Ostraka - Forum di archeologia

Novità da Kozani (Grecia Settentrionale), simboli apollinei in una sepoltura femminile?

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view post Posted on 27/5/2021, 10:27
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Di sicuro hai ragione; il mio era un dubbio che mi viene talvolta, quasi come contrasto a quello che chiamerei accanimento interpretativo, e che, come ben hai precisato, trova piuttosto riscontro in ambiti diversi da quelli in questione qui.

Ho cercato ancora su Aracne, trovando qualche riscontro per Storch (cicogna), come uccello, tra gli altri che resta ammaliato dalla cetra di Orfeo, il cui padre era, tra gli altri candidati, Apollo. Ma è assai poco. La ricerca con il termine Reiher (airone) porta a moltissimi risultati per nulla pertinenti, in quando comprende anche il termine Reihe, che significa fila, teoria (nel senso di fila).

Edited by dceg - 27/5/2021, 11:45
 
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view post Posted on 27/5/2021, 11:17
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CITAZIONE (dceg @ 27/5/2021, 11:27) 
Di sicuro hai ragione; il mio era un dubbio che mi viene talvolta, quasi come contrasto a quello che chiamerei accanimento interpretativo, e che, come ben hai precisato, trova piuttosto riscontro in ambiti diversi da quelli in questione qui.

Comprendo perfettamente, in quanto l'accanimento interpretativo è qualcosa che non piace neppure a me; però, come dicevo, va visto contesto per contesto. In alcuni il riferimento è chiaro, in altri un po' meno, ma resto dell'idea che le fonti scritte possano davvero celare dettagli che neppure immaginiamo.

Solo ora, fra l'altro, mi viene in mente una cosa (e forse un passettino in più lo possiamo fare): ok che il territorio di Kozani è in area "ellenica", ma siamo pur sempre ormai nel I secolo a.C., quindi anche dare un'occhiata più approfondita alle fonti d'età romane, oltre che a quelle greche, potrebbe non guastare. Un lavoro molto ben fatto (meglio di Richter 1930, per intendersi), in questo caso, è quello di J. M. C. Toynbee, Animals in Roman Life and Art (London, 1973). Nella parte dedicata alle cicogne, Toynbee afferma che questi uccelli costituiscono veri e propri esempi di "pietas filiale", dal momento che si mostrano molto attenti nella cura reciproca: gli esemplari più giovani sono infatti soliti prendersi cura di quelli più anziani, mentre gli adulti, quando non trovano cibo per i loro piccoli, rigurgitano nei becchi di questi ultimi ciò che essi stessi hanno già mangiato (proprio come fanno anche gli aironi e i pellicani). Inoltre, secondo Seneca e Giovenale, serpenti e lucertole sono proprio il cibo che le cicogne cacciano per la loro prole. Ora, siamo sicuri che l'immagine di una cicogna (o comunque un trampoliere, se vogliamo tenerci sul vago) con un serpentello nel becco, inserita in un contesto funebre relativo a una ricca donna del I secolo a.C., non possa essersi costituita come simbolo della generosità e dello spirito materno che questa poteva aver mostrato in vita verso i suoi figli? Non potrebbe questa scelta esser stata più semplicemente indice dell'amore e del rispetto con cui i discendenti che avevano seppellito la defunta avevano voluto omaggiarla?

Beninteso, anche la mia è solo un'opinione, e non ci sono testimonianze epigrafiche che mi confermino quello che sto dicendo; ma fra questa lettura e quella che ipotizza un legame con il sacerdozio di Apollo per il rimando alla sconfitta del serpente Python...
 
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view post Posted on 29/5/2021, 14:20
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CITAZIONE (Perseo87 @ 26/5/2021, 23:05) 
... del Mediterraneo antico ha goduto di una gran varietà di significati, spesso ambivalenti, che non si possono ricondurre sempre e comunque al solo concetto di immortalità....
è infatti spesso attributo del dio Aion/Kronos nei culti misterici, e ancora torna, in questo stesso senso, nelle raffigurazioni del cd. Ouroboros).
...
La fantasia può quindi andar bene, ma occorre anche partire da basi di realtà e verosimiglianza, cercando nelle fonti scritte (così come nelle iconografie) possibili spunti di interpretazione.

