Per ora ho trovato, riguardo al legame tra dottrine e culti egizi di età dinastica ed ermetismo di età ellenistico-romano ho trovato questo studio:
http://lamelagrana.net/wp-content/plugins/...load.php?id=136"Con i suoi protagonisti, i suoi miti, i suoi ornamenti, la letteratura ermetica intende essere egizia-na. Questa presunzione, almeno per alcuni antichi testi, si basa su una certa conoscenza dell'Egitto tolemaico o romano, una conoscenza che è reale e non va sottovalutata.I profeti (non si tratta di dèi: l'evemerismo è passato di qui!), tramite la cui bocca l'ermetismo pretende di essersi espresso, sono greci o egiziani? Nonostante la vaga identificazione delle maggio-ri di esse con l'Ermete di Cillene e con Asclepio, queste figure risalgono quasi esclusivamente amodelli egiziani. Basta aprire Varrone o leggere lo pseudo-Manetone per constatare come una tradi-zione, universalmente nota e che risaliva ai primi Tolomei, narrasse che a Thoth (il primo Ermete)che sarebbe vissuto «prima del Diluvio», era subentrato dopo il cataclisma il secondo Ermete (il Trismegisto), quindi il figlio Agatodemone o Kamefis, e poi il nipote, Tar. In questa discendenza si inserivano anche Knefis, Osiride, Iside e Horus."
dove si accenna un po' anche all'origine dell'appellativo "Trismegisto":
"Rimarrebbe da spiegare il soprannome di «Trismegisto». Nelle liste dei suoi titoli, a Ermopoli, Thoth viene definito solamente come «due volte grande». È vero che, stando alla genealogia citatasopra, non è Thoth, ma il «secondo» Ermete, a ricevere questo appellativo di «Trismegisto». Non si tratta sicuramente di un'invenzione estranea all'Egitto, come mostra il testo dell'iscrizione votiva ri-trovata presso Akhmîm."
Magari se qualcuno di voi è più ferrato nell'argomento, allora può aggiungere qualcosa di più sugli studi attuali riguardo a questo argomento...
Ciao.