Ostraka - Forum di archeologia

Posts written by leda77

view post Posted: 14/1/2015, 23:29 "Egnatia Luchila"... - Linguaggio e Scrittura
CITAZIONE (dceg @ 14/1/2015, 22:51) 
Anche a me quell' "A Egnatia" quadrava poco, ma ho pensato, con sciocca modestia, ubi maior... Egnatia non mi pare proprio nome greco.

Credo tu abbia ragione, la famiglia degli Egnatii ho trovato essere di origine sannita. Essendo una liberta avevo pensato al nome greco, e non al nome della gens. Mi ha tratto in confusione il nome di una città, che in latino appunto è Egnatia (nonché anche un ex comune della Grecia).
Rimane il dubbio sul perché nella scheda il nome sia considerato al dativo. Mi sembra un errore troppo banale.

http://en.wikipedia.org/wiki/Egnatia_(gens)

P.S. ohi mamma, quante cavolate ho scritto in questa discussione (sarà il troppo studio dell'inglese in vista della partenza?)! :wacko:
view post Posted: 14/1/2015, 23:16 La cultura romana prima delle guerre puniche - Storia Antica
Argomento molto interessante, che io dividerei però in due parti, la letteratura e la cultura artistica, per fare un quadro più preciso.

Nel primo caso, abbiamo veramente, per il periodo in questione, pochissime testimonianze e dagli studi attuali non risultano opere veramente considerevoli. Tuttavia esistevano molti carmina, che sono per lo più inquadrati tra le forme pre-letterarie.
I carmina più antichi sono quelli di tipo religioso, come il Carmen Saliare ed il Carmen Arvale

http://it.wikipedia.org/wiki/Carmen_Saliare

http://it.wikipedia.org/wiki/Carmen_Arvale

Poi vi sono carmina che rientrano nella poesia popolare, cioè i Carmina triumphalia ed i Versi fescennini
che continuarono ad essere composti anche in età più tarda:

http://it.wikipedia.org/wiki/Fescennino
http://it.wikipedia.org/wiki/Carmina_triumphalia

Un'altra serie di carmina erano quelli detti "conviviali" perché recitati durante i banchetti. Narravano gesta di uomini illustri e avvenimenti bellici.

http://it.wikipedia.org/wiki/Carmina_convivalia

Dal punto di vista storico, troviamo gli Annales e i Fasti che erano una sorta di calendari con le registrazioni di avvenimenti importanti e di liste recanti nomi di magistrati. Lo schema anno per anno degli Annali sarà ripreso dalla storiografia successiva. Gli Annales furono raccolti da Muzio Scevola nel 130 a.C. a partire da quelli di 280 anni prima.

http://it.wikipedia.org/wiki/Annales_maximi
http://it.wikipedia.org/wiki/Fasti_(storia_romana)
http://it.wikipedia.org/wiki/Fasti_triumphales

Infine, con Appio Claudio Cieco, ha inizio l'oratoria. E' suo il primo discorso ufficiale mai pubblicato a Roma.

Della maggior parte di questi documenti, purtroppo abbiamo solo citazioni in autori molto più tardi, tranne nei casi di Annali e Fasti.
Per vedere qualche frammento degli altri generi, c'è questo bel pdf:

http://www.martinosanna.de/materiali/cultu...lle_origini.pdf

Prossimamente il post sull'arte.
view post Posted: 14/1/2015, 22:16 "Egnatia Luchila"... - Linguaggio e Scrittura
CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 14/1/2015, 08:49) 
No, no: c'è un piccolo equivoco, entrambe le grafie rappresentano una C retrograda.

