Ostraka - Forum di archeologia

Posts written by Guglielmo da Baskervill

view post Posted: 29/7/2012, 12:59 Addomesticamento del cavallo nel periodo prenuragico e nuragico - Archeologia della Sardegna
CITAZIONE (Mario_A @ 29/7/2012, 12:47) 
Definire i cavalli selvatici della Giara ed il cavallo del Sarcidano "reperti fossili" mi sembra un po' un "overstatement". Contrariamente a quanto affermano vari siti tra i quali Wikipedia, in realta' non si puo' dire molto su di essi.

Ho trovato un solo studio genetico pubblicato che riguarda questi due tipi di cavallo, uno studio abbastanza limitato sul DNA mitocondriale [1].


Pertanto i cavalli della Giara potrebbero essere radicati in Sardegna da molto tempo. Tuttavia occorrerebbero altri studi genetici (con sequenziamento completo del loro genoma) per poter dire qualcosa di piu' sulla loro origine.


[1] Cozzi MC, et al. (2004) Mitochondrial D-loop sequence variation among Italian horse breeds. Genet Sel Evol 36: 663-672

No, guarda cosa ho trovato io:

CITAZIONE
In particolare, una ricerca effettuata nel 1997 da Paolo Valiati dell’Università di Milano, ha stabilito che il cavallo del Sarcidano sarebbe il discendente dell’antico cavallo spagnolo, probabilmente vissuto almeno 25.000 anni fa e che ha dato origine al cavallo Andaluso. Una successiva ricerca, condotta in Australia nel 1999 dal professor Kevin Bell, stabilisce che la transferrina E (una proteina presente nel cavallo del Sarcidano) evidenzia un gran numero di mutazioni genetiche molto distanti fra loro; pertanto ha potuto affermare che il cavallo del Sarcidano, risalirebbe addirittura ad oltre 25.000 anni fa.

E’ di grande interesse dunque per gli studiosi la difesa della razza (dichiarata tale nel 2005) per la sua grande importanza storica, culturale, ma soprattutto biologica. In quest’ottica, come del resto stabilito dalla convenzione per l’allevamento del cavallo del Sarcidano, è di grande importanza evitare contatti tra i cavalli di razza e quelli portatori di patrimonio genetico estraneo ad essa, anche mediante sterilizzazione, come avvenuto il 4 maggio scorso. Quest’operazione, praticata tradizionalmente, è inoltre necessaria per la costituzione di branchi stabili composti da un maschio e alcune femmine e per ridurre la competizione e le lotte tra maschi per il predominio. Tali lotte infatti sono spesso causa di ferite, traumi ed anche della morte degli animali coinvolti.

www.sardegnaambiente.it/j/v/152?s=23167&v=2&c=1563&t=1

però ripeto: non ho approfondito

rimane la citazione dei reperti fossili neolitici. chissà se è valida. io sinceramente non ho mai trovato nulla in proposito, ma neppure ho cercato.

purtroppo, come sottolineavo anche io, la voce non collega le fonti al testo della voce tramite i Ref. quindi sia pure esatta (almeno stanto a quanto riporta il sopracitato link) circa le datazioni così importanti, deve essere rivista.

proverò a contattare l'autore.

a quale potrebbe essere a questo punto, lo scenario dell'arrivo del cavallo in Sardegna circa 20.000 anni fa?

nel 2006 è stata riconosciuta "razza unica al mondo"
www.videolina.it/view/servizi/16894.html

Edited by DedaloNur - 29/7/2012, 14:16
view post Posted: 29/7/2012, 09:13 In vino veritas! - Archeologia Europea
CITAZIONE (Mario_A @ 11/7/2012, 00:37) 
Inoltre, secondo uno studio genetico (con Scienza tra gli autori), esistono forti indizi che alcuni vitigni Cannonau siano autoctoni sardi, cioe' derivati da una domesticazione indipendente in Sardegna.

