Ostraka - Forum di archeologia

Posts written by Guglielmo da Baskervill

view post Posted: 21/3/2012, 00:03 Pirpagnaccherterusablumbum - Presentazioni
:lol: :lol: bellissimo...
CITAZIONE
Porgo grazie, e la letyzia che mi cagiona il saper di avere molti potenziali clyenti (si veda

(...)

Sinceramente non l'avrei mai detto °° mi immaginavo un certo dislivello tra la percentuale di medievisti/antichisti e quella dei basati della storia contemporanea, al massimo, ma non pensavo si trattasse di una situazione particolarmente accentuata.

view post Posted: 18/3/2012, 20:01 Pirpagnaccherterusablumbum - Presentazioni
CITAZIONE (Perseo87 @ 18/3/2012, 14:04) 
Benarrivata, Shadow. :welcomeani.gif:

In effetti, a giudicare dall'avatar, avrei pensato anch'io a qualcosa di più 'classico'.

va da sè che la mia era una nota scherzosa e curiosa.. :P il mito di crono è uno tra i più enigmatici.
view post Posted: 18/3/2012, 19:59 Kauwa-auwa - Archeologia e Antropologia
CITAZIONE
Però spero di trovare il tempo per trasferire tutto sul mio sito e, in questo caso, vi passerò volentieri il link.
Così avrete modo di contestami

no dai..., ^_^ anche io voglio leggere..facci sapere, senz'altro sarà interessante. ciao. :P
view post Posted: 18/3/2012, 09:27 Pirpagnaccherterusablumbum - Presentazioni
insomma benvenuto o benvenuta? :P

a me incuriosisce il Crono dell'avatar...è uno dei dipinti più truci di Goya :P
secondo le convenzioni è insolito per una donzella.

è connesso all'Olimpo degenere? ^_^

cià ^_^
benvenuta ^_^
view post Posted: 17/3/2012, 11:22 Nascita del patriarcato e società precedenti - Archeologia e Antropologia
già la violenza... -_- per ritornare nel topic:

se non erro altrove avevo accennato alla questione della guerra rituale, la quale s svolge presso popolazioni africane, australiane, dell'oceania, ed è in particolare documentata dall'antropologia.

le società basate sul lignaggio, da qu provengono quelle società che definiamo in modo astratto "patriarcali", avevan necessità di praticare la guerra rituale come antidoto alle grandi perdite che la guerra intertribale, priva di regole, arreca. Statisticamente infatti, in termini di vite umane, pare che queste guerre primitive sian persino più dispendiose delle guerre tra stati moderni.

oltre a questa importantissima funzione, però la guerra rituale ha altri importanti risvolti:

Presso i Beti il vincitore di una guerra rituale (in questo caso un duello a cui assistono entrambe le tribù contendenti) offre in moglie una sua sorella, al fratello dello sconfitto: in questo modo si crea una nuova alleanza ed una formazione sociale più grande

questo caso, poichè questo genere di scontri è appunto proprio di società di livello simile a quelle paleolitiche, rende lecito pensare che la donna, anche presso le società paleoiltiche potesse essere usata (le donzelle del forum , mi perdonino) in tal modo.
e che, proprio in questi mini-scontri, o guerre rituali tra piccoli gruppi umani, si possa vedere l'origine del "patriarcato": il vincitore, diventa il fondatore di un nuovo clan.
view post Posted: 17/3/2012, 09:07 Kauwa-auwa - Archeologia e Antropologia
cosa diceva Mircea aliade? e in quale libro che lo cerco?
view post Posted: 16/3/2012, 15:36 Nascita del patriarcato e società precedenti - Archeologia e Antropologia
CITAZIONE (clitemnestra @ 16/3/2012, 10:58) 
Forse...la Sardegna? :lol:

:P mere illazioni; destituite da qualsivoglia fondamento; atte soltanto a ingenerare una rappresentazione distorta e partigiana della realtà; come sempre da parte di voi comunisti :ph34r:
Lei sarà querelata :woot_jump.gif:

CITAZIONE
Che il neolitico di qualunque area si parli non è affatto un periodo pacifico, lo dimostrano in parte le raffigurazioni di cui parlavo prima, ma anche ritrovamenti scheletrici con chiari indizi di atti violenti subiti. Ripeto, Dedalo, non volevo assolutamente sminuire la tua natura guerresca! :lol: Cercavo di mantenere l'argomento nei limiti del topic qui affrontato.

ho letto in fretta...forse un po troppo, magari ho travisato...

CITAZIONE
Ma se vuoi, sulla guerra, le armi e le testimonianze di violenza a volte feroce nella preistoria possiamo aprire una discussione a parte!

più in là... :P :P
CITAZIONE
Ripeto, Dedalo, non volevo assolutamente sminuire la tua natura guerresca!

anche perchè saresti menato di brutto :ph34r: :lol:
view post Posted: 16/3/2012, 09:49 Nascita del patriarcato e società precedenti - Archeologia e Antropologia
CITAZIONE (massinissa @ 15/3/2012, 18:10) 
Mentre l'immagine pingue della donna-venere nella più antica età della pietra, assumeva il significato di simbolo di fertilità non solo umana e nello specifico femminile, ma anche di "fertilità" nella caccia (quindi di abbondanza)

diamo un volto a queste statue evocate, le veneri paleolitiche:
http://it.wikipedia.org/wiki/Veneri_paleolitiche
soprattutto leggete di questa:
http://it.wikipedia.org/wiki/Venere_di_Tan-Tan
e di questa:
http://it.wikipedia.org/wiki/Venere_di_Berekhat_Ram

questa simbologia e ideologia sembra che giunga fino in età neolitica: quasi inalterata
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Statue_f...eri_culture.jpg
la foto è mia se gradite ve la posto. Si tratta di una donna con bambino. Almeno così è stato ipotizzato, perchè se notate tiene in braccio quel che parrebbe un "dolce fagottino" :P ;
successive allo stile volumetrico sono le statuine geometriche ritrovate esclusivamente in contesti funerari (ma pure le grassone, sono state ritrovate in tombe) :
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Scultura_nuragica.jpg

la prima statua volumetrica, viene confrontata con le statuine Maltesi, della cultura dei templi. L'ipogeo di Hal safilemi presenta, già per Lilliu, importanti analogie con gli ipogei funebri sardi; però la seconda statuina, viene confrontata con quelle cicladiche; Ho presente anche una statuina del c.d. tipo geometrico planare sardo anche in Italia.

