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| Ma sì, non c'è dubbio.
Però il coraggio di parlarne dell'ipotesi rimozione è un guaio che venga così tanto a mancare.
Pensi ognuno a casa propria se si autoimponesse la regola ferrea di non spostare neanche un quadro perché l'ha appeso il nonno e pretendesse da se stesso di conservare (e perdipiù conservare esposti) cimeli di ogni grado di parentela ascendente e discendente, solo perché una volta qualcuno li ha voluti esibire. Non funzionerebbe, no?
Tra l'altro insieme all'incapacità di fare apertamente (e magari anche con un pizzico di democraticità, che non guasta, tanto per rispondere anche alla domanda "chi decide") scelte riguardanti la conservazione dei monumenti e delle "memorie" materiali si induce un comportamento ipocrita, che porta a scelte a riguardo assunte in maniera poco trasparente o persino del tutto nascosta: iscrizioni che spariscono nel silenzio o lapidi che vengono ri-collocate artatamente (con la pretesa del ripristino di una condizione di storicità e nemmeno nel posto giusto, magari), vestigia archeologiche che magicamente compaiono in mezzo ad una strada in una "asola" dell'asfalto, guardacaso dove la locale amministrazione voleva imporre un divieto di circolazione per autoveicoli, ma non disponeva di sufficiente consenso per imporlo assumendosene coerentemente la responsabilità decisionale. Succede anche questo nelle nostre reltà locali. Il fatto che di qualcosa venga rivendicata una storicità costituisce da quel momento un vero e proprio tabù.
Lo dice uno -giusto perché non mi si scambi per un iconoclasta- che in anni recenti ha fatto persino (perdendola) una battaglia affinchè le scritte sui muri del più classico vandalismo grafico venissero valutate prima di essere rimosse, affinché sotto al pennello del frenetico volontario NO-TAG, nemico giurato dei ghirigori alla vernice in bomboletta, non sparissero senza documentazione - come invece è successo- manifestazioni spontanee e persino istituzionali di anni Quaranta o persino prima. Ecco la parola magica: documentazione in cambio di conservazione. Dovrebbe essere in realtà un concetto familiare a chi si occupa di Archeologia. Eppure viviamo una fase nella quale si ha paura ad esprimerlo.
Edited by LAVORI ARCHEOLOGICI - 22/9/2023, 10:20
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