Ed erano già utilizzati nel mondo nuragico come dimostrano vari siti, primo tra tutti sa Osa di Cabras (bronzo recente-finale).

il vino aveva inoltre, probabilmente, significati religiosi come già anche altrove nel mediterraneo (uno per tutti i kantharos dell'età del bronzo in grecia) di recente ho avuto una discussione interessante sul vaso rituale de la Prisgjiona; il vaso èsenz'altro rituale sia per il contesto di rinvenimento (una c.d. rotonda) sia per i simboli (serpente, protomi taurine, sfighe di grano, e un quarto simbolo più incerto) nel quale è stato rinvenuto del tannino.

malgrado questo vaso sia definito vaso distillatore, secondo me è un vaso rituale tout court. un vaso distillatore cmq parrebbe esser stato rinvenuto nel nuraghe Tertenia, nella parte orientale della sardegna.

slo in questo mio piccolo intervento ho citato d'infilata siti nuragici della parte occidentale, orientale e del nord sardegna, a dimostrazione della diffusione della coltura vinicola.

view post Posted: 28/7/2012, 19:23 Il Libro dei Morti di Iuefankh - Lingua e Scrittura - Geroglifici e Papirologia
CITAZIONE (lama su @ 17/7/2012, 12:16) 
La copia presentata da perseo, cioè il libro dei morti di iw=f-anx, è una copia di epoca tolemaica, quindi estremamente tarda.

non mi racapezzo. qual'è allora la specialità della "versione" del libro dei morti indicato da perseo, se - così come mi pare di capire - anche tutte le altre versioni dei ibri dei morti discendono dai testi dei sarcofagi e dunque indirettamente dal medio regno?
view post Posted: 28/7/2012, 17:55 Addomesticamento del cavallo nel periodo prenuragico e nuragico - Archeologia della Sardegna
CITAZIONE (bronzew. @ 24/7/2012, 00:01) 
ho dato una controllatina alle fonti...Ugas ritiene molto probabile che i nuragici (almeno dal bronzo recente) utilizzasero il cavallo...a parte il bronzetto con l'arciere a cavallo cita un Askoi (che si trova a Bologna) dove se ho ben capito sarebbe raffigurato un guerriero a cavallo ....esclude che durante la prima fase Bonnanaro si utilizzasse il carro da guerra non perchè fosse sconosciuto ma per la natura del paesaggio sardo che sarebbe poco adatto al combattimento su carro..

non posso leggermi tutta la discussione per ragioni di tempo, ma ti consiglio di considerare le stratigrafie (confuse) di S. Vittoria di Serri, dove compaiono i primi morsi di cavallo, sono state trovate anche delle falere. altri morsi di cavallo, sono esposti al Museo nazionale di cagliari: ergo, se come tutti sostengono, almeno da Lilliu in poi, i morsi sono nuragici (sulla base dei dati di contesto ecc...) allora i nuragici senz'altro utilizzarono i cavalli.

quando?

non lo sappiamo.

esiste un unico bronzetto che raffigura il cavaliere su un cavallo, probabilmente già lo conoscerai. poi abbiamo un pugnale rituale con inciso (almeno questa è la opinioone di alcuni e pure la mia...) la testa di un cavallo.

la depalmas definiscetesta di cavallo anche una protome di una navicella ma non sono d'accordo.

infine sul cavallo in Sardegna, da qualche "spizzico" di discussione m'è parso che non siano stati citati 2 reperti fossili ambulanti:

1) i cavalli della giara

CITAZIONE
L'origine di questo cavallo è incerta, alcuni studiosi sostengono che discenda da cavalli africani importati dai naviganti Fenici o Greci nel V-IV secolo a.C. Secondo altri era già stato addomesticato dalle popolazioni nuragiche un millennio prima e sarebbe quindi un discendente del cavallo selvatico presente in Sardegna già dal Neolitico e del quale sono stati rinvenuti fossili del 6000 a.C. circa.