Certo che comunque è verissimo, accidenti, proprio verissimo che non si capisce perché mai sia stata utilizzata la forma grafica della C retrograda "uncinata" all'interno di un impaginato che si sforza di impiegare segni morbidi e tondeggianti. Per cercare di rispondere potrei giusto buttare là come possibile che anche questo aspetto nasca da problemi di spazio e che all'origine ci sia un testo formato sulla carta con caratteri più corsivi e da lì ricomposto sulla pietra in lettere capitali in maniera un po' estemporanea (voglio dire come se chi ha inciso l'iscrizione avesse in mano sì un testo preciso, ma non un vero e proprio bozzetto grafico). Boh.
Lo scioglimento delle abbreviazioni è un approccio insidioso: non basta che sia possibile, deve anche seguire un formulario epigrafico e anagrafico coerente ed adeguato al contesto.

Mi fido di quanto dici.

CITAZIONE (dceg @ 14/1/2015, 16:42) 
Ho trovato questo studio forse interessante:
www.romit.org/it/pubblicazioni_romit/studio_bracesi.pdf
La stele in questione è la scheda n° 119 a pag. 241.

Nella scheda si legge "A Egnatia... ecc." Ma Egnatia è nominativo. Come possono aver fatto un tale errore? Oppure hanno pensato, trattandosi di un nome greco, che si fosse declinato alla greca?
view post Posted: 13/1/2015, 22:24 "Egnatia Luchila"... - Linguaggio e Scrittura
CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 13/1/2015, 08:35) 
Utilizzato in questa posizione dal sapore formalmente "anagrafico" (interposto come d'uso fra il nome e il cognome) e riferito ad un soggetto al nominativo che è appellato uxor, il segno C retrogrado seguito da una L puntata non vedo come si possa sciogliere diversamente da Gaiae liberta intendendo per "Gaia" "la Signora" (così come in altri contesti Gaia è "la sposa" etc.). Vorrei non ci fossero dubbi su questo.

Infatti la C retrograda non si scioglie diversamente, ma semplicemente quel segno non sembra essere una C retrograda, ma un altro segno che sta ad indicare tutt'altro. Rileggi bene la parte in neretto che ho postato da Wikipedia e fai attenzione al segno posto tra parentesi alla fine della frase stessa.
view post Posted: 12/1/2015, 20:11 "Egnatia Luchila"... - Linguaggio e Scrittura
Andando a sfogliare il manuale di epografia della Calabi Limentani, il segno prima della L non sembra tanto riferirsi allo stato sociale di liberta, che sarebbe invece indicato da una C retrograda (scritta al contrario), quanto piuttosto al grado di centurione. A questo punto avremmo un Egnatia Chila moglie del centurione Lucio. Wikipedia conferma il segno:

CITAZIONE
Come nelle lingue moderne anche i testi epigrafici latini possono contenere simboli di varia natura che corredano il testo. I più comuni sono i simboli monetali (IIS, "sesterzio", che precede una cifra in numeri romani), la C rovesciata o retrograda (Ɔ) impiegata per indicare sinteticamente la parola mulier ("donna"; ad esempio nelle locuzioni Ɔ l(ibertus) = ((mulieris)) l(ibertus), "liberto di una donna"), il simbolo della centuria, anche usato per alludere al grado di centurione (〉), il cosiddetto theta nigrum (Θ) utilizzato per precisare che un individuo era deceduto nel momento in cui fu apposta l'iscrizione (cui fa da contraltare la V di v(ivus) o v(ivit)) e altri meno frequenti.

