Ostraka - Forum di archeologia

Oggetto con simboli strani ( Sardegna )

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view post Posted on 15/8/2020, 15:16

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CITAZIONE (dceg @ 15/8/2020, 12:48) 
Io mi sento assai poco competente, per me si tratta di ricordi d’infanzia e io ho avuto molto meno a che fare con i metalli di Usékar, era piuttosto la mia innata, e fortunatamente mai spenta, curiosità a far sì che me ne interessassi, . . .

Non è mica poco.

CITAZIONE (dceg @ 15/8/2020, 12:48) 
In passato, lo cita anche wiki, le bronzine erano proprio di bronzo. Credo, ma è solo una mia supposizione, che il problema sia divenuto particolarmente attuale con l’avvento dei motori a scoppio e a combustione interna, in cui le sollecitazioni termiche e meccaniche sono particolarmente elevate.

Sì, certo; però non credo siano mai state vermente di bronzo in senso stretto, quanto piuttosto di una lega sempre a base di rame e di stagno ma in una percentuale particolare molto differente dal classico bronzo delle statue o delle campane.
E' appena possibile che in taluni dialetti italiani sia rimasta una traccia locale di questa consapevolezza tecnologica tardottocentesca e primonovecentesca nel significato specifico che l'espressione bronzino talora prende (per esempio in Liguria).
Sospetto fortemente che si arrivi fino al tuo "metallo rosa", forse in qualche contesto genericamente confondibile di fatto persino (la sto buttando là, sarebbe tutto da verificare) con qualche particolare forma di ottone (per esempio forse qualche varietà di cosiddetto "ottone secco"?)
 
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view post Posted on 15/8/2020, 15:33
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Per quel che ricordo, ma tieni conto che sono passati quasi settant'anni, il metal rosa aveva l'aspetto più o meno dello stagno, però con una frattura cristallina ed una sfumatura di colore rosata. Si trattava di campioni ottenuti fondendo il materiale e ricavandone dei lingottini lunghi credo una diecina di centimetri o anche più, larghi forse tre e mezzo ed alti meno di un centimetro che venivano spezzati per esaminarne la struttura. Lo stesso vale per il metal bianco.

Il termine ottone secco mi giunge nuovo. Ricordo anche che il materiale di cui erano fatte le eliche navali era definito come bronzo pur avendo il tipico aspetto dell'ottone, si tratta di una lega particolarmente resistente alla corrosione dovuta all'acqua marina. Si tratta, vedo ora, di una lega rame con 5 - 10% di alluminio. Ancor più OT: mio padre comperò le eliche di riserva di un transatlantico, credo il REX; per segare le pale staccandole dal mozzo ci volle una settimana di lavoro continuo di una sega meccanica.

Bronzino, oltre a un pittore manierista che assai mi piace ;) , è per quanto ricordo un recipiente metallico panciuto con tre gambe, non saprei se per cottura o piuttosto destinato a contenere della brace per riscaldarsi.

Edited by dceg - 15/8/2020, 16:42
 
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view post Posted on 15/8/2020, 15:42

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Beh sì l'ottone navale, poi lì ormai siamo avanti negli anni e le leghe sono così particolari che immagino diventi impossibile districarsi senza delle vere analisi di laboratiorio.

Cavoli, anche il Rex, ma le avete demolite un po' tutte voi in famiglia le grandi navi della prima metà del Novecento? :o:

Il bronzino in Veneto è un pentolino da brace (che deve resistere a temperature più elevate rispetto alle normali pentole di rame stagnato), ma in Liguria è invece un dispositivo idraulico (non sono sicuro se indichi una pompa di sentina o un banale rubinetto oppure entrambe le cose, forse qui sul Forum c'è chi ne sa di più di quella parlata regionale).
 
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view post Posted on 15/8/2020, 15:45
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Non demolite, ma acqustate in parte dopo la demolizione o anche in caso di modifiche in cantiere. Mio nonno si cimentò anche nei recuperi marittimi (due sommergibili tedeschi della prima guerra mondiale al largo di Gallipoli in Puglia e una nave da guerra austriaca al largo credo di Pola, io fantastico fosse la corazzata S. Stefano, ma non ne sono per nulla sicuro), uno dei sistemi più collaudati per perderci anche la camicia.
 
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view post Posted on 15/8/2020, 15:50

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CITAZIONE (dceg @ 15/8/2020, 16:45) 
. . . Mio nonno si cimentò anche nei recuperi marittimi . . . una nave da guerra al largo credo di Pola . . .