Come dice Massinissa accanto a questa simbologia, tutta al femminile, non abbiamo rappresentazioni maschili (io ovviamente mi riferisco al neolitico sardo, perchè è quello che conosco meglio), ma abbiamo tantissime rappresentazioni del toro: il bucranio viene sia scolpito in rilievo che dipinto, sopra ad esempio, a false porte, pure loro dipinte o scolpite.
tutto sembra dar ragione a Massinissa:
CITAZIONE
Parimenti, e qua più che altro nelle zone di origine sopra citate, iniziamo a vedere la comparsa di elementi simbolici volti alla parte virile del gruppo umano: corna taurine, simbolo non tanto di forza, ma di fertilità maschile, e di seguito simbolo fallico, ed elementi configurati e riconosciuti come semplicemente fallici. Il binomio statuetta femminile-corna/fallo, sono sempre legati alla terra e alla sua capacità di dare frutti, e alla facoltà degli armenti di generare molti figli e in buona salute

altro esempio che parrebbe darti ragione, quando dici:
CITAZIONE
ignificato di simbolo di fertilità non solo umana e nello specifico femminile, ma anche di "fertilità" nella caccia

http://it.wikipedia.org/wiki/Altare_preist...nte_d%27Accoddi
Ad accoddi è stata rinvenuta una grandissima quantità di punte da freccia, tutte in ossidiana e se non erro in selce.
L'iconografia parrebbe tutta al femminile. Alla prima fase del sito, detta del c.d. tempio rosso, è riportabile un grande volto scolpito con motivi a spirale, pertinente probabilmente ad una grande statua stele,
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Tempio_m..._in_calcare.jpg
mentre nella seconda fase, conosciuta come quella del grande tempio, viene attribuita una stele in granito con figura femminile in rilievo.
Infine abbiamo l'omphalos, e alcuni menhir posizionati a distanza; va anche aggiunto che alcune figure umane schematiche a clessidra, sembran rimandare ad un mondo tutto al femminile.
E' una simbologia patriarcale o matriarcale?
io posso esser d'accordo con questa lettura simbolica generale fatta da Mssinissa, di tale simboloiga, ma sono molto meno d'accordo con questa asserzione:
CITAZIONE
. La situazione quindi non vede una supremazia del mondo maschile su quello femminile, ma piuttosto e al più una parità, data anche dal ruolo dell'uomo che ora pratica attività faticose più della caccia, co

scusami Massi, ma da "guerrafondaio" qual sono... :P ti dico che mi stai sminuendo un po troppo il ruolo della caccia, e anche delle frecce.


e ancor meno con questa:
CITAZIONE
La metallurgia "esplode" in tutta la sua raffinatezza dal bronzo medio-recente in poi. Il produrre soprattutto oggetti mirati verso una fetta elitaria della società (come oggi una macchina di lusso), e la presenza di armi fa supporre che membri a pieno titolo di queste facoltose élites fossero anche gruppi di guerrieri, che assumono via via uno status sempre più imponente a fronte di altri gruppi come i coltivatori della terra o di chi allevava armenti

non tanto perchè non sia vero che la metallurgia esplode nel bronzo medio recente, ma perchè l'esplosione della figura del guerriero non è altrettanto recente, e di conseguenza, quel che c'è ad esempio ad Accoddi, ed anche a Malta (ma non ne so molto al riguardo) potrebbe esser una situazione nella quale, un ideologia religiosa con radici nel paleolitico, maschera una situazione nella quale la figura dell'uomo è già predominante: ce lo indizano propio le punte da freccia, che di per se, sono già indicatori di:
1) una società stanziale,
2) una società in cui è giià presente un artigianato maschile specializzato (quello appunto relativo all'arco, alla freccia, alla caccia)
3) una società in cui, c'è già un buon grado di strutturazione e di gerarchia sociale: per realizzare l'altare di Accoddi, è necessaria, credo, una buona catena di comando, e così pure per i templi Maltesi.
4) in genere i cacciatori si riuniscono in consorterie esclusive, fodate su vari riti iniziatici (insomma senz'altro avrete presente meglio di me..)
5) le frecce sono tools-weapons
www.newarchaeology.com/neolithic_tools_weapons.php
e qui c'è la mia critica maggiore a Massi, nel neolitico dell'età di Accoddi-Malta la guerra, era già una realtà; per cui mi vien male desumere dalle statue volumetriche , dalle veneri neolitiche una società "pacifica" e paritaria nei rapporti uomo donna. Non la vedo così. mi convince di più che la religione fosse ancora fortemente incentrata sulle veneri così come nel paleolitico più profondo, ma che queste dee governassero un mondo già molto cambiato ai loro piedi,, rispetto a quello delle veneri paleolitiche vere e proprie, da cui magari discendono

intanto non è del tutto neppure tutto vero che non si abbiano rappresentazioni di statue maschili, in Europa, o in Turchia:
http://marcivermeersch.wordpress.com/2011/...ion-man-animal/
Germania, 30.000 a.C.
In Turchia:
http://www.thelivingmoon.com/43ancients/02...i_Tepe_003.html
senza dimenticarci di questo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Grotte_di_Lascaux
quelli delle grotte di lascaux son tutti uomini e cacciatori..
ci saranno senz'altro esempi che io non conosco...cmq sia...

che io sappia, proprio nel vicino oriente, le prime società stanziali, sono proprio quelle nelle quali si registra maggiormente l'uso dell'arco e della freccia. se non erro (se Karl qui interviene è meglio) nel neolitico preceramico, http://it.wikipedia.org/wiki/Neolitico_preceramico

in questa età, la strategia nel fondare nuovi insediamenti sembra già attenta a ragioni di natura difensiva, e proprio del 10.000 a.C. è ad esempio, una sepoltura collettiva in Egitto, in cui furono inmati un consistente numero di individui con frecce conficcate nelle vertebre.
avevo letto di altri casi...che ora però non mi vengono in mente..