io però non ho fatto ricerche in proposito e non saprei dire se in effetti questi refperti fossili siano stati rinvenuti, purtroppo questa voce di wikipedia non riporta note con bibliografia collegata (infatti se potrò gli darò una ritoccatina... :P :lol: )

l'altro è il cavallo del Sarcidano:
http://it.wikipedia.org/wiki/Cavallo_del_Sarcidano

avevo cercato informazioni ( solo sl web) ma senza fortuna, toccherà cercare libri.

comunque sia, se quelle datazioni venissero confermate, è facile che il cavallo venne usato come mezzo di trasporto abbastanza presto. altro discorso è l'uso del cavallo (a fini bellici, ecc) come lo conosciamo oggi.

ripeto di non aver letto per intero la discussione pertanto perdonate l'eventuale ripetizione....

view post Posted: 10/7/2012, 10:09 Pacificatori del passato vs bellicisti (irrealistici) - Archeologia e Antropologia
CITAZIONE (Usékar @ 10/7/2012, 09:38) 
A me sembra che si tratti di un 'gioco di ruolo' tra voi due, tra l'altro non nuovo, per quanto ho visto e letto fin'ora, nel senso che non è cominciato in questo forum.

Scusa Usekar, ma io ho iniziato la discussione molto prima che "Turnon" comparisse in questo forum. non è un gioco di ruolo tra me e lui. è lui che ci tiene ad intervenire, la qual cosa, per me è proprio una iattura. ignoro i suoi interventi per lo più, dovrei imparare a saltarli del tutto: anche leggerli è tempo perso. ti giuro che io a questo gioroco di ruolo, non ho proprio voglia di giocare.

15 minuti persi.
view post Posted: 10/7/2012, 09:54 Pacificatori del passato vs bellicisti (irrealistici) - Archeologia e Antropologia
Ho tentato di ignorare il più possibile interventi a sproposito e offensivi nei miei confronti, ce l'hai fatta, mi arrendo, mi costringi a risponderti e a farmi sprecare il mio tempo:
CITAZIONE (turnon @ 10/7/2012, 08:51) 
Non si può vedere la Storia del Mondo attraverso lenti deformanti che distorcono la Realtà.
Il punto di vista che qualcuno insiste ad esprimere: "il mondo interpretato attraverso la guerra" è del tutto fuorviante, perché l'evoluzione dell'Uomo si è avuta attraverso una moltitudine di stimoli trofici (a 360°) e non attraverso un solo dolentissimo pungolo, che costituisce un molto angusto angolo della totalità.
Si tratta - a mio vedere - di un punto di vista molto riduttivo, intenzionalmente limitato, e - in fin dei conti - un pessimo punto di osservazione per condurre un pessimo metodo.

Il Suo modo di vedere lascia come sempre il tempo che trova, gli interventi del tipo: la "guerra è qualcosa di immorale" "qui si fa l'elogio della guerra", oltre ad essere offensivi nei mie confronti, sono fuori luogo rispetto al thread.

qui, anche se si fa di tutto per sviare la discussione, invitando persino gli altri utenti ad esprimersi al riguardo degli atteggiamenti e delle motivazioni di altri utenti (ma si è maivisto?):
1) non si discute di ciò che i partecipanti alla discussione pensano dal punto di vista morale della guerra.
2) questa è una riflessione o una discussione, meglio, della guerra in rapporto all'archeologia e all'ntropologia (in minima parte).

se si vuole parlare del" se la guerra sia più un bene o un male", si può farlo, si apra una discussione nella sezione di tutto di più: io dirò che è unn male, nondimeno, continuerò a portare avanti quest'altra discussione con gli stessi argomenti


CITAZIONE
. E' del tutto ovvio che - per società primitive, i motivi sono la necessità di cibo (in casi di cannibalismo, provati dall'Archeologia) o di semplice utilitarismo (calzature o capi d'abito: ma siamo ancora all'aggregazione in bande e qui le tracce sono più scarse).

