Ostraka - Forum di archeologia

Archeologia, recupero di resti sommersi preistorici a Capri

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view post Posted on 25/11/2023, 16:13

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A seguito dell’individuazione, nel mese di ottobre, della presenza di resti sommersi nei pressi della Grotta Bianca di Capri da parte del nucleo subacqueo della questura di Napoli e della precisa collocazione di altri rinvenimenti, già segnalati ma senza specifica ubicazione, la Soprintendenza per l’Area Metropolitana di Napoli ha provveduto al recupero del primo di una serie di nuclei lavorati di ossidiana, nella giornata di lunedì 20 novembre 2023.

SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO PER L'AREA METROPOLITANA DI NAPOLI

E vedere anche: Chiseled obsidian recovered from Neolithic shipwreck near Capri's 'Blue Grotto' (Ingl.)
 
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view post Posted on 25/11/2023, 17:58
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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La notizia risale a 5 giorni fa, ne è stato diffuso anche un brevissimo filmato: non mi è sembrato il caso di aprire una discussione su questo ritrovamento perché non vorrei che si siano troppo frettolosamente definiti "lavorati in epoca neolitica" i due blocchi di ossidiana finora recuperati.

Tanto per dire, l'articolo in inglese li definisce "block of obsidian from the remains of what is likely a Neolithic, or New Stone Age shipwreck" ovvero "blocco di ossidiana (in realtà sono 2) dai resti di quella che è verosimilmente una nave del Neolitico (new stone age è un sinonimo, per quanto ne so) naufragata".

Da quanto ho letto, i blocchi erano "vicini" alla cambusa (?) di una nave naufragata, che sia del Neolitico per ora è solo una supposizione, dato che non ne è stato recuperato alcun resto.
Inoltre non è stato precisato quanto questi due blocchi fossero "vicini" alla cambusa (?) di questo relitto, l'aggettivo è un tantinello vago.

Da vecchio marinaio a vela su barche di legno, mi resta inoltre da capire come si possa parlare della cambusa di una nave del Neolitico: nessuna immagine è stata diffusa al riguardo e per quanto ne so nel Neolitico circolavano per le acque piroghe monossile o al più sutiles naves (navi cucite, in realtà comparse solo attorno all'VIII - VII sec. a.C.) su cui non riesco ad immaginare l'esistenza di una cambusa, tutt'al più un ripostiglio con viveri e forse strumenti e materiale per accendere un fuocherello all'aperto, operazione peraltro molto pericolosa.
Mi piacerebbe sentire a questo proposito l'opinione di dceg

Attendiamo fiduciosi ulteriori notizie...
 
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view post Posted on 25/11/2023, 19:10
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Anche a me sembra quanto meno esagerato parlare di cambusa in natanti di quell‘epoca. Sono stati trovati contenitori di cibo o bevande nei pressi dei blocchi (grezzi?) d‘ossidiana? - Non ne ho trovato notizia - Qusto potrebbe indicare, se così fosse, che vi erano, come del resto ovvio, provviste a bordo. Insomma, come al solito usare le molle con notizie non provenienti direttamente da fonti scientificamente solide.
 
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view post Posted on 25/11/2023, 19:52
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Per prima cosa, ha ragione il sito inglese di cui ha trascritto l'indirizzo ARDol, nel senso che i blocchi individuati sono almeno 2 ma solo uno è stato per ora recuperato, vedi qui

https://www.quicampiflegrei.it/2023/11/21/...i-di-ossidiana/

Non è facile parlare di "blocchi grezzi" nel caso dell'ossidiana, in quanto essa si presenta sempre con superfici quasi perfettamente lisce.
Dalle foto si vede distintamente che da almeno uno dei 2 blocchi sono state staccate "lame" abbastanza spesse: si direbbe che la tecnica utilizzata sia stata quella della corda segante con l'ausilio di sabbia a grana finissima, quarzifera e/o ricca di cristalli di granato, ma per esserne certi ed escludere l'uso di strumenti litici con lama affilata, il tipo di pietra non è importante, oppure lame di legno duro, in ogni caso con l'ausilio delle sabbia citate, si dovranno esaminare le tracce di lavorazione, con l'utilizzo di microscopio binoculare, meglio se sem
 
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view post Posted on 25/11/2023, 20:04
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Ho usato un termine improprio. Intendevo chiedere, e l‘articolo citato da Usékar chiarisce, se si trattasse di blocchi con tracce che mostrassero di essere stati già utilizzati per ricavarne utensili.
 
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view post Posted on 26/11/2023, 09:26
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (dceg @ 25/11/2023, 20:04) 
Ho usato un termine improprio. Intendevo chiedere, e l‘articolo citato da Usékar chiarisce, se si trattasse di blocchi con tracce che mostrassero di essere stati già utilizzati per ricavarne utensili.

Sì, è così: non è stato recuperato il blocco in questione, probabilmente perché troppo pesante per essere portato a mano in superficie, è stato recuperato l'altro, che scrivono mostri tracce di lavorazione che a me sembrano però scalpellature, non tagli come per il "gemello" lasciato sul fondale.