Poichè talvolta compaiono teschi isolati con frecce conficcati si è pure supposto che questa associazione fosse simbolica, ma in quell'età il cacciatore non era più sltanto un cacciatore di animali, dedito all'approvigionamento alimentare, ma era anche una figura preposta alla difesa della comunità.
Più tardi, ancor prima della esplosione della metallurgia, si ha una esplosione di produzione di teste di mazza, asce, lance, e naturalmente frecce delle più disparate forme, tutte in pietra.

insomma: se parlate di patriarcato, non mettete da parte il tema guerra/guerrieri, primi indizi di guerra. -_- :P :lol:



CITAZIONE (clitemnestra @ 16/3/2012, 01:31) 
Scusate ma è più forte di me...non riesco a leggere la parola Iliade e a non intervenire! :P
Sono un po' come Dedalo Nur: ho un chiodo fisso... ;)

ti sbagli... ^_^ ne ho diversi di chiodi fissi..ma a quale ti riferivi nello specifico? :P
cià
view post Posted: 15/3/2012, 10:37 Il riso sardonico di Odisseo: perchè? - Archeologia della Sardegna
CITAZIONE (lama su @ 14/3/2012, 15:59) 
il mio discorso non è una critica contro l'etimologia "srdn" = "mercenario", il mio è un discorso contro l'etimologizzazione dei nomi in generale.

tranquillo, non hai bisogno di precisarlo ;)

CITAZIONE
il che di fatto può portare a due ipotesi totalmente contrapposte e totalmente equivalenti:

1) la radice srdn significava "mercenari" e venendo usata per indicare delle troppe appartenenti ad un certo gruppo etnico è finita per essere adottata come nome del gruppo etnico stesso

2) la radice srdn era originariamente il nome di un gruppo etnico uso al mercenariato, e come tale è finito per indicare certi tipi di mercenari nelle lingue levantine (se vuoi di paralleli basta pensare ai "mDA.w" in egitto, o agli "svizzeri" nel medioevo).

qui totalmente d'accordo. infatti mi mantengo aperto entrambe le "piste".

CITAZIONE
oppure c'è una terza ipotesi, e cioè siamo di fronte a forme totalmente non collegate, che si assomigliano per puro caso (ipotesi molto più probabile di quanto si potrebbe pensare).

Questa la vedo ardua, per 2 motivi, il principale sono appunto le relazioni documentate. Facciamo un altro esempio, che senza dubbio conoscerai meglio di me, nella battaglia del delta (che per te non è del delta...anche se non mi hai mai spiegato perchè :lol: :P ), i testi di Medinet habu, non menzionano gli Sherden tra gli invasori, anche se "sembrano" comparire nei rilievi. Sono invece citati nell'Harris (Tykot et alii). Ora, le fonti (Harris+ i rilievi ...forse), contestualizzano la parola in ambito militare. Sono attestati anche in sardegna, i rapporti tra filistei e nuragici. Si dice che tali rapporti fossero commerciali. In realtà, esiste un reperto, che aggiungerebbe (il condizionale è d'obbligo) alla dimensione commerciale anche quela militare. Ecco pertanto che, preferire l'interpretazione militare, non è un assunto preferenziale ma qualcosa di più.
mentre l'etimo shardija- "alleato", si incastrerebbe bene anche nella esegesi di tipo militare.
di contro, quale connessione plausbile abbiamo per il verbo ebraico srd = "sopravvivere"?
ed anche per s-dn-r discendere?

cioè, per creare o ipotizzare connessioni plausibil sualtri significati, diversi da quello diorigine militare, mi pare che abbiamo molto meno, o la sola constatazione, che in realtà, tutto può essere.
CITAZIONE
per questo dico che non ha senso un approccio di questo genere e dico che questo tipo di linguistica, cioè una linguistica "etimologica" non ha senso in questo contesto.

posto che naturalmente io concordo con quanto dici sopra.

CITAZIONE
Quindi dicevo "rivolgiamoci ad altro".
e con altro non intendevo tanto l'archeologia e l'etnografia (non perchè non le ritenga importanti e valide, ma perchè stiamo aprlando di "parole" quindi sarebbe prima meglio concentrarci sull'aspetto lessicale) ma pensavo più ad un "altro" approccio alle parole stesse in questione.

ok questo non l'avevo capito...io con altro intendevo proprio l'etnologia e l'archeologia.

Per esempio, sarebbe interessante provare a stabilire la cronologia di queste parole. Quando sono attestate? e con "quando" non intendo la data presunta di composizione, ma la data effettiva dei manoscritti che ce le tramandano.

CITAZIONE
I romani conoscevano il riso "sardonico" della sardegna (chi è che lo menziona? io ricordo cicerone e tacito, ricordo bene? altri?), abbiamo attestazioni della forma greca più antiche dell'epoca romana o no? qualche papiro omerico di epoca ellenistica dall'egitto magari?

dovrei ripassare, ma ricordo vari casi, nei quali i romani usavano questo proverbio. Cicerone, pe. (se non erro) ne faceva usoin una lettera privata. Poi altri casi. dovrei ripassare.

CITAZIONE
perchè se non ne abbiamo, allora chi ci dice che quell' hapax in omero non sia un fraintendimento o una reinterpretazione influenzata dalla conoscenza romana di una parola ormai caduta in disuso e/o non più capita?

perchè porrebbe ancor più problemi della interpretazione corrente. Anzitutto, dovremmo ad esempio ritenere che a fraintendere fossero un po tutti: Zenobio, Timeo ecc; e poi cmq, perchè e come i romani avrebbero influito su Simonide di Ceo?

Poi non possiamo, credo, mettere al di sopra degli indizi etno-archeologici un dubbio sulla fedeltà deitesti, che senza appigli altrettanto validi in campo archeo-etnologico diventa un mero sospetto. :unsure: :unsure: Cioè, non è che voglia svilire il tuo discorso, ma mi pare, che percorrendo la strada da te indicata si finisca in una sorta di "dietrologia" nella quale tutto concorre ad alimentare una sorta di "dubbio sospettoso" sul fatto che l' errore umano, essendo sempre possibile, inficia sempre qualsiasi supposizione.

come i "misteri misteriosi" anche i "dubbi sospettosi" hanno un loro grado di circolarità nei loro ragionamenti. Scusami eh...come dicevo non voglio svilire il tuo discorso ancheinteressante...ma... :unsure: :unsure: a me pare che il pericolo sia questo.

