Ostraka - Forum di archeologia

Posts written by leda77

view post Posted: 22/9/2016, 05:33 Arte mesolitica in Gran Bretagna - Archeologia Europea
Che fosse una piantina l'ho pensato anche io a prima vista, ma quello che a noi potrebbe sembrare qualcosa, per culture e civilta' diverse puo' significare altro. Persino il gesto di muovere la testa su e giu', non significa in tutto il mondo SI.


http://www.focus.it/scienza/scienze/dal-ge...ccio290219-1250
view post Posted: 20/9/2016, 09:14 Indecisione. Indecisione. Indecisione. - Archeologia e Università - Sezione generica
Se sei interessata agli aspetti religiosi, piu' che a quelli archeologici, allora non devi scegliere una magistrale in Archeologia, bensi' in un ramo piu' letterario.

A livello lavorativo ti posso dire che adesso e' possibile entrare come archeologa a lavorare nei musei comunali anche con una semplice triennale (cosa che a me non piace, ma cosi' e'). Per il livello statale serve ancora la magistrale, ma non piu' la scuola di specializzazione, adesso va bene anche un master di due anni (quelli di II livello). Non so pero' se lo Stato accetti una triennale in Archeologia e poi una magistrale piu' letteraria. Questo giusto per informarti.

Per la scelta delle universita', ti premetto che sono fuori dal giro da anni, anche se un pochino mi son tenuta aggiornata. Comunque, ricordo che Pisa e Siena erano consigliate piu' per altri rami che non per quello greco-romano, almeno dal punto di vista archeologico. Non so come stiano messe sugli altri versanti.

L'universita' di Venezia non ha una offerta malvagia, anzi, di esami di Storia delle religioni ne prevede anche due (tra quelli a scelta), pero' bisogna poi vedere le possibilita' che offre a livello di post-lauream. Questo, infatti, e' un aspetto che io non sottovaluterei, dato il periodo di scarsita' del lavoro. Quali contatti ha l'universita', quali sbocchi puo' fornire, almeno a livello iniziale, le attivita' di ricerca ecc., a mio parere oggi sono esenziali. Su questi aspetti, pero', non posso aiutarti.

Per quanto riguarda Bologna e Roma, io ricordo che, quando preparavo la tesi, l'universita' di Bologna aveva molti libri inerenti aspetti culturali diversi da quelli archeologici che non si trovavano neanche alla Sapienza. Io potei avere un permesso per la biblioteca dell'Istituto Germanico, che viene dato a chi sta preparando una tesi di laurea magistrale, e quindi ebbi accesso ad alcuni di quei libri, che il Germanico possedeva. Quindi ti consiglio anche di considerare l'aspetto biblioteche. Spesso, bisogna aspettare mesi per il prestito interbibliotecario.

Tra Roma e Bologna, sarei orientata piu' a consigliare quest'ultima, proprio perche' avendo parecchi libri su un tale argomento, o argomenti affini, significa che questi rivestono una certa importanza all'interno dell'universita'.
Altri due fattori che ritengo vadano considerati: guarda quali Dipartimenti ha l'universita' e dai un'occhiata anche agli ultimi bandi di dottorato, su quali argomenti si sono concentrati.

Se non l'ho ancora fatto, ti do il benvenuto sul forum!
view post Posted: 20/9/2016, 08:41 Arte mesolitica in Gran Bretagna - Archeologia Europea
CITAZIONE (dceg @ 29/2/2016, 12:09) 
Oggetti che riportano decorazioni analoghe, ma di materiale diverso, sono stati rinvenuti in area scandinava.

In generale, la comparazione con oggetti che riportano segni simili e provenienti da aree limitrofe, e' sempre la strada migliore per identificare i significati e le funzioni alla base di un oggetto. Ammesso, ovviamente, che gli oggetti che fanno da paragone siano stati a loro volta identificati correttamente.
view post Posted: 7/9/2016, 16:04 38 è il numero esatto di Polis Magnogreche ? - Archeologia della Magna Grecia
CITAZIONE (Usékar @ 7/9/2016, 15:29) 
Quando ho letto la tua replica a Leda, che conosce ben più di me la materia, sapendo che cercava di darti l'indicazione più semplice per avere le informazioni che desideravi, mi sono limitato a ri-leggere attentamente il lemma di Wiki, constatando che quelle informazioni erano sotto il tuo naso e le fonti erano alla tua portata.

