Ostraka - Forum di archeologia

Posts written by leda77

view post Posted: 16/9/2017, 05:35 I Cananei non sono scomparsi - Archeologia del Vicino e Medio Oriente
Probabilmente il racconto biblico ha semplicemente esagerato i fatti. Anche leggendo i racconti delle stragi che gli inglesi hano perpetrato sugli Aborigeni australiani si potrebbe pensare che in Australia non ce ne sia rimasto nessuno, o che comunque siano poche centinaia. Invece al 2011 se ne contavano circa 700.000.

Sui numeri non c'è mai concordanza, nemmeno in tempi recenti dove abbiamo la tecnologia ad aiutarci, figuriamoci per avvenimenti di millenni fa. Questo non significa, tuttavia, che il racconto sia falso, ma semplicemente che è stato enfatizzato.
view post Posted: 14/9/2017, 10:20 Un Hominino di 5.6 MA a Creta? - Preistoria e Protostoria
CITAZIONE (Usékar @ 10/9/2017, 10:46) 
Riporto dall'abstract

<<the tracks indicate that the trackmaker lacked claws, and was bipedal, plantigrade, pentadactyl and strongly entaxonic.>>

Nel testo dell'articolo è detto chiaramente che l'andatura degli esseri che hanno lasciato quelle impronte era bipede.

Sì, hai ragione. Con tetrapodi in realtà si intendono anche gli uomini in un'accezione molto ampia. Pensavo però che in questo caso fosse usata in maniera più specifica. Non avevo letto la parte successiva. Comunque cercando velocemente qualche dettaglio in più su google australiano (ormai ho quello impostato su tutti i dispositivi) ho trovato un articolo ancora più "controverso", ma non conoscendo gli autori né la rivista, non commento, ma ve lo sottopongo:


http://journals.plos.org/plosone/article?i...al.pone.0177127

Qui una recenzione del fatto storico, che giustamente ci va cauto e parla di scetticismo tra gli scienziati:


https://www.google.com.au/amp/s/ilfattosto...-in-europa/amp/
view post Posted: 10/9/2017, 08:44 Antica pergamena... che lingua mai sarà??? - Linguaggio e Scrittura
A mio avviso denuncia andrebbe fatta ugualmente, in quanto, se fosse antico, bisognerebbe appunto vedere se importato legalmente. Ovviamente il detentore non avrebbe colpe, avendo acquistato il mobile in buona fede, ma se non denuncia, allora poi valla a provare la buonafede...
view post Posted: 10/9/2017, 08:38 Un Hominino di 5.6 MA a Creta? - Preistoria e Protostoria
Da quanto ho capito, le impronte ritrovate avrebbero caratteristiche simili a quelle degli hominini, ma comunque si tratterebbe ancora di un tetrapodo, mentre per hominini sono classificate le specie che hanno già la camminata bipede o semibipede.
Qui una semplice classificazione:

https://australianmuseum.net.au/hominid-an...-the-difference
view post Posted: 10/9/2017, 08:12 Magistrale unife: quaternario preistoria archeologia - Archeologia e Università - Sezione generica
Se vuoi occuparti di archeologia orientale, tra le migliori sicuramente trovi La Sapienza di Roma. Decidi bene, tuttavia, prima di intraprendere un curriculum nel settore orientale, specialmente se punti ad egittologia. Qui trovi commenti in merito da una persona che del campo se ne intende meglio di me...

https://ostraka.forumfree.it/?t=72228707
view post Posted: 18/8/2017, 09:58 Iconografia selvaggia - Classica
Facendo una veloce ricerca, il termine corretto è "Iconologia selvaggia" e si dovrebbe riferire (non son sicura di aver capito correttamente al 100%) al rischio che certe interpretazioni iconologiche di immagini, per le quali non abbiamo precisi riferimenti scritti o altro, possano essere ermetiche o astruse.

Per quanto riguarda la bibliografia ho trovato: Mario Torelli, "Iconologia selvaggia ed altro", in I, 2, 1992, pp. 295-301.

