Sebbene la maggior parte delle persone ritenga che gli etruschi ci abbiano lasciato solo tombe e iscrizioni funerarie, l'archeologia contemporanea sconfessa questa idea grazie al rinvenimento di numerosi abitati. Sfortunatamente, però, questi abitati non ci mostrano case conservate in alzato, ma sempre bassi muretti da cui si può solo capire la planimetria di una casa, ma non il suo aspetto.
Per poter comprendere come fossero le case etrusche dobbiamo osservare le famose urne cinerarie a capanna e le grandi tombe monumentali. Le prime, infatti, ci restituiscono l'aspetto esterno delle case più antiche mentre le seconde l'aspetto degli interni delle abitazioni di epoca più recente.
La prima tipologia di abitazione etrusca è la capanna pianta ovale di epoca villanoviana (IX-VIII sec. a.C.). Le urne cinerarie a capanna, insieme alle indagini archeologiche di insediamenti di età villanoviana, ci permettono di sapere con molta accuratezza quali dovevano essere le caratteristiche di questa tipologia di abitazioni. Le capanne erano costituite da un'intelaiatura di pali in legno infissi nel terreno che dovevano sorreggere il tetto. Le pareti erano realizzate a graticcio, una "muratura" composta da canne o rami intrecciati tra loro e rivestite di argilla cruda seccata al sole. Queste pareti permettevano alle abitazioni un isolamento termico cosicchè erano fresche d'estate e calde d'inverno. Il tetto era a doppio spiovente, costruito da pali intrecciati sulla cima e coperti di rami e paglia. Sul lato corto, sotto al tetto, era presente un foro per permettere al fumo del focolare interno di uscire. Le capanne erano abitazioni singole a sè stanti.
L'evoluzione della società e dell'economia etrusca, contribuì al cambiamento delle abitazioni che da capanne in materiali deperibile si trasformarono in case solide. Cambiò anche la forma, che da ovale divenne quadrangolare. La staticità della casa venne assicurata dalla presenza di fondazioni murate a secco, senza leganti. Le pareti erano spesso realizzate con con mattoni crudi essiccati al sole oppure con la consueta incannicciata. La struttura in legno del tetto rimase la stessa, ma cambiò la copertura che si fece più solida e durevole. Iniziarono, infatti, ad essere introdotte tegole e coppi, elementi che permarranno nell'architettura romana e che sono utilizzati anche oggi. Una casa di questo tipo al suo interno poteva essere suddivisa in uno o più vani, utilizzando tramezzi di mattoni crudi o graticcio. Un'idea di questa tipologia di casa ci è data dalla Tomba della Capanna di Cerveteri.
Tra la fine del VII e gli inizi del VI sec. a.C., l'abitazione etrusca cambiò ancora aspetto ingrandendosi. A partire da questo momento la planimetria delle abitazioni fu costituita da un ambiente centrale rettangolare avente funzione di sala di rappresentanza da cui si raggiungevano due o tre stanze piccole allineate tra loro disposte perpendicolarmente ad esso. Un esempio di tale abitazione è la Tomba degli Scudi e delle Sedie di Cerveteri. Questa tomba, come altre grandi tombe ipogee scavate nel tufo, ci permettono di conoscere minuziosamente l'architettura abitativa etrusca. Alcune, infatti, riproducono a rilevo il soffitto a cassettoni o con i travi a vista, l'arrendamento, i letti, le sedie fino agli ornamenti appesi alle pareti.
Sempre nel VI sec. a.C. inizia, sopratutto per i templi, l'utilizzo di terrecotte decorative realizzate a stampo e dipinte. Tali decorazioni si trovano anche in fastose abitazioni private e comprendevano tegole con pitture geometriche, antefisse e lastre di rivestimento per i travi. Questi elementi avevano la doppia funzione di ornamento e di protezione delle travature in legno delle case e dei templi.
Un'ulteriore evoluzione è rappresentata dallo scavo di Marzabotto. Qui è testimoniata, per il V sec. a.C., la diffusione di abitazioni articolate in una serie di vani disposti attorno ad un cortile centrale a forma di croce, al cui centro era scavato un pozzo per l'acqua.
Infine, a partire dall'età ellenistica, è documentata un'abitazione del tutto simile a quella romana di età repubblicana e della prima età imperiale: atrio centrale su cui si aprono piccole stanze e una sala di rappresentanza sul fondo.
Bibl. G. Camporeale "Vita privata" in Rasenna (1986) M. Cristofani "Dizionario della Civiltà Etrusca" (1985) J. Heurgon "La vita quotidiana degli Etruschi" (1985) R.A. Staccioli "Modelli di edifici etrusco-italici" (1968)
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