Infatti io ho indicato Wiki proprio perche' la fonte piu' semplice da consultare e perche' la bibliografia che riporta e' abbastanza esaustiva ed aggiornata. Inoltre, dal momento che sono lontana da casa, non ho i miei libri a portata di mano.
Comunque, se vuoi consultare una fonte abbastanza affidabile, piu' che Braccesi, ti direi di guardare i libri di Emanuele Greco, in quanto Braccesi e' grecista, ma non archeologo. Di Greco puoi vedere la guida archeologica della Magna Grecia (edita da La Terza), oppure "Archeologia della Magna Grecia", che pero' non e' piu' in commercio.
Altro testo che puoi consultare, e' quello di Gioacchino la Torre, del 2011, quindi aggiornato: "Sicilia e Magna Grecia. Archeologia della colonizzazione greca d'Occidente." Quest'ultimo manca nella bibliografia di Wiki.
view post Posted: 2/9/2016, 16:34 38 è il numero esatto di Polis Magnogreche ? - Archeologia della Magna Grecia
Ciao curioso, il numero delle colonie magnogreche ed il lo trovi su Wikipedia:

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Magna_Grecia

Dal novero, come vedrai, sono escluse le città della Sicilia, che non era considerata facente parte della Magna Grecia.
view post Posted: 2/8/2016, 13:46 Un sintomo dello stato in cui versa l'archeologia in Italia - Archeologia - Sezione generica
CITAZIONE (§Karl§ @ 2/8/2016, 13:07) 
Questo ti fa capire quanto non mi freghi niente di destra o sinistra, e quanto invece abbia un'opinione totalmente contraria alla tua su Giordano e ancor più su Feltri, il quale non è la prima volta che scrive enormi falsità dimostrabili e dimostrate, anche in tribunale. Il suo non è un errore, è un metodo, un modo di fare. L'opposto di come dovrebbe lavorare un giornalista deontologico. Ancor meno mi frega di Franceschini o di Renzi, che non ho votato, che ho sempre avversato, e con i quali mi sono trovato a "combattere" insieme a molte altre persone anche recentemente, in occasione del concorso MiBACT.

Se agli italiani non interessano certe cose, oltre che colpa nostra in quanto archeologi - in questo sono d'accordo con Marco - è colpa anche di venditori di cartastraccia e di opinioni de panza come Giordano e Feltri, che più che cavalcare qualunquismi e xenofobia e dagli addosso all'untore non san fare. E in buona compagnia.

Falsita' dimostrabili le scrivono anche giornali di sinistra, e persino certi giornali online che vorrebbero smentire presunte bufale, che poi bufale non sono. E parlo perche' ho appurato personalmente. Se si tratta di un metodo, lo utilizzano spudoratamente entrambe le parti.
Per quanto riguarda qualunquismi e xenofobia, anche li avrei chiamati in questo modo qualche tempo fa. Dopo quanto visto e sentito, ho la visione diametralmente opposta alla tua. Anche questo e' un messaggio che e' stato fatto passare in modo strisciante: se non la pensi come noi, sei razzista, fascista, islamofobo, leghista, ultimamente ti dicono anche grillino...

Tornando al discorso principale, la colpa non e' tutta degli archeologi, buona parte e' il sistema che ha fatto passare il messaggio. Ti dico solo che uno dei firmatari della legge Realacci e' stato un mio professore (non dico la materia, ma non era del ramo prettamente archeologico) che a lezione predicava in modo diverso. Adesso devo andare che qui e' ora di dormire.

Un saluto dalla terra dei canguri!
view post Posted: 2/8/2016, 11:50 Un sintomo dello stato in cui versa l'archeologia in Italia - Archeologia - Sezione generica
OT
Premetto che non sonpo affatto d'accordo con Karl per quanto riguarda il suo giudizio su Giordano e Feltri. Anche perche' non vedo "giganti" del giornalismo in Italia in questo momento. E di Giordano ho apprezzato spesso interventi su altre tematiche. Ad onor del vero, in questo momento leggo soprattutto giornali di destra, siccome in Italia il governo e' di sinistra. Cosi' come ero solita leggere giornali di sinistra quando il governo era di destra. Ebbene, al di la' della partigianeria che ovviamente ognuno di noi ha - da cui nemmeno i giornalisti sono esenti - sinceramente dal confronto ne escono vittoriosi Feltri e Giordano che quelli dell'altra parte. Forse perche' non usano litoti, ma dicono le cose e tonde. Magari dicono anche emerite stupidaggini, ma le dicono chiare. Quegli altri invece dicevano le stesse stupidaggini, ma facendole apparire come Vangelo, attraverso la trasformazione in qualcosa di altro, che non e'. Tradotto in parole semplici, a destra sono meno bravi a fare i maiali orwelliani.

