CITAZIONE (Righel @ 29/5/2021, 15:20)
Ovviamente quanto scrivi a proposito del serpente e dell'immortalità mi era già ampiamente noto e non ho ritenuto utile specificarne le fonti e le varietà dando per scontato che fosse noto anche agli altri.
Ci mancherebbe! Non volevo specificare tanto per te, quanto per gli altri utenti e lettori interessati a seguire la discussione. Perché, da come l'avevi messa tu, sembrava comunque che fosse data per assodata una sorta di equivalenza a senso unico, serpente = immortalità...
CITAZIONE (Righel @ 26/5/2021, 17:43)
Il serpente, come ho sostenuto anche ieri sera, rappresenta nel pensiero antico l'immortalità. Immagine questa legata all'osservazione della muta di pelle del rettile: si vede quest'ultimo uscire dalla vecchia pelle, abbandonarla e "rinascere".
Ma che senso potrebbe avere la rappresentazione di un uccello che inghiotte un serpente?
1) inghiotte la vita, quindi impedisce la rinascita.
2) inghiotte le vita nel senso che la incorpora, la fa sua, la preserva. Ne consegue che la donna rivivrà nuovamente.
..., mentre io volevo solo ricordare, a chi è meno addentro alla materia, di quanti significati e simbolismi possa aver goduto il serpente nel mondo antico, oltre a quello che lo riconduce al concetto di immortalità. Qui tu ne avevi "scelto" uno, ma su che base gli altri sarebbero stati da scartare? Ma poi, alla fine, non è tanto questo il punto a cui voglio arrivare.
Come ho già detto, infatti, il mio invito era a non considerare scisse le due figure, ma come un unico simbolo, da leggere nella sua interezza. Tu sei partito - consentimi - da un tentativo di decriptazione del serpente, e poi hai formulato due opposte soluzioni interpretative, che però tutto sommato erano parimenti imperniate sempre sul serpente e sul suo ruolo/destino nelle fauci del volatile. Il mio consiglio metodologico (e cioè non scindere il gruppo in due, e non interpretare i due soggetti singolarmente, per poi provare a riavvicinarli dandogli a quel punto un senso unitario) non è che dettato dalla mia esperienza pregressa, e nello specifico da un errore in cui sono incorso io per primo, dopo aver adottando questo tipo di ragionamento per un'altra iconografia.
CITAZIONE (Righel @ 29/5/2021, 15:20)
D'altra parte la fonte scritta è stata scritta da qualcuno che deve averla immaginata.
Questo è ovvio, Righel, ma le fonti coeve alle opere d'arte che si analizzano sono di solito quelle da preferire per la loro interpretazione, proprio perché sono le più vicine al periodo e alla cultura che produsse questa o quella determinata immagine, che noi oggi cerchiamo di comprendere. Al netto delle nostre congetture logiche, chi meglio dei Greci e dei Romani poteva conoscere il senso di un'immagine adottata nel loro tempo e sui manufatti che loro stessi producevano, acquistavano e utilizzavano?