodologicamente sbagliato fare un esame sommario dei culti locali noti dalle fonti, individuare date ipotetiche per la fondazione di un tempio e poi cercare di capire quali di questi dèi potevano essere più o meno legati a quel contesto e ai fenomeni astrali che lo riguardavano.
Gli dèi greci hanno una variabilità immensa nelle loro competenze (es. Afrodite non è banalmente "la dea dell'amore", ma è anche una dea che presiede alle nascite dei bambini, che favorisce la navigazione per i marinai, e ha ancora un sacco di altre prerogative, che con l'amore possono anche incastrarci il giusto): per questo, credo che possa essere fuorviante passare in rassegna le sole principali sfere di influenza dei singoli dèi, e poi vedere quale abbia legami più meno forti con il luogo e i suoi fenomeni. Quel che occorrerebbe in questo caso è (a mio avviso) una conoscenza più specifica dei culti e dei miti di Samo - ammesso e non concesso che siano noti dalle fonti (e io questo confesso di non sapervelo dire nel dettaglio). Allora e solo allora si spiegherebbero al meglio le presenze di determinati dèi in contesti dove sembrano non entrarci nulla. Io questo l'ho visto per esempio con i culti minori di Delo, isola nativa di Apollo, dove si diceva che un piccolo altare fosse stato dedicato anche a Iride, la messaggera degli dèi. Ma che cosa c'entra la dea dell'arcobaleno con Apollo? C'entra, eccome: perché, già dagli inni omerici, sappiamo che sarebbe stata proprio Iride a chiamare Ilizia, dea del parto, per aiutare Letò a mettere al mondo Apollo (pensate che giro assurdo per giustificare la presenza di un piccolo altare, dedicato a una dea che, di per sé, con Apollo non sembrerebbe avere nulla da spartire...).

Insomma, secondo me la questione è molto complessa, sotto numerosi punti di vista, e non so fino a che punto si possano arrivare a trovare soluzioni ai problemi posti in questa discussione, dal momento che le singole questioni archeoastronomiche e calendariali sono comunque legate a tutta una serie di ulteriori problematiche (di tipo mitologico, cultuale e culturale), su cui, al momento, almeno io non saprei come illuminarvi.

Spero di esser stato di aiuto (quantomeno nel ragionamento, se non nell'apportare dati che non ho!).

Buonanotte!
 
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view post Posted on 23/3/2019, 07:16
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Grazie Perseo, detto in parole povere è un bel guazzabuglio.

Continuo a scandagliare il mattone prodotto da Sassu per la sua tesi.
Una osservazione: Sassu usa 6 volte il nome Tonaia e 3 volte Toneia per indicare la stessa festività (o almeno così mi pare)...

A Samo le Heraia avrebbero assunto un carattere rilevante solo a partire dal V sec. (pag. 331), quindi non interessano il periodo al quale si riferisce la ricerca di Righel. Inoltre, non sarebbe chiaro se a Samo Heraia e Tonaia confluissero in una unica festività (pag. 329.)

Credo sia interessante leggere "IV.24. La ricostruzione della prassi rituale a partire dalla testimonianza filologica" che inizia a pag. 329.
Per es., a cavallo tra pag. 329 e pag. 330 viene descritta l'origine delle festività dette Tonaia e il perché di questo nome.

Sono del pari interessanti le Considerazioni conclusive, che iniziano a pag. 362, di cui riporto un passaggio a pag. 364
"dall’evidenza epigrafica apprendiamo come tale neos megas fosse strettamente connesso al culto, preservando al suo interno la statua antica di Hera, dotata di vesti, mantelli, bende, cinture, copricapi, veli e altri accessori, e anche una seconda statua della dea; un simulacro e vesti di Hermes; un simulacro e vesti di Euaghellis;"

Credo sarebbe molto utile rintracciare i citatissimi, da Sassu, lavori di Helmut Kyrieleis, che ha condotto molti lavori di scavo nel sito.
Qui, www.summagallicana.it/lessico/s/Samo.htm un suo lavoro in inglese, nel quale si dice che non ci sono dubbi circa il fatto che Tonaia ed Heraia fossero una unica sequenza di festività.
Inoltre, l'introduzione dei culti di altre divinità sarebbe molto successiva al primigenio culto di Hera.

Ho rintracciato anche un altro lavoro di Rita Sassu, pubblicato come libro elettronico, che aggiunge molti particolari riguardanti lo svolgimento del rito e riporta l'antico testo che narra l'origine delle Tonaia
https://issuu.com/horti-hesperidum/docs/05.r.sassu

Non sono riuscito a trovare indicazioni sulla data di svolgimento delle festività.
 
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view post Posted on 23/3/2019, 13:49
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carissimo Perseo, mi ha fatto molto piacere risentirti.
Certo che sei di aiuto, e particolarmente sul piano, essenziale, del metodo.
 
