Come rappresentavano il cielo gli Antichi

Tardi arrivo, ma arrivo

E chi lo sa !?
Ma un motivo per brindare si trova sempre.
Ecco, io brindo a noi che resistiamo imperterriti, catarrosi e psicolabili al declino della cultura condivisa.
Siamo qui, sulle mura della città eterna (non Roma: la città della cultura allargata) a brandire le nostra arma sacra: la coppa di Nestore!
E quella coppa io porgo, a voi che mi leggete e a quelli che forse mi leggeranno in futuro, colma di un delizioso (spero!) nettare di sessant'anni: un Marsala, riserva 1860.
Me ne aveva lasciate cinque bottiglie in eredità mio padre, che le aveva avute dal suo.
Una l'ho stappata alla nascita di mio figlio, l'altra alla nascita del mio primo nipote, la terza l'offro in sacrificio incruento a voi, a noi, affinché gli dei (quelli che vi pare) ci lascino in salute (sic!) ancora un po'.
Pro nobis sit

Non so quanto sia in sintonia con la storia dei miei avi.
Per la verità un mio antenato dell'epoca ha combattuto dalla parte dei Regno di Napoli e ha combattuto sul serio, a Calatafimi, malgrado ricoprisse un'alta carica governativa.
Appesa a un muro del salotto, accanto al pianoforte di mia madre, conservo ancora la sua sciabola.


E, secondo te, perché ho scelto proprio quella?

A proposito, l'anno scorso l'ho vista nel piccolo, ma interessante, museo di Ischia