Sì, certo, facciamo i modesti: una barchetta da ridere quella affondata a Pola all'inizio di novembre del 1918 ;)
 
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view post Posted on 15/8/2020, 16:34
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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In casa mia in genere le pentole e i paioli venivano chiamati "ramine", per ragioni credo evidenti.
Tuttavia, con bronzin in tutto il Veneto e nel Trentino si indica(va)no paioli utilizzati per cuocere minestre sul focolare, con la differenza che quelli veneti venivano appesi alla catena del camino sopra il focolare, mentre quelli trentini avevano 3 piedi e venivano appoggiati direttamente sopra le braci.

OT nell'OT
Nulla so di ligure, tuttavia so che nel '700-'800 con quella parola si indicava una vernice che imitava l'oro zecchino, utilizzata soprattutto nelle cornici dei quadri. E se non ricordo male, quando accompagnavo mio fratello nelle sue visite di veterinario, ho sentito chiamare così le piccole campanelle appese al collo dei vitelli (c'è tutta una letteratura a proposito dei campanacci per le vacche al pascolo, da quello piccolino per i vitelli a quello più grandino riservato alle manze fino a quello molto grande e decorato dell'anziana "regina" che comanda la mandria.)

Tornando all'OT principale, trovo sinceramente difficile riassumere le esperienze e i ricordi miei e di dceg in una specie di manuale.
Dceg ha ricordato le esperienze di suo padre, io dovrei fare altrettanto, noi due siamo stati solo dei "garzoncelli" che, avendo niente soldi e niente da fare, almeno nel mio caso, ci industriavamo a raccogliere tutto ciò che poteva servire per racimolare qualche lira, nel mio caso si andava dai vecchi giornali, alle bottiglie di vetro scuro e pesanti, quelle "col cul" come venivano chiamate, ai vari metalli.
Questa mia "attività" è cessata ormai da circa 50 anni, ai tempi della mia uscita dal liceo e personalmente non ho mai fuso alcunché né mai assistito a qualche tipo di fusione.

E poi, la vera specializzazione di mio padre era la carta e la pasta di cellulosa, comprava interi archivi e ha salvato dal macero un bel po' di lettere viaggiate con francobolli del Lombardo-Veneto, le conservo gelosamente.
L'esperto di metalli era mia nonna, per quanto strano possa sembrare... ed era persona di pochissime parole... lei si fidava molto dello "squasar" i metalli, cioè ascoltare il suono prodotto nel caso delle monete e degli oggetti piccoli facendoli "rimbalzare" su un piano di marmo, per oggetti di maggiori dimensioni percuotendoli con un particolare martelletto. In dialetto veneto, "squasar la moneda par quel che la val" significa letteralmente valutare la qualità di una moneta, metaforicamente tenere una persona per falsa.
 
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view post Posted on 15/8/2020, 19:02

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CITAZIONE (Usékar @ 15/8/2020, 17:34) 
. . .
L'esperto di metalli era mia nonna, per quanto strano possa sembrare... ed era persona di pochissime parole... lei si fidava molto dello "squasar" i metalli, cioè ascoltare il suono prodotto nel caso delle monete e degli oggetti piccoli facendoli "rimbalzare" su un piano di marmo, per oggetti di maggiori dimensioni percuotendoli con un particolare martelletto. . .

Ah si sì, anche i miei nonni mi avevano insegnato così (sebbene tutti e quattro del tutto privi di competenze specifiche in quel particolare campo), soprattutto per l'argento.
E mi ricordo che da bambino, abitando ormai in una casa pienamente moderna e ormai prevalentemente rivestita e accessoriata di ceramica, avevo preso a fare la stessa cosa (non so se dietro suggerimento o inventandomelo da me) sulle soglie delle porte, che erano la cosa più simile a mia disposizione rispetto al classico piano di marmo in un tempo precedente presente in tutte le cucine (e che a casa propria una mia nonna, tanto per dirne un'altra, usava per fermare la cottura della pasta dopo la scolatura, per quelle ricette che prevedevano una seconda infornata in un momento successivo). In realtà in casa avevamo qualche stanza con i pavimenti in pietra, anche di un certo pregio, ma non funzionava altrettanto bene come su una bella e spessa lastra di marmo bianco, per cui io le mie brave prove le facevo lungo disteso sulle soglie.

Bronzino per intendere piccolo campanello credo sia stato in passato normale in lingua italiana, anche se oggi del tutto desueto.

Fate uno sforzo suvvia: salvare le vostre memorie in materia di riconoscimento empirico dei metalli vecchi sarebbe una cosa troppo importante.
 
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view post Posted on 15/8/2020, 20:03
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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Dato che sono ligure posso dirvi che in genovese brunṡìn indica il rubinetto (l'ho sentito centinaia di volte da mio nonno), mentre nel ponente ligure brunṡìna viene usato per un paiolo di media grandezza, che serviva per preparare la polenta o per il pastone degli animali.
 
