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Religione egizia ed ermetismo in età ellenistico-romana

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lino85
view post Posted on 20/2/2013, 16:12




Interessandomi sugli influssi nel corso dei secoli di tradizioni e dottrine attribuite all'Antico Egitto mi sono interessato alle tradizioni ermetiche, prima fra tutti il famoso "Corpus Hermeticum" attribuito alla figura leggendaria di Ermete Trismegisto e che gli antichisti di oggi ritengono risalente almeno nel loro complesso al II-III secolo d.C. Tale testo venne riscoperto nel Rinascimento e gli venne attribuito un grande valore religioso e filosofico, ritenendolo anche risalente a epoche dinastiche, molto più antico cioè di quanto era effettivamente (altri scritti ermetici, come "L'Ogdoade e l'Enneade" vennero scoperti più recentemente a Nag Hammadi).

E' un tema che ho trovato molto interessante soprattutto perchè ho trovato che la riscoperta e rilettura di tali testi nel rinascimento e nella prima modernità ha avuto legami davvero inaspettati con un evento storico importante, ovvero la comparsa della scienza moderna:
come affermano noti studiosi come ad esempio Paolo Rossi in "La nascita della scienza moderna in Europa" (pag.29) "si è giunti a rendersi conto, con sempre maggiore chiarezza, del peso rilevante che la tradizione magico-ermetica ebbe a esercitare sul pensiero di non pochi fra gli esponenti della rivoluzione scientifica. Magia e scienza costituiscono, alle soglie della modernità, un intreccio non facilmente districabile. L'immagine, di derivazione illuministica e positivistica, di una marcia trionfale del sapere scientifico attraverso le tenebre e le superstizioni della magia sembra oggi definitivamente tramontata." E di seguito vengono citate numerose influenze di scritti alchemici ed ermetici nelle pagine di pionieri della scienza moderna come Copernico, Bacone e Newton.

Volevo quindi sapere da voi qual era la situazione della religione egizia in età tolemaica e poi romana, si può affermare che l'ellenizzazione e poi la romanizzazione sia stata tale da aver fatto sì che molti aspetti della religione egizia dinastica (pratiche di culto o anche aspetti più teorici e dottrinali) siano stati "assimilati" dal mondo ellenistico, facendo perdere molti caratteri tipici della religione precedente? E quanto si potrebbe dire che c'è di "egizio" e quanto di "ellenistico" nell'insieme di credenze e pratiche denominate in epoca tardo antica sotto il nome di "ermetismo"? E' un tema su cui davvero occorrerebbe indagare, dati suoi legami con eventi così lontani nei secoli.

Ciao.
 
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view post Posted on 21/2/2013, 00:49
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Mmm, un argomento molto interessante!

Io avevo letto qualcosa, tempo fa, sul conto del Corpus Hermeticum, ma non sono sicuro di poter rispondere in maniera esauriente alle domande che poni. Vero è, comunque, che, all'interno di quest'opera, la figura stessa di Ermete Trismegisto (il 'tre volte sommo') dovrebbe essere nata dall'incrocio del dio greco Hermes con quella dell'egizio Toth, il dio depositario della conoscenza. Una raffigurazione mosaicata molto famosa di Ermete Trismegisto (identificabile con sicurezza dall'epigrafe sottostante) si trova anche nella Cattedrale di Siena: www.summagallicana.it/lessico/e/Erm...ale%20Siena.jpg.
 
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lino85
view post Posted on 21/2/2013, 22:57




Il primo aspetto dell'ermetismo che mi interesserebbe analizzare, tanto per circoscrivere per il momento il campo d'indagine è l'origine dell'espressione "Ermete Trismegisto" e il suo legame con precedenti espressioni e appellativi religiosi egizi. leggo qui

http://en.wikipedia.org/wiki/Hermes_Trisme...us#Thrice_Great

che un'espressione del tipo "Trismegisto" ovvero "tre volte grande" sembra essere stato presente in alcuni "verbali di un concilio" del culto di Ibis nel 172 a.C. a Menfi. A questo si aggiungerebbe un epiteto trovato nel tempio di Esna in cui si leggerebbe "Thoth il grande, il grande, il grande". Qualcuno di voi saprebbe riportare qualche informazione in più riguardo a questo argomento?

Ciao.
 
