Ostraka - Forum di archeologia

Antica pergamena... che lingua mai sarà???

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 5/9/2017, 11:27

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
7,867

Status:


Amarico, Amarico o eventualmente Tigrino, penserei come prima idea. Spero di non dire una sciocchezza.
Trovare qualcuno per leggerlo non dovrebbe essere un problema: come suggerivo prima, forse basterebbe qualche membro un po' acculturato della comunità etiope o forse eritrea in Italia (a Roma, ma anche in qualche altra città, come dicevo, può darsi persino che con un po' di pazienza si trova qualche collega artigiano restauratore o antiquario o operatore dei Beni Culturali o simile, che sia originario di una di quelle comunità). Immagino che rivolgendosi a persone religiose sia più facile (possibile che in proporzione entro quelle comunità sia più o meno la stessa probablità come quella di trovare nelle nostre città qualcuno che se la cava con il Latino, in entrambi i casi rivolgersi ad un religioso può essere forse una buona idea).

Per una datazione sospenderei un attimo il giudizio, in attesa di sapere qualcosa di più sul testo, ma come prima impressione mi sembra possibilmente compatibile con i periodi storici della presenza coloniale italiana nei territori africani orientali (seconda metà Ottocento e prima metà Novecento). Se più antico, si vedrà.
 
Web  Top
view post Posted on 5/9/2017, 11:33

Member

Group:
Member
Posts:
791

Status:


Per me siete bravissimi... a me sembrano caratteri incomprensibili, peggio ancora dell ' arabo... ma se dici che non sarà un problema tradurlo... mi fido ciecamente:-))) !
Purtroppo io di Etiopi non conosco nessuno, non sapevo nemmeno avessero una tradizione cattolica... comunque rimaniamo in attesa , se a qualcuno viene in mente qualcosa d'altro ... ben venga!!!
 
Top
view post Posted on 5/9/2017, 11:58

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
7,867

Status:


A Roma c'è una presenza molto forte con comunità organizzate. Direi anche qualche centro culturale.
In Emilia Romagna direi pochissimo, nondimeno credo ci sia qualcosa a Bologna, anche se così su due piedi non sto trovando niente online, sarebbe da cercare meglio. Questo riguardo alle comunità attuali immigrate.
Quanto invece all'insegnamento delle lingue, a livello universitario dovrebbero esserci dei corsi a Napoli e a Roma, ma forse anche a Bologna e forse a Venezia, c'è qualcosa. Non so se a Torino, ma volendo fare una ricerca secondo me è un'altra università presso la quale varrebbe la pena di controllare.

Cattolici mica tanto, se non delle minoranze magari. Ma Cristiani tradizionalmente sì, in larga parte.
 
Web  Top
view post Posted on 10/9/2017, 08:44
Avatar

Advanced Member

Group:
oikistés
Posts:
2,732
Location:
La terra dei canguri

Status:


A mio avviso denuncia andrebbe fatta ugualmente, in quanto, se fosse antico, bisognerebbe appunto vedere se importato legalmente. Ovviamente il detentore non avrebbe colpe, avendo acquistato il mobile in buona fede, ma se non denuncia, allora poi valla a provare la buonafede...
 
Top
view post Posted on 11/9/2017, 07:02

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
7,867

Status:


Non comunque denuncia -secondo me- come se si trattasse di un ritrovamento archeologico. Non ci sono -per come la vedo io- i presupposti sostanziali e circostanziali previsti dal Codice Beni Culturali per il caso di ritrovamento archeologico fortuito (tra l'altro si potrebbe potenzialmente trattare di un documento così recente che potrebbero per paradosso persino ricorrere motivi di esclusione dalla sfera dei Beni Culturali di cui all'Art. 10 Comma 5 del D.Lvo 42/2004). In fine -non essendocene ragione- si rischierebbe di cacciarsi in un guaio procedurale perché i tempi cogenti per quel tipo di denuncia (per il caso specifico a mio avviso non dovuta) sarebbero abbondantemente scaduti.

Quanto alla questione dell'importazione segnalavo in precedenza anch'io la delicatezza di quell'aspetto, ma al medesimo tempo segnalavo anche che allo stato attuale delle nostre conoscenze non è detto che importazione ci sia effettivamente mai stata, trattandosi di un documento il cui orizzonte storico-culturale è coerente con la presenza di comunità di origine straniera in Italia che potrebbero persino averlo a suo tempo prodotto qui (come impressione lo credo poco probabile, ma giuridicamente mi sembra al momento impossibile escluderlo).

Quale denuncia allora?
Non lo so, ma se proprio proprio potrebbe al limite essere quella ex Art. 927 del Codice Civile.
Brigosa, quasi penosa e comunque priva di certezze nell'ottica del voler successivamente riottenere il possesso, ma sicuramente di specchiabilissima buona fede.
 
Web  Top
view post Posted on 11/9/2017, 09:59
Avatar

Senior Member

Group:
oikistés
Posts:
19,436
Location:
Germania

Status:


Si potrebbe inoltre supporre che l'importazione sia avvenuta in un'epoca in cui il territorio di provenienza dell'oggetto era colonia italiana, e quindi con ogni provabilità vigeva un ordinamento diverso da quello attuale. Direi che in questo caso non svegliare botoli dormienti sia la soluzione migliore. Non si tratta di un reperto trovto nel suolo. Ricordo che tantissimi anni fa, quando lasciai l'Italia per trasferirmi in Svizzera, dovetti presentare alla dogana italiana di Chiasso l'elenco deglle cose che esportavo dall'Italia e il funzionario delle dogane, al quale su sua proposta presentai l'inventaario prima dell'esportazione, mi consigliò, onde evitare problemi, di non scrivere come ingenuamente avevo fatto, ad es. un vaso cinese, ma un vaso.
 
Top
20 replies since 4/9/2017, 10:30   561 views
  Share