Ostraka - Forum di archeologia

Archeologia e antropologia, questioni di metodo.

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Usékar
view post Posted on 14/1/2024, 18:47 by: Usékar
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Riapro questa discussione perché sul numero attualmente in edicola di una nota rivista italiana che si occupa di archeologia è comparso un inserto all'interno di un lungo articolo sul sito di Mormont, nel cantone di Vaud, in Svizzera.

Le indagini archeologiche svoltesi in questo sito hanno dato risultati sorprendenti, in quanto si pensava che fosse stato occupato dagli Elvezi Tigurini almeno dal II sec. a.C., mentre i reperti trovati non confermano questa "credenza", perché sono attribuibili a una generica popolazione celtica, non esattamente identificabile.

L'inserto è a cura di Daniele Vitali, probabilmente il più ferrato studioso italiano della cultura celtica, già titolare della cattedra di Archeologia e Antichità Celtiche all'Università di Bologna e attualmente docente di Archeologia Classica all'Università della Borgogna a Digione, il quale ha tradotto l'articolo principale, dal titolo Celti in Svizzera: tutti i misteri del Mormont, articolo del quale è anche co-autore.

Premetto che nell'inserto Vitali inizia con lo spiegare che il nome Elvezi è attestato da un graffito all'interno di una ciotola etrusca trovata nel 1986 durante uno scavo stratigrafico di emergenza effettuato nei pressi di Mantova.
Il graffito, in alfabeto etrusco, si legge ELUVEITIE, dizione etrusca per "l'Elvezio", è datato tra il 300 e il 275 a.C. ed è la più antica attestazione di questo nome.

Copio quanto scritto nelle ultime righe dell'inserto:

Diritto all'identità
Sarà interessante notare che a distanza di 2300 anni iil nome Eluveitie viene adottato da un gruppo musicale folk metal svizzero, formato nell'inverno 2002 - 2003 da Chrigel Glanzmann che in un'intervista spiegava le ragioni di tale scelta:
<< Un tributo alla cultura e alle tradizioni di una civiltà che ha vissuto negli stessi posti in cui vivo ora io, quello nei quali sono cresciuto. Gli Eluveitie vogliono essere il simbolo odierno di un passato da non dimenticare mai.>> Il che significa - soprattutto guardando alle (pre)potenze che vogliono imporsi ancora in terre a noi vicine - resistenza a oltranza contro l'annullamenti delle identità, contro l'eliminazione delle radici, della storia, dell'arte e della cultura, per finire con quella della sovranità su un territorio che appartiene a chi lo vive e lo coltiva da secoli.

Mi sembra molto chiaro che Vitali condivide il contenuto delle parole di Glanzmann e abbia una visione diametralmente opposta a quella di LA.
 
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40 replies since 18/10/2023, 18:37   868 views
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