Poiché l'iscrizionesi vede chiaramente essere spezzata nella metà inferiore, è probabile che in quella parte ci potesse essere scritto benissimo un "dedicavit". Invece a me dall'immagine del volantino non sembra mancare un pezzo nella parte sinistra, almeno non così grande per farci entrare quanto mancherebbe.
view post Posted: 10/1/2015, 16:56 "Egnatia Luchila"... - Linguaggio e Scrittura
Dall'immagine postata, mi sembra che la L sia divisa da Chila da un punto che però è parecchio abraso.
D'altro canto, Chila è un nome che rimanda al greco, come Egnatia. Bisognerebbe pensare ad un errore del copista dell'iscrizione, cosa possibile, visto che spesso non erano particolarmente acculturati, ma dal momento che si tratta della stele di una donna di rango, mi sembra meno probabile.
L'Egnatia Lucilla di cui parla Tito Livio quando è morta? Perché l'Egnatia della stele sembra essere morta circa intorno al 20 a.C.
view post Posted: 5/1/2015, 21:31 università corso scienze storiche e archeologiche - [Milano] Università degli Studi di Milano
Se Karl ha sconsigliato Torino avrà sicuramente ottimi motivi per farlo. In una sua risposta ha detto però che per interessi specifici potrebbe essere presa in considerazione.
Comunque, se i tuoi si trasferiscono a Milano e tu non puoi andare in un'altra città, la scelta mi sembra obbligata. Purtroppo ogni università funziona a modo suo per il riconoscimento dei crediti, quindi devi preventivamente informarti alla Cattolica stessa per sapere come si regolano loro per riconoscere il percorso della triennale.
Se tu però vuoi fare la studiosa di medioevo prioritariamente a livello storico e soltanto secondariamente a livello archeologico, il curriculum di Torino sarebbe più indicato.
Vediamo se Karl riesce a risponderti su Torino.
view post Posted: 2/1/2015, 20:11 università corso scienze storiche e archeologiche - [Milano] Università degli Studi di Milano
Per l'archeologia medievale, meglio la Cattolica di Milano o quella di Torino. La Statale a Milano non prevede neanche l'insegnamento di archeologia medievale.
Per quanto riguarda le due università da prendere in considerazione, hanno un curriculum per la triennale molto simile quanto ad esami del campo che ti interessa (per non dire identico). Cambia qualcosa invece alla magistrale, perché la Cattolica ovviamente è molto più concentrata sul piano medievale, questo per l'ovvio motivo che il cristianesimo si afferma in quel periodo. Ci sono esami riguardanti anche l'architettura medievale e l'archeologia degli insediamenti e luoghi di culto medievali.
Insomma, dovendo scegliere, personalmente punterei sulla Cattolica per un percorso di studi medievali.
Tieni però presente due cose:

1) il costo della retta: la Cattolica è un'università straniera, in pratica privata sia pure appartenente al Vaticano. La retta non è comparabile con quelle delle altre università statali italiane

2) per tre anni, alla triennale, dovrai OBBLIGATORIAMENTE frequentare corsi di teologia. Non c'è scampo.

Valuta tu dunque.
view post Posted: 26/12/2014, 12:59 Dies natalis - Di tutto un po'...
Auguri a tutti. Spero che abbiate passato tutti una buona giornata.

Scusate il ritardo, ma ieri ho avuto problemi con il pc.
view post Posted: 26/12/2014, 12:58 università corso scienze storiche e archeologiche - [Milano] Università degli Studi di Milano
Quale settore ti interessa dell'archeologia? Classica, egittologia, medievale ecc.?
I curricula sono leggermente diversi in ogni università, in quanto ci sono campi studiati meglio o peggio in ognuna. Quindi la scelta va fatta anche tenendo in considerazione questo fattore.
view post Posted: 7/12/2014, 21:00 Buongiorno - Presentazioni
Benvenuta tra di noi cara Angie. Sei nel posto giusto per la tua sete di cultura! Poni pure domande senza farti problemi e, come ha già detto Dceg, sei ami la cultura non sei semplice affatto.
view post Posted: 3/12/2014, 15:41 Master! - Archeologia e Università - Sezione generica
Data la situazione italiana, difficile rispondere. Io penso che attualmente, per chi voglia lavorare nel campo, non solo in Italia, ma anche all'estero, conviene buttarsi sulla valorizzazione. Gli scavi costano e ora come ora quasi tutti i paesi puntano sulla fruizione di quanto già scavato. Quindi un master che sia finalizzato alla valorizzazione, specialmente attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie, penso sia più spendibile di altri.
view post Posted: 28/11/2014, 20:12 L'origine del geroglifico dell'ankh - Lingua e Scrittura - Geroglifici e Papirologia
Sul segno dell'ankh, com ha fatto rilevare anche tu, si sono scatenati molti studiosi con le ipotesi più diverse. Oltre a quelli citati da te, ti segnalo ciò che dice René Lachaud nel suo "Magia e iniziazione nell'Egitto dei faraoni", che puoi leggere qui:

