Ostraka - Forum di archeologia

Macchinario per imbottigliare antico

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view post Posted on 19/6/2022, 14:22
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Sono pienamente d‘accordo con Usékar. Quanto all‘“ammorbidimento“ non sarei, con prudenza contrario, ma quel che mi rende sospettoso ed ancora perplesso è, oltre al caso ricordato della lekythos, è il fatto che molto spesso la più semplice e garbata richiesta riguardante provenienza o modalità del ritrovamento suscita reazioni che fanno pensare alla „coda di paglia“.
 
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view post Posted on 19/6/2022, 14:48

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Ah si sì, non si può negare che all'atto pratico abbiate ragione voi.

Poi quando la discussione si fa serrata facile che le magagne emergano, più o meno gravi che siano (qualche volta anche proprio sgradevoli, in effetti).
Però guardando con occhio distaccato alla presente discussione vi segnalo che se ne ottiene un colpo d'occhio un po' surreale.

Naturalmente se fossi intervenuto prima non avrei certo saputo fare di meglio.
 
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view post Posted on 19/6/2022, 15:10
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 19/6/2022, 15:48) 
Però guardando con occhio distaccato alla presente discussione vi segnalo che se ne ottiene un colpo d'occhio un po' surreale.

Su questo, sono d'accordo, ma non mi sento di farmene una colpa, ho cercato 3 volte di spiegare come stanno le cose, mi stava trascinando in una discussione priva di senso, alla quale per fortuna lui stesso ha posto termine.

Tra l'altro, l'inizio della discussione riguardava un macchinario che, se effettivamente è quello che lui pensa, nemmeno è pertinente all'oggetto del forum.

La mia prima risposta chiariva questo punto, l'ho ribadito anche nella seconda, gli stavo rispondendo solo per curiosità: non ho mai visto una "antica macchina per l'imbottigliamento", pur avendo lavorato a lungo con grosse cantine vinicole, che avevano al loro interno anche una specie di piccolo museo, i cui "reperti" però si potevano considerare poco più che modernariato, risalivano al massimo ai primi del XIX sec.
 
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view post Posted on 19/6/2022, 15:36
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Be', la più antica "macchina" per l'imbottigliamento potrebbe essere l'imbuto, di cui sono ben noti esemplari vitrei romani, ma ne conosco solo di piccoli, più adatti a profumi che al vino. ;)

Essendo stata poi l'attrezzatura in questione "reperita" in tre modalità diverse mi pare lecita qualche perplessità. :blink:

Vi è inoltre una considerazione fondamentale, che Usékar ha già fatto presente: la possibile responsabilità degli amministratori del forum, che, parlo per me, ma Usékar è dello stesso parere, forse più teorica che reale, ma comunque non inesistente, con possibili ripercussioni quanto meno fastidiose, per cui ritengo adeguata ancora una volta la prudenza.
 
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view post Posted on 19/6/2022, 17:56

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Sulla responsabilità del "semplice" Amministratore di un Forum ospitato su piattaforma multitematica posso dire -per aver studiato la questione qualche anno fa quando mi è capitato di rivestire il ruolo- che dopo qualche passaggio infondatamente terroristico in tempi ormai superati, oggi la questione in Italia è a mio parere decisamente tranquilla, nel senso che il tutto è stato ricondotto ad un ragionevole criterio di responsabilità individuale per ciò che ciascuno effettivamente fa (e non per ciò che fanno altri), essendo semmai la responsabilità "da editore" in capo non all'Amministratore del singolo Forum bensì al Webmaster della piattaforma.

Quanto al marchinegno non mi appassionerei più che tanto, salvo osservare che dispositivi meccanici ad azionamento manuale sono già un bel po' di annetti che si possono impiegare anche per riempire e tappare un po' di tutto, fino a tutt'altro genere di piccoli "contenitori". Diciamo anche del tipo di quelli che nel fondello hanno la capsula.
 
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view post Posted on 19/6/2022, 18:48
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Nel 1962, fequentavo l‘ultimo anno di liceo, vinsi un viaggio premio in un concorso in cui bisognava scrivere un tema sull‘Europa, allora ai suoi inizi. Dopo la premiazione a Vienna andai in Francia e tra i diversi luoghi visitati ci fu Cognac, e precisamente la ditta Martell, produttrice del famoso distillato di vino che prende nome dalla città. L‘imbottigliamento avveniva a gravità, le botti venivano trasportate al piano superiore alla sala in cui avveniva l‘imbottigliamento manuale e il flusso del liquido non veniva interrotto da rubinetti, in quanto, così ci fu detto, eventuali tracce di lubrificante avrebbero potuto alterare li gusto del liquido. Naturalmente ci fu anche la degustazione, con il risultato che per almeno tre decenni non ho più bevuto Cognac. :rolleyes:
Bisognerebbe distinguere se le apparecchiature servono all‘imbottigliamento o alla tappatura (con sughero o capsula metallica - tappo a corona), o eseguono entrambi le operazioni. Semplici apparecchi per tappare le bottiglie riempite manaualmente sono diffusi anche dove la produzione è solo per uso famigliare.
 