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view post Posted on 23/3/2019, 15:17
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CITAZIONE (dceg @ 23/3/2019, 13:49) 
carissimo Perseo, mi ha fatto molto piacere risentirti.
Certo che sei di aiuto, e particolarmente sul piano, essenziale, del metodo.

Grazie davvero, anche per me è bello riaffacciarmi qui e risentirvi :)

Io ieri sera ho lasciato quel lungo commento, ma era ovvio che, scrivendolo così tardi, non avrei avuto modo di star lì a segnalare tutte le citazioni a cui mi riferivo nel mio discorso e chi le aveva scritte, e, rileggendolo ora, non vorrei fosse risultato un po' confusionario... Stavo inoltre ripensando stamattina alla figura di Hera: trattandosi di un culto importato da genti dell'Argolide, forse varrebbe la pena provare a indagare, appunto, un culto come quello di di Hera Argiva (che forse - al netto di tutti i doverosi distinguo - qualche spunto potrebbe comunque fornirlo).

Mi torna in mente anche che, per alcune colonie della Magna Grecia (che certo non è la Ionia...), si è parlato talvolta di un modello legato all'esportazione dei culti della madrepatria, detto dagli studiosi "acheo" (ma solo nominalmente, e non in senso stretto, a livello geografico): in questo caso, le presenze più ricorrenti sono indicate come Atena Poliade, Apollo Liceo e, appunto, Hera Argiva, a cui si aggiungono talvolta anche Afrodite e Artemide... e a Samo un'Afrodite ci sarebbe... però bisognerebbe capire se questa presenza sia giustificabile solo in virtù delle origini doriche dei nuovi coloni, oppure anche per altri fattori cultuali/ culturali/ mitologici (anche di tipo locale), che almeno io non conosco.

Stesso dicasi per gli Heraia: le uniche feste che conoscevo io con questo nome sono quelle di Olimpia. Ora non ricordo bene i termini, ma se cercate in Pausania li recuperate: anche lì si parlava di una statua di Hera omaggiata ogni quattro anni con una veste (ma come del resto accadeva anche in Attica e a Lindos per il culto di Atena), e poi c'era un discorso di gare di corsa per sole ragazze, che però potrebbero anche esser state connesse alla presenza del vicino stadio olimpico (e magari a Samo il culto non prevedeva questo tipo di manifestazione ginnica).
Per questo ripeto: per capire i culti è sempre bene prima contestualizzarli, da un punto di vista geografico, storico, politico, mitologico etc. E la cosa migliore è andare a scavare direttamente nelle fonti anche (sia letterarie, sia epigrafiche). Per l'epigrafia, fra l'altro, avete il PHI online (link: https://inscriptions.packhum.org/) accessibile gratuitamente, in cui potete fare ricerca anche per parole chiave in caratteri greci (e alle iscrizioni di Samo è dedicata tutta la raccolta IG XII 6). Per le fonti antiche, invece, ne avete davvero tanti di siti dove fare ricerca, talvolta con versioni per comodità anche già tradotte in inglese (es. Perseus' Library, Attalus, Lacus Curtius, The Latin Library etc.).

Io consiglio dunque di cercare sì degli studi specifici su Samo, ma senza poi impantanarsi troppo nei ragionamenti (talvolta un po' macchinosi) di altri studiosi: leggeteli bene, ma prendeteli anche cum grano salis, e poi controllate sempre le loro fonti e andate a ricercarvele, per essere sicuri che le abbiano lette e interpretate bene (vi sorprendereste di scoprire quanti errori, anche grossolani, si trovano in giro, e anche negli studi di perfetti e insospettabili "mostri sacri"...).

Vi saluto e vi faccio un in bocca al lupo per questa discussione.
Io torno alla mia tesi, buon weekend!
 
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view post Posted on 23/3/2019, 15:36
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Come osserva Perseo, copio e incollo dalla tesi di Rita Sassu
"l’area che sarebbe stata successivamente consacrata ad Hera conobbe un importante insediamento, databile agli inizi del III millennio e testimoniato da un abitato provvisto di cinta muraria e case a megaron.
La frequentazione del sito, abbandonato agli inizi del II millennio a.C., riprese nel XIII a.C. L’esistenza, durante questa epoca, di un’area cultuale si evince dalla presenza di bothroi con ceramiche e figurine di terracotta.
Pare che il culto di Hera sia stato introdotto da popolazioni provenienti dal continente, forse dall’Argolide, dopo la fine dell’età del Bronzo, nel XI-X a.C., andandosi a sovrapporre a quello di una divinità preellenica connessa alla natura e alla fertilità.
"

