@ Mario_A
Ho riletto quell'intervento e ho fatto bene, se non altro perché ho rilevato un mio errore grammaticale
..... "che a sua volta forse
a dato lo spunto per quel film" .....
non era stata sufficiente la IV rilettura...
Sono d'accordo con te, non abbiamo nemmeno una definizione di coscienza, anzi, ne abbiamo molte, il che la dice lunga.
Vedi il lemma della sempre utile Treccani
www.treccani.it/enciclopedia/coscienza/E se succedesse quello che ipotizza Heinlein nel racconto fantascientifico che ho citato, e cioè che si arrivi a costruire un essere cosciente per puro caso?
Aggiungi microproccessori su microprocessori, microchips di memoria su microchips di memoria, interconnessioni su interconnessioni, non nel corso di un esperimento con il ben determinato obiettivo di sviluppare un essere cosciente, bensì solo per aumentare la capacità di elaborazione e controllo di una grande macchina, improvvisamente scattasse l'interruttore che ne accende l'autocoscienza?
Non sarebbe la prima volta che si scopre un fenomeno per caso, anche se nello specifico sarebbe per davvero un risultato "astronomico"
Tieni presente che quella macchina non è un robot umanoide, come nel caso dei romanzi di Asimov, bensì di un rack computer, una serie di schede inserite in rastrelliere chiuse in una immensa scatola piena di connessioni e cavi, un Hal 9000, per citare 2001 Odissea nello spazio.
PS
Dopo aver scritto quell'intervento, ho pensato a lungo se effettivamente io abbia visto un solo film di fantascienza, il Dune del 1984, e ho realizzato che non è così: ho visto anche il film di Kubrick e Guerre Stellari.
Ma quest'ultimo è banale e col nostro discorso non c'entra assolutamente.
@ dceg
In effetti, esistono reazioni percettive differenti da persona a persona, i casi più noti sono quelli patologici, come l'iperosmia e l'anosmia, il daltonismo, la disgeusia e l'ageusia e una infinità di altri ancora.