E' proprio per evitare questo "sospeto circolare" che dobbiamo far ricorso ad altro, per un riscontro oggettivo, non basato eslcusivamente sui testi passibili di errori umani. Ed è dunque proprio per questo che ho richiamato le maschere fenice (archeologia) e le varie feste e tradizioni popolari, entro le quali i testi antichi trovano uno straordinario, secondo me (ma non solo secondo me), riscontro.


CITAZIONE
per esempio se non ricordo male c'è un verbo "sairo" in greco che significa "ridere" (perseo confermi?). Il "sardonios" omerico può derivare in maniere diretta o in maniera indiretta (tramite qualche fraintendimento) da questa parola? quando è attestato questo verbo? e quando cade i disuso, se mai cadde in disuso?

è stata tentata una spiegaione dell'aggettivo sardonion, partendo dal verbo seserenai, ma non ha avuto successo. Se, scusate, avete vito molti problemi nel far equivalere, ad esempio, sardonion con sordonion, per una vocale, come fate a far equivalere sairo...con sardonion? troppo diverse...
CITAZIONE
E cosa invece sappiamo, sempre da un punto di vista filologico, del legame con la colchide? quando e dove queste parole sono usate con questo significato? e quando sono attestate?

rispetto al riso sardonio, con la colchide non abbiamo nulla.

CITAZIONE
dall'altro lato invece, abbiamo il nome srdn sulla stele di nora. Siamo in ambito fenicio. una cosa che ci si potrebbe domandare è: quanto affidabili sono le trascrizioni fenicie di toponimi/etnonimi? cioè, i fenici tendevano a trascrivere in maniera fedele i nomi che sentivano, o tendevano a modificarli o reinterpretarli? o addirittura attribuivano nomi di loro invenzione ai popoli che incontravano?

vabbè... come vedi...a seguire questo ragionamento, anche i fenici oltre ai greci e romani, devono aver capito male... -_-

ecc ecc ecc..

insomma, la linguistica etimologica come detto qui secondo me non aiuta, però altri approcci come la filologia meriterebbe forse un po' di attenzione.

CITAZIONE
insomma dedalo, io non ti accuso di nulla, e non critico necessariamente i tuoi ragionamenti specifici, anche perchè so che i tuoi argomenti sono fondati su ben altro che semplici assonanze. Quello che dico però (e lo dico in generale, non è una critica specificatamente rivolta a te) è che prima di discutere di etimologia, e allo stesso modo prima di mettersi a discutere se il nome è autoctono sardo o viene da fuori, o ancora di contesti archeologici, o di paralleli etnografici, trovo che sarebbe più opportuno approfondire e precisare meglio i dati di base su cui si vuole lavorare.

tranquillo.. :P
CITAZIONE
Perchè senza questa precisione e questo rigore di base, si rischia di scivolare su piani molto generali in cui di fatto si può argomentare tutto e il contrario di tutto (e probabilmente si potranno trovare paralleli per entrambe le posizioni)..

questo sinceramente finora non è accaduto. Ovvero: io ho a disposizione una tradizione mitografica che, se hai letto il pdf, si inquadra in una tradizione di rapporti tra sardegna e creta, molto ampia; ho reperti archeo, ho le tradizioni. dall'altra parte c'è...perdonami, ma mi pare che sia così: il dubbio che si sia sbagliato a trascrivere in una catena infinita di inomprensioni senza che nessuno, in antico abbia rilevato l'errore o fosse di parere difforse e contrario alla localizzaizone in Sardegna (perchè...come accade spesso per latri miti, non abbiamo due mitografi che la pensa diversamente?) , poi l'altro argomento è che la radice srd fosse presente un po da tutte le parti (il fatto è che è presente anche in occidente, ed è presentissima in sardegna non solo nella stele di nora, come toponimo)

queste argomentazioni per me pongono dei dubbi legittimi, fino ad u certo punto, ma oltre un altro punto, mi sembrano per così alimentarsi l'un con l'altra: cioè il dubbio che si sia sbagliato a scrivere si alimenta con la presenza di parole simili nell'universo mondo e viceversa, così all'infinito.

diciam che non mi suona... ^_^
ciao.
view post Posted: 14/3/2012, 13:56 Il riso sardonico di Odisseo: perchè? - Archeologia della Sardegna
CITAZIONE (lama su @ 13/3/2012, 21:23) 
per questo motivo io non propongo un'etimologia levantina, io sto dicendo che semplicemente è totalmente inutile discutere di qualsiasi tipo di etimologia, sia essa levantina, europeo-continentale o marziana, perchè sulla base della sola linguistica è semplicemente impossibile trarre qualsiasi conclusione.

E non è che ragiono da linguista e quindi pretendo certezze assolute. Piuttosto ragiono da linguista, e come tale dico che la linguistica ha bisogno di dati precisi per essere uno strumento utile. nel caso della sardegna questi dati semplicemente non ci sono, quindi la linguistica non può essere usata come strumento d'indagine etimologico serio.

ciao Lama, bhe, cosa aggiungere?

Dopo quanto hai appena detto, era meglio far notare da subito a MarioA, ancor prima che a me, come non avesse senso dedurre dallo SRDN della stele di Nora un origine levantina, benchè "parole simili sian molto documentate in Oriente", in quanto come dici non se ne conosce l'etimo.

Ma noto che la critica è venuta soltanto dopo che ho azzardato l'equivalenza srdn-mercenario. :huh:

Questo non perchè io voglia vederti "accanire" contro il buon mario, ma perchè avresti stroncato sul nascere un discorso impostato in modo errato. A quanto sembra.