Considerando gli interessi del Torelli dovrebbe essere pertinente, ma purtroppo ho trovato solo questo.
view post Posted: 18/8/2017, 09:31 Ciao! - Presentazioni
Benvenuta da una laureata del vecchio ordinamento in Lettere con curriculum archeologico (e qualche esame di storia dell'arte). :welcomeani.gif:
view post Posted: 6/7/2017, 08:24 Sbocchi, precariato e stipendio(Archeologo) - Sezione generica - I lavori dell'archeologo
Guarda, il tuo ragionamento sarebbe anche condivisibile, ma non tiene conto di alcuni punti fondamentali: 1) a trenta-quarant'anni non sei più, mentalmente parlando, così fresco come a venti. Lo sto sperimentando sulla mia pelle: 8 mesi di studio a 100 ore al mese (20 a settimana) di scuola di inglese e non parlo questa lingua come parlavo il francese dopo 5 anni di scuola (medie + 2 di superiori) dove erano 3 ore a settimana per 9 mesi. Senza contare che io vivo in un paese dove appena metto piede fuori casa devo per forza parlare inglese. Quindi, o mi è venuto un principio di Alzheimer, o forse è il periodo che non è più quello adatto per studiare a certi livelli. E, dulcis in fundo, io neanche sto lavorando. Il mio ragazzo ha dovuto studare inglese per passare l'esame per poter essere assunto (se non sai la lingua qui il governo non ti permette di avere un visto lavorativo full-time) e lavorare contemporaneamente (sia pure part-time). Dopo 8 mesi era distrutto, ma c'è riuscito. Tuttavia, non lo augurerei a nessuno. Non si vive solo per studiare e lavorare.
2) anche avendo la forza di studiare tutta la vita, non sempre trovi la disponibilità da parte del datore. Se nel pubblico i permessi per fare gli esami te li danno abbastanza facilmente, nel privato le cose funzionano diversamente. Poi vai a fare causa perché non rispettano la clausola dei permessi per gli esami.
3) come già detto sopra, i concorsi, almeno in certi posti non li passi senza spintarella... Quindi aver vinto il concorso non assicura che la persona sia per forza veramente adeguata al lavoro che svolge.
Io credo che bisognerebbe incrementare di più tirocini e periodi lavorativi durante l'università. Per esempio, per quanto riguarda il corso che sto facendo, si compone di due certificati ed un diploma. I due certificati durano 6 mesi ciascuno, ma mentre per il primo devi studiare e basta, nel secondo è obbligatorio un peridodo presso una biblioteca debitamente monitorato. Finito il secondo certificato, puoi fare l'assistente bibliotecario. Solo dopo il diploma (che dura un anno, quindi avrai studiato in totale due anni), puoi aspirare ad un livello più alto. Nel diploma ci sono meno esami da sostenere, se hai già sostenuto i primi due certificati, altrimenti devi colmare il gap, e prevede ben due periodi di lavoro, uno a metà anno ed uno alla fine. Altra cosa: qui, se prima di iscriverti al corso hai già lavorato in una biblioteca come volontario - magari come scaffalista, per il quale non si richiede alcuna qualifica - puoi ottenere il riconoscimento delle conoscenze acquisite e dover fare meno esami. In alcuni casi, puoi anche sostituire certi esami con periodi di lavoro. Ecco, un sistema di tal genere allora avrebbe più senso, a mio parere. Altrimenti le persone non avrebbero più tempo neanche per respirare, figuriamoci fare altro, come metter su famiglia.
view post Posted: 5/7/2017, 17:01 Sbocchi, precariato e stipendio(Archeologo) - Sezione generica - I lavori dell'archeologo
Scusa, ma dove avrei messo in dubbio che bisogna continuare a studiare e tenersi aggiornati? La qual cosa non è certo in conflitto con il valore legale del titolo di studio. Anzi, proprio tale riconoscimento, a mio giudizio, porta chi lo possiede a voler andare avanti negli studi. Altrimenti uno potrebbe pensare che tanto basta studiare i libri universitari per conto proprio e poi fare un po' di esperienza (e magari avere una bella raccomandazione) per fare carriera.
Per quanto riguarda la salvezza che ci porterebbe la UE: dalla UE abbiamo mutuato la bellissima riforma del 3+2 e dei CFU e abbiamo tutti noi del vecchio ordinamento visto i risultati in termini di preparazione degli studenti che hanno avuto la fortuna di laurearsi con essa. Sì, decisamente ci salverà l'Europa...
view post Posted: 5/7/2017, 08:19 Sbocchi, precariato e stipendio(Archeologo) - Sezione generica - I lavori dell'archeologo
CITAZIONE (Mario_A @ 22/6/2017, 11:56) 
Un mio ex-collega, laurea in biologia e dottorato in biotecnologia conseguiti in Italia, lunga esperienza di lavoro in un centro di Ricerca e Sviluppo farmaceutico di una grande multinazionale in Italia, nessuna esperienza all'estero, si è trasferito sette anni fa in Australia, (ad un' età sopra i 40 anni), dove è stato assunto in un centro di ricerca farmaceutico a Sydney, dove lavora tutt'ora, ed ha perfino migliorato la sua posizione lavorativa (occupa attualmente un posto manageriale).
Nessuno gli ha chiesto di conseguire titoli australiani ed i suoi titoli accademici italiani non sono mai stati messi in discussione.

