Da quanto ho scritto in precedenza, è chiaro che i nuovi venuti, che inizialmente erano molto pochi ma comunque militarmente ben organizzati, trovarono una situazione dal punto di vista tribale molto frammentata, con uno stato di agitazione e continua ostilità tra una etnia e l’altra, addirittura tra una tribù e l’altra.
Fu perciò gioco facile per Francesi e Inglesi applicare il divide et impera, mettendo gli uni contro gli altri.
Questo può spiegare il fatto che l’occupazione territoriale da parte dei nuovi arrivati sia stata così veloce e non abbia richiesto grandi mezzi, lo stesso che accadde nel Messico centrale.
Ma non spiega perché trovarono una simile situazione gli invasori a partire dal XVII sec., mentre nel secolo precedente avevano incontrato forti resistenze le due spedizioni spagnole, quella già vista, organizzata da Hernando de Soto, 1539 – 1543, e quella di Francisco Vázquez de Coronado, 1540 – 1542 che partì da Compostela del Nayarit, sulla costa pacifica del Messico, risalendo fino al Kansas.
In particolare, gli uomini di de Soto si scontrarono con i Choctaw, che costruivano abitati fortificati e inflissero loro pesanti perdite. Questo fece sì che in seguito anche altre genti opponessero strenua resistenza ai suoi uomini e alle loro pretese, vista la dimostrazione data dai Choctaw del fatto che gli Spagnoli erano abili e temibili guerrieri, però tutt’altro che invincibili, dato anche il loro esiguo numero.
Una delle conseguenze della spedizione di de Soto fu che i cavalli perduti dagli Spagnoli e catturati dai nativi, avendo trovato un ambiente molto favorevole, costituirono il primo nucleo dei futuri mustang abilmente cavalcati dai cosiddetti “indiani delle pianure”.
Solo nel 1603 gli Inglesi riuscirono a radicarsi, costruendo il primo insediamento veramente stabile di europei negli USA, quella che oggi è la città di Jamestown, in Virginia.
Perché nel giro di meno di un secolo la situazione era così mutata? Perché gli Spagnoli nella prima metà del XVI secolo incontrarono abitati fortificati, con una popolazione relativamente numerosa e poco disposta a lasciarsi sottomettere, mentre all’inizio del XVII Francesi e Inglesi incontrarono una resistenza ben minore, anzi, riuscirono a organizzare e armare tra i nativi grandi gruppi di guerrieri, da utilizzare gli uni contro gli altri?
Non so se esistano studi e letteratura in merito, non sono riuscito a rintracciare alcunché, per cui, senza tanta pretesa, provo a mettere per iscritto l’idea che mi sono fatto, distinguendo la situazione incontrata dalla due spedizioni.
La zona attraversata da Vázquez de Coronado fu in gran parte quella semidesertica a cavallo tra gli attuali Stati Uniti Messicani e Stati Uniti d’America. Benché le locali genti native fossero eredi di grandi culture, sviluppatesi in un periodo in cui quella zona era molto più ricca di acqua e quindi consentiva forme di agricoltura anche molto avanzate, le popolazioni incontrate da questa spedizione erano ormai molto povere, vivevano ai limiti della pura sopravvivenza a causa della siccità e della conseguente scarsità di risorse naturali.
De Soto, invece, si inoltrò in una zona fertilissima, nella quale ancora sopravviveva in parte la cultura mississippiana, che dall’idea che mi sono fatta probabilmente già da 2 secoli viveva in una situazione che credo si possa paragonare al nostro Medioevo.
In pratica, dal XIV secolo in poi la cultura mississippiana era entrata in una fase di regressione, per motivi ancora poco studiati.
Riassumo brevemente la cronologia dalla nascita di Cahokia fino al 1600.
Il primo abitato archeologicamente attestato a Cahokia risale al VII sec. d.C., in una zona che già stava vivendo un periodo per così dire esplosivo, al punto di vista della crescita della popolazione, dovuta allo sviluppo delle tecniche agricole.
Attorno all’800 diversi gruppi di popolazioni locali abbandonano lo stile tribale e si raggruppano in centri più grandi.
La produzione agricola di mais, zucche e fagioli subisce un ulteriore grande sviluppo, in particolare vengono sviluppate varietà di mais più adatte al clima della regione, forse partendo da una varietà proveniente dalla Mesoamerica, detta eastern flint.
