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Mistero antiche culture del Nord America precolombiano, I nativi incontrati dagli invasori europei erano eredi di grandi culture scomparse da poco

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view post Posted on 16/11/2021, 18:43
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Io mi riferivo a ragioni climatiche per la non produzione di mattoni, non per le crisi delle popolazioni, dove il clima probabilmente ha avuto un influsso.
 
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view post Posted on 16/11/2021, 19:46
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (dceg @ 16/11/2021, 18:43) 
Io mi riferivo a ragioni climatiche per la non produzione di mattoni, non per le crisi delle popolazioni, dove il clima probabilmente ha avuto un influsso.

Sì, certo, l'avevo capito e all'inizio della risposta precedente ti ho risposto su questo argomento.

Poi ho effettivamente cambiato discorso, sono passato a una considerazione più generale e cioè che non ci sono dati archeologici o documentati in altra maniera, che facciano pensare che la crisi iniziata a metà del Periodo Mississippiano, 2 secoli e mezzo prima dell'arrivo degli Europei, sia stata dovuta alla pressione e invasione da parte di popolazioni da altre zone.
 
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view post Posted on 17/11/2021, 16:55
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Ho cercato molto in rete, non ho trovato alcuna indicazione che i mississippiani abbiano mai prodotto mattoni, di alcun tipo.
La ragione potrebbe essere questa.

Durante il processo di essiccazione del manufatto in argilla, questa è soggetta a restringimento, a volte con conseguente rottura del manufatto, cosa che può succedere anche durante la cottura in forno.
Per evitare l’inconveniente, si aggiunge all’argilla della polvere di materiali che lo prevengano, polvere ottenuta macinando paglia, ossa, carbone, sabbia, arenaria, calcare…
Quest’ultimo si può ottenere macinando la conchiglia di molluschi, anche fossilizzati, la cui polvere si rivela ottima anche per altri motivi.
L’operazione di aggiunta del materiale viene chiamata “temperamento della ceramica”.

Da David Hurst Thomas, 1993, “Blending Worlds”. In David Hurst Thomas, Jay Miller, Richard White, Peter Nabokov, Philips Joseph Deloria - The Native Americans: An Illustrated History, Turner Publishing, 1993, traduzione mia

La ceramica temperata con (polvere di, ndt) conchiglia è probabilmente il manufatto più pervasivo della cultura del Mississippi.
Sebbene una piccola quantità di (polvere di, ndt) conchiglie fosse presente nelle ceramiche prodotte da culture precedenti negli Stati Uniti sudorientali, la conchiglia era ampiamente utilizzata, e in molte aree esclusivamente, nel periodo del Mississippi dopo circa il 1000 d.C.
La tempera con (polvere di, ndt) conchiglia potrebbe essere stata ampiamente adottata perché era funzionale. Essa è particolarmente adatta per le argille delle paludi come quelle nella valle del corso inferiore del fiume Mississippi inferiore.
Queste argille sono a grana molto fine e si restringono eccessivamente una volta essiccate. Mentre altri (processi di, ndt) tempera come il grog (il processo tradizionale in Louisiana) e la sabbia migliorano anche la lavorabilità dell'argilla, le sostanze chimiche rilasciate dal(la polvevere di, ndt) gusci durante la cottura riducono la temperatura alla quale i silicati fini nell'argilla vetrificano (cioè diventano vetrosi) e riducono anche il restringimento. Il risultato è un'argilla che consente al vasaio di creare un vaso più sottile e più duro e di creare forme di vaso più elaborate.


In questa maniera gli artigiani/artisti mississippiani riuscivano a creare vasi dall’aspetto molto simile al bùcchero etrusco, vedi quelli illustrati in questa immagine
https://64parishes.org/entry-image/bottle-...nd-engraved-jar

Per quanto ho potuto appurare, le conchiglie utilizzate a questo scopo erano di molluschi molto grandi, dei generi strombus, pecten, spondylus, murex. I molluschi venivano pescati nell’Oceano Atlantico le cui coste distano un migliaio di km dalle zone di lavorazione dell’argilla.

Non avendo a disposizione alcun animale da soma né da tiro, organizzare un traffico commerciale per produrre vasi e suppellettili già deve essere stato un problema non indifferente.
Organizzarlo per realizzare milioni di mattoni, mi sembra proprio impossibile.

Del resto, vista la quantità di mattoni che sarebbero stati necessari per realizzare costruzioni delle dimensioni dei grandi mounds/tumuli, anche la produzione di mattoni cotti può essere stata giudicata troppo onerosa e con tutta probabilità la realizzazione di mattoni di adobe, cioè argilla essiccata al sole, come fecero gli abitanti delle coste del Perù, non parve una soluzione più pratica di quella adottata, anzi.

C’è da considerare, infatti, la situazione climatica: le gigantesche huacas peruviane vennero realizzate in zone semidesertiche, nelle quali la pioggia è un fatto assolutamente occasionale, mentre i mounds/tumuli mississippiani vennero realizzati in zone a clima temperato, nelle quali quindi la stagione secca dura generalmente al massimo 3 mesi, mentre durante 6 degli altri 9 le precipitazioni sono abbondanti.
Credo del tutto probabile che una costruzione in adobe in quel clima non avrebbe avuto vita lunga.