Ed invece no, non è ovvio, se invece di elargire suggerimenti morali e giudizi eticici sugli argomenti e persone assenti, ci si prendesse un libro, di tanto in tanto, o si facesse qualche seria ricerca in proposito, forse dei casi antropologici nei quali le società più elementari fanno la guerra non per scopi utilitaristici, ma anche solo per guadagnarsi dei trofei, salterebbero fori persino a Lei che non mi sembra tanto avvezzo a far serie ricerche, ne su questo argomento ne su altri.

Altrimenti continui a crogiolarsi su luoghi comuni, a cui applicare i suoi giudizi morali, purtroppo per Lei, "Turnon", ribaltati dalle ricerche serie,


CITAZIONE
In seguito, l'Archeologia si è dimostrata capacissima anche da sola di dimostrare la presenza effettiva di una causa ossidionale per la distruzione di antiche città.
Anche qui, pertanto, non si può mostrare un pessimismo cosmico sulle capacità dell'Archeologia. Essa basta ed avanza, ma eventualmente si serve di scienze ancillari, quali la Geologia, oppure la Paleoclimatologia, oppure una serie di altre scienze precise (non desidero annoiare con una lunga lista, che molti qui conoscono certamente).

Strano, perchè questo "pessimismo cosmico" proviene proprio dall'archeologia e da archeologi: anche qui: se invece di parlare mossi dal mero a sentimento o dall' imperativo morale categorico, ci si prendesse in mano un paio di libri, ci si renderebbe conto, come gli archeologi da anni, siano afetti da questo "pessimismo cosmico".

CITAZIONE
A puro titolo di esempio: esiste un lungo elenco di città che si credevano essere state distrutte dai Popoli del Mare: tutte sono state dimostrate - al di là di ogni dubbio - come distrutte da altri eventi e tutti non bellici (con buona pace di R. Drews e dei suoi sostenitori, amanti della guerra e delle ricostruzioni delle manovre militari storiche e degli armamenti antichi).

vedo che di altro non si vuol parlare. ma la risposta al riguardo l'ha data Lama Su. ogni altro riferimento da parte mia sarebbe fiato sprecato, anche perchè conoscnedo bene chi sia Turnon so bene che al riguardo può solo offrire sterili polemiche, molto emotive e ideologicizzate. Già dato e stò già sprecando tempo e fiato con questa risposta.

CITAZIONE
Insomma, mi sembra che certe affermazioni suonino più come uno strano (e - per me soltanto - stonato) "elogio della guerra" da parte di chi forse (non lo si prenda come un'offesa, per carità) - più che alla profonda considerazione della realtà vera della Storia - sia avvezzo e propenso ad apprezzare i giochi di ruolo e ad entusiasmarsi per altre simili ricostruzioni fantasiose del passato.

ed invece a me pare proprio una offesa. guarda un pò, una delle tante (ma ce n'è un lungo elenco..); bel modo, di intervenire in una discussione: dire che uno ami discorrere di questi temi perchè mi piace gocare ai giochi di ruolo è il massimo per svilire chi, questi temi li studia con passione e a 360 gradi: a me rivela solo l'ennesimo patetico e molto ingnobile tentativo di disturbare la discussione tra me e Massinissa.

se ne faccia una ragione, io continuerò a studiare questi temi, nonostante la sua azione di disturbo che mi danneggia sì e no, per i 5 minuti dedicati all'autodifesa, ma che avrei voluto dedicare per rispondere, alle argomentazioni, serie, di massinissa.
view post Posted: 9/7/2012, 23:37 I Maya e la guerra - America Centrale
CITAZIONE (Usékar @ 2/7/2012, 18:11) 
resoconti dei conquistatori spagnoli, che ovviamente si riferiscono alla situazione da essi incontrata nella seconda metà del sec. XVI.

grazie, mi chiedevo appunto da dove fossero prese le informazioni sull'esercito maya che sono recuperbli in rete, avrei dovuto pensare ai Conquistadores e ai loro resoconti.