Ovviamente quanto scrivi a proposito del serpente e dell'immortalità mi era già ampiamente noto e non ho ritenuto utile specificarne le fonti e le varietà dando per scontato che fosse noto anche agli altri.

D'altronde non ti ho certo invitato ad abbandonare la ricerca sulle fonti scritte ma, se queste non fossero soddisfacenti, l'invito era a lavorare con la tua fantasia non tanto per sostituiti ad esse quanto per disporre di una o più differenti chiavi di interpretazione delle stesse.
D'altra parte la fonte scritta è stata scritta da qualcuno che deve averla immaginata o deve aver interpretato a modo proprio alcuni riti.
All'origine di tutto questo c'è sempre l'Uomo, con i suoi difetti ed i suoi slanci pindarici: ἄνθρωπος μέτρον...
 
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view post Posted on 29/5/2021, 17:28
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CITAZIONE (Righel @ 29/5/2021, 15:20) 
Ovviamente quanto scrivi a proposito del serpente e dell'immortalità mi era già ampiamente noto e non ho ritenuto utile specificarne le fonti e le varietà dando per scontato che fosse noto anche agli altri.

Ci mancherebbe! Non volevo specificare tanto per te, quanto per gli altri utenti e lettori interessati a seguire la discussione. Perché, da come l'avevi messa tu, sembrava comunque che fosse data per assodata una sorta di equivalenza a senso unico, serpente = immortalità...

CITAZIONE (Righel @ 26/5/2021, 17:43) 
Il serpente, come ho sostenuto anche ieri sera, rappresenta nel pensiero antico l'immortalità. Immagine questa legata all'osservazione della muta di pelle del rettile: si vede quest'ultimo uscire dalla vecchia pelle, abbandonarla e "rinascere".
Ma che senso potrebbe avere la rappresentazione di un uccello che inghiotte un serpente?

1) inghiotte la vita, quindi impedisce la rinascita.
2) inghiotte le vita nel senso che la incorpora, la fa sua, la preserva. Ne consegue che la donna rivivrà nuovamente.

..., mentre io volevo solo ricordare, a chi è meno addentro alla materia, di quanti significati e simbolismi possa aver goduto il serpente nel mondo antico, oltre a quello che lo riconduce al concetto di immortalità. Qui tu ne avevi "scelto" uno, ma su che base gli altri sarebbero stati da scartare? Ma poi, alla fine, non è tanto questo il punto a cui voglio arrivare.

Come ho già detto, infatti, il mio invito era a non considerare scisse le due figure, ma come un unico simbolo, da leggere nella sua interezza. Tu sei partito - consentimi - da un tentativo di decriptazione del serpente, e poi hai formulato due opposte soluzioni interpretative, che però tutto sommato erano parimenti imperniate sempre sul serpente e sul suo ruolo/destino nelle fauci del volatile. Il mio consiglio metodologico (e cioè non scindere il gruppo in due, e non interpretare i due soggetti singolarmente, per poi provare a riavvicinarli dandogli a quel punto un senso unitario) non è che dettato dalla mia esperienza pregressa, e nello specifico da un errore in cui sono incorso io per primo, dopo aver adottando questo tipo di ragionamento per un'altra iconografia.

CITAZIONE (Righel @ 29/5/2021, 15:20) 
D'altra parte la fonte scritta è stata scritta da qualcuno che deve averla immaginata.

Questo è ovvio, Righel, ma le fonti coeve alle opere d'arte che si analizzano sono di solito quelle da preferire per la loro interpretazione, proprio perché sono le più vicine al periodo e alla cultura che produsse questa o quella determinata immagine, che noi oggi cerchiamo di comprendere. Al netto delle nostre congetture logiche, chi meglio dei Greci e dei Romani poteva conoscere il senso di un'immagine adottata nel loro tempo e sui manufatti che loro stessi producevano, acquistavano e utilizzavano?
 
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