Resta da capire e spiegare perché non abbiano utilizzato la pietra, non sono ancora riuscito a trovare né studi in merito né materiale che, come nel caso dell’argilla, parli di manufatti realizzati in pietra e utilizzati per scopi diversi dall’edilizia, che possa dare lo spunto per derivare considerazioni relative a questa mancata utilizzazione.
 
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view post Posted on 18/11/2021, 10:24
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Lascio da parte la questione contingente, cioè il perché le culture mississippiane non abbiano fabbricato mattoni né utilizzato la pietra per erigere le loro grandi strutture, per tornare al punto di partenza, quasi un mese e 4 pagine addietro.

Richiamo a tal proposito alcune osservazioni scritte nell’intervento di presentazione di questa che spero diventi una vera discussione.

“All’arrivo degli Europei nell’America del Nord (in realtà, mi sono poi limitato a parlare delle culture preistoriche degli USA), questo grande sub continente era abitato da genti che i nuovi colonizzatori battezzarono come “selvaggi”, perché vivevano secondo canoni molto diversi da quelli conosciuti in Europa …….
questa è la situazione che trovarono i nuovi arrivati, nel XVI secolo.
Ma in precedenza, non era così, anzi, l’America del Nord aveva visto svilupparsi culture molto evolute, le ultime, le più evolute, scomparse almeno da due secoli.

Il perché di questa scomparsa e della mancanza della loro memoria nelle comunità locali del XVI sec. è tutt’ora materia di studio e non è ancora stata formulata una teoria convincente in proposito.”

Ecco, i veri interrogativi sono questi:
- perché da una serie di culture molto evolute, nel corso di poco più di due secoli le popolazioni preistoriche sono passate a una situazione di
vita apparentemente così precaria? Non utilizzo volutamente la parola “regredite”, perché è tutto da dimostrare che si sia trattato di un regresso, lo è per noi che oggi ragioniamo in maniera molto diversa da queste popolazioni;
- perché le genti incontrate dai nuovi venuti Europei apparentemente mostravano scarso interesse per il loro stesso passato, o forse addirittura nemmeno ne avevano cognizione? Ivi comprese le genti della valle del Mississippi che ancora nel XVII e XVIII secolo vivevano
in centri di dimensioni anche cospicue e praticavano ancora un gioco ereditato dalla cultura passata, del quale però avevano scordato la precedente valenza politica e religiosa;
- perché nella valle del Mississippi avvenne in meno di 2 secoli il passaggio da una religione piena di figure divine al culto diretto del Sole? Un fenomeno, questo, apparentemente (o no?) contrario a quanto successe alla fine del Neolitico, almeno in Europa;
- perché gli abitanti di quella stessa zona non conoscevano più le tecniche di lavorazione del rame e poco quelle della terracotta.

Il tutto per sottolineare come il loro passato sia testimone che non si trattava affatto di selvaggi straccioni.

Nel caso mississippiano si è ipotizzato che in realtà Cahokia esercitasse una qualche forma di pesante potere sulle genti della valle.
Viste le testimonianze di sacrifici di un numero notevole di esseri umani, con la presenza tra i resti rinvenuti di donne di giovane età, si è pensato che la classe dominante di Cahokia esigesse tributi in esseri umani da sacrificare.
A lungo andare, questo avrebbe scatenato a metà dal XIII sec. una ribellione generalizzata, che portò allo spodestamento della casta di sacerdoti-shamani o forse semplicemente, visto che non ci sono tracce violente di una simile rivolta, al pacifico abbandono del sito da parte delle genti che abitavano i quartieri loro assegnati.
Questo giustificherebbe anche il passaggio o ritorno di queste genti al culto solare, dato che i reperti archeologici testimoniano la successiva assenza del culto dell’Uomo-Falco.

Tuttavia, questo non giustifica la situazione delle genti che vivevano e vivono nella zona semidesertica a cavallo tra Messico e USA.
Come ho scritto, Anasazi è una parola di origine Navajo, che significa “antichi”.
I Navajos non sono i loro discendenti, anzi, come gli Apaches sono genti del ramo Athabaska migrate in quella zona provenendo dal Grande Nord, forse la loro la migrazione fu una delle cause, anche se non la principale, della scomparsa degli Anasazi come costruttori di villaggi in pietra, situati in grandi ripari sottoroccia.
Tuttavia, il ricordo delle genti che chiamarono Anasazi rimase almeno tra i Navajos e parte della loro cultura ancora sopravvive tra gli attuali Hopi e soprattutto Zuñi.
Ma si tratta di lacerti della cultura Anasazi, limitati ad alcuni miti e a qualche cerimonia religiosa, tutto il resto è andato perduto.

Come ho scritto all’inizio di questo intervento, spero che questi interrogativi diventino materia per una vera discussione

Edited by Usékar - 21/11/2021, 15:13
 
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