Detto cio', il problema non e' dei giornalisti meno o piu' bravi, e' dato dal fatto che del nostro patrimonio non interessa molto agli italiani. Il paradosso si vede nei ristoratori: vorrebbero mettere tavolini da tutte le parti, occultando i monumenti, non rendendosi conto che i turisti che vengono da noi ci vengono proprio per quei monumenti e non hanno certo piacere a fare fotografie con chioschi e tavolini in bella mostra.
Il problema quindi non sono i Feltri o i Giordano, dal momento che abbiamo un ministro come Franceschini che probabilmente e' peggio dei due messi insieme. Manca, in Italia, qualcosa che si chiama identita' nazionale. L'orgoglio per cio' che siamo, per cio' che eravamo e per cio' che abbiamo prodotto. Anzi, ora come ora va di moda l'opposto: essere italiani e' una vergogna, bisogna provare ammirazione per tutto cio' che e' straniero, persino lo stile di vita dei sedicenti profughi che sbarcano sulle nostre coste deve essere preso ad esempio (cit. Boldrini). Feltri e Giordano, esponenti di quella destra che invece vorrebbe rivendicare l'orgoglio nazionale, sono comunque figli di questo indottrinamento, portato avanti da qualche decennio. Va bene lottare per salvaguardare le proprie tradizioni, le feste religiose cristiane, ect, ma i beni culturali sono una palla al piede, impediscono il progresso e cose del genere. E' un concetto che e' stato introdotto in maniera strisciante, ma piano piano e' passato, a destra come a sinistra. Solo che a sinistra la chiamano semplificazione e ti dicono che migliorera' le cose e permettera' interventi immediati e mirati. Vedasi la legge sul consumo di suolo a firma di Realacci (presidente onorario di Legambiente), che era l'opposto di come la presentavano ed alla quale Settis si oppose con tutte le forze, smascherandone l'inganno.
In confronto a costoro, ed ai giornalisti che gli hanno dato manforte, Feltri e Giordano sono la quintessenza della verita'.
view post Posted: 24/6/2016, 04:22 Salve - Presentazioni
Ciao e benvenuta.
Non esitare ad aprire discussioni e chiedere su qualunque cosa ti interessi. Nessuna domanda e' banale. Prima di postare, comunuque, utilizza la funzione di ricerca per vedere se l'argomento e' stato gia' trattato.
Buona permanenza su Ostraka. :)
view post Posted: 12/6/2016, 08:52 Romani in America - Archeologia Romana
L'articolo di oyaluob e' fatto abbastanza bene e l'aver evidenziato i contorni della figura sembra dare ragione al fatto che non si tratti di ananas. Parlo della pittura scomparsa, che dovrebbe essere quella che e' riportata nel libro che possiedo. Tuttavia, non sono sicura che si tratti di pigna, non mi convince soprattutto il picciolo.
C'e' poi da dire una cosa: in tutte le rappresentazioni di presunti ananas si trovano delle foglie che sembrano quelle del frutto e che appunto ci traggono in inganno. Queste foglie a quale pianta appartengono, se non fanno parte della pigna/ananas? Perche' certo non sono aghi di pigna, su questo penso concorderete con me.
view post Posted: 24/5/2016, 07:46 Pitea esplorò il Mare del Nord negli stessi anni in cui Alessandro Magno, faceva le sue conquiste ? - Archeologia della Grecia Classica
Molto interessante il tuo ultimo link, ravac. Non ho mai pensato che l'oggetto tenuto in mano da quella statuetta potesse essere un ananas.
Per quanto riguarda la faccenda dell'ananas non presente in India o Africa, mi si permetta di dire che la paleobotanica e' scienza molto recente e non sappiamo ancora tante cose. Rimane il fatto che un esperto in materia (e qui nessuno di noi lo e') negli anni '50 ebbe questo dubbio e la sua ricerca non puntava affatto a dimostrare presunti contatti tra Romani e antichi abitanti delle Americhe, quindi si tratto' di ricerca genuina. Per questo motivo io non me la sento, almeno per i mosaici di Pompei, di escludere che si tratti di ananas o di un altro frutto simile.
view post Posted: 15/5/2016, 09:53 Pitea esplorò il Mare del Nord negli stessi anni in cui Alessandro Magno, faceva le sue conquiste ? - Archeologia della Grecia Classica
Piccola precisazione a quanto da me sopra detto: il mosaico in questione mostra effettivamente una riproduzione dubbia, perche' le foglie che si vedono potrebbero benissimo essere considerate come rappresentate dietro il frutto. Basarsi solo sul mosaico sarebbe fallace.
Il vero problema lo costituiscono invece le pitture di Pompei, dove neglia nni '50 un botanico, Casella, identifico' non solo ananas, ma anche mango e annona squamosa. Questa identificazione fu messa in dubbio gia' all'epoca, persino per il mango, che e' asiatico, quindi non poneva i problemi degli altri due frutti. Tuttavia, oggi viene accettato anche dagli archeologi il fatto che alcune pitture pompeiane raffigurino limoni, tanto e' vero che in Campania la ricostruzione di un giardino di una villa romana ha previsto anche alberi di limone. Purtroppo alcune delle pitture studiate dal botanico Casella non sono piu' visibili, tra queste una che mostrava un presunto ananas solitario, senza altri frutti o vegetazione intorno.
E' comunque da escludere, a mio avviso, la possibilita' che gli ananas provenissero dall'America, mentre e' da pensare o ad una varieta' di ananas presente in Africa o India, oppure ad un frutto simile.
view post Posted: 15/5/2016, 08:44 Pitea esplorò il Mare del Nord negli stessi anni in cui Alessandro Magno, faceva le sue conquiste ? - Archeologia della Grecia Classica
CITAZIONE (Mario_A @ 1/5/2016, 15:51) 
1) Le dimensioni sono molto piccole per un ananas, più compatibili con una piccola pigna.