CITAZIONE
Non so spiegare il perchè appunto venne formulata l'ipotesi che le rappresentazioni già note di atti bellici si riferissero a 'scaramucce'.

io me la spiego facilmente: l'archeologia in generale, per vari motivi, tende a sottostimare la guerra.
https://ostraka.forumfree.it/?t=58193111&st=120#lastpost

CITAZIONE (Usékar @ 1/7/2012, 06:24) 
2- No, almeno allo stato dell'arte. Non sono ancora state individuate sepolture di 'guerrieri' propriamente detti, quelle rinvenute sino ad oggi si riferiscono a sovrani o membri della elite il cui status non si può definire chiaramente.
Mi spiego. Può essere, per esempio, che alcuni dei nobili, i cui corpi smembrati sono stati rinvenuti nella cisterna di Cancuén (vedi trattatello), appartenessero alla casta dei guerrrieri, ma sui loro corpi e sparsi nella cisterna sono stati rinvenuti gioielli in giadeite, non armi.
Come ho detto, conosciamo l'abbigliamento dei guerrieri solo dalla statuaria, in terracotta e pietra lavica, dalle pitture di Bonampak (e pochissime altre, gli affreschi Maya sono rarissimi e in genere mal conservati) e dalla pittura vascolare.

Pochissimo ci è giunto delle loro armi, qualcosa c'era all'Armeria Reale di Madrid, ma è stato distrutto da un incendio (non ricordo esattamente la data, a memoria mi pare fosse la fine dell'800): in questo modo, è andato perduto l'unico esemplare completo di lancia di cui si abbia notizia.

Alla fine dunque, senza i resoconti dei conquistadores, avremmo, solo i manufatti iconografici per poter parlare di guerra.
Come sottolineo nell'altra discussione, senza ad esempio i corredi funebri, l'archeologia sarebbe portata sottostimare, il ruolo della classse dei guerrieri presso i Maya.
view post Posted: 9/7/2012, 23:17 Pacificatori del passato vs bellicisti (irrealistici) - Archeologia e Antropologia
CITAZIONE (massinissa @ 5/7/2012, 17:10) 
Sul rapporto archeologia- guerra però (non mi picchiare, eh?! :lol: ), potrei dirti le stesse cose. Sulla metodologia....

L'archeologia però purtroppo non può concetualizzare in modo minimamente oggettivo, la guerra delle società preistoriche e protostoriche. Ha persino non lievi difficoltà a farlo per le società letterate, che in qualche misura e modo han documentato le guerre in cui furono coinvolte.

insomma non puoi applicare alla guerra, al guerreggiare, il ragionamento: una buca è una buca per un palo, quindi era l'elemtno strutturale di un qualche edificio, quindi nel sito eran presenti degli edifici e via dicendo..

Per descrivere in modo oggettivo gli avvenimenti bellici, l'archeologia dovrebbe:

1) riuscire a trovare un modo per concatenare in modo preciso avvenimenti che si manifestano in lassi di tempo molto stretti (pe. spostamenti di truppe)

2) dovrebbe riuscere, sempre nell'ottica di tempi ristretti (piuttosto che di secoli o di decenni), a sincronizzare l'uso e gli eventuali accadimenti nei siti

3) la guerra preistorica, rispetto a quella posteriore (p.e. d'età classica) non può esser tratenuta dalle maglie dell'archeologia per il suo carattere indiffrenziato: voglio dire: se il dato è indifferenziato, l'archeologia non può cogliere neppure lo scontro - che è desumbile quando si affrontano due culture distinte e dotate di elementi peculiari- tra due società preistoriche.

4) la gurra è fatta di elementi immateriali persi per sempre: le cause della guerra, le allenaze le trattative, gli elementi di tipo culturale che la informano dal punto di vista ideologico, rligioso, sociale.

