Ostraka - Forum di archeologia

Un sacrificio di cane nella Spagna romana?, Riflessioni sul ruolo del cane nel Mediterraneo antico

« Older   Newer »
  Share  
Perseo87
view post Posted on 6/4/2020, 18:11 by: Perseo87
Avatar

- Γνῶθι σεαυτόν -

Group:
àrchon
Posts:
1,882
Location:
dalla terra degli illustri Tirreni

Status:


In relazione all'ultimo post di LA, vorrei aggiungere una riflessione scaturita da un nuovo dato, in cui mi sono imbattuto giusto ieri sera, e che finalmente mi permette di porre, con una certa sicurezza, la parola "fine" alla vexata quaestio dell'identificazione del personaggio sul rilievo santambrosiano.

Come ho detto, sulla scorta di studi iconografici effettuati da altri antichisti già sul finire del XIX secolo, nel 1986 il Franzoni aveva affermato che il rilievo del cd. "Ercole" dovesse in realtà raffigurare un soggetto dionisiaco, ossia un Satiro, vestito di pelle di capra, che afferra una pantera per la coda e si accinge a percuoterla con un pedum.

Ebbene, penso proprio di aver trovato il tipo iconografico a cui questi studiosi rimandavano: www.kmkg-mrah.be/satyr-teasing-panther.

La scultura in oggetto è un'opera della prima metà del II secolo d.C., ispirata a un originale ellenistico perduto (II secolo a.C.), e raffigura proprio un soggetto pressoché identico a quello di cui si discute da ormai diverse pagine: un Satiro dalla forma umana, con piede sinistro arretrato come in un passo di danza e vestito di una pelle di capra (con tanto di testa dell'animale proprio sul petto della figura), mentre con la mano sinistra afferra una piccola pantera per la coda e si appresta ad alzarla da terra, e ancora con la destra alza dietro il capo un bastone (qui dicono lagobolon, ma, per la forma arcuata, io direi forse più propriamente pedum), con cui sembra voler colpire il piccolo felide.

Faccio notare, in primo luogo, che l'opera è tutta originale - ricomposta da frammenti, come dice anche la scheda del sito, ma senza integrazioni aggiunte dai restauratori moderni (dunque tutti gli attributi e le caratteristiche rispecchiano quelle volute dallo scultore romano).
Questo non è comunque l'unico esemplare: ne avevo trovato anche un altro, pressoché identico, dove si vede ancora meglio il dettaglio della pantera alzata per la coda: https://phoenixancientart.com/work-of-art/...sing-a-panther/. Fino a ieri sera il link funzionava, oggi dà problemi; tuttavia, se cercate tramite Google Immagini, lo potete facilmente rintracciare (si tratta di una copia analoga a quella del primo link, solo datata al I secolo d.C.).

Io credo che una riprova più precisa di questa sia oggettivamente impossibile da scovare, almeno in questo frangente, senza poter accedere ai volumi del LIMC o ad altri corpora di sarcofagi e collezioni di statue romane.

Il dato del leone (non cane) nella mano del Satiro potrebbe trovare due banalissime spiegazioni:
a) chi ha ridisegnato l'animale potrebbe aver scambiato la pantera per un leone (ad esempio, in forza del dettaglio del ciuffo di pelo sulla coda, sempre accentuato in tutti i disegni e in effetti tipico dei leoni);
b) l'artista romano che realizzò il rilievo santambrosiano potrebbe aver liberamente scolpito un piccolo leone, in luogo di una pantera.
Quest'ultima ipotesi, fra l'altro, è meno peregrina di quanto non si possa immaginare, poiché è risaputo che i copisti romani non si limitavano mai a rifare gli originali greci tout court, ma spesso li rielaboravano in alcuni dettagli originali (e, come già detto, il leone è comunque un animale tipico dell'ambiente dionisiaco, tanto quanto la pantera e la tigre).

Resta il dettaglio del pedum, che LA dice essere un corno, non tipico dei contesti dionisiaci, ma presente nelle celebrazioni dei Lupercalia: premesso che di quest'ultimo aspetto io non ho trovato traccia nelle fonti (e quindi, se ci sono indicazioni in senso contrario, si prega di renderle note a tutti), faccio notare che, anche ammettendo che di un corno si tratti, il corno è comunque uno strumento presente nei riti dionisiaci.
Qui confesso la mia ignoranza in materia: infatti, non mi sono mai occupato di questo tipo di iconografie; tuttavia, a cercare online, per esempio ancora fra i repertori della ceramica attica, si scovano diversi casi di Satiri che impugnano corni. Un esempio lo trovate qui: www.theoi.com/Gallery/T60.3.html. Non si tratta comunque di un unicum o di un caso particolarmente raro: dal solo sito di theoi.com se ne trovano infatti almeno altre 6 o 7 di queste raffigurazioni.

A questo punto, in accordo con chi già mi ha preceduto nell'analisi iconografica, ritengo di poter affermare (stavolta con una buona dose di sicurezza) che l'artista romano che scolpì il rilievo santambrosiano avesse plausibilmente in mente un soggetto dionisiaco, e che abbia forse voluto replicare un'opera ben nota al pubblico romano, consistente in un Satiro che con un bastone (o corno) minaccia (o semplicemente provoca) una pantera - o comunque un felide del corteo dionisiaco. E con questo, almeno per quel che mi riguarda, reputo chiusa la parentesi del cd. "Ercole santambrosiano".

Edited by Perseo87 - 6/4/2020, 20:30
 
Top
59 replies since 27/3/2020, 14:39   1258 views
  Share