Il fatto che i segni sulla lastra sembrino una rosata di pallettoni, anzi, due rosate, l'avevo notato anch'io e alla storiella delle scintille in realtà fin dal principio ci credo poco. Secondo me, si tratta di una narrazione popolare tradizionale, per questo ho scritto più volte di "tradizione", rafforzata anche da quanto scritto da Barbarani, nelle due quartine che trascrivo
Ma i putei che g’à Minico Bardassa
par general, con sassi e con bastoni,
dopo aver svalisà mesa la piassa,
trà l’assalto a la ciesa e ai so leoni;
i la raspa, i la rompe, i la rovina
sensa criterio e sensa carità,
ma più che i la maltrata e i la sassina,
più stramba e fina, più bela i la fa...cioè "ma i ragazzi che hanno in Domenico Bardassa il loro generale, con sassi e con bastoni, dopo aver svaligiato mezza piazza, danno l'assalto alla chiesa e ai suoi leoni; la raspano, la rompono, la rovinano, senza criterio e senza rispetto, ma più la maltrattano e la sciupano, più bizzarra e raffinata, più bella la rendono"
Ho dato una occhiata anche a ingrandimenti di tutti i riquadri, quei due sono i soli che mostrano quelle scodelline semisferiche, che sembrano prodotte da due fucilate a pallettoni o da forti colpi di martello da carrozziere, non credo che una biglia, anche se di acciao, scagliata da una fionda possa produrre simili conchette, dai contorni così ben delineati, soprattutto il fondo a scodella, ho pratica di quell'arte...
Al pari dei due riquadri di cui stiamo parlando, anche i due in basso della serie a sx del protiro mostrano chiari segni di consunzione, probabilmente perché anch'essi, come i "teodoriciani" son più esposti alle intemperie di quelli che stanno loro sopra.
C'è da dire anche che invariabilmente trovo scritto che tutto l'apparato lapidico del protiro (riquadri, statue, colonne, spalle del portale, volta...) viene invariabilmente definito come realizzato in marmo rosso ammonitico veronese, più propriamente "di Sant'Ambrogio", paese della Valpolicella.
Per quanto riguarda i leoni, le colonne e spalle del portale, le lastre rosate della volta e gli animali e fiori che ne decorano l'arco, sono d'accordo.
Ma i riquadri con i bassorilievi e gli altorilievi mi sembrano in scaglia rossa del Monte Baldo, che si stacca in lastre molto compatte, di colore rosa o biancastro con vene rosate, come ben si vede nel riquadro in questione e nell'immagine dell'intero protiro
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/com...omed-cut%29.jpghttps://fotodiangelo.weebly.com/uploads/2/...733461_orig.jpgOsservate la differenza evidente tra i riquadri e le bifore soprastanti, realizzate in rosso ammonitico...
Ora, i leoni e le colonne presentano parti rossastre e parti biancastre, perché sono parzialmente coperti da un deposito di calcare, si nota bene nel caso dei leoni, nelle parti soggette alle cavalcate dei bimbi.
Ma le lastre e le bifore sono più protette dalla pioggia e conservano il loro aspetto naturale.
Inoltre, la scaglia rossa è un po' più tenera del rosso ammonitico.
Amici fotoamatori ne ho, ma dove abito ora, 220 km più a sud di San Zeno. Purtroppo, non ne ho a Verona...