Sembra quasi che tu mi accusi di voler trarre dalla somiglianza tra i termini orientali e occidentali(e dunque dalla linguistica) delle certezze assolute, che invece sono il primo a non avere, e per di più, da come scrivi, mi consideri uno che si basa esclusiamente sulle "assonanze" e non su, magari, qualche indizio di natura archeologica.

il discorso sul significato di "mercenario" io l'ho fatto in secondo tempo, e solo in risposta a Mario che vedeva o vede una parola senz'altro levantina. Io mi son limitato a dire che, se proprio deve esser levantina (e per me questo è tutt'altro che un dogma...figuriamoci il suo significato) non è improbabile che ci si possa riferire a dei mercenari, dato che presso quelle società, nel periodo nel quale queste eran in rapporto con la sardegna, tale termine era corrente, e ato che per di più, è documentata la presenza di mercenari occidentali. Questo è per me, solo il modo più facile e plausibile, per dar ragione all'ipotesi di mario.
Così si può pensare ad un cambio di nome, in base alle mie conoscenze ed anche in base ad analoghi episodi storici, nei quali, il nome nazionale discende dalle capacità, fama, caratteristicjhe militari.

Cosa c'è che non va in questo ragionamento?


Non mi son mai permesso di dire che, in base alla linguistica senz'altro è così , perchè la certezza matematica so benissimo di non averla, mi sfuggirà il tuo discorso :huh: ma a te sfugge il mio vero atteggiamento: è come se mi "accusassi" di qualcosa che non ho mai detto, e infatti:

CITAZIONE
La linguistica nel caso in questione non è e non può essere di nessun aiuto, quindi semplicemente lasciamola perdere concentriamoci su altro.

il paragone sulle parole per me vien solo in ultimissima istanza, perchè prima di tutto, viene proprio il qualcos'Altro (e in esso ci metto i dati dall'archeologia sarda e vicino orientale, nei limiti delle mie modeste conoscenze) . Fin qui ti è parso che ragionassi in modo diverso e opposto?
Boh, magari mi son spiegato male, ma se alla luce di quanto sto dicendo adesso rivedrai quanto ho scritto fin qui, ti sarà chiaro il contrario.

CITAZIONE
questa non l'ho capita, siamo in un forum di archeologia, stiamo discutendo si storia, da cosa dovrei ragionare, da dentista? :unsure: :P :lol:

no caro Lama, non prentendo che tu debba ragionare da odontotecnico, ma, se si ragiona del caso sardegna, si ragioni da archeologo preistorico piuttosto che da “archeologo storico”, dato che nel caso Sardegna, non abbiamo liste e canoni reali, ne documenti scritti, e dunque:

CITAZIONE
chi l'ha detto?
a volte mi sembra che parti non da dei fatti, ma da dei postulati non dimostrati, o addirittura chiaramente non veri.
chi ha detto che un gruppo elitario straniero debba combattere la cultura locale per garantirsi il potere?
L'acculturazione, il fatto di integrarsi nella cultura locale può essere un modo altrettanto valido, persino più valido (in quanto si sfruttano le strutture già esistenti) per garantirsi il potere.
un esempio pratico che mi viene in mente: la dinastia fenicia del regno neo-ittita (popolazione luvia) di sam'la. I primi due o tre re della dinastia hanno nomi fenici, il successivo (terzo o quarto, non ricordo), l'unico per cui abbiamo evidenze archeologiche, seppur etnicamente e probabilmente linguisticamente fenicio (in quanto scrive una stele in fenicio) assume il nome luvio Kulamuwa e si fa raffigurare secondo l'iconografia neoittita tradizionale.

altro esempio possibile esempio sono i Kassiti in mesopotamia.

In generale nella storia accade così, generalmente i simboli del potere, come le statue, sono le prime a cadere, soprattutto quelle che simbolizzano un potere di clan, gentilizio, o individuale come nel caso dei G.d. MP.; anche recentemente abbiamo avuto qualche esempio al riguardo. o no?

per poter desumere che un piccolo gruppo straniero si fosse infiltrato, e abbia dominato la sardegna, dovremmo avere almeno un minimo indizio. perchè nessuno almeno nell'archeologia ufficiale in Sardegna avanza questa ipotesi?
sarà che nessuno conosca la storia dei cassiti o dei regni neo-ittiti? No, è che i due esempi da te proposti si avvalgono di documenti scritti (anche se non solo mi pare), che nella Sardegna preistorica e protostorica, non si hanno, per cui chi avanzasse un ipotesi del genere lo farebbe campandola in aria. dunque nessuno lo fa perchè andrebbe contro i dati materiali (i soli a contare per un archeologo preistorico...mentre l'archeologo storico in virtù dei documenti può spingersi oltre).
So che questo è lo stesso discorso fatto da te quando dici mettiamo da parte la linguistica; So che avanzi questi paragoni solo per porre un dubbio; ma proprio perchè questa è la situazione preistorica in Sardegna, mi pare che sia lecito, anche formulare tesi plausibili fondate sulla probabilità, per procedere in tesi-antitesi e sintesi.
Però, come escludere da queste approssimative indagini storiche una probabile e plausibile interpretazione della stele di Nora ( e dunque anche una certa dose di linguistica), io non saprei. Ed infatti in tanti tentano di carpirne i contenuti.

Tra l'altro, scusami, ma mi pare che i Kassiti tentarono la conquista violenta di babilonia, senza riuscirvi (dunque mi pare che in primis combatterono eccome Babilonia), mentre in un secondo momento riuscirono ad infiltrarsi in babilonia, solo perchè altri, gli Ittiti, fecero una scorreria, invadendo con successo la città per poi ritirarsi; insomma approfittarono delle violenze altrui, e cmq non si sa bene in quale modo s'insediarono: poni che la città, poco prima dei cassiti, fosse cmq governata da un gruppo elitario nemico, la prima cosa che ci si attende è rimuovere i simboli del potere e persino la memoria del vecchio gruppo, proprio per iniziare ad autolegittimarsi, e successivamente governare, secondo le vecchi gerarchie e ordini giuridico-religiosi, per, come dici tu, integrarsi.

dunque perdonami ma il tuo paragone, mi sembra imprudente e non mi vede d'accordo.

il caso dei fenici nel regno neoittita da te nominato non lo conosco in alcun modo, dunque ti sarei pure grato se me lo volessi spiegare meglio. Da quanto hai accennato, però, io nn ho nulla contro una simile eventualità, mi autocito:
CITAZIONE
i nuragivi potrebbero aver contratto matrimoni, assimilato altr etnie, ma pioichè la cultura dominante come attestano le statue, rimase quella nuraica, non c'è da attendersi cambi significativi di nome o di etnia

Si possono benissimo immaginare matrimoni misti; forse anche i sardi si sposavano in etruria, e magari anche altrove, prendi il caso di Sardò (sempre che anche i matrimoni misti non siano a senso unico..) citata da Perseo se non erro. Ma in assenza di fonti scritte è impossibile documentarli, o quasi.