In realtà, Sassu trae questi dati dal lavoro di Kyrieleis, pubblicato in tedesco Führer Durch das Heraion von Samos (Guida attraverso l'Heraion di Samo) Deutsches Archäologisches Institut Athen, Krene Verlag, 1981, la traduzione delle cui pagine 9-53 è leggibile in inglese all'indirizzo che ho citato nell'intervento precedente.
Da buon tedesco, Kyrieleis è più preciso: scrive di primo abitato nel sito nell'Età del Bronzo Antico (3000 a.C.), fortificato da un robusto muro nel 2200 a.C. circa.
Le prime tracce di culto permanente risalirebbero alla parte finale del II millennio a.C. e un tumulo di tipologia micenea, risalente al XIII sec. a.C., è stato rinvenuto subito a nord del Grande Tempio.
Si dilunga poi a descrivere i tratti caratteristici del culto locale tributato ad Hera, se Righel mi dice che gli sarebbe utile la traduzione, posso provarci.
Non credo, comunque, che ci sia qualcosa di diverso dalla lunga descrizione fornita da Sassu nel cap. IV del "libro elettronico" citato nel mio intervento precedente.

Ancora una osservazione: il primo Heraion pare sia crollato dopo soli 10 anni...

Nel cap. II del llavoro pubblicato sul libro elettronico, Sassu parla di 2 simulacri della dea, uno il più antico, àgalma (immaginetta, ndr) aniconico, collocato nel pronao presso l'entrata, l'altro, una statua scolpita nel VI sec. a.C., opisthe (cioè retrostante, ndr), collocato nel sacello templare, cioè nel posto in genere riservato alla "immagine principale".
Questo perché "L'antico xoanon (ligneo, ndr) aniconico sarebbe stato deprivato del suo posto d'onore nell'area retrostante del tempio perché la statua di pietra meglio incarnava il nuovo ruolo di Hera, sposa di Zeus, nell'ambito del pantheon panellenico, anche perché l'himation - unico abito attribuito esplicitamente dall'epigrafe (concernente l’inventario dei contenuti dei templi dell’Heraion samio, ndr) alla dea opisthe - costituisce il tipico attributo della moglie."

Ah, dimenticavo, le fonti, come suggerito da Perseo.
Sassu ne presenta un lungo elenco alle pagg. 299 - 333, seguito da quello delle epigrafi.
E alla fine dell'articolo "elettronico" di Sassu è riportato, in greco con traduzione, il passo di Menodoto di Samo, che racconta per esteso il mito locale della "nascita" della cerimonia lustrale dedicata all'icona della dea.
 
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view post Posted on 24/3/2019, 20:10
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Grazie, Perseo, per il tuo intervento che sostanzialmente conferma le mie peggiori previsioni sulla possibilità, per me che non sono "del mestiere", di venire a capo delle mie curiosità.
Comunque è sempre piacevole rileggerti e sapere che sei ancora dei nostri, anche se saltuariamente.

In effetti mi sono reso conto di aver contribuito a complicare il discorso perché, inseguendo una prima curiosità, ho poi finito per lasciarmi lusingare da una delle domande di fondo relative alle mie ricerche. Ma è proprio qui che mi hai fornito, come pure Usékar, alcune informazioni preziose.

In verità non sono particolarmente interessato alla vera natura della Hera di Samo, perché la mia curiosità copre, da anni, un orizzonte più vasto: i tempi della comparsa nella penisola greca delle divinità che costituiscono il pantheon dell'epoca omerica e le loro origini, con tutte le inevitabili modifiche cultuali, che hanno subìto laddove sono andate a sovrapporsi a divinità locali con caratteristiche simili.
E' qui che mi sono reso conto che non mi resta tempo sufficiente per arrivare fino in fondo.
Ma esiste poi veramente un fondo alla curiosità umana? :hmm.gif:
 
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view post Posted on 24/3/2019, 20:55
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (Righel @ 24/3/2019, 20:10) 
E' qui che mi sono reso conto che non mi resta tempo sufficiente per arrivare fino in fondo.

Se ci arrivassi, avresti colto il frutto dell'albero della conoscenza... con tutti i guai conseguenti
:woot_jump.gif:

CITAZIONE (Righel @ 24/3/2019, 20:10) 
Ma esiste poi veramente un fondo alla curiosità umana? :hmm.gif:

Ovviamente no!
Anni fa, parecchi anni fa, io e un amico elaborammo questa teoria: in base alla considerazione che la conoscenza comporta sofferenza, si giunge in fondo quando la conoscenza arriva a tal punto da causare così tanta sofferenza da diventare insopportabile... nel quadrante di un orologio solare vidi scritto: omnes feriunt, ultima necat.
Eravamo molto giovani, ci sembrò una bella teoria. :rolleyes:
 
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view post Posted on 24/3/2019, 22:03
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CITAZIONE (Righel @ 24/3/2019, 20:10) 
E' qui che mi sono reso conto che non mi resta tempo sufficiente per arrivare fino in fondo.