Non esiste un riconoscimento vero e proprio dei titoli italiani in Australia, perchè, al pari del Canada, non ci sono accordi in tal senso con l'Italia. Tuttavia, in Australia in genere conta molto, forse anche più del titolo, l'esperienza. Questa situazione era vera soprattutto negli anni passati, tanto è vero che so di una ragazza italiana, laureata in archeologia, che è riuscita a farsi assumere al museo di Sydney.
Purtroppo, negli ultimi anni, dato il grosso afflusso di immigrati, ed anche le "carte false" fatte da alcuni, sui requisiti per lavorare ci sono state restrizioni. Ad esempio, il mio ragazzo in Italia era idraulico, con tanto di licenze per giunta avendo avuto ditta, ma ha dovuto avere il riconoscimento di queste, attraverso un percorso lungo e costosissimo, in cui ha dovuto anche provare di avere almeno 5 anni di lavoro nel settore negli ultimi 10 (quindi esperienza recente). Alla fine, gli è stato rilasciato non un semplice riconoscimento, ma un vero e proprio certificato (come si chiamano qui alcuni titoli minori) australiano.
Io, invece, ho potuto ottenere soltanto un pezzo di carta con scritto sopra che la mia laurea è equivalente ad un bachelor australiano. Tuttavia, in alcuni bandi per i musei australiani, recentemente si chiedeva una laurea specifica in storia australiana o materie affini. Cosa che di certo in Italia, o in altre parti del mondo, non è possibile ottenere. Ovviamente io sono d'accordo sul fatto che chi va in un museo pieno di oggetti per lo più locali debba conoscere la storia del posto, ma addirittura la laurea specifica...


CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 23/6/2017, 07:59) 
Come funziona in Australia il riconoscimento del titolo di studio?

Esiste qualcosa di simile al valore legale del titolo di studio come l'abbiamo qui?

In Italia da anni si parla di abolirlo, in quanto fonte di infinite ingiustizie, di sostiuirlo con sistemi che per un verso comportino una valutazione individuale delle competenze (acquisite attraverso apprendimenti sia formali che infomali e non formali) e dall'altro sollecitino tutti ad una formazione permanente con potenziale passaggio nell'arco della vita a livelli superiori di qualificazione (sbaragliando l'idea che il "pezzo di carta" lo prendi da ventenne e poi quello rimane per sempre).