Ma soprattutto il vero punto che io ti ho sottoposto è un altro, su cui non fai alcuna considerazione: cioè la necropoli e le statue. Ci fu fra gli inumati, e dunque tra aristocratici che dominavano quella regione uno o più esponenti levantini? Può darsi;

ma prove archeologche non se ne hanno , pertanto da un punto vista della sola archeologia materiale (di un archeologia totalmente preistorica si può dire) , l'unica affermazione legittima alla luce dei dati, è che quegli inumati, fino a prova contraria fossero tutti nuragici. Tutto concorre verso questa conclusione e niente in direzione contraria: dai riti nella necropoli (le fossette lungo la necropoli, con resti di osssa si ritrovano nelle tombe dei giganti), dalla proibizione assoluta o quasi di corredo (stessa regola nelle tombe dei giganti), all'iconografia espressa dalle statue e dai modelli di nuraghe, tutte cose che rimandano ai bronzetti, ed ai simboli di potere e religiosi nuragici, anche i pochi reperti fittili, dentro le tombe, son ceramiche nuragiche.

Se là dentro vi fu seppellito un filisteo, o un fenicio...diciamo che quel filisteo o fenicio era talmente integrato da aver perso la propria identità fenicia e filistea e che assunse un comportamento culturale totalmente nuragico...e come io definisco italiani non nativi quelle persone che vengono in italia integrandosi, così, nell'eventualità che l'ipotesi da te posta fosse provata, io definirei i presunti fenici e filistei di M. Prama, dei Nuragici non nativi. .

I kassiti invece, per rimanere al tuo paragone, continuarono a venerare i loro dei originari (equiparandoli agli dei babilonesi), fondarono e dedicarono un tempio ad un loro dio caratteristico, in ciò cmq differenziandosi dagli originari babilonesi, per quanto si fossero integrati.

CITAZIONE
anche questo mi sembra un po' un postulato: non c'è da attendersi un cambio di nome, ma non mi sembra neppure che lo si possa escludere a priori Senza contare che del resto non sappiamo neppure se c'era un nome precedente unitario: magari gli isolani si identificavano in base ad unità più piccole (comunità locali, tribù, gruppi di vario genere,..), e il nome "unitario" nasce o viene adottato proprio tramite/a causa di un'influenza esterna. penso per esempio a popolazioni come gli antichi israeliti o gli arabi, che si definivano (gli arabi ancora oggi, almeno in certi contesti) prima di tutto in base alla tribù, e solo secondariamente in base ad una connotazione più generale.

scusa ma perchè dici che io ragioni per postulati, se proprio l'ipotesi srdn-mercenari........... fatta da me....in sè implica, proprio quanto tu adesso stai asserendo di sopra? cioè un cambio di nome?
Boh non capisco...o scrivo talmente male da non riuscire a farmi capire, oppure sinceramente pare che non ti aggrada quanto scrivo

A dirla tutta, ad esempio (perchè ho anche alre ipotesi in ballo), io immagino che i nuragici, oltre ad influenze esterne determinate dai rapporti transmarini col levante, ma pure con l'Italia e la spagna, abbiano, nel corso del bronzo finale, rifondato il proprio ordine sociale: si spiega così la nascita di alcuni centri protourbani ( c.d. santuari); è in questo quadro da un lato endogeno e dall'altro caratterizzato da forti legami con gli altri popoli del mediterraneo, diciamo, di continuità nella discontinuità, che può benissimo essersi creato il nome nazionale di srdn della stele di nora.

ma quando dicevo:

CITAZIONE
i nuragivi potrebbero aver contratto matrimoni, assimilato altr etnie, ma pioichè la cultura dominante come attestano le statue, rimase quella nuraica, non c'è da attendersi cambi significativi di nome o di etnia

non mi riferivo al periodo del bronzo finale 1200-1000 a.C., ma a quello dell'età del ferro cioè, dal X sec. a.C. in poi, il periodo nel quale le statue di monte Prama furono erette, e nel quale rimasero sempre in posa, fino all'invasione Punica, perchè è oggettivo dire (sino a prova a contraria) che dalla comparsa dello SRDN nella stele di Nora, il nome nazionale e dell'isola, non è più mutato, nonostante le invasioni e colonizzazioni nei secoli.

Ed anzi, se i personaggi inumati nella necropoli di monte Prama (e magari più in là del Sulcis) ebbero un nome nazionale, l'unico finora documentato archeologicamente è lo SRDN di Nora, coevo alle statue
. altre ipotesi non possiamo farne, al momento. E spero che tu non voglia interpretare anche questa affermazione come un postulato fazioso o parziario, ma per quello che di fatto è: l'unica asserzione archeologicamente fondata e storicamente plausibile ad oggi, sino a prova contraria.
Sei d'accordo almeno su questo? non penso... :P
CITAZIONE
CITAZIONE
quando questo avviene, c'è una versione manoscritta più antica e una più recente , in ogni caso diverse, da cui l'aggiunta o l'eliminazione risulta.

no se il fraintendimento e la reinterpretazione sono avvenuti prima che il poema fosse messo per iscritto, tipo durante le dark ages.
Tutte le versioni che abbiamo parlano di etiopi, ma è chiaro che gli etiopi sono fuori posto nei poemi omerici e devono essere il frutto di qualche tipo di errore o fraintendimento precedente alla messa per iscritto del testo.