Non so davvero perché, ma mi viene in mente un racconto di Asimov L'altra faccia della spirale, che lessi moltissimi anni or sono, certo più di mezzo secolo. Non ricordo molto, ma questo benissimo: la meta e l'inizio coincidono. Devo proprio rileggerlo!

CITAZIONE (Righel @ 24/3/2019, 20:10) 
Ma esiste poi veramente un fondo alla curiosità umana? :hmm.gif:

Spero proprio di no.
 
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view post Posted on 25/3/2019, 15:13
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CITAZIONE (Usékar @ 24/3/2019, 20:55) 
CITAZIONE (Righel @ 24/3/2019, 20:10) 
E' qui che mi sono reso conto che non mi resta tempo sufficiente per arrivare fino in fondo.

Se ci arrivassi, avresti colto il frutto dell'albero della conoscenza... con tutti i guai conseguenti

Cioè? Eva? :wub:

CITAZIONE (dceg @ 24/3/2019, 22:03) 
Non so davvero perché, ma mi viene in mente un racconto di Asimov L'altra faccia della spirale, che lessi moltissimi anni or sono, certo più di mezzo secolo. Non ricordo molto, ma questo benissimo: la meta e l'inizio coincidono. Devo proprio rileggerlo!

Lo rileggerei volentieri anch'io.
Ma fu pubblicato, se non ricordo male, nella collezione Urania. Li avevo tutti, dal famoso "Le sabbie di Marte" fino a poco dopo il numero 1000
Poi dovetti prendere una decisione dolorosa ed eroica al tempo stesso: avevo bisogno di spazio per altri libri da consultare con una certa frequenza e il migliaio di Urania occupava un intero scaffale nel corridoio di casa, e una volta letti non li consultavo più.
Così li regalai tutti alla mia assistente dell'epoca che, immagino, li conservi ancora gelosamente. :(
 
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view post Posted on 25/3/2019, 15:25
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (Righel @ 25/3/2019, 15:13) 
CITAZIONE (Usékar @ 24/3/2019, 20:55) 
CITAZIONE (Righel @ 24/3/2019, 20:10) 
E' qui che mi sono reso conto che non mi resta tempo sufficiente per arrivare fino in fondo.

Se ci arrivassi, avresti colto il frutto dell'albero della conoscenza... con tutti i guai conseguenti

Cioè? Eva? :wub:

Proprio sicuro che te ne innamoreresti? :lol: :shifty:
Senza contare che i due frutti, mela (o altro che sia) ed Eva, sarebbero un tantinello maturi... :lol:
 
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view post Posted on 25/3/2019, 16:46
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CITAZIONE (Usékar @ 25/3/2019, 15:25) 
Proprio sicuro che te ne innamoreresti? :lol: :shifty:

Beh, posso avere (o avere avuto) gusti difficili ma non impossibili.
Poi esistono gli istituti di bellezza, ci sarà una ragione?
O no :(

Ma torniamo ad Hera. Chi (h)era costei?
Ditemi le vostre impressioni.
Niente citazioni, solo come ve la immaginate in un momento qualsiasi del passato, in un luogo qualsiasi del mondo antico.
 
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view post Posted on 25/3/2019, 18:31
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Bella domanda, riesci a sorprendermi sempre! Il che è molto piacevole ;)

Così sui due piedi, non so cosa rispondere, o meglio, mi viene in mente solo una immagine banale, la classica grande statua in marmo pentelico, una donna severa, in posa ieratica, seduta sul trono, incoronata, insomma uno stereotipo, certo non è la risposta che ti interessa.

Allora, pensiamoci un po'.

Una donna formosa, alta, abito lungo, scollato, rosso, capelli neri che il colore dell'abito fa risaltare, un po' Sophia Loren insomma, pochi ma significativi gioielli, l'espressione un po' inca...volata, perché con un marito così come si fa a non esserlo!
Uno che pur di avere una avventura, eufemisticamente parlando, si trasforma in stallone, toro o addirittura in oca... non solo, gliele racconta anche (Iliade, XIV), un lungo elenco: ma come si fa a sopportarlo? E quindi, vendetta, furiosa e tremenda vendetta.

E poi, queste femmine di umani che pretendono di essere più belle di lei... idem come sopra.

Però è madre, prosperosa, gentile ma non troppo, vedi esilio inizialmente riservato al bruttissimo Efesto, protettrice delle partorienti, intelligente tanto da capire il messaggio che le manda il marito quando lei scappa dall'Olimpo a causa dell'infedeltà delo stesso e di apprezzare l'ingegnosità di Efesto, da lei stessa riaccolto nell'Olimpo...

Mah, una bella donna e un concentrato di contraddizioni, come tutti noi.
Del resto, le divinità del pantheon greco-romano erano in realtà molto umane...
 
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