Le dimensioni della frutta di oggi non corrispondono a quelle del passato. Oggi abbiamo frutti molto piu' grandi, dovuti alla selezione e non solo. D'altro canto, esiste una varieta' di ananas molto piccola, chiamata "baby". Qui puoi vedere la sua grandezza rispetto a quella di un ananas normale:

https://www.google.it/search?q=baby+ananas...n4U6XbkR-8LM%3A
view post Posted: 23/3/2016, 01:37 I papiri di Ercolano - Restauro e conservazione dei beni culturali
Wikipedia conferma quanto dici Dceg: a Pompei cenere e lapilli, a Ercolano fango vulcanico (il custode deve aver semplificato dicendomi solo fango), o, secondo il termine scientifico, colata piroplastica. Niente lava, quindi.
Avevo, parzialmente, ragione io.


https://it.wikipedia.org/wiki/Eruzione_del_Vesuvio_del_79

Edited by leda77 - 23/3/2016, 03:17
view post Posted: 22/3/2016, 12:02 I papiri di Ercolano - Restauro e conservazione dei beni culturali
Riprendo la discussione per chiedere una cosa: in un forum ho scritto che Ercolano si e' conservata, e quindi anche i papiri, per via del fango che avrebbe ricoperto la citta'. Testimonianza riportatami da un custode quando sono andata a visitare il sito. Un utente mi ha corretta dicendomi che in realta' a preservare il tutto fu la lava. Ma la lava inondo' anche Pompei, pero' Ercolano si e' conservata meglio, sotto certi aspetti. Il fango puo' dunque aver contribuito a preservare i papiri? O si sarebbero conservati allo stesso modo anche a Pompei?
Altra cosa,: nello stesso post ho scritto anche che i testi di Qumran si son consercati per via del clima. Lo stesso utente mi ha corretta di nuovo dicendo che la conservazione fu dovuta al fatto che si trovavano in anfore sigillate. Dunque se il clima fosse stato piu' umido quei testi si sarebbero conservati allo stesso modo? Perche' io sapevo che il microclima gioca un ruolo fondamentale nella conservazione.
view post Posted: 21/3/2016, 07:36 Scelta università per archeologia orientale!! - Archeologia e Università - Sezione generica
Ciao Cecilia, cosa intendi per master?
L'universita', per quanto riguarda Archeologia, e' cosi' composta: 3 anni di laurea di primo livello (triennalistica), seguiti da due anni di specializzazione (detta "magistrale"). Poi ci sono i master, di primo livello (accessibile dopo la triennale) o di secondo livello (accessibile dopo la magistrale). A seguire ad un livello piu' alto, la scuola di specializzazione (accessibile solo con laurea magistrale) che sono 3 anni. Infine c'e' il dottorato, altri 3 anni.
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