Sarei curioso di sapere cosa pensa Perseo su questo punto. Come avete fatto a documentare queste discrepanze? E quali sarebbero, dunque? Ma soprattutto, perchè dovrebbero riguardare il riso sardonio? :unsure:

CITAZIONE (lama su @ 14/3/2012, 10:35) 
io ho trovato un fiume "Sardi" in ossezia, e un villaggio "Sartana" sulla costa ukraina del mar di Azov.

il più allora è fatto. mancan solo le fonti greco-romane che riferiscano il riso sardonio al Caucaso, le maschere fenice con il sorriso alterato, il riscntro dei rapporti tra Creta e il caucaso...e magari anche qualche tradizione etnologica. :P

scherzo... ^_^
view post Posted: 13/3/2012, 20:30 Il riso sardonico di Odisseo: perchè? - Archeologia della Sardegna
CITAZIONE (Perseo87 @ 12/3/2012, 10:01) 
In ogni caso, prima di chiudere, vi pongo una domanda di geografia: che voi sappiate, sono note città con un nome simile a 'Sardò' nell'area del Ponto Eusino? Chiedo perché la presenza di una città del genere, magari anche solo accennata nelle fonti, potrebbe spiegare perché il lino colchico era detto 'sardonico'. Del resto, se ci pensate, la città di Olbia in Sardegna ha un suo parallelo in Olbia Pontica...
Magari è una stupidaggine, però mi pare il caso di provare a indagare (anche se io per primo non ne ho mai sentito parlare...).

no, io non ne conoso,ma in Anatolia, oltre alla ben nota Sardis, abbiamo alcuni promomentori dedicati ad Apollo Sarpedone: 2 o 3.
view post Posted: 13/3/2012, 20:26 Otzi, e l'aplogruppo Y, il genoma sardo-corso colpisce ancora - Archeologia della Sardegna
molto interessante, grazie: ho una domanda. ma se le somiglianze di Otzi ai Corsi e ai sardi del nord (corsi pure loro), discendono dai coloni italiani che nel medioevo riipopolarono la Corsica e poi parte della sardegna, non ci dovrebbe essere altrettanto somiglianza tra Otzi e gli italiani del nord? in fin dei conti, l'italia del nord, nel medioevo non mi risulta che si sia mai spopolata a tal punto da non lasciar traccia dei geni che in questa prospettiva sarebbero comuni a Otzi e ai sardo corsi.

O no? :unsure:

altrimenti, mi pare che per quanto in corsica e in gallura ci furono degli immigrati dall'Itala, si potrebbe pensare che il patrimonio di costoro non abbia inciso al punto da modificare la vecchia eredità genetica neolitica. Questo potrebbe essere verosimile? :unsure:
view post Posted: 13/3/2012, 12:49 Il riso sardonico di Odisseo: perchè? - Archeologia della Sardegna
le tue argomentazioni sobillano sempre risposte molto approfondite per poter essere convincenti ed esaurienti, ma il tempo è tiranno. :cry:

CITAZIONE (lama su @ 12/3/2012, 21:32) 
Quello che discuto, e trovo discutibile è prendere la radice "srdn" (sia quella della stele di nora, sia quella delle fonti egizie, sia qualunque forma comparabile) e tentare di fare dei confronti etimologici con dei morfemi presi a più o meno a caso.

cmq Lama, bisogna escludere gli etimi più probabili da quelli meno probabili.
io infatti ho escluso l'etimo sulla regalità (mesopotamico) perchè non c'è con quell'area e la sardegna alcun rapporto. , facendo tra l'altro notare come, la parola è SRDN non SRD

Il discorso che ho fatto, io, sui mercenari, è un mio spunto originale (ma nenche più di tanto perchè i mercenari occidentali sono ormai docuemtati), dettato dalle evidenze nei rapporti transmarini. A me cioè pare più probabile, che se ipotizziamo un significato levantino del termine srdn (come da voi proposto) , questo probabilmente debba discendere dalla sfera politica-militare, e che se come dicevo, si debba individuare un area altra di provenienza del termine questa debba essere l'area siriana, cipriota, filistea, fenicia, con le quali la Sardegna era in contatto.

Ci stà che un popolo, malgrado si chiami con un altro nome, venga indicato col termine di mercenario o alleato. Lo stesso caso dei Dori da voi citato, è questo: non so se sia ancora valido, ma in passato si pensava che il loro nome discendesse dal tipo di lancia utilizzato.

Per il popolo nuragico ci sta molto meno, a me pare, che venga definito come "discendete" (da chi? e come s'inserirebbe questo etimo nella stele di nora?). Se Srdn è un toponimo, da chi dovrebbe esser discendente? e come si spiega che derivi da altri etimi da te indicati?

mi pare,, tu pretenda certezze assolute o da linguista o da storico, o da entrambe le cose visto che studi culture dell'età del bronzo in possesso della scrittura, ma con la sardegna il discorso è proto-storia e fondato sull'archeologia su cui occorre trarre le conclusioni più probabili. ecco tutto.
CITAZIONE
qui il discorso si fa ancora più complicato, e di sicuro l'aggiunta di ulteriori variabili non rende più sicuro..

appunto...ragioni da storico,
CITAZIONE
Il punto è che dipende dal tipo di invasione: se si tratta di un'invasione in massa, di una migrazione, allora è molto probabile trovarne delle tracce nelle evidenze archeologiche, ma se al contrario si tratta di invasioni condotte da piccoli gruppi di pirati/guerrieri/bande di nomadi, magari estremamente efficienti a livello militare ma ridotti in numero (come appunto erano i vichinghi), magari composti principalmente da uomini (ci sono molti tratti culturali -come la ceramica- che possono essere strettamente femminili, e quindi un cambiamento nella popolazione maschile potrebbe non coincidere con un cambiamento nella cultura materiale), non si può escludere che risultino invisibili, o estremamente difficili da identificare, a livello archeologico.

conosco questo genere di discorsi. Quando usavo argomentazioni simili per rendere plausibile l'ipotesi dei srdn-nuragici, mi beccavo regolarmente insulti e la qualifica di fantarchologo. lieto di constatare che a farle non sian solo "quelli come me". :lol: spinti da chissà quale motivazione.

intanto ti contraddico parzialmente ma per darti la ragione di fondo: in realtà, esistono invasioni e raid di massa, molto violenti e con importanti spostamenti di persone, che non lasciano traccia archeologica alcuna. Quindi come vedi sono d'accordo. :P

ma per la Sardegna bisogna fare numerosi distinguo, perchè è anzitutto un isola. Poi, bisognerebbe parlare a fondo del contesto archeologico sardo e nuragico. te lo risparmio :lol: così io risparmio tempo.

