Breve reinserimento nella discussione (ecco perché evito di affacciarmi... questi topic mi provocano dipendenza!
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CITAZIONE (Righel @ 24/3/2019, 20:10)
In verità non sono particolarmente interessato alla vera natura della Hera di Samo, perché la mia curiosità copre, da anni, un orizzonte più vasto: i tempi della comparsa nella penisola greca delle divinità che costituiscono il pantheon dell'epoca omerica e le loro origini, con tutte le inevitabili modifiche cultuali, che hanno subìto laddove sono andate a sovrapporsi a divinità locali con caratteristiche simili.
Questo è un altro problema di dimensioni enormi, su cui non ho purtroppo bibliografia specifica da segnalare, ma solo ricordi di corsi seguiti all'università e di informazioni riunite leggendo qua e là saggi di storia delle religioni e articoli accademici. La questione è assai complessa, ma, se si vuole provare a evidenziarne i tratti essenziali, si può dire che:
a) senza dubbio gli dèi greci d'età storica affondano quasi tutti le loro radici nel substrato miceneo della cultura greca;
b) gli dèi come li conoscevano i Greci in età storica sono forse il frutto di trasformazioni subite dagli dèi micenei nel corso della Dark Age.
Se andate a vedere le tavolette in Lineare B, troverete infatti nomi di divinità che sono più o meno identificabili con quelli di entità divine note dalle fonti letterarie e mitografiche d'età storica: mi vengono in mente, a titolo esemplificativo, di-we (Zeus), e-ra (Hera), a-re (Ares), di-wo-nu-so (Dioniso), po-se-da-o (Poseidone). Più difficili altre letture, come pa-ia-wo-ne (Apollo, se riferito al grido "ie ie paian", legato al peana apollineo) e po-ti-ni-ja-a-ta-na (potnia - ossia "signora" - Atena, a meno che a-ta-na non sia da intendere come toponimo, quindi "signora/regina di Atana (?)").
Nel passaggio dall'età protostorica all'età storica (la cosiddetta "Dark Age", corrispondente grossomodo ai secc. XI-X a.C.) pare poi che alcuni culti abbiano subìto una sorta di associazione, dove dèi che forse avevano prerogative simili sono stati, per così dire, "accorpati", e il culto più forte ha finito con il prevalere su quello più debole. Un esempio famoso è quello di Enialio (epiteto di Ares, credo già nella produzione omerica): forse a qualcuno è noto il celebre passo del poeta arcaico Archiloco di Paro, che si definisce "servo del signore Enialio" (con chiaro riferimento al dio della guerra, Ares). Nelle tavolette in Lineare B esiste a-re (Ares), ma anche e-nu-wa-ri-jo (Enialio) come entità a sé stante, di cui però non conosciamo carattere, natura e sfere di competenza (le fonti micenee, infatti, consistono perlopiù in elenchi di nomi noti da documenti d'archivio). Non è dato sapere quindi, con precisione, quando e perché questi due dèi si siano sovrapposti, né come si sia arrivati a quella che Musti chiamava una "reductio ad unum", ma ciò che si può constatare è che, fra l'età protostorica e quella storica, si passa di fatto da Are ed Enuwarijo ad un unico Ares Enialio. Lo stesso dicasi per molte altre divinità, nate forse dall'unione di differenti entità più antiche, come Artemide Orthia o Apollo Maleata. Quest'ultimo è molto interessante, perché, di recente, ho riscontrato la presenza di Maleata su una prescrizione sacra dall'Asklepieion del Pireo, dove il dio appare destinatario di focacce dolci, scisso da Apollo, quasi fossero considerati come due divinità a sé stanti (e peraltro, l'attestazione di Apollo Maleata in Attica è di per sé rarissima, perché il dio in questione era legato alla terra di Epidauro, nel Peloponneso).
Questo giusto per rimarcare quanto sia complessa la questione che interessa Righel.
Se mi dovessero venire in mente testi specifici vedo di segnalarveli, ma magari da Google Books o Academia qualcosa si trova.
CITAZIONE
Proprio così. Uomini che si inventano dei non hanno altro esempio da seguire che altri uomini, o donne, naturalmente.
Quello che già aveva detto il filosofo Senofane di Colofone (tardo VI secolo a.C.), fortemente critico verso l'antropomorfismo degli dèi greci: secondo lui, se i cavalli e le vacche avessero potuto adorare gli dèi, li avrebbero senza dubbio raffigurati gli uni come cavalli, e le altre come vacche.
Devo ancora catalogare una marea di monumenti funerari e riscrivere repertori prosopografici.. meglio se scappo!
Edited by Perseo87 - 29/3/2019, 13:49