CITAZIONE (Djoser @ 19/10/2020, 14:38)
Tornando alla frase di Usekàr, c'è probabilmente un errore di fondo nel modo in cui si vedono le cose. Parliamo di una realtà che non cade sotto i sensi e il nostro cervello si è sviluppato in base alla nostra esperienza quotidiana. Le nostre categorie mentali (onde, particelle e quant'altro) semplicemente non funzionano quando si parla di entità subatomiche, ma non possiamo fare altro.
Parliamo di onde, particelle, probabilità, ma non è nulla di tutto questo. Semplicemente, di volta in volta utilizziamo la categoria mentale che più si adatta all'esperienza che vogliamo effettuare. E la matematica ricalca questo modo di pensare: la matematica della MQ funziona alla perfezione ed è estremamente elegante, ma ad un esame filosofico non regge, ci sono troppi postulati.
Citando Bohr: "Non esiste un mondo quantistico. C'è soltanto una descrizione quantistica astratta. È sbagliato pensare che lo scopo della fisica sia di scoprire come la natura è. La fisica riguarda ciò che possiamo dire sulla natura.".
Si, certamente, cerchiamo di ridurre qualcosa che non possiamo conoscere a categorie che conosciamo.
Quando parlo di questo aspetto delle nostre esperienze, cito sempre quanto si trova nei codici illustrati da nativi della Valle centrale del Messico, poco dopo la conquista, che portano spiegazioni e didascalie scritte dagli spagnoli.
I nativi di quella zona, Aztechi in primis, al contrario dei Maya non avevano una forma di scrittura vera e propria, delineavano pittogrammi, in pratica illustrazioni che servivano a richiamare concetti e racconti trasmessi oralmente.
Quindi, per indicare che si stava scrivendo di una struttura religiosa, rappresentavano un teocalli, ovvero la tipica struttura a gradoni alla cui sommità essi costruivano la cella templare.
Gli spagnoli incaricati di redigere le didascalie scrivevano a fianco di queste illustrazioni "mèzquita", che in spagnolo significa moschea. Questo perché il tempio pagano per loro era una moschea, l'unica parola che ad uno spagnolo potesse rendere l'idea...
Bene, tale è il caso della fisica quantistica: tratta "oggetti" dei quali non abbiamo esperienza diretta, non possiamo proprio averla, e che quindi debbono essere descritti in maniera che per certi versi risulta assurda al "senso comune"