CITAZIONE (dceg @ 2/12/2023, 18:56)
Grazie, ora è anche chiaro come venissero utilizzati i blocchi.
Come già sai, studio la lavorazione della giada da più di 30anni, in particolare quella della giadeite, così mi sono ricordato di quel blocco: in verità, so che nei musei della Mesoamerica ne esistono altri esempi, tanto per dire in Guatemala, ma non sono mai stato in quel paese e non ricordo di averne visto nei musei dello Yucatàn messicano, nei quali le giade sono presenti in numero notevole.
Probabilmente dovei andare a visitare il sito Maya di Cancuén, che si trova nel Dipartimento del Petén, nei pressi del Rio de la Pasiòn, Guatemala.
Nel periodo Maya classico, 200 - 800 d.C., quella città controllava la Ruta del Jade, cioè il percorso di transito commerciale dei blocchi grezzi di giadeite estratti dalla Sierra de las Minas e diretti nella zona abitata dalle popolazioni Maya: è possibile che nel locale museo si possano vedere blocchi in corso di taglio, ma non ne sono sicuro.
Certo il Periodo Classico Maya, 200 - 800 d.C., al quale si può ascrivere la locale lavorazione della giadeite, è relativamente recente: in Europa il Neolitico, periodo nel quale l'industria dell'ossidiana viene sostituita da quella della pietra verde pulita, inizia più o meno nell'8000 a.C. e termina nel 3500 a.C. circa.
Tuttavia, le popolazioni dell'intera area mesoamericana non hanno mai superato la fase neolitica, se non per lavorare metalli molto teneri, come il rame e l'oro, i Maya nemmeno quelli.
Quindi la tecnologia della lavorazione della giadeite era ancora nella fase corrispondente a quella del Neolitico europeo.
CITAZIONE
E il museo è molto bello, dieri che la sua forma accenna a quella del blocco di giadeite.
L'architetto che lo ha progettato è olandese, si chiama Diego Van der Laat e la tua intuizione è corretta: ha affermato di essersi ispirato alla geometria naturale di un blocco di giada grezza in corso di lavorazione...