Cahokia inizia a svilupparsi velocemente, subito dopo il 1000 mostra di avere un carattere pienamente urbano, occupa 13 kmq circa e arriva a contare fino a 30.000 abitanti, suddivisi in quartieri, ciascuno abitato da genti diverse.
Questo fa supporre che si trattasse di un importante centro di scambi commerciali ma ancor di più un centro di aggregazione spirituale e probabilmente politica, una specie di Vaticano del tempo o meglio, una Teotihuacan della valle del Mississippi e di tutta l’area centrale degli attuali USA.
Tuttavia mentre Teotihuacan ebbe anche un ruolo bellico/militare, dato che arrivò a controllare la grande città Maya di Tikal e tutto il territorio circostante, facendo di essa una potenza militare locale, a Cahokia non si sono rilevate tracce di un simile ruolo, anzi, sembra sia stato un centro del tutto pacifico.
Fino al 1250 circa Cahokia riveste questo ruolo per le genti della grande valle del Mississippi, genti che sono al culmine della fioritura della loro civiltà.
In questo periodo fioriscono sia le attività manifatturiere, artigianali e artistiche, sia i traffici commerciali, effettuati anche su rotte moto lunghe ed estese. Si sviluppa e si diffonde una complessa simbologia iconografica nota come Mississippian Art and Ceremonial Complex (MACC), Complesso Artistico e Cerimoniale Mississippiano, brevemente Culto Mississippiano, del quale Cahokia è il principale centro e l’attrattore-diffusore.
Improvvisamente, almeno per quanto constatato dagli archeologi fino a oggi, attorno al 1250 Cahokia perde importanza e l’insediamento si riduce di molto, gran parte dell’abitato e dei templi vengono abbandonati e gli abitanti diminuiscono fortemente di numero, fino ad arrivare a poche centinaia dopo il 1400.
Contemporaneamente, il MACC perde via via importanza, a favore di culti tipicamente solari e differenziati per ciascuna etnia, mentre viene a instaurarsi uno stato di continua bellicosità tra di esse e a un certo punto addirittura tra tribù della stessa etnia. Nascono così le strutture fortificate, incontrate dalla spedizione di de Soto, che prima non esistevano, mentre il patrimonio culturale cahokiano viene totalmente dimenticato.
Della grande tradizione, durata poco più di due secoli, sopravvivono solo pochi lacerti, il più importante dei quali è il chunkey, ridotto però a semplice gioco, fonte di scommesse e di divisioni interne alle stesse tribù.
Non solo, Francesi e Inglesi non trovano praticamente traccia delle strutture fortificate attorno ai villaggi, incontrate un secolo prima dagli Spagnoli.
Da ciò, l’interrogativo: da cosa fu causato un simile cambiamento? Non sono in grado di dare una risposta, nemmeno ipotetica.
Nemmeno mi risulta che qualcuno ben più addentro di me nella conoscenza di quella cultura l’abbia fatto.
Sarebbe necessario esaminare una grande mole di dati, provenienti da discipline diverse, a cominciare dai dati archeologici di un numero consistente di siti e da quelli meteorologici.
A questo interrogativo ne segue un altro, già sollevato Mario_A: come mai le culture mississippiane non raggiunsero la grandiosità monumentale che si riscontra nel Messico centrale e nell’area Maya?
Costruirono immensi tumuli, ma per quanto noto sino ad oggi non costruirono mai nemmeno un edificio in pietra, non realizzarono nemmeno una statua in pietra degna di questo nome.
Tutti gli edifici vennero realizzati con materiale deperibile, le poche sculture rinvenute non superano i 40 cm di altezza, riuscirono a sviluppare una tecnologia del rame ridotto in foglie tramite martellatura e senza passare dalla fusione del minerale, credo che il materiale utilizzato provenga da rame nativo rinvenuto nella regione dei Grandi Laghi, vedi le pepite presenti in gran numero in questa foto del contenuto di una cache da Thunder Bay , Ontario, Canada
http://peachstatearchaeologicalsociety.org...io%20canada.jpgMettiamo pure che non fossero in grado di scolpire la pietra, però produssero eccellente vasellame in terracotta, scavarono e spostarono una grande quantità di terreno argilloso per costruire i mounds/tumuli: perché non realizzarono mai un mattone?
Il mio prossimo impegno sarà quello di cercare risposte a queste domande, scandagliando la rete. Mi ci vorrà un po’ di tempo, spero di riuscirci e spero ancor di più di aver interessato qualche lettore di queste pagine, che ci riesca prima di me.