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view post Posted on 15/8/2020, 20:58
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Ricordo ancora come mio padre avesse ammirato, erano già però gli anni '60, che un suo cliente, una fonderia di Brescia che lavorava anche per l'allora OM, fabbrica di camion del gruppo FIAT, avesse un nuovo apparecchio che in base ad un campione determinava la composizione del metallo tramite credo misurazioni della conducibilità elettrica o qualcosa del genere. Mio padre era appassionato di tecnica e quella passione, malgrado i miei interessi e la mia attività certo dai caratteri umanistici, me l'ha trasmessa.
 
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view post Posted on 16/8/2020, 07:31

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CITAZIONE (ratapena @ 15/8/2020, 21:03) 
Dato che sono ligure posso dirvi che in genovese brunṡìn indica il rubinetto (l'ho sentito centinaia di volte da mio nonno), mentre nel ponente ligure brunṡìna viene usato per un paiolo di media grandezza, che serviva per preparare la polenta o per il pastone degli animali.

Ah il rubinetto (originariamente di ottone, o giù di lì, evidentemente), lo sospettavo. Grazie!
Puoi escludere -così mi tolgo una volta per tutte questo dubbio- che con la medesima parola si intendesse anche una qualche vecchia forma di pompa di sentina?
Non è che magari il significato di fondo fosse più genericamente quello di "cannello per l'acqua" fatto in un certo metallo? In altre parole in Genovese è un brunṡìn anche quello a getto continuo che non ha un sistema di chiusura?

CITAZIONE (dceg @ 15/8/2020, 21:58) 
Ricordo ancora come mio padre avesse ammirato, erano già però gli anni '60, che un suo cliente, . . ., avesse un nuovo apparecchio che in base ad un campione determinava la composizione del metallo tramite credo misurazioni della conducibilità elettrica o qualcosa del genere. Mio padre era appassionato di tecnica e quella passione, malgrado i miei interessi e la mia attività certo dai caratteri umanistici, me l'ha trasmessa.

Sì, sì: appunto gli anni della svolta su questo genere di competenze personali non legate ad una pura lettura strumentale.
Del resto erano ancora tempi nei quali chiunque si appassionava di tecnica (ognuno secondo le proprie capacità e competenze): se compravi un televisore o un nuovissimo apparecchio radiofonico magari già a transistor, smontavi subito il pannello sul retro per vedere come fosse fatto all'interno e l'automobile la sceglievi aprendo il cofano (e se non ne capivi niente lo facevi lo stesso, chiedendoti cosa caspita avessero da guardarci gli altri, perché tutti facevano così).
E poi si sa: l'umanesimo -quello vero- risale dalle officine e dai cantieri (e qualche volta vi ritorna, il caso dell'Archeologia è esemplare).
 
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view post Posted on 16/8/2020, 12:08
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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Il termine brunṡìn indica sia il rubinetto domestico sia la cannella cioè la parte terminale di una conduttura destinata ad erogare l’acqua per uso pubblico. Originariamente la cannella era di bronzo. Non mi risulta che significasse anche pompa di sentina. Ho dato un'occhiata ai dizionari genovesi dell'800 che possiedo (Casaccia, Paganini), ma anche in questi non ve ne è traccia. Bronzino era un tubo di ottone con diametro interno pari ad un ventesimo di palmo genovese (1,24 centimetri) e lungo nove volte il diametro, che veniva usato come misurazione della fornitura di acqua. Da qui, per metonimia, il significato di rubinetto.
 
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view post Posted on 16/8/2020, 13:12

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Capito tutto: quindi quando qualche vecchio marinaio genovese parlando della pompa mi indicava il bronzino intendeva il cannello della medesima e non l'insieme della strategica attrezzatura. Mistero risolto :D
 
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view post Posted on 16/8/2020, 14:10
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Il Casaccio si trova anche in rete, ecco l'indirizzo www.zeneize.net/media/libbri/pdf/1851_casaccia.pdf
vedere a cavallo tra pag. 82 e 83

Per il resto, attualmente non ho gran tempo a disposizione, vedrò con un po' di calma di raccogliere i ricordi miei, dei miei familiari e di alcuni amici, non ho idea di cosa ne uscirà...
 
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view post Posted on 16/8/2020, 14:25
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... e il lemma successivo è bronzinna ossia la boccola in bronzo.

Per la proposta di LA io posso contribuire ben poco, al più confermando quanto dice Usékar. Purtroppo da parte mia non c’è più nessuno in grado di aiutarmi. L’unica ancora vivente è mia sorella, che di questi aspetti tecnici non si è mai interessata.
 
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