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Un sacrificio di cane nella Spagna romana?, Riflessioni sul ruolo del cane nel Mediterraneo antico

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Perseo87
view post Posted on 4/4/2020, 16:30 by: Perseo87
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Scusate l'attesa, eccomi qui in risposta ai post che mi sono perso ieri!

CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 3/4/2020, 16:16)
CITAZIONE (Perseo87 @ 3/4/2020, 15:48) 
. . . a parte il fatto che la morte di quella cagna nella necropoli spagnola è stata attribuita alla rottura del collo (e non al fracassamento del cranio), non è tanto . . .
e dire che anche nei Lupercali i Romani sacrificavano cani di piccola taglia spezzandogli il collo con una bastonata?
Di questo rito praticato a Roma dai Luperci sappiamo solo che prevedeva il sacrificio di "un cane": nessuna fonte, a quanto mi pare di constatare, ha mai specificato che tipo di cani si sacrificasse (e se ci fosse un tipo ricorrente), né come questo cane venisse effettivamente sacrificato. . .

Dalle immagini dei resti la frattura del collo è sì individuabile, ma ancora di più si vede qualcosa sul cranio che sembra proprio quello che ci aspetterebbe come effetto del gesto (e strumento) rappresentato nell'iconografia milanese.
Però, vuoi mai. Sarebbe da chiedere se la lesione sulla parte anteriore del teschio possa essere post-deposizionale.

Hai quotato la mia domanda, ma continui a non darle una risposta.
Io non sono interessato tanto a questa cagna spagnola: quello che mi preme di capire è su che base quel rilievo perduto potrebbe aver rappresentato un Luperco nell'atto di sacrificare un cane (che nei fenotipi è senza dubbio un leone).

No mi piace ripetermi perché rischio di diventare noioso, ma sulla questione del cane nei Lupercalia mi pare di poter rilevare al momento le seguenti evidenze:
a) non sappiamo che tipo di cane si sacrificasse, né se dal rito fosse richiesto un tipo particolare di cane (e quindi l'idea che i Romani optassero per un cucciolo o comunque per un cagnolino di piccola taglia, modello volpino, è in realtà tutta da dimostrare);
b) non sappiamo come si sacrificasse questo cane (e quindi l'idea che venisse ucciso mediante un colpo di bastone/corno sulla testa è parimenti tutta da dimostrare);
c) tutti i Luperci fino a ora segnalati in questa discussione sembrano essere nudi, o al massimo con solo un gonnellino di pelle stretto intorno alla vita, e con stringhe di pelle nelle mani usate come fruste (dunque un tantino diversi da quello dell'immagine santambrosiana).

Senza il supporto delle fonti e di altre iconografie che siano più sicure, secondo me è un po' rischioso pensare di aver trovato l'unica rappresentazione di un sacrificio di cane (fatto oltretutto decisamente male...) nell'ambito dei Lupercalia, in un rilievo collocato fuori dalla città di Roma, di epoca e contesto incerti, e oggi noto inoltre solo da schizzi e disegni, perché perduto in originale. Tutto poi può essere eh... ma, personalmente, un azzardo del genere in una pubblicazione scientifica non lo farei (questo, ovviamente, è solo lo spassionato parere di un collega che si è occupato di cani nel mondo antico).

CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 3/4/2020, 18:53)
Che il manufatto sia (o sia stato) in lingua italiana moderna una statua, non credo. Il termine latino statua in un contesto postclassico bisognerebbe controllare meglio cosa significhi, ma io ho l'impressione che possa forse passare semplicemente per "opera scultorea"; credo piuttosto che si tratti di un rilievo, vuoi sotto forma di lastra o vuoi come originariamente appartenente ad un sarcofago.

Su questo concordo con LA.
Non ne sono sicuro, ma ho la sensazione che statua possa aver fatto davvero riferimento in generale a un'opera scultorea. Anche perché una statua stricto sensu difficilmente si sarebbe conservata così bene (a meno che non avesse subìto una qualche interpraetatio christiana, che però non mi pare di aver mai trovato nella storia di questo reperto). Di sculture in pietra o marmo reimpiegate come materiale da costruzione se ne possono trovare a bizzeffe in letteratura... ma di solito queste opere inserite nelle murature sono perlopiù torsi acefali, teste o membra erratiche (mentre questa qui avrebbe oggettivamente mostrato, al contrario, troppi fragili dettagli ben conservati).

Mi viene in mente fra l'altro un testo di uno storico della mia zona, redatto nella seconda metà del XIX secolo, che a un certo punto registrava la scoperta di un (perduto) rilievo dell'imperatore Traiano, definendolo "una statua, o, a meglio dire, una effige a basso rilievo" - precisazione, questa, che mi fa pensare che, ancora all'epoca, il primo termine potesse forse risultare equivoco.

CITAZIONE (Usékar @ 3/4/2020, 21:09) 
Leggete da pag. 52 in avanti, credo troverete notizie e considerazioni interessanti riguardo l'argomento da cui siamo partiti.
La necropoli di cui si tratta è datata non prima del 450 d.C., quindi in epoca fine impero, le pratiche testimoniano la sopravvivenza nella zona del medio Tevere di pratiche legate alle forme religiose precedenti la cristianizzazione.

Esatto è questo il sito di cui dicevo all'inizio: Lugnano in Teverina.
Qui, tuttavia, in relazione al sacrificio, si vede bene che si tratta di cuccioli (tutti perlopiù di età inferiore ai 6 mesi), e al massimo di un esemplare più "grande" (1 anno), associati a tombe di infanti e bambini; nel caso della Spagna, invece, la cagna era già adulta, con un'età stimata fra 2 e 4 anni, e in piena gravidanza.

Peraltro, facendo una rapida ispezione nel pdf per parole chiave, alla ricerca di "volpino", "pomerana", "spitz", "maltese", non mi pare venga fuori proprio niente.

Sono comunque molto interessanti i dati che lo studio riporta (anche in relazione alla questione del possibile sacrificio di cuccioli presso i Romani): negli ambiti sacrali, i dati disponibili, relativi ai numerosi siti di scavo considerati, indicano infatti, in generale, una presenza pari di cuccioli e adulti (17% entrambi - Tab. 1), mentre nelle necropoli si rileva addirittura una preferenza per gli esemplari adulti (55%, contro il 15% di cuccioli - Tab. 3). Se poi si osservano le attestazioni conclusive, si nota che, nel complesso, appena il 25% dei cani sacrificati sono cuccioli, contro un 67% di esemplari adulti (Tab. 6).

---

P.S.

CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 3/4/2020, 19:11)
Sarà O.T. ma potrebbe piacerti questa bestiaccia da Castenaso (Bologna)

CITAZIONE (Righel @ 3/4/2020, 20:08) 
Beh, se proprio dobbiamo essere OT, val la pena di analizzare questo di Göbekli Tepe, che è un tantino più antico (Neolitico Preceramico) (...) E' un leone o che cosa?

Ringrazio entrambi per le segnalazioni, ma mi accoderei a Usèkar per tentare di rimanere quantomeno nell'ambito dei cani. Queste immagini sono verosimilmente di felidi; ma, se già le raffinate raffigurazioni ellenistiche e romane non si mostrano pienamente attendibili, cercare di determinare cosa fossero questi esemplari, data la qualità dei rilievi, sarebbe assai arduo.
 
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