5) l'archeologia descrive il passato tramite i resti della vita quotidiana: i cocci, le ossa ecc..; la guerra appartiene alla sfera della elite, che nelle società letterate conservva memoeria delle proprie gesta nei documenti scritti.

un insieme di cocci, o di buche di palo, non potrà mai raccontare la guerra. dunque, per forza di cose la guerra è costantemente sottorappresentata e sottostimata dall'archeologia; il "tuo" metodo, massinissa, contribuisce a sottostimarla e sottorappresentaarla ulteriormente.

da un lato pertanto, si può dire che la guerra mette dinanzi all'archeologia i suoi limiti metodologici, e non solo. com e dicevo guerra e archeolgia è anche l'agone di confronti più emotivi, ideologici, politici che scientifici. se ne è avuta una piccola riprova in questa stessa discussione come in altre.

dall'altro lato, l'archeologia per motivi che senz'altro hai ben presenti, è un argomento irrinunciabile dell'archeoloigia, se in qualche misura questa vuole documentare il passato più oscuro.

c'è di più.

secondo me, oltre a non riuscire a descrivere e a concettualizzare il guerreggiare, l'archeologia talvolta non riesce a identificare neppure le società guerriere (es. dei maya, di Sparta ecc); questo è un limite ancor più grave.
e anche ui, il tuo metodo, cioè quello del discorso basato sulle evidenze, non solo rischia di condurre in errore ma persino di falsare la realtà.
https://ostraka.forumfree.it/?t=62175611#lastpost

Ovviamente non ce l'ho conte personalmente, è un discorso generale, basato sul fatto che: se come inta tni sostengono, la guerra nelle società preistoriche è sottorappresentata dall'archeologia, necessariamente, la realtà del tempo è falsificata dal metodo, seguito dall'archeologia e da quindi anche da te... :P

vie d'uscite?

c'è chi ha persino suggerito di mettersi dal punto di vista di ciò che "non si trova ma che un tempo doveva esserci". e qui so che a qualcuno verrano gli spasmi di terrore. Ma non si tratta di immaginare guerre sulla base di un unica punta di freccia. ma diciamo, di accompagnare le teorie basate sulle strette evidenze oggettive "alla massinissa" (giusto per intedersi..) con le problematiche dell'antropoogia, per esempio, su questo campo, più tutta una serie di studi interdisciplinari.

di recente per tentar di rispondere a queste esigenze, è nata anche la branca dell'archeologia specializzata sui campi di battaglia.

Edited by DedaloNur - 10/7/2012, 00:49
view post Posted: 4/7/2012, 20:37 Buonasera :) - Presentazioni
benvenuta :cheers.gif: qui per fortuna tua, e anche mia :P troverai delle persone molto preparate sull'Egitto. :cheers.gif:
view post Posted: 4/7/2012, 20:31 I Maya e la guerra - America Centrale
:59.gif: :worthy.gif: ops quanto hai scritto: non ho potuto ancora leggere. stanotte appena ritorno, mi metto a studiare. grazie Usekar...
view post Posted: 4/7/2012, 20:29 Pacificatori del passato vs bellicisti (irrealistici) - Archeologia e Antropologia
CITAZIONE (leda77 @ 3/7/2012, 13:03) 
Ragazzi, vi prego di tornare in tema, per discussioni metodologiche ed affini aprite una discussione apposita.

Scusa Leda. :P

Però fammi spezzare una lancia: a massinissa per restare in topic basterebbe sostituire l'esempio della buca di palo, con quello delle sepolture dei guerrieri o con un qualsiasi altro esempio affine.

le questioni di metodo sono molto attinenti all'argomento, visto che il entro il rapporto tra archeologia e "guerra" vanno pure poste delle questioni di metodo.

Al limite le renderemo più specifiche e meno generali. ma anchwe quelle generali sono per me attinenti e le leggo volentieri...

pardon... ^_^

CITAZIONE (massinissa @ 3/7/2012, 12:38) 
Oggettivamente è un buco di palo o una fila di buche, soggettivamente dico che è un fondo di capanna perchè è simile ad altri già studiati o rinvenuti. Ecco come si allineano le due realtà..