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view post Posted on 20/6/2022, 04:57
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (dceg @ 19/6/2022, 19:48) 
Bisognerebbe distinguere se le apparecchiature servono all‘imbottigliamento o alla tappatura (con sughero o capsula metallica - tappo a corona), o eseguono entrambi le operazioni. Semplici apparecchi per tappare le bottiglie riempite manaualmente sono diffusi anche dove la produzione è solo per uso famigliare.

Ne sono al corrente, il vino che circola nella mia famiglia è acquistato in damigiane, una volta l'anno, a fine febbraio, e tutto imbottigliato manualmente, con pazienza e perizia, da uno dei familiari.
Abbiamo a disposizione due "macchinette" manuali, in acciaio, una per i tappi in sughero, l'altra per i tappi corona con sottocapsula, bidule in francese.

In una delle aziende vinicole per le quali ho prodotto il software di gestione completo, ivi compresi i libri di produzione e lavorazione dei vini e degli spumanti, ho visto un paio di tappatrici, in legno, datate fine XIX sec., quindi non certo macchine che si possano definire reperti archeologici, bensì al più oggetti di antiquariato.

La chiusura di anfore con tappi di sughero era nota già ai greci, ci sono reperti datati V sec. a.C., ma era qualcosa di molto diverso dalla sigillatura "inventata" in Francia alla fine del XVIII sec.
I tappi dei Greci erano impeciati, inseriti a mano, quindi non sigillavano perfettamente e non consentivano la tenuta ermetica, il vino leggermente frizzante, noto anche ai Romani, si conservava per pochissimo tempo.
Nel corso dei secoli, si cercò di ovviare utilizzando tappi di legno ricoperti di tela impeciata e inseriti con maggiore forza nel collo di vasi in ceramica dall'imboccatura stretta, più o meno simile a quella delle attuali bottiglie, ma anche questo sistema non garantiva lo sviluppo di altre pressioni, i tappi saltavano oppure i vasi esplodevano.

Come ho scritto, per raggiungere un buon risultato, relativo sia alla conservazione del vino a lungo termine, sia alla produzione di veri e propri spumanti, in primis lo champagne, ci vollero due invenzioni: la bottiglia di vetro come la conosciamo oggi e un vero e proprio sistema di sigillatura con tappi di sughero, inseriti a forza con una macchina molto semplice, che permetteva di inserire il tappo di sughero in una specie di imbuto, che lo comprimeva lateralmente, in modo che entrasse nel collo della bottiglia e, riacquistando la sua forma originale grazie alla sua elasticità, aderisse perfettamente alle pareti del collo, sigillando il contenuto della bottiglia.
E questo procedimento fu a disposizione dei produttori francesi solo alla fine del XVIII sec., per poi diffondersi tra i produttori di vini di tutta l'Europa.
 
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view post Posted on 20/6/2022, 06:26

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Anni fa in occasione dello scavo archeologico in corrispondenza di un isolato milanese "bonificato" in epoca postunitaria (forse già un poco prima che fascista, adesso non sono sicurissimo di ricordare correttamente, in ogni caso sicuramente postunitaria) mi imbattei in un angoletto di cantina di pressappoco primo quarto XX sec. dalla quale nella fretta di interrare non si erano nemmeno presi la briga di portare via le bottiglie dagli scaffali: la maggior parte fracassatesi negli interri, qualcuna addirittura con un po' di liquido all'interno.
Molte avevano chiarissime tracce di tappo realizzato con un pezzetto di tutolo di pannocchia.

Le capsule sotto ai fondelli alle quali alludevo io nel mio precedente intervento però non hanno (se l'intuizione vale qualcosa) nulla a che vedere con il vino né con le bottiglie. Mi riferivo alla somiglianza di quello per tappare con un altro attrezzo manuale -un po' più raro- che una volta era presente in alcune importanti abitazioni di campagna, diciamo per esempio (ma non solo) dove si svolgeva anche una attività . . . venatoria :o:
 
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view post Posted on 20/6/2022, 07:57
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Avevo capito, LA, a quali oggetti muniti di capsule ti riferivi, non commestibili ma, come oggi si direbbe con espressione che trovo orripilante, „funzionali all‘alimentazione“.
L‘uso dei tutoli di granoturco come tappo mi era noto, e mi hai fatto ricordare che possedevo una pipa fatta con lo stesso materiale (ho smesso di fumare da quaranta anni, però). Se non sbaglio facendo bollire i tappi di sughero essi, sinché caldi, si lasciano più facilmente comprimere facilitando la tappatura, anche manuale.

Giustamente Usékar fa rilevare come il processo tecnologico, bottiglie di vetro spesso resistenti a elevate pressioni e tappi di sughero a tenuta ermetica, abbiano permesso miglioramenti nella qualità e durata di conservazione dei vini.

