Le pagine che ho indicato e quelle indicate da LA le ho lette, alla fine si riesce a ingrandirle per cui si leggono bene.
Di parole che possano rimandare a una "tana delle lupe" (lupe nel senso di meretrici) in quelle pagine non ho trovato traccia.
Ho invece trovato spiegazioni coerenti con quello che si vede, come ho scritto non mi pare che Guliana Sluga non sapesse dove sbattere la testa.
Poi, uno vede quello che crede di vedere.
Come sono solito dire "mentre non è sempre vero che è sufficiente vedere per credere, è sicuro che è sufficiente credere per vedere."
Ed è qui che la questione si complica...
Riassumendo.
Stiamo discutendo di una sequenza di incisioni rinvenuta su una roccia, in una località zeppa di incisioni tipiche della cultura camuna.
Uno studio delle figure presenti nella sequenza viene pubblicato nel 1969 e alle singole figure incise viene data una plausibilissima interpretazione nell'ambito culturale della zona di ritrovamento.
Circa 20 anni fa, quindi più o meno nel 2000, questa sequenza incuriosisce un gruppo di visitatori e un medico agopuntore vi riconosce caratteri ideografici cinesi, ragion per cui la sequenza viene sottoposta a un conoscitore della antica scrittura cinese.
Questi, di cui non ci si ricorda il nome, avrebbe asserito che trattasi di ideogrammi cinesi in uso nel VII sec. a.C.
E questo andrebbe perlomeno confermato da parte di chi ha fatto quella affermazione, con una seria documentazione in merito.
Resta aperto almeno un interrogativo: che datazione possono avere i segni tracciati su quella roccia? Perché senza una risposta a questa domanda è del tutto inutile andare avanti.
Del resto, visto la collocazione della roccia su cui sono stati rinvenuti quei segni, sono ben più propenso a credere all'interpretazione di Giuliana Sluga che non a quella di un ignoto "esperto" di antichi ideogrammi cinesi, anche perché come abbiamo già sottolineato all'inizio, se l'esperto fosse stato veramente convinto della sua affermazione, beh, credo non avrebbe esitato un secondo a recarsi sul posto, studiare de visu quella sequenza.
Nel caso avesse constatato la bontà delle sue deduzioni, ne avrebbe sicuramente data immediata comunicazione alla comunità scientifica, perlomeno.
A meno che non si creda al complottismo, per cui questa eccezionale scoperta sarebbe stata insabbiata etc. etc.
Arrivati sin qui, ben si spiega l'iniziale forte ritrosia a comunicare la collocazione della roccia sulla quale sono incisi quei segni.
Tra l'altro, definire Dos dell'Arca "un luogo ormai abbandonato" è quantomeno imprudente. Il sito è tutt'altro che abbandonato, vedi per es. questo lavoro datato 2016, che riferisce delle più recenti indagini e rivisitazioni
https://www.academia.edu/36890280/Dos_dell...nquantanni_dopo