http://books.google.it/books?id=eABhB0fY4P...origine&f=false

Inoltre ci sono due saggi di Julien Ries (tu saprai meglio di me chi era) dove se ne parla: uno è "L'uomo religioso e la sua esperienza del sacro":

http://books.google.it/books?id=qKBvw-cmnl...origine&f=false

l'altro è "Simbolo. Le costanti del sacro":

http://books.google.it/books?id=UuAQ-gWecw...origine&f=false

Lachaud analizza le tre componenti che formano la parola, mentre Ries punta più sul significato complessivo, all'interno di una teoria generale in relazione ai luoghi e alle raffigurazioni in cui compare.
view post Posted: 18/11/2014, 20:54 Conoscenze indirette dell'America in età ellenistica - Storia Antica
CITAZIONE (Perseo87 @ 18/11/2014, 19:10) 
A quanto avevo letto, le prime rotte tracciate dai Cartaginesi (e, prima ancora, forse, dai Fenici) fuori da Gibilterra mossero verso Sud, in direzione dell'Africa Nera, per intercettare le locali 'vie dell'oro',

Oltre all'Africa, per l'oro era inoltre disponibile la Spagna, che fino a tutta l'epoca romana aveva alcune delle più importanti miniere dell'impero. Non so se i Fenici ed i Cartaginesi sapessero sfruttare una delle principali miniere che poi sfruttarono i Romani, con una particolare tecnica descritta da Plinio, ma per quanto riguarda quetsi ultimi, di certo, grazie alle loro tecniche, non avevano bisogno di andare a prendere l'oro in America. La miniera in questione oggi è patrimonio dell'umanità:

http://it.wikipedia.org/wiki/Las_M%C3%A9dulas

Detto questo, se parliamo di naufragi sulle coste dell'America, questi invece sono possibilissimi e la testina ritrovata in una tomba precolombiana, di cui si è parlato ampiamente, starebbe lì a dimostrarlo. Ma commerci veri e propri sono decisamente difficili, se non impossibili, da ipotizzare.
view post Posted: 18/11/2014, 16:31 Conoscenze indirette dell'America in età ellenistica - Storia Antica
Secondo me l'errore che fanno sia Cadelo che Russo è quello di voler pensare che popolazioni così distanti tra loro abbiano avuto, in età classica, dei veri e propri contatti commerciali. Che le Isole Fortunate possano essere le Antille, non ci vedrei nulla di così strano, se il tutto si limitasse a sostenere che qualcuno di quei popoli antichi abbia visto quelle isole. Nel senso che effttivamente qualcuno tra Fenici, Cartaginesi ci potrebbe pure essere stato, ma da qui a parlare di rotte commericiali ce ne vuole.

Come ho già detto in un'altra discussione, perché ci siano commerci diretti tra due territori occorrono due cose, principalmente:
1) poter andare e venire da un luogo all'altro in tempi non eccessivamente lunghi e con un margine di sicurezza (specie nei viaggi via mare, occorre poter disporre di navi sicure e di viveri sufficienti per il viaggio);
2) che il territorio con il quale si commercia abbia ricchezze che non sono presenti in territori più vicini con i quali già si intrattengono relazioni commericiali.

Quindi le domende da porsi, secondo me, sono: i Fenici o Cartaginesi avevano navi adatte per un viaggio così lungo e il viaggio era per loro abbastanza sicuro, o comunque non meno pericoloso di altri? E, soprattutto, il gioco valeva la candela - cioè le ricchezze delle Antille erano tali da giustificarlo?
A mio modesto parere le Antille ai Fenici o Cartaginesi non è che potessero offrire molto di più di quanto offrissero gli altri paesi del Mediterraneo.
1106 replies since 26/9/2010