Visto che siamo tra amici in vena di ricordi: ve li ricordate i tappi del Carpené Malvolti, ottimo precursore di quel prosecco con cui l‘Italia ha poi subdolamente avvelenato il mondo completando l‘operazione iniziata con cappuccino e latte macchiato? Erano di sughero ma fissati con una graffa metallica e non con una gabbia di fil di ferro, come oggi usuale. Era il sistema usato in passato (oggi si usano i tappi a corona) per lo champagne, durante il processo di fermentazione in bottiglia e venivano tolti per lo spurgo e sostituiti con quelli definitivi. Di sicuro erano usati ancora quanto meno prima del 1965 dalle cantine Martini & Rossi per la produzione degli spumanti seguendo i dettami del Méthode Champenoise.
Viste le temperature estive ho messo però in frigorifero del cidre bouché normanno, poco alcolico (2° quello dolce e 4,5° quello secco) e molto dissetante (oggi chiuso con tappo a corona e non più con quelli di sughero simili a quelli dello champagne, ma più corti - credo per ragioni di costo).
 
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view post Posted on 21/6/2022, 07:48
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Ho lavorato per quella che dal finire degli anni '80 al '95 almeno era considerata la cantina che produceva il miglior spumante classico d'Italia, Cà del Bosco in Franciacorta, che è tutt'ora al vertice qualitativo della produzione nazionale.

Per computerizzare la gestione delle lavorazioni di cantina, mi sono dovuto fare una cultura in merito e seguire de visu le varie fasi della lavorazione del vino, necessarie a farlo diventare uno spumante di altissima qualità.

Il tappo corona con sottostante bidule era applicato solo alla prima fase di fermentazione in bottiglia, quando le bottiglie vengono collocate in posizione orizzaontale sulle pupitres, quelle speciali tavole inclinate con fori ellissoidali che consentono di ruotare periodicamente le bottiglie e di inclinarle sempre di più, fino a far loro raggiungere la "messa in punta", cioè la posizione verticale, che durava fino alla prima sboccatura, o degorgement come si chiama in francese.
A questo punto, dato che nella bottiglia si verificava una sia pur lieve mancanza e si dovevano aggiungere ulteriori lieviti, per far riprendere la fermentazione, nella bottiglia veniva iniettato vino della stessa annata, con la necessaria quantità di lieviti.

Venivano quindi applicati tappi di sughero, con una macchina che li comprime e realizza il classico fungo, fissati con robustissimo gancio (non gabbietta) metallico e bidule sotto il tappo.
Fatto questo, le bottiglie venivano ri-collocate sulle pupitres, ruotandole periodicamente e inclinandole sempre di più, fino a raggiungere di nuovo la "messa in punta", per il completamento delle successive una o due ri-fermentazioni e ri-sboccature.

Terminate queste fasi, le bottiglie venivano immagazzinate nei caveau, in posizione orizzontale, in attesa della sboccatura finale, con aggiunta, subito prima di essere sistemate nei cartoni, della cosiddetta "liquer d'expedition" e avviate alla distribuzione.

Sono convinto che in quella cantina tutte le operazioni avvengono ancora così.
 
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view post Posted on 21/6/2022, 07:51
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Nono appunto queste cure particolari a garantire la qualità, e giustificano i prezzi!
Magari per svolgere il tuo lavoro sei stato anche costretto ad assaggiare i prodotti! Penso sia stato un grande sacrificio! :B):
 
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view post Posted on 21/6/2022, 10:29
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Beh, sì, ho dovuto fare più volte quello sforzo, partecipando ad assaggi comparativi con il meglio della produzione europea... :rolleyes:

Confesso che è stata dura, non è stato facile degustare prodotti che hanno un prezzo con almeno 4 cifre a bottiglia, in particolare ricordo un paio di Krug dal millesimo quasi antico, '49 e '53, i mastri cantinieri partecipanti mi hanno dato una serie di consigli preliminari. Curiosamente (?), il capo dei mastri cantinieri, ovviamente francese, si chiamava Dubois...

Alla fine, sono sempre riuscito a cavarmela discretamente con le valutazioni e soprattutto a salire con le mie gambe le scale che mi riportavano alla luce del giorno :woot_jump.gif:
 
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view post Posted on 21/6/2022, 10:43
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CITAZIONE (Usékar @ 21/6/2022, 11:29) 
le scale che mi riportavano alla luce del giorno

Ecco che intendeva Dante scrivendo: "e quindi uscimmo a riveder le stelle"! Altro che inferno, era semmai un infernotto, e sull'origine della Commedia mi verrebbe da fare un'ipotesi poco ortodossa! :rolleyes: :drinks_wine.gif:
 
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view post Posted on 21/6/2022, 11:04

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L'inferno è un eccellente DOCG piuttosto apprezzato dalle mie parti.
 
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view post Posted on 21/6/2022, 11:06
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Notizie su purgatorio e paradiso?
 
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