:P ok, Massinissa. però a quali due realtà ti riferisci? "Soggettivo" ed "oggettivo" immagino... ma sono incerto.... :blush.gif:
se era per "ribattere" all'argomento che ho esemplificato col caso Sparta, e forse anche in modo diverso, col caso Creta e Maya, allora non so se posso seguirti o ribadire il già detto. :P pardon anche a te.

non vorrei che il tuo, apparisse un dialogo con un sordo (cioè con me...), ma faccio fatica a sintonizzarmi sulla tua linea d'onda, perchè da un lato scrivi sempre cose condivisibili. dall'altro, a me pare, che esse non siano però il punto nodale, del rapporto archeologia-guerra.


.
view post Posted: 2/7/2012, 23:48 Pacificatori del passato vs bellicisti (irrealistici) - Archeologia e Antropologia
CITAZIONE (massinissa @ 2/7/2012, 17:17) 
Dedalo, io parlavo per come le cose dovrebbero essere... e purtroppo ci sono professionisti più capaci e meno capaci, come in tutti i campi. Ci sono stati archeologi che presi da un fervore eccessivo sono poi caduti in errore. Non dovrebbe succedere, ma come ti ho già detto l'archeologo non è una sorta di supereroe infallibile. C'è quindi chi è più "freddo" e chi si fa più facilmente trascinare dalla fantasia o soggettività. Anche docenti universitari che pur essendo mostri di conoscenza e ottimi archeologi, a volte hanno visto circoli di pietre, là dove non c'erano....

io non discuto neppure di questo. So bene che in qualsiasi ambito esistano differenze dovute alle "inclinazioni" e al talento personali.possiam archiviare anche questo aspetto entro le considerazioni pacifiche su cui andiamo d'accordo: ma non è questo, per me, il punto.

forse non riesco a spiegare adeguatamente il mio punto di vista.

Magari poi estremizzo troppo il tuo punto di vista facendoti torto, però questo discorso che fai, polarizzato tra le categorie della "interpretetazini oggettive a cui allinearsi" e quello della "interpretazione totalmente soggettiva", mi sta decisamente stretto. :P

Si può magari dire che io stia cercando in modo un po istintivo, magari anche confuso (da un lato per miei limiti, dall'altro lato perchè è una questione complicata e "confusa" in sè) di inquadrare la questione partendo dal "che cos'è l'archeologia" ed in seguito agganciare il "che cos'è l'archeologia" al rapporto tra l'archeologia come disciplina e il tema della guerra, per come lo conosco dalle mie letture e dalle mie valutazioni.

Meglio di così, e più sinteticamente di così, non credo di poter spiegare... :P

detto questo, posto che, come dicevo, non metto mai in dubbio il dato oggettivo (quelli dei tuoi esempi) diffido del fatto che da essi provengano ineluttabilmente interpretazioni oggettive o del fatto che quando queste interpretazioni in effetti ci siano, esse sempre collimino con la storia: forse l'interpretazione oggettiva dei dati su Sparta potrebbe condurre ad una ricostruzione del passato antitetica a quella messa agli atti dagli storici greci.

poi metto in dubbio il fatto che le diatribe derivano dal fatto che alcuni archeologi incautamente si allontanino troppo dal "dato oggettivo". Ovviamente al netto degli strafalcioni totali, non è poca cautela, è per lo più, l'accettazione dei rischi che comporta il discorso sull'uomo, in rapporto al fatto che il dato oggetivo è magari pacifico in sè(una buca per palo è una buca per palo, il taglio in un osso può esser il fendente di una spada), ma diventa altamente problematico quando lo si deve mettere in relazione con altri dati oggettivi o con i comportamenti umani, al fine di ricostruire il passato e portare quel discorso sull'Uomo di cui dicevo...

