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Un sacrificio di cane nella Spagna romana?, Riflessioni sul ruolo del cane nel Mediterraneo antico

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LAVORI ARCHEOLOGICI
view post Posted on 4/4/2020, 17:48 by: LAVORI ARCHEOLOGICI

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CITAZIONE (Perseo87 @ 4/4/2020, 17:30) 
Hai quotato la mia domanda, ma continui a non darle una risposta.
Io non sono interessato tanto a questa cagna spagnola: quello che mi preme di capire è su che base quel rilievo perduto potrebbe aver rappresentato un Luperco nell'atto di sacrificare un cane . . .
a) non sappiamo che tipo di cane si sacrificasse, né se dal rito fosse richiesto un tipo particolare di cane (e quindi l'idea che i Romani optassero per un cucciolo o comunque per un cagnolino di piccola taglia, modello volpino, è in realtà tutta da dimostrare);
b) non sappiamo come si sacrificasse questo cane (e quindi l'idea che venisse ucciso mediante un colpo di bastone/corno sulla testa è parimenti tutta da dimostrare);
c) tutti i Luperci fino a ora segnalati in questa discussione sembrano essere nudi, o al massimo con solo un gonnellino di pelle stretto intorno alla vita, e con stringhe di pelle nelle mani usate come fruste (dunque un tantino diversi da quello dell'immagine santambrosiana).

Senza il supporto delle fonti e di altre iconografie che siano più sicure, secondo me è un po' rischioso pensare di aver trovato l'unica rappresentazione di un sacrificio di cane

Per chi ci leggesse un domani posso dire che, per mie conoscenze e anche grazie alla discussione sviluppatasi qui su questo Forum:
- mi risulta che il volpino sia il tipo di cane che sta cominciando a ricorrere da una ventina di anni a questa parte dalle analisi zooarcheologiche nei casi di attestazioni in scavo di resti di cani o parti di essi in contesti di valenza possibilmente rituale o apotropaica o simili;
- mi risulta che nei lupercalia alcuni protagonisti vestissero pelli di capridi o simili;
- mi risulta che l'oggetto nelle mani della figura rappresentata sul perduto rilievo milanese corrisponda ad un oggetto iconograficamente tipico del lupercale;
- non mi risulta che l'oggetto nelle mani della figura rappresentata sul perduto rilievo milanese corrisponda ad un oggetto iconograficamente tipico del rituale dionisiaco;
- non mi risulta che l'oggetto nelle mani della figura rappresentata sul perduto rilievo milanese corrisponda ad un oggetto iconograficamente associabile alla immagine di un felide;
- non mi risulta che l'animale rappresentato sul perduto rilievo milanese corrisponda, da un confronto dei disegni e delle incisioni a stampa disponibili, ad un animale univocamente riconoscibile.

Tutte premesse che in un discorso fra amici affermo io semplicemente andando a braccio: d'accordo che in un approccio scientifico formale sarebbero per prima cosa da verificare una per una con confronti e bibliografia.
D'accordo, sempre prudenza nel saltare alle conclusioni, sono io il primo a dirlo, sempre disponibilità nell'affrontare uno studio serio alla eventualità di raggiungere una conclusione non in linea con l'idea iniziale, ma non è che siamo di fronte a premesse poi così assurdamente campate in aria.

Stai a vedere che l'unica attestazione iconografica di un sacrificio di cane forse l'abbiamo trovata nella documentazione di un rilievo romano materialmente in questo momento non più disponibile. Forse sì, forse no; ma mi sembra che alla luce delle premesse (da verificare) valga la pena di tenere presente l'eventualità.
E fino a qui ci metto la firma.

(Marco De Donno)
 
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