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lino85
view post Posted on 1/3/2013, 11:32




Per ora ho trovato, riguardo al legame tra dottrine e culti egizi di età dinastica ed ermetismo di età ellenistico-romano ho trovato questo studio:

http://lamelagrana.net/wp-content/plugins/...load.php?id=136

"Con i suoi protagonisti, i suoi miti, i suoi ornamenti, la letteratura ermetica intende essere egizia-na. Questa presunzione, almeno per alcuni antichi testi, si basa su una certa conoscenza dell'Egitto tolemaico o romano, una conoscenza che è reale e non va sottovalutata.I profeti (non si tratta di dèi: l'evemerismo è passato di qui!), tramite la cui bocca l'ermetismo pretende di essersi espresso, sono greci o egiziani? Nonostante la vaga identificazione delle maggio-ri di esse con l'Ermete di Cillene e con Asclepio, queste figure risalgono quasi esclusivamente amodelli egiziani. Basta aprire Varrone o leggere lo pseudo-Manetone per constatare come una tradi-zione, universalmente nota e che risaliva ai primi Tolomei, narrasse che a Thoth (il primo Ermete)che sarebbe vissuto «prima del Diluvio», era subentrato dopo il cataclisma il secondo Ermete (il Trismegisto), quindi il figlio Agatodemone o Kamefis, e poi il nipote, Tar. In questa discendenza si inserivano anche Knefis, Osiride, Iside e Horus."

dove si accenna un po' anche all'origine dell'appellativo "Trismegisto":

"Rimarrebbe da spiegare il soprannome di «Trismegisto». Nelle liste dei suoi titoli, a Ermopoli, Thoth viene definito solamente come «due volte grande». È vero che, stando alla genealogia citatasopra, non è Thoth, ma il «secondo» Ermete, a ricevere questo appellativo di «Trismegisto». Non si tratta sicuramente di un'invenzione estranea all'Egitto, come mostra il testo dell'iscrizione votiva ri-trovata presso Akhmîm."

Magari se qualcuno di voi è più ferrato nell'argomento, allora può aggiungere qualcosa di più sugli studi attuali riguardo a questo argomento...

Ciao.
 
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view post Posted on 1/3/2013, 16:45
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CITAZIONE (lino85 @ 20/2/2013, 16:12) 
Volevo quindi sapere da voi qual era la situazione della religione egizia in età tolemaica e poi romana, si può affermare che l'ellenizzazione e poi la romanizzazione sia stata tale da aver fatto sì che molti aspetti della religione egizia dinastica (pratiche di culto o anche aspetti più teorici e dottrinali) siano stati "assimilati" dal mondo ellenistico, facendo perdere molti caratteri tipici della religione precedente? E quanto si potrebbe dire che c'è di "egizio" e quanto di "ellenistico" nell'insieme di credenze e pratiche denominate in epoca tardo antica sotto il nome di "ermetismo"? E' un tema su cui davvero occorrerebbe indagare, dati suoi legami con eventi così lontani nei secoli.
Ciao.

Per quanto riguarda l'epoca tolemaica, se facciamo una considerazione ad esempio sulla figura del faraone-re, sotto i Tolomei non mi sembra cambiasse molto, almeno agli inizi. Il faraone era sempre visto come una divinità.
Con i Romani invece l'imperatore non so quanto potesse essere visto come divinità, perché per gli stessi conquistatori era inconcepibile considerare un uomo al pari degli dei, fintanto che era in vita.
Se poi prendiamo le singole divinità, avevo letto che i Tolomei non fecero venir meno gli antichi culti, ma cercarono una corrispondenza tra divinità greche ed egizie, come già Alessandro Magno con il culto di Giove Ammone. C'è però anche da rilevare l'introduzione di qualche nuovo dio, come Serapide, voluto da Tolomeo I. Inizia quindi la pratica del sincretismo.
Riguardo i riti funerari e la religione egiziani del periodo romano, pare che ci sia un qualche interesse ultimamente, ho infatti trovato addirittura una tesi triennale sull'argomento:

www.tesionline.com/__PDF/36209/36209p.pdf

Purtroppo si possono leggere solo le prime 10 pagine, ma almeno qualche titolo di libri si può riuscire a recuperare tramite le note.
 
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view post Posted on 1/3/2013, 17:24
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CITAZIONE (leda77 @ 1/3/2013, 16:45) 
Per quanto riguarda l'epoca tolemaica, se facciamo una considerazione ad esempio sulla figura del faraone-re, sotto i Tolomei non mi sembra cambiasse molto, almeno agli inizi. Il faraone era sempre visto come una divinità.

Se poi prendiamo le singole divinità, avevo letto che i Tolomei non fecero venir meno gli antichi culti, ma cercarono una corrispondenza tra divinità greche ed egizie, come già Alessandro Magno con il culto di Giove Ammone. C'è però anche da rilevare l'introduzione di qualche nuovo dio, come Serapide, voluto da Tolomeo I. Inizia quindi la pratica del sincretismo.

