CITAZIONE (dceg @ 19/6/2022, 19:48)
Bisognerebbe distinguere se le apparecchiature servono all‘imbottigliamento o alla tappatura (con sughero o capsula metallica - tappo a corona), o eseguono entrambi le operazioni. Semplici apparecchi per tappare le bottiglie riempite manaualmente sono diffusi anche dove la produzione è solo per uso famigliare.
Ne sono al corrente, il vino che circola nella mia famiglia è acquistato in damigiane, una volta l'anno, a fine febbraio, e tutto imbottigliato manualmente, con pazienza e perizia, da uno dei familiari.
Abbiamo a disposizione due "macchinette" manuali, in acciaio, una per i tappi in sughero, l'altra per i tappi corona con sottocapsula, bidule in francese.
In una delle aziende vinicole per le quali ho prodotto il software di gestione completo, ivi compresi i libri di produzione e lavorazione dei vini e degli spumanti, ho visto un paio di tappatrici, in legno, datate fine XIX sec., quindi non certo macchine che si possano definire reperti archeologici, bensì al più oggetti di antiquariato.
La chiusura di anfore con tappi di sughero era nota già ai greci, ci sono reperti datati V sec. a.C., ma era qualcosa di molto diverso dalla sigillatura "inventata" in Francia alla fine del XVIII sec.
I tappi dei Greci erano impeciati, inseriti a mano, quindi non sigillavano perfettamente e non consentivano la tenuta ermetica, il vino leggermente frizzante, noto anche ai Romani, si conservava per pochissimo tempo.
Nel corso dei secoli, si cercò di ovviare utilizzando tappi di legno ricoperti di tela impeciata e inseriti con maggiore forza nel collo di vasi in ceramica dall'imboccatura stretta, più o meno simile a quella delle attuali bottiglie, ma anche questo sistema non garantiva lo sviluppo di altre pressioni, i tappi saltavano oppure i vasi esplodevano.
Come ho scritto, per raggiungere un buon risultato, relativo sia alla conservazione del vino a lungo termine, sia alla produzione di veri e propri spumanti, in primis lo champagne, ci vollero due invenzioni: la bottiglia di vetro come la conosciamo oggi e un vero e proprio sistema di sigillatura con tappi di sughero, inseriti a forza con una macchina molto semplice, che permetteva di inserire il tappo di sughero in una specie di imbuto, che lo comprimeva lateralmente, in modo che entrasse nel collo della bottiglia e, riacquistando la sua forma originale grazie alla sua elasticità, aderisse perfettamente alle pareti del collo, sigillando il contenuto della bottiglia.
E questo procedimento fu a disposizione dei produttori francesi solo alla fine del XVIII sec., per poi diffondersi tra i produttori di vini di tutta l'Europa.