Non lo scrivo per te, già lo sai da tempo: mi occupo da 30 anni di lavorazione nel Neolitico della giada e di altre pietre semidure, serpentino, agata, lapislazzuli etc., ossidiana e selce incluse, perciò sono in grado di capire anche da foto non chiarissime il tipo di lavorazione a cui sono stati sottoposti i blocchi grezzi.

Benché non sia possibile precisare da una immagine non fortemente ingrandita gli strumenti utilizzati a questo scopo, si vede chiaramente che sono stata staccate lastrine e lame dal blocco lasciato sul fondo e la tecnica sembra effettivamente quella utilizzata nel Neolitico.
Tuttavia quella tecnica non è stata successivamente del tutto abbandonata, per cui non è possibile precisare una datazione basandosi solo su quelle pur evidenti tracce, la conferma può venire solo dallo studio di altri manufatti, come per es. i pezzi di ceramica (fossero neolitici sarebbe meglio parlare di terracotta) che pare siano stati trovati nei pressi e l'eventuale fasciame dell'imbarcazione (parlare di nave neolitica mi sembra fuori luogo), sempreché anche questi resti si trovino nell'immediata prossimità dei blocchi.
 
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view post Posted on 2/12/2023, 18:01
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Per confronto con la foto del blocco di ossidiana che mostra tagli per il prelievo di lame, quello fotografato ma non recuperato, ecco la foto di un blocco di giadeite, presumibilmente proveniente dalla zona di Cerro de las Minas in Guatemala e lavorato in Costa Rica, dal quale sono state staccate molte lame: il tipo di tracce visibili sui due blocchi è praticamente identico.

https://www.museocostarica.go.cr/wp-conten...bina/jade-3.jpg


Di fianco al blocco di giadeite si vedono alcuni oggetti così come sono stati rinvenuti, cioè in corso di lavorazione I disegni che si vedono nel pannello mostrano come veniva sezionata una lama a forma di testa d'ascia/accetta.

Il tutto si trova esposto nel magnifico Museo Del Jade Marco Fidel Tristán Castro di San José, capitale del Costarica (il cui nome completo, ormai desueto, è Villa Nueva de San José de la Boca del Monte)

Già che ci siamo, ho visitato almeno una decina di volte quel Museo, a partire dal 1990, quando era ospitato in un piccolo spazio situato all'11° e ultimo piano dell'unico "grattacielo" della capitale del Costarica: oggi l'edificio stesso che ospita il Museo, inaugurato nel 2014 e che consta di 5 piani ciascuno di circa 1000 mq, è già di per sé un'opera d'arte architettonica

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/com...recolombino.jpg
 
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view post Posted on 2/12/2023, 18:56
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Grazie, ora è anche chiaro come venissero utilizzati i blocchi. E il museo è molto bello, dieri che la sua forma accenna a quella del blocco di giadeite.
 
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view post Posted on 2/12/2023, 19:50
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (dceg @ 2/12/2023, 18:56) 
Grazie, ora è anche chiaro come venissero utilizzati i blocchi.

Come già sai, studio la lavorazione della giada da più di 30anni, in particolare quella della giadeite, così mi sono ricordato di quel blocco: in verità, so che nei musei della Mesoamerica ne esistono altri esempi, tanto per dire in Guatemala, ma non sono mai stato in quel paese e non ricordo di averne visto nei musei dello Yucatàn messicano, nei quali le giade sono presenti in numero notevole.
Probabilmente dovei andare a visitare il sito Maya di Cancuén, che si trova nel Dipartimento del Petén, nei pressi del Rio de la Pasiòn, Guatemala.
Nel periodo Maya classico, 200 - 800 d.C., quella città controllava la Ruta del Jade, cioè il percorso di transito commerciale dei blocchi grezzi di giadeite estratti dalla Sierra de las Minas e diretti nella zona abitata dalle popolazioni Maya: è possibile che nel locale museo si possano vedere blocchi in corso di taglio, ma non ne sono sicuro.

Certo il Periodo Classico Maya, 200 - 800 d.C., al quale si può ascrivere la locale lavorazione della giadeite, è relativamente recente: in Europa il Neolitico, periodo nel quale l'industria dell'ossidiana viene sostituita da quella della pietra verde pulita, inizia più o meno nell'8000 a.C. e termina nel 3500 a.C. circa.
Tuttavia, le popolazioni dell'intera area mesoamericana non hanno mai superato la fase neolitica, se non per lavorare metalli molto teneri, come il rame e l'oro, i Maya nemmeno quelli.
Quindi la tecnologia della lavorazione della giadeite era ancora nella fase corrispondente a quella del Neolitico europeo.


CITAZIONE
E il museo è molto bello, dieri che la sua forma accenna a quella del blocco di giadeite.

L'architetto che lo ha progettato è olandese, si chiama Diego Van der Laat e la tua intuizione è corretta: ha affermato di essersi ispirato alla geometria naturale di un blocco di giada grezza in corso di lavorazione...
 
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