Per quanto l'Egitto tolemaico m'abbia sempre affascinato molto, purtroppo non sono in grado di poter dare grandi contributi a questo particolare argomento. Per quel che mi ricordo io, comunque, i Tolomei non si ponevano propriamente come faraoni: o meglio, sui monumenti pubblici in Egitto si facevano raffigurare nello stile e nelle iconografie tipici dei faraoni, ma ad Alessandria e nel resto del Mediterraneo valeva la ritrattistica 'classica' di stampo greco. Abbiamo numerosi ritratti ed effigi su monete che mostrano i Tolomei alla stregua di normalissimi sovrani greci, con la fascia regale attorno alla fronte (e non con la corona composita - bianca e rossa - tipica dei faraoni).

Inoltre, se non sbaglio, le prime divinizzazioni non cominciarono con Tolomeo I, ma con Tolomeo II, che fece divinizzare prima i genitori (Tolomeo I ed Euridice) e poi sua moglie (e sorellastra), Arsinoe. Una divinizzazione in vita non so se sia mai effettivamente stata adottata dalla dinastia Lagide, bisognerebbe chiedere a Lama su...
 
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view post Posted on 1/3/2013, 17:48
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CITAZIONE (Perseo87 @ 1/3/2013, 17:24) 
Inoltre, se non sbaglio, le prime divinizzazioni non cominciarono con Tolomeo I, ma con Tolomeo II, che fece divinizzare prima i genitori (Tolomeo I ed Euridice) e poi sua moglie (e sorellastra), Arsinoe. Una divinizzazione in vita non so se sia mai effettivamente stata adottata dalla dinastia Lagide, bisognerebbe chiedere a Lama su...

Io veramente sapevo che già Tolomeo I venne divinizzato. Comunque mi risultava che i Tolomei non si distaccarono poi troppo dalle usanze egizie riguardanti la figura del faraone. D'altro canto già Alessandro Magno si era riconosciuto figlio di Giove Ammone, in chiara corrispondenza con la figura del faraone che veniva considerato alla stregua di Horus, figlio di Osiride, in vita (e poi Osiride stesso una volta morto, giusto Lama?)
Forse nelle città più ellenizzate i Tolomei evitarono raffigurazioni così strettamente divinizzate, mentre in Egitto, dove la tradizione era consolidata, potevano anche essere rappresentati alla vecchia maniera.
 
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view post Posted on 1/3/2013, 17:53
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Per quanto riguarda l'Egitto tolemaico non posso che richiamarmi ad un libro che lessi, proprio su indicazione di Lama_Su, qualche tempo fa, e che tratta sí principalmente delle vicende storiche, ma non dimentica anche gli aspetti culturali e religiosi:
Günther Hölbl, Geschichte des Ptolomäerreiches, 1994/2004.
Esiste la traduzione inglese: A History of the Ptolemaic Empire, 2000
Hölbl è un egittologo austriaco che si è particolarmente occupato dell'Egitto tolemaico, anche nei suoi rapporti con il mondo greco e romano. Insegna, o ha insegnato, anche a Catania.

Edited by dceg - 1/3/2013, 19:06
 
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view post Posted on 10/1/2020, 17:59
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Rivitalizzo questo post di Lino per cercare qualche informazione sul tema del topic. Più che sul ruolo antico della figura del Trismegisto, sono però maggiormente interessato alla sua ricezione nella cultura rinascimentale e moderna.

In particolare, ho letto che, dopo un'iniziale fortuna del Corpus Hermeticum - a lungo ritenuto un'opera "ispirata", seconda solo alla Bibbia - gli studi del teologo calvinista Casaubon portarono nel 1614 a un drastico ridimensionamento della figura di Ermete Trismegisto e degli scritti a lui attribuiti fin dall'età imperiale.

Mi piacerebbe capire un po' di più, se possibile, che tipo di eco e di ricezione ebbero questi studi nel mondo cattolico di Roma e dell'Italia in generale. Da quello che ho letto in rete, mi pare di capire che, salvo alcuni tentativi di opporsi alle posizioni di Casaubon (più per la sua confessione, che per il contenuto del suo pensiero in sé), la maggior parte scelse di non replicare alle sue tesi, e ci fu addirittura qualcuno che gli riconobbe il merito di aver smascherato un'opera non così antica e ispirata come si era sempre ritenuto... Voi ne sapete niente?
 
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