Esiste di certo, visto che in alcuni concorsi richiedono espressamente un titolo di studi terziari (università soprattutto, ma in alcuni casi valgono anche le scuole post-diploma). In alcuni casi, inoltre, per poter lavorare devi anche iscriverti all'associazione di riferimento (sorta di albo). Questo vale anche per lavori che da noi non lo richiedono, ad esempio direttore di biblioteca oppure idraulico o elettricista, anche se non hanno ditta, perchè sono obbligati ad avere le licenze pure gli operai.
Per quanto riguarda il valore legale del titolo di studio: io sono concorde nel manternerlo, per vari motivi: in primis, la valutazione individuale delle competenze, in un paese come l'Italia, sappiamo bene cosa comporterebbe. Già un concorso non lo passi se non hai la giusta "spinta", figuriamoci se potessero farlo anche persone senza laurea...
Inoltre, scusa, ma tu ti faresti operare da un medico che ha studiato la materia da autodidatta? Io no. Non capisco perchè quando si parla di materie mediche, tutti ovviamente sono d'accordo che la persona debba avere la laurea e la specializzazione, quando si parla invece di materie umanistiche, si trattano come se fossero materie per le quali basta un po' di passione ed il titolo di studio è un optional e basta.
Per chiarirti meglio la mia posizione, ti prendo l'esempio dei musei: oggi, il museo non è più soltanto un luogo dove conservare oggetti ed esporli alla belle e meglio. Gestione e valorizzazione, comunicazione, marketing ecc. sono tutti elementi ormai indispensabili, che richiedono conoscenze approfondite ed un team di persone altamente specializzate. La semplice laurea in archeologia o storia dell'arte non è già più sufficiente. Bisogna avere conoscenze in ambito museologico, nonché competenze manageriali.
Il problema è che già in tali settori si son creati corsi privati dal dubbio valore, in quanto le università sono ancora ripiegate su se stesse e sui vecchi ordinamenti, almeno in certi casi. Pochissimi sono i master universitari e/o corsi accademici nei settori sopra citati in riferimento ai beni culturali o ai musei. Ma un corso accademico, in quanto tale, risponde a criteri ben precisi e rigorosi, mentre un corso privato puo' essere tanto pomposo quanto inutile, o comunque non dare un apporto significativo alle conoscenze di chi paga per seguirlo.
Il titolo accademico, quindi, dà quanto meno la certezza che la persona ha ricevuto un minimo di conoscenze nel settore, anche se ci possono essere delle differenze tra università ed università anche in termini di materiale da studiare (quantomeno nel mio settore, ho toccato la differenza con mano tra il volume da me studiato e quello che toccava agli studenti della Sapienza).
In conclusione, sono contrarissima all'abolizione dle valore legale dei titoli.
view post Posted: 19/6/2017, 11:19 Sbocchi, precariato e stipendio(Archeologo) - Sezione generica - I lavori dell'archeologo
Io, quando mi iscrissi ad Archeologia, o meglio ad una laurea ibrida (Lettere, con esami di Archeologia e altri più umanistici) le idee le avevo molto chiare e seguii un percorso per i tempi abbastanza innovativo, con un master che sulla carta sembrava offrire molto (e valido lo era davvero), ma poi ho dovuto fare i conti con la realtà romana. Realtà dove la principale società che gestisce tutto ciò che è collegato ai musei (biglietterie, visite guidate interne, servizi aggiuntivi vari), è controllata dal Comune, e dove, fino all'introduzione della legge Brunetta, l'assunzione avveniva a chiamata diretta. Tralascio di parlare delle altre società private che operano nella città. Tralascio anche di parlare della Soprintendenza comunale, così come di quella statale (queste sono quelle che amministrano). Nelle quali operano persone anche competenti (alcune delle quali ho anche conosciuto, avendo fatto uno stage legato al mio master in una delle due), ma dove per quanto riguarda le assunzioni i mali sono quelli che affliggono molte, se non tutte, le amministrazioni pubbliche d'Italia, soprattutto a partire dagli ultimi 20 anni (non che prima non ci fossero, ma ora son diventati la regola). Solo le associazioni culturali danno qualche speranza.
Morale: 2 anni fa, a 37 anni compiuti, ho fatto le valigie con destinazione Australia. Dove i miei titoli italiani non sono riconosciuti, o comunque dove la precedenza viene data a chi ha un titolo australiano (giustissimamente, a mio parere). Quindi, dopo due anni di studio della lingua inglese e aver sostenuto un esame internazionale con un bel punteggio, sono in procinto di ripartire da zero e iscrivermi ad un corso per lavorare in biblioteca.
Inciso: la situazione è peggiore per alcune discipline, specie umanistiche e dove si lavora nel pubblico, ma bene o male tutte sono sulla stessa barca. Chi ha iniziato 20 o 30 anni fa è partito da ben altra situazione.
view post Posted: 19/6/2017, 10:38 Magistrale unife: quaternario preistoria archeologia - Archeologia e Università - Sezione generica
Mi sembra un curriculum fatto veramente bene. La multidisciplinarietà del piano di studi ti permetterà di acquisire conoscenze pratiche e teoriche a 360 gradi. Attenzione, pero': il curriculum è fortemente incentrato sulla preistoria. Se sei interessato ad un altro ambito, forse ti conviene cambiare ateneo o curriculum.
view post Posted: 1/5/2017, 07:51 Questa di PLINIO IL VECCHIO, è una descrizione ELIOCENTRICA del moto Terrestre, oppure GEOCENTRICA ? - Archeologia Romana
Parrebbe proprio che Plinio il Vecchio si sia rifatto ad Aristarco, come sottolinea anche Wikipedia, facendo appunto riferimento al II libro della sua opera:

[quote]
Ha senso supporre però che la teoria di Aristarco fu accettata per i primi secoli, infatti Plinio il Vecchio[8] e Seneca[9] si riferiscono al moto retrogrado dei pianeti come a un fenomeno ottico e non reale, concezione più in linea con l'eliocentrismo che con il geocentrismo.
[quote/]

https://it.wikipedia.org/wiki/Aristarco_di_Samo
1106 replies since 26/9/2010