Per cui anche se hai ragione da un punto di vista generale, potrsti aver ragione per la sardegna di età protostorica?


il caso più simile a quello dei Variaghi da te proposto è, per la Sardegna, quello dei Vandali. I quali però, dovendo almeno parzialmente occupare la Sardegna, come tutti quelli che la vollero influenzala politicamente (altro modo non c'è), hanno lasciato traccia del loro passaggio.
http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Sardegna_vandala
http://it.wikipedia.org/wiki/Necropoli_vandalica_di_Samassi

in un isola sono meno immaginabili raid e migrazioni che non lascino traccia, che in continente, per il semplice fatto che il territorio è circoscritto e la mobilità è limitata. ne la si può semplicemente governare e influenzare a distanza senza presidi (almeno in tempi antichi); chi posa piede sull'Isola, se vuole governarla deve diventare un stanziale. dunque deve esserci almeno un qualche riscontro iniziale, di presenza alloctona, e che questo sia significativo, per quanto evanescente.

in epoca protostorica, non c'è alcunchè di simile. Anzi, c'è questo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Giganti_di_Monti_Prama
e più a Sud, come puoi leggere nela pagina, nella zona più fenicia tra tutte della Sardegna pare ci sia qualcosa di simile, che dunque anche in quella zona, ribalta completamente il vecchio paradigma della colonizazione fenicia dell'isola.

un piccolo gruppo elitario straniero, si sarebbe dovuto stanziare anzitutto sulle coste; per ottenere il potere la prima cosa che avrebbe dovuto fare sarebbe stato abbattere i simboli del potere autoctono: le statue appunto. infatti pr quanto un raid, o un invasione possano essere evanescenti, dla punto di vista archeologico, difficilmente un gruppo, che si sostiuisca ad un altro gruppo elitario, lascerebbe intatti segni del potere di quest'ultimo. Cosa che un monumento come quello nega: è ubicato si può dire sul mare, ed i maggiori indiziati per un lor abbattimento, sono i punici, anche se c'è ancora qualcuno che dice che potessero essere i fenici (ma non portano mai prove al riguardo, mentre per i punici abbiamo reperti proprio nella discarica, al di sotto dei frammenti di statua) , nel VII secolo, la stele di Nora è almeno del IX sec. a.C. cioè coeva alle statue.

i nuragivi potrebbero aver contratto matrimoni, assimilato altr etnie, ma pioichè la cultura dominante come attestano le statue, rimase quella nuraica, non c'è da attendersi cambi significativi di nome o di etnia

tant'è che senz'altro più si andrà col tempo e più si identificherà l'abbattimento dei giganti con la fine dei nuragici e l'instaurarsi di nuove elite (puniche)

il gruppo che governava il golfo di tharros, dunque identificandosi con i nuraghi, essendo di cultura mteriale nuragica, denuncia la sua provenienza etnica, nega che vi sia stato un mutamento etnico (per quanto evanescente e minuscolo) nel governo della regione, e si caratterizzano anzi, essendo i titolari dei rapporti transmarini come si evnice dalla presenza dello scaraboide, per essere gli intermediari e i referenti, delle influenze culturali provenienti dall'esternno in sardegna: ecco perchè dicevo, che un eventuale mutamento di nome, debba fare i conti con il coinvolgimento degli isolani.

CITAZIONE
infine, una considerazione:

avete considerato la possibilità che questi dettagli (sia il riso "sardonico" sia la schiava "siciliana") potrebbero essere aggiunte e/o reinterpretazioni aggiunte in un secondo momento nel testo omerico?

soprattutto visto che si trattano di hapax.

quando questo avviene, c'è una versione manoscritta più antica e una più recente , in ogni caso diverse, da cui l'aggiunta o l'eliminazione risulta.
nel caso del riso sardonico non c'è. i fatto che li scoliasti e il suidas, interpretano il passo di Omero, sempre ricolleganolo al mito di talos, e alla sardegna prova che anche omero si riferisse ad una tradizione sarda.

Edited by DedaloNur - 13/3/2012, 13:58
view post Posted: 12/3/2012, 12:24 Il riso sardonico di Odisseo: perchè? - Archeologia della Sardegna
CITAZIONE (Perseo87 @ 12/3/2012, 10:01) 
La prima consiste proprio in questa intercambiabilità delle vocali alfa e omicron. Infatti, Dedalo, tu hai detto che sì, c'è effettivamente una fonte in cui compaiono entrambe le vocalizzazioni. Ma, se non ricordo male, si tratta del Lessico Suda, che è un'enciclopedia bizantina, redatta nel X secolo d.C. Ora mi chiedo fino a che punto un testo in greco arcaico del IX-VIII secolo a.C. e uno in greco bizantino del X secolo d.C. possano essere, in qualche modo, confrontabili...
Però, a scanso di equivoci, chiedo anche il parere di Lama, che sui problemi di linguistica è sicuramente più ferrato di me.

la colpa è mia ce non riporto tempestivamente le informazioni causa tempo e impegni. quindi scusatemi.
ora però faccio presente un punto che non ho rimarcato per nulla fin qui, neppure ieri dopo che ho potuto riprendere in mano la mia fonte primaria. Come dicevo Didu, riporta l'intera antologia dei brani concernenti il riso sardonico.

uno tra questi è uno scholia al passo omerico esaminat.

in tale passo, lo scoliaste, commenta il riso Sardonico di Omero, usando da principio la vocalizzazione con l'alfa, presente come ormai appurato tanto in omero, quanto nei miti concernenti Talos, e per spiegare il riso di Odisseo, fa riferimento esattamente al mito di Talos (pertanto il mito di Talos, contrariamente a quanto sostiene Mario deve necessariamente precedere l'Odissea, perchè anche Omero senza dubbio lo presecome punto di riferimento), e, nel raccontare tale mito usa le forme:

Sardanion
Sardoi
Sardon
Sardonion


mi pare che al di là di ogniragionevole dubbio, la connessione vada accettata. sono troppe le prove e gli indizi, tra le quali, per le più importanti ai fini della comprensone del mito sono quelle etnologiche.

non so spiegarmi questa variabiità dei termini Sardegna, Sardi. tra l'altro non sonole sole.

recentemente mi sono imbattuto in un altro passo (che con il tema qui presente nulla ha a che fare) di un autore latino. quest'ultimo chiaramente riferendosi alla Sardegna, parlava di Sordoni.


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