La polizia dà la caccia a un uomo che incide nomi sul Colosseo

Il mio primo pensiero è stato: l'istruzione in Inghilterra non può certo essere così male.

Ma, ovviamente, il turista è di origine bulgara: quindi forse originariamente ha ricevuto un'istruzione in Bulgaria. Quindi l'insegnamento della storia (forse nelle scuole medie) in Bulgaria non include alcuni fatti di base sull'antica Roma e la sua architettura?

Altro sul turista (ora profondamente pentito).

Spiega di non essersi reso conto dell'antichità del Colosseo.

Ma non spiega i motivi per cui non si è reso conto.

Temo di non aver visitato il Colosseo di persona: ma sicuramente nelle vicinanze ci devono essere dei severi cartelloni che spiegano la sua età e avvertono delle terribili conseguenze se i turisti lo deturpano?

Ma non è che in questo povero Paese stiamo anche questa volta esagerando?

Certo che non bisogna fare (più) graffiti sui monumenti.

Certo che il personale di sorveglianza se a qualche turista vengono cattive idee deve essere occhiutamente pronto a intervenire (altrimenti cosa ce lo mettiamo a fare suddetto personale?)

Ma che i mezzi d'informazione debbano fossilizzarsi a rimarcare così tanto tutti questi episodi uno per uno, stracciandosene le vesti come se Putin avesse bombardato pure noi, a me sembra una distorsione.

Ogni giorno che sta sul calendario perdiamo pezzi del nostro Patrimonio perché norme di tutela sono state eluse o perché semplicemente gli striminziti uffici competenti non hanno avuto la forza di intervenire sempre o ancora più banalmente perché qualche giovane Collega su cantieri per nuove costruzioni si è lasciato abbindolare dal tal direttore lavori o dal tal altro capocantiere ". . . non si preoccupi dottore, oggi pomeriggio e tutto domani non scaviamo, tranquillo, la chiameremo poi noi . . .

Parlo di perdite senza documentazione di ciò che è andato perduto, molto più gravi di piccoli fastidiosi microvandalismi su beni stradocumentati.

Perdiamo stratigrafie e contesti persino per malintesa smania della nuova scoperta da parte di chi ama "vincere facile" e non si fa troppi scrupoli a fare scavi archeologici ancora e poi ancora dove non sarebbe necessario, entro aree già recintate e vincolate (la tollerereste voi una operazione chirurgica non necessaria fatta sul vostro corpo?)

Però il piccolo deprecabile scempio che può causare una penna, una chiave o altro piccolo ferretto su un mattone lo dipingiamo come danno terrificante.

Boh.

Edited by LAVORI ARCHEOLOGICI - 18/7/2023, 15:57

Ma facciamo il caso dei due che conosco culturalmente meglio (o meno peggio): nel Regno Unito o in Giappone le notizie riguardanti minimi vandalismi grafici sul patrimonio monumentale, oltre al fatto che i loro autori quando individuati vengono puniti severamente, finiscono anche così tanto amplificate dai mezzi d'informazione come da noi?

Io non direi, quantomeno non mi pare con altrettanto scandalistica ossessività.

Però potrei sbagliarmi.

Mi piace la foto di RAInews riguardo al caso vicentino, con un compiaciuto sindaco che si congratula con la vicecomandante della polizia locale stringendole la mano sotto al vistoso vandalismo grafico.
Sembra dire: well done! (e per fortuna che nessuno dei due al momento dello scatto avesse in mano l'incriminata bomboletta o pennarellone che sia stato)

Credo in effetti che fare un minimo rispettare le poche leggi, mostrando soprattutto una capacità del sistema di arrivare fino in fondo quando occorre, sia molto più utile che diffondere teatrali lamentazioni ogni volta che si individua semplicemente un danno o anche un danneggiatore (o forse dovrei dire "presunto" danneggiatore, fintanto che non lo stabilisce un Giudice).