non mi pare che tutto questo sia un non-problema.
:P
magari però è l'effetto di un insolazione dovuta a Caronte.... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :woot_jump.gif: ;) e di cui nonn ho ancora smaltito gli effetti... :P :lol:
view post Posted: 1/7/2012, 23:13 Pacificatori del passato vs bellicisti (irrealistici) - Archeologia e Antropologia
CITAZIONE (massinissa @ 1/7/2012, 14:52) 
No. Dedalo stiamo parlando della stessa cosa e non sto dicendo altro. I dati oggettivi a cui allinearsi sono quelli degli esempi che ti ho fatto. Io credo che il vero obiettivo dell'archeologia sia in fondo questo. Siccome gli oggetti ci raccontano una storia del passato, ma non verbalmente dobbiamo attenere la nostra professionalità proprio a ciò che un oggetto muto ci rende.

Il resto è pura interpretazione, ed è qui la confusione: interpretare dati di scavo può essere soggettivo, ed è qui di nuovo che entra in campo da una parte la terminologia e dall'altra il linguaggio a cui accennavo, fatto di "si pensa, probabilmente" ecc. proprio perchè è fondamentale mettere in luce ciò che alla mente dell'archeolgo ha suscitato quel dato o meno senza dare per scontato che quel pensiero sia eterno, ma opinabile e soggetto a confutazioni a differenza del dato oggettivo inopinabile, o quasi. E' da qui che nascono diatribe, teorie, ipotesi. E' da qui che si originano anche divergenze e "lotte" nella comunità scientifica. Insomma, l'archeologo deve prima di tutto essere freddo e asettico nel momento in cui trova qualcosa. Ma deve esserlo anche nel momento in cui cerca di interpretare, e deve avere sempre in mente il dato oggettivo da cui è partito, questo intendo per allineare l'oggettività e la soggettività. E la seconda deve essere sempre dipendente dalla prima, e tenerla sempre in considerazione (proprio per questo ho fatto riferimento anche ad un linguaggio idoneo al momento della divulgazione che ha in sè anche l'interpretazione del dato!).

c'è qualcosa che non mi torna in questo tuo ragionamento. ora, scusa....ci vedo addirittura un specie di manicheismo. Sembra quasi che da una parte ci siamo gli archeologi che, dotati di maggiore professionalità, si fermano ai dati oggettivi e altri archeologi che colpevolmente si fanno risucchiare nel gorgo delle diatribe.

c'era un tempo nel quale, l'archeologia si limitiva a raccogliere reperti, a catalogarli e classificarli: in questo modo essa riteneva di avere posto tra le scienze positive. Poi si è visto che questo modo di fare era un errore, l'archeologia studiando il passato, studia l'uomo, infine, e non può limitarsi a questo: l'archeologia deve dire necessariamente qualcosa sull'uomo, per farlo deve giocoforza assumersi dei rischi.

d'altronde quando si raccolgono mole immense di dati oggettivi, e li si deve portare a sintesi, a seconda della materia su cui la ricerca verte, si può benissimo innestare un certo grado di soggettività.

diciamo che non vedo ne interpretazioni del tutto oggettive a cui affidarsi, ne interpretazioni puramente soggettive. questo anche quando magari io stesso accuso di arbitrarietà certe posizioni...

non credo di poter aggiungere altro.





view post Posted: 1/7/2012, 22:32 Pacificatori del passato vs bellicisti (irrealistici) - Archeologia e Antropologia
Grazie della segnalazione Leda e Usekar... peccato però...

visto il topic, senza dubbio parlare della guerra presso Maya e di come l'archeoogia l'abbia studiata, risulta più in topic che non le digressioni sulla genetica delle popolazioni, sul collo di bottiglia e quant'altro...

il topic riguarda il rapporto tra archologia e guerra per cui si può benissimo (anzi bisogna proprio farlo..) spaziare menzionando culture molto diverse facendo riferimento al modo col quale l'archeologia ha studiato la guerra nelle varie culture storiche o preistoriche del mondo.

comunque...rigore è